Contratto di Programma RFI: il libro dei sogni nato vecchio.

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In 8a Commissione Permanente del Senato stiamo esaminato l’Atto del Governo n. 132 ovvero il Contratto di Programma 2012-2016 – Parte Investimenti tra Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT).

 Quello che salta subito agli occhi è la data, 2012 e 2016. Si sta per approvare un documento che è quasi giunto alla scadenza. Già il D.L. n. 16 del 2014 aveva prorogato il vecchio contratto imponendo l’approvazione del nuovo entro il 30 Giugno 2014. Oggi siamo ancora qui a parlarne e quindi nei fatti ad evidenziare, ancora una volta, quale sia la serietà in Italia della gestione della Res Pubblica… ed ecco spiegato perché questo contratto nasce vecchio.

 Nell’addentrarci nell’analisi del Contratto dobbiamo subito specificare che questo atto riguarda esclusivamente la parte Investimenti, perché la manutenzione ordinaria e straordinaria con annessi servizi è regolamentata da un altro Contratto (Parte Servizi). E’ chiaro quindi che conoscendo la realtà italiana nonché la cattiva congiuntura economica attuale sarebbe auspicabile che il grosso del denaro sia destinato alla Parte Servizi e invece nella Parte Investimenti siano tagliate le grandi ed inutili opere. Ovviamente questo è il nostro auspicio, non lo è dei due miopi contraenti.

 Salta all’occhio, perché gli viene dedicato ampio spazio, il concetto di “lotti costruttivi”, il mezzuccio del nuovo secolo per scrivere un libro dei sogni senza però avere le risorse necessarie a realizzarlo. Se ci fosse finalmente il salto di qualità auspicabile parleremmo di “lotti funzionali”,  i quali possono garantire, di fronte a difficoltà economiche, la realizzazione di infrastrutture autonome e quindi fruibili senza il completamento dell’intera opera.

 Gli interventi sulle linee regionali, per noi prioritarie perché sono l’infrastruttura essenziali per gli italiani che studiano e che lavorano ovvero i nostri concittadini che producono e tengono a galla il nostro Paese e i nostri giovani che sono il futuro, sono completamente trascurate. Troviamo nelle tabelle diversi interventi ma quasi tutti da finanziare oltre il 2016 (ovvero in nuovi contratti di programma) e poi abbiamo comunque cifre irrisorie messe a preventivo.

 Per fare un esempio concreto: il raddoppio della linea Fossano-Cuneo costa 77 Milioni di euro, sarà forse, nei sogni di RFI, finanziata in una data oltre il 2016. L’alta velocità Torino-Milano-Napoli costa invece 32.000 Milioni di euro (sì, avete capito bene! TRENTADUEMILA MILIONI) e risulta totalmente finanziata.

 Vengono spese parole su parole per “proposte RFI per il superamento dei colli di bottiglia” ma appunto sono parole, parole e parole…alla realtà dei fatti queste problematiche rimangono!

 Continuando a scorrere le tabelle del libro dei sogni (loro le chiamano del portafoglio investimenti) si desumono solo promesse per le linee tradizionali/regionali, con fondi non stanziati, mentre l’Alta Velocità o le Grandi Opere come il Terzo Valico dei Giovi (6.200

Milioni di euro quasi completamente stanziati) drenano tutti i fondi disponibili. RFI e il MIT fanno la figura di Maria Antonietta: il popolo ha fame? Dategli brioches….

 Elettrificazione della rete ferroviaria? Raddoppi del binario singolo? Ripristino delle linee tagliate? Non pervenute.

 Nelle pieghe di tutti questi sogni utopici ed irrealizzabili, troviamo poi alcune disposizioni che hanno l’unico scopo di ledere la potestà del Parlamento e compromettere la funzione di controllo ed indirizzo del MIT. Infatti vengono introdotte ex novo le possibilità di proroghe contrattuali, fino alla stipula di specifici atti di aggiornamento o atti integrativi. Sicuramente, approvando solo ora un contratto che già è in scadenza, possiamo essere certi che nel 2016 non ci sarà un nuovo contratto ma di fatto si estenderà, e di molto, la validità di questo oltre il quinquennio oggi previsto dalle leggi.

 Infine, non poteva mancare la chicca della Nuova Linea Torino-Lione. Troviamo infatti, scritto nero su bianco, l’aumento del costo di questa inutile opera, che ad oggi si attesta a 7.789 Milioni di Euro per la quota Italia (rif. tab. c “partecipazioni”). Per illudere i cittadini e qualche Senatore credulone RFI e MIT in data 5 Dicembre 2014 approvano una variazione alla suddetta tabella e dicono che il costo dell’opera è 5.676 però specificano (in grassetto per renderlo ben chiaro) che tale cifra è udite, udite: AL NETTO DELL’ADEGUAMENTO MONETARIO !!! Quindi aumenterà ancora!

La differenza fra le due cifre è infatti di 2.113 Mln di Euro che poi è esattamente la somma che coincide con la rivalutazione del 3,5%/anno che in 8a Commissione del Senato aveva creato scalpore e tante discussioni. Ora che il fatto è certificato, le voci critiche sono sparite. Sarebbe interessante da capire se per disciplina di partito (quella delle tre scimmie: non vedo, non sento, non dico) oppure per qualche poltrona futura.

 Leggiamo inoltre che l’Unione Europea definanzia l’opera per 214 Milioni di Euro rispetto al precedente contratto di programma (rif. variazione coperture finanziarie tab c), tanto ritiene questa opera prioritaria…. Insomma, definirla un pozzo senza fondo è minimizzare la situazione!

 In conclusione il Partito Unico, ora chiamato genericamente PD visto le confluenze giornaliere, darà parere positivo al libro dei sogni nato vecchio, con buona pace dei cittadini che pagano le tasse ma non hanno diritto alla mobilità. Hanno fame? Dategli brioches!

 Marco Scibona 

Senatore Segretario 8a Commissione Trasporti 

 https://www.facebook.com/marcoscibona.it/posts/399095296917639

Contratto di Programma RFI: il libro dei sogni nato vecchio.ultima modifica: 2015-02-11T18:37:53+01:00da davi-luciano
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