Per questa lite in diretta il Pd vuole cacciare Giletti dalla Rai (video)

a loro i vitalizi devono essere garantiti come diritti umani, a noi cittadini i togati delle corte costituzionale NEGA il referendum per l’abrogazione della Fornero.

Il partito espressione e unico rappresentante della democrazia e della tolleranza intende far fuori chi lo conesta.

 9/02/2015

«Io non lavoro per lei che ruba due vitalizi…». Il video di Massimo Giletti che manda al diavolo Mario Capanna, storico parlamentare dell’estrema sinistra italiana, è diventato un caso politico e il Pd ha già pronta la vendetta. «La rissa cui hanno assistito i telespettatori nel pomeriggio domenicale di Raiuno, con il conduttore Massimo Giletti che prende a male parole l’ospite Mario Capanna e lancia per terra il suo libro, corrisponde all’idea di servizio pubblico per famiglie che hanno i vertici Rai? È opportuno che il direttore generale chiarisca, visto che il servizio pubblico è pagato con quasi 2 miliardi di euro dei cittadini. Proporrò all’ufficio di presidenza della Vigilanza di ascoltarlo». Lo dichiara il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, in merito all’episodio che ha visto il conduttore de L’Arena attaccare l’ex leader di Democrazia proletaria per il vitalizio di 5 mila euro al mese percepito da ex parlamentare e venire a sua volta criticato per lo stipendio di 333 mila euro annui (cifra riferita dallo stesso Giletti) percepito dalla Rai. «La domenica pomeriggio di Raiuno, – spiega Anzaldi – rete ammiraglia Rai da sempre demandata ad un ruolo di equilibrio adatto alle famiglie, è diventata una arena di nome e di fatto. È opportuno che conduttori strapagati si azzuffino con gli ospiti mentre si parla di super-stipendi?».

GUARDA IL VIDEO DELLA LITE TRA GILETTI E CAPANNA

Santanché in difesa di Giletti

«Leggo che ora il Pd vorrebbe decidere conduttori e contenuti delle trasmissioni Rai. La richiesta del deputato Michele Anzaldi di portare Massimo Giletti, reo di aver discusso animatamente con Mario Capanna durante la trasmissione L’Arena, davanti al giurì della commissione di vigilanza è l’ennesimo abuso del regime rendiamo». Lo dichiara Daniela Santanché (Forza Italia). «Semmai è Capanna che andrebbe giudicato, non da un giurì ma dagli italiani, per aver fatto ricorso contro il legittimo taglio del suo ricco vitalizio – prosegue -. E per volere fare pubblicità al suo inutile libro a spese di chi paga il canone senza voler rispondere alle domande di un giornalista libero e indipendente. La politica, e Renzi, stiano fuori dalla Rai e bene ha fatto Massimo Giletti a incalzare a modo suo un ex politico ipocrita e furbetto».

http://www.secoloditalia.it/2015/02/per-questa-lite-in-diretta-pd-vuole-cacciare-giletti-dalla-rai-video/

Rom ucciso durante rapina, la famiglia: “Vogliamo risarcimento dal benzinaio”

la legittima difesa non esiste? Dato che il benzinaio non è entrato nel campo rom per freddare il nomade… La commessa da sola non impensierisce il mondo femminista?

I  parenti di Albano Cassol, il nomade di 41 anni ucciso a Ponte di Nanto (Vicenza) in un conflitto a fuoco durante una rapina pretendono un risarcimento per la morte del loro caro. Per questo motivo, scrive il Giornale di Vicenza, avrebbero contattato un legale per costituirsi parte civile ed ottenere così un risarcimento dal benzinaio Graziano Stacchio che è intervenuto per difendere la commessa della gioielleria presa di mira dai malviventi.  Secondo quanto riporta il quotidiano locale, i magistrati hanno inaugurato due fascicoli sulla rapina finita nel sangue: uno a carico di ignoti, gli altri componenti del rapinare che voleva rapinare il negozio, l’altro a carico di Stacchio, accusato di “eccesso di legittima difesa”, ma nei confronti dei quali si stanno schierando molti italiani, incluso alcuni partiti (non solo Lega Nord, ma anche membri Pd e Fratelli d’Italia).  La compagna di Albano, Cristina, peraltro incinta, e suo padre Diego, conversando con i giornalisti spiegano di “non sapere nulla del progetto di Albano e della rapina”, di essere “amareggiati per la tragedia” e per le modalità con cui è avvenuta (Albano aveva avuto un passato difficile, spiegano, ma ora stava lavorando regolarmente), di non “mangiare e dormire più”, ma di “volere giustizia”. I Cassol non vogliono essere etichettati come stranieri criminali, perché sono nati a Montebelluna, o a Treviso, o a Vicenza: “siamo anche noi razza Piave”, sintetizzano.

 Questore: “Benzinaio sotto scorta giorno e notte”

 Da parte sua il benzinaio ha detto: “Non sono un eroe né un giustiziere ho agito d’istinto pensando alla povera commessa sola”, sono le parole del signor Stacchio. “Prima ho urlato poi sono salito in casa a prendere il fucile, ho sparato in aria e quando uno di loro è venuto verso di me con il mitra in mano ho mirato alle gambe per difendermi. Non volevo certo uccidere”. I primi accertamenti sul corpo del rapinatore deceduto hanno evidenziato un colpo di arma da fuoco sopra il ginocchio, confermando così la versione del benzinaio, che ha sempre sostenuto di aver mirato alle gambe. Ma sarà solo l’esito delle perizie e l’autopsia sulla vittima a dissipare ogni dubbio. Nel frattempo il questore di Vicenza ha stabilito che una pattuglia delle forze dell’ordine stazioni 24 ore al giorno nel piazzale del distributore di benzina di Stacchio. La preoccupazione è che qualcuno possa prendere di mira Stacchio per rappresaglia dopo la morte di Cassol, che risiedeva in un campo nomadi a Fontanelle.

http://www.fanpage.it/rom-ucciso-durante-rapina-la-famiglia-vogliamo-risarcimento-dal-benzinaio/

Spacciatore accoltella due carabinieri e viene rimesso subito in libertà…!!

 naturalmente un cittadino italiano avrebbe avuto la stessa GRAZIA dalla magistratura. Che strano, a taluni cittadini basta esibire una bandiera notav per subire la galera

Eguaglianza moderna. Ma in fondo, loro fanno PIL

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 Il mondo della droga gode di grandi privilegi poichè i cocainomani e gli eroinomani sono una lobby da ‘piani alti’ e perchè essendo un traffico da profitti stellari possiede i requisiti per pagarsi le protezioni, cosa non marginale nella civiltà del diodenaro, dove tutto è sul ‘mercato’.

 Ma non bisogna pensare al ‘dettaglio’, tipo : commissario, giudice, medico o questurino compiacente; ricordiamoci infatti che con la guerra alla Jugoslavia, la BCE, la Nato e Usraele hanno messo al potere in kosovo la banda che gestisce il traffico di droga dall’Afghanistan all’Europa (quella parte residua, dopo il prelievo primario, gestito dall’esercito USA in Afghanistan).

  Ora vediamo l’incredibile vicenda padovana.

 Non so se Renzi, per fingere di fare qualcosa, annuncerà nuove leggi per invitare a rispettare le leggi già esistenti (modello Mafia Capitale), ma le ipotesi sul come sia possibile tanta generosità verso il crimine sono solo 3:

 1) il giudice è impazzito.

 Occorrerebbe radiarlo e utilizzare tutti gli informatori di polizia e servizi per catturare l’accoltellatore dei due carabinieri;

 2) lo spacciatore è il pusher del palazzo di giustizia di Padova…

 Sarebbe intollerabile, e chi di dovere dovrebbe fare una bella pulizia;

 3) lo spacciatore libico è un uomo dei servizi NATO, usato per rovesciare Gheddafi, e gode di un sussidio, dell’ immunità e della libera circolazione in Europa.

 Sarebbe una ragione in più per arrestare e rinchiudere i capi della NATO e dei governi responsabili dei crimini commessi contro la Libia, ma che hanno finito, con l’immigrazione clandestina, con la presenza dell’ISIS e con il tracollo degli interessi italiani in Libia, per ripercuotersi anche sull’Italia.

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 fonte

http://mattinopadova.gelocal.it/…/subito-scarcerato-il-libi…

D’Alema e l’eugenetica applicata

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guai aiutare le famiglie italiane, non è razzismo, aiutarle è fascismo secondo D’alema e a quanto pare è in ottima compagnia. Si certo, lo dicono solo per solidarietà verso il prossimo, mica per difendere il business più redditizio della droga come dimostra Mafia Capitale

Il premio nobel per la pace Obama vuole la guerra contro la Russia

secondo studio americano, quindi superpartes a quanto pare, il pres Putin è inabile al comando

 Il presidente Usa, se diplomazia fallisce valuteremo altre opzioni (AdnKronos) – «Se la diplomazia fallisce» nel trovare una soluzione alla crisi in atto gli Stati Uniti valuteranno altre opzioni per «capire con quali mezzi possiamo aiutare l’Ucraina», ha detto ancora Obama rispondendo ad una domanda sulla possibilità di fornire armi all’esercito di Kiev. Quanto all’efficacia delle sanzioni contro la Russia, Obama ha detto di sperare che «i costi siano talmente alti che Putin finirà per preferire una soluzione diplomatica» alla crisi. (Mli/AdnKronos) 09-FEB-15

 UCRAINA:SAAKASHVILI, SE ARMATA DA USA PUÒ CONQUISTARE RUSSIA «Ufficiali georgiani addestrati Stati Uniti preparano ucraini» (ANSA) – MOSCA, 9 FEB – Le truppe ucraine sono in grado di «conquistare l’intera Russia» se armate adeguatamente, e «gli Usa sono pronti a fornire droni e artiglieria». Parola dell’ex presidente georgiano filo-americano Mikheil Saakashvili, che con la sua incauta frase si è attirato le ire delle autorità russe. «Il problema principale dell’esercito ucraino – ha detto Saakashvili in un’intervista all’emittente ’24 Tv’ ripresa dall’agenzia Unian – sono gli armamenti obsoleti, soprattutto quelli anticarro, ma ce ne sono di più moderni negli Usa, e se loro li forniscono all’Ucraina tutto sarà diverso». L’ex capo di Stato ha quindi sottolineato che gli ufficiali georgiani «che sono stati preparati dagli americani» e che «ora addestrano» i militari ucraini «dicono che il loro spirito è il migliore del mondo e se si dà loro la preparazione necessaria e le armi, potranno conquistare tutta la Russia». Le parole di Saakashvili sono state aspramente criticate in Russia. «Saakashvili è nato stupido e morirà stupido», ha commentato il vice premier russo Dmitri Rogozin, mentre il leader ceceno filo-Cremlino, Ramzan Kadirov, ha dato del «buffone» all’ex presidente georgiano.

PROPAGANDE ET MEDIAMENSONGES DE LA SOI-DISANT “GUERRE AU TERRORISME”

Luc MICHEL/ 2015 02 09/

Avec AFP – PCN-SPO/

LM.NET - Propagande et guerre au terrorisme (2015 02 09) FR

Des questions se posent au Levant (soulevées même par les médias de l’OTAN) :

La Jordanie a-t-elle vraiment détruit 20% des capacités de combat de l’EI (comme le prétend sa propagande de guerre) ?

 Suite à l’exécution d’un pilote militaire, brûlé vif par l’État islamique après avoir été capturé dans le nord de la Syrie à la fin du mois de décembre dernier, la Jordanie affirme avoir lourdement intensifié ses raids contre les positions de Daech. Mansour al-Jobour, chef de l’État-major de l’armée de l’air jordanienne, affirmait même ce lundi matin que “20% des capacités de combat de Daech” ont été détruites par les raids jordaniens lors des trois derniers jours.

En trois jours, la Jordanie aurait donc décimé à elle seule un cinquième des forces de l’EI ?

 Les chiffres interpellent, d’autant plus que les bombardements menés de concert par les États membres de la coalition internationale n’ont jamais affiché de résultats si spectaculaires en plusieurs mois. “Les sources militaires officielles américaines ne stipulent aucun changement dans la répartition ou dans l’intensité des opérations aériennes, alors que leur site internet est mis à jour quotidiennement” temporise  Didier Leroy, chercheur à l’école royale militaire et assistant à l’ULB.

“Le seul changement qui aurait pu se produire, ce serait que les Émirats arabes unis aient envoyé quelques F-16 supplémentaires vers la Jordanie” poursuit Didier Leroy, “mais il serait curieux qu’un incident comme la mort de ce pilote provoque un si grand chamboulement dans l’organisation des forces de la coalition.” Notre interlocuteur précise d’ailleurs que dans la répartition prévue entre les États membres de la coalition, “la Jordanie ne bombarde que la Syrie, et pas l’Irak.”

 UNE “CAMPAGNE DE COMMUNICATION AVEC LA BENEDICTION DELA COALITION”

 Pour Didier Leroy, “il serait très curieux que la Jordanie devienne soudainement le fer de lance de la coalition.” Avec environ 2.000 bombardements réalisés depuis le début de l’action de la coalition internationale, il semble effectivement impossible qu’il ait suffi de deux ou trois jours pour changer complètement la donne. “C’est avant tout une opération de relations publiques, ce qui est finalement assez logique puisque le sort du pilote jordanien était devenu une cause d’envergure nationale. Les forces jordaniennes doivent donc se montrer fortes dans leur riposte.”

Propager ce message de bombardements intensifiés est une stratégie capitale pour les autorités jordaniennes. “Cette campagne est vouée à resserrer les rangs nationaux derrière la monarchie, qui avait été fort critiquée pour son engagement initial dans la coalition et qui peut à présent se montrer comme le leader d’un pays à l’unité renforcée.”

Les autres États membres de la coalition internationale n’ont d’ailleurs pas réfuté les déclarations du chef de l’État-major de l’armée de l’air jordanienne. “Il est normal que les autres États laissent la Jordanie mener cette campagne. L’ensemble des États membres laissent la Jordanie récolter plus de fleurs, également parce qu’il s’agit d’un pays arabe qui bombarde l’État islamique…”

 Propagande de guerre donc qui prend le lecteur pour un imbécile. Imbécillisation des citoyens visés par ces médiamensonges dangereux, qui font sous-estimer la menace djihadiste.

 CONTRE BOKO HARAM LES MEMES METHODES DE PROPAGANDE

 Ajoutons pour conclure que les mêmes méthodes de propagande grossières sont utilisées en ce moment face à Boko Haram au Nord-Cameroun et au Nigeria. Où on annonce aussi des “centaines de djihadistes morts”, sans pertes pour les forces du Tchad et du Cameroun. Je met en garde le public africain : ne vous laissez pas avoir par ces fausses infos. Le cancer djihadiste est une maladie grave, qui demande un long, coûteux et douloureux combat. Et qui demande surtout de dire la vérité aux africains …

 Luc MICHEL

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LUC MICHEL SUR LA RADIO IRANIENNE ‘IRIB’ : GUERRE EN UKRAINE. LES FRONTS MILITAIRE ET DIPLOMATIQUE !

PCN-TV / 2015 02 09 / Avec IRIB – PCN-SPO/

 Interview podcast audio : https://vimeo.com/119179808

 

PCN-TV - LM sur IRIB reprise guerre ukraine (2015 02 09) FR

Luc MICHEL interviewé par la Radio francophone iranienne IRIB, le 9 février 2015.

Il parle :

* de la reprise de la sale guerre dans le Donbass menée par la Junte de Kiev avec le soutien des USA, de l’OTAN et de l’UE.

* de la contre-offensive de l’Armée populaire de Libération des Républiques de DNR et LNR. * du front diplomatique et des raisons des Occidentaux à chercher une nouvelle trêve, de la reprise des négociations de Minsk …

 PCN-TV

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LUC MICHEL: QUE PENSER DE LA CPI ? / SUR CITOYEN TV (7 FEVRIER. 2015)

Les experts internationaux de EODE sur les médias …

EODE-TV & CITOYEN TV/

Avec EODE Press Office/ 2015 02 07/

EODE-TV - EXPERTS lm journal 7.2 de citoyen tv (2015 02 07)  FR

Intervention de Luc MICHEL, Administrateur-général d’EODE,

dans le JOURNAL du 7 février de CITOYEN TV :

 Video sur le Website d’EODE-TV https://vimeo.com/119046344

 A PARTIR DE 7 MIN 30’ :

Il répond aux questions de Bachir Mohamed LADAN …

Que pensez-vous de la disparition des pièces de l’accusation du procès Gbagbo au greffe de la CPI ? Crédible ? Possible ?

C’est une bien triste image de la CPI que donnent les propos de sa procureure-générale ?

 Diffusé sur CITOYEN TV

7 février 2015 dans l’émission ‘LE JOURNAL’

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ECOLOGIE RADICALE/ QUAND L’ECOLOGIE POLITIQUE S’AFFICHE

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EODE-BOOKS - Quand l'écologie politique s'affiche (2015 02 09)

# QUAND L’ECOLOGIE POLITIQUE S’AFFICHE

 Editeur : Plume de Carotte

Auteur : Bourg Dominique

 Larzac, Plogoff, Creys-Malville, mais aussi Faucheurs volontaires ou Notre-Dame-des-Landes… Ces noms résonnent à nos oreilles comme autant de jalons de luttes citoyennes et politiques autour des grands enjeux de l’écologie depuis plus de 40 ans en France.

 Les 150 affiches réunies dans cet ouvrage nous racontent à leur façon ces engagements, de façon joyeuse, agressive, ou simplement informatives.

 ECOLOGIE POLITIQUE RADICALE VERSUS POLITIQUE ECOLOGISTE

 Mais ce magnifique livre ouvre aussi la réflexion sur la radicalité des luttes écologiques de base depuis 40 ans (l’écologie politique) et ce que sont devenus dès la fin des Années 80 les politiciens écologistes.

 Ces affiches et les luttes qu’elles portent sont le témoignage de militants écologistes luttant contre le Système, en France (mais le dossier est le même en Belgique ou en Allemagne). Ce sont des combats où l’écologie incarnait et incarne encore (voir Notre-Dame-des-Landes) la révolte contre le système, une des alternatives possibles pour un autre monde. Mais le passé, celui des luttes des Années 70-80, révèle encore plus une autre époque, celle où pacifisme et anti-impérialisme rythmaient les luttes écologistes. Contre l’OTAN et les « euro-missiles » US. Et même en RFA pour un « national-neutralisme » que les ennemis des Grünen taxaient de « national-bolchevisme ».

 Puis est venu le temps de la grande récupération de l’écologie par le parlementarisme bourgeois, le temps des trahisons et des reniements, le temps des Parlements et des ONG occidentales subsidiées. Les Cohn-Bendit, Fisher, Voynet et autres Placé sont devenus députés, sénateurs, notables verts. Se sont ralliés à l’OTAN et sous prétextes humanitaires sont devenus les Vert-Kakis. Avides de guerres occidentales à l’extérieur, de ministères et de prébendes à l’intérieur.

 Ce passé est incarné dans un souvenir, une affiche de la campagne du père de l’écologie politique René Dumont lors de la présidentielle française de 1974 : le candidat écologiste défendait le peuple vietnamien contre l’impérialisme américain. 40 ans plus tard, les politiciens écologistes font campagne pour que l’OTAN bombarde la Syrie. 40 ans, un autre monde, un autre temps …

 L’AUTEUR:

 Dominique Bourg, philosophe, est professeur à la Faculté des géosciences et de l’environnement de l’Université de Lausanne depuis 2006. Il dirige avec Alain Papaux la collection « L’écologie en questions » aux PUF ; il est membre du comité de rédaction ou d’orientation des revues VertigO, et Esprit.

 Il est ou a été membre de plusieurs commissions françaises : la CFDD, la Commission Coppens chargée de préparer la Charte de l’environnement désormais adossée à la Constitution française, le Conseil national du développement durable. Il a été membre du conseil scientifique de l’Ademe. Il est vice-président la Fondation Nicolas Hulot et participe à l’Organe de prospective de l’Etat de Vaud. Ses domaines de recherches sont l’étude de la pensée écologique, les risques et le principe de précaution, l’économie de fonctionnalité, le débat public et la démocratie écologique.

 Format 25,5 x 33,5 cm

Nombre de page 144

 EODE / 2015 02 09 /

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La casta colpisce ancora. Bocciato emendamento taglia-pensioni

ma perché qualcuno aveva capito che il rottamatore voleva eliminare queste di pensioni?

 Pubblicato in POLITICA&PALAZZO da L’Euroscettico il 9 febbraio, 2015 

 La Camera boccia quasi all’unanimità il decreto taglia-pensioni e vitalizi per gli ex parlamentari. Ancora una volta la politica mostra il suo vero volto: ai privilegi nessuno intende rinunciare.

Il caso pensioni Quota 96 Scuola sembra ormai essersi cristallizzato: il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini è stato molto chiaro, ecco che l’unica concreta via di ‘risoluzione della vertenza’ consiste nel demansionamento dei docenti di Quota 96, che verrebbero così destituiti dal loro ruolo all’interno della docenza per essere destinati a mansioni ‘meno usuranti’ stabilite sulla base delle esigenze dei singoli istituti scolastici. Chiunque segua il caso pensioni Quota 96 Scuola sin dai suoi esordi ricorderà perfettamente come ogni qualvolta ci si trovava dinnanzi ad una potenziale via di uscita, questo o quel provvedimento venivano bloccati per un problema di reperimento delle coperture economiche necessarie: in poche parole, non c’erano mai soldi a disposizione per intervenire. Eppure, le ultime vicende parlamentari confermano che il danaro ci sarebbe, il punto è che viene destinato ad altro. Nel caso specifico ad alimentare quei privilegi di casta di cui il popolo dei deputati italiani non può proprio fare a meno. Lo scorso venerdì, giorno 23 gennaio, la Camera ha infatti bocciato l’emendamento presentato da Scelta Civica alla riforma costituzionale che statuiva un taglio di pensioni e vitalizi degli ex parlamentari con effetto e valore retroattivi.

 Quello del versamento dei vitalizi agli ex parlamentari è un giochino che all’Italia costa qualcosa come 230 milioni di euro l’anno destinati a 2500 individui baciati dalla sorte, e se pensiamo che per risolvere il caso pensioni Quota 96 Scuola ne sarebbero ‘bastati’ poco più di 300 (ma spalmati su più anni) viene da fare alcune semplici considerazioni. Una su tutte: ai privilegi non si può rinunciare, ai vitalizi nemmeno. Però si può rinunciare con grande tranquillità a mandare in pensione chi ne avrebbe tutti i diritti.