dobbiamo imparare da loro disse una nota rappresentate delle istituzioni
Redazione gennaio 31, 2015 15:49
Oggi vi raccontiamo la storia di Lama e di suo padre, un predicatore islamico
Un famoso predicatore saudita che violentò, torturò e uccise la sua figlioletta di cinque anni perché, dubitando, doveva ‘capire se fosse ancora vergine’, venne rimesso in libertà dopo aver pagato una multa.
Fayhan al-Ghamdi era stato accusato nel 2013, di aver ucciso sua figlia Lama, che ha subito lesioni multiple, tra cui cranio schiacciato, schiena rotta, costole rotte, un braccio sinistro rotto e tutta una serie di lividi e ustioni sul corpicino. La bambina era anche stata ripetutamente violentata e bruciata.
Fayhan al-Ghamdi aveva ammesso di avere usato un bastone e cavi per infliggere le ferite alla bambina, perché dubitava della sua verginità.
Invece della pena di morte, così spesso affibbiata per qualsiasi reato in Arabia Saudita, Fayhan al-Ghamdi scontò, inizialmente, solo pochi mesi di carcere.
Albawaba News ha riferito le parole del giudice: “I soldi e il tempo che l’imputato ha servito in carcere dopo la morte di Lama sono una sufficiente punizione“, disse.
Fayhan al-Ghamdi, che al tempo appariva regolarmente in televisione in Arabia Saudita, aveva accettato di pagare qualche migliaio di euro come ‘risarcimento’ alla madre di Lama, immigrata egiziana e una delle sue mogli.
Il denaro è considerato una compensazione sufficiente, in questi casi, per la legge islamica, anche se è solo la metà della somma che sarebbe stata pagata se Lama fosse stata un maschio.
Nonostante notoriamente rigoroso, il sistema giuridico dell’Arabia Saudita, è ipocrita: i padri non possono essere giustiziati per aver ucciso i propri figli. Allo stesso modo, i mariti non possono essere giustiziati per aver ucciso le loro mogli.
Solo dopo le proteste, il predicatore venne condannato – si fa per dire – ad 8 anni di carcere. Che difficilmente sconterà per intero.