Expo, il videomessaggio del Papa: “Terra chiede rispetto, non arroganza padroni”

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Expo, il videomessaggio del Papa: “Terra chiede rispetto, non arroganza padroni”

Le parole di Bergoglio al primo appuntamento sul cibo dell’Esposizione di Milano che partirà ufficialmente il primo maggio: “C’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l’uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi
di  | 7 febbraio 2015

“Rinunciare all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e agire anzitutto sulle cause strutturali della iniquità”. Sono le scelte prioritarie da compiere che Papa Francesco ha indicato nel videomessaggio per l’apertura dell’Expo delle idee di Milano. Bergoglio ha ripreso gran parte del discorso pronunciato recentemente alla Fao riflettendo sul tema dell’evento: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Per il Pontefice “è necessario, se vogliamo realmente risolvere i problemi e non perderci nei sofismi, risolvere la radice di tutti i mali che è l’iniquità”.

papaexpo

 Per Francesco, infatti, “viviamo quello che il santo Papa Giovanni Paolo II indicava come ‘paradosso dell’abbondanza’. Infatti c’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare, mentre lo spreco, lo scarto, il consumo eccessivo e l’uso di alimenti per altri fini sono davanti ai nostri occhi”. Tre gli atteggiamenti concreti suggeriti dal Papa per superare la “tentazione dei sofismi”: andare dalle urgenze della povertà per risolvere le sue cause strutturali, essere testimoni di carità, e divenire custodi e non padroni della terra. “Per favore – è l’appello di Bergoglio – siate coraggiosi e non abbiate timore di farvi interrogare nei progetti politici ed economici da un significato più ampio della vita perché questo vi aiuta a servire veramente il bene comune e vi darà forza nel moltiplicare e rendere più accessibili per tutti i beni di questo mondo”. Francesco che, proprio in questi mesi sta ultimando la sua enciclica sull’ecologia che sarà pubblicata nel luglio 2015, ha inoltre sottolineato che “la terra, che è madre per tutti, chiede rispetto e non violenza o peggio ancora arroganza da padroni”.
Viviamo quello che il santo Papa Giovanni Paolo II indicava come ‘paradosso dell’abbondanza’. Infatti c’è cibo per tutti, ma non tutti possono mangiare

Appello importante in favore di quello che Wojtyla definì il “genio femminile” nell’udienza alla plenaria del Pontificio Consiglio della cultura. “Le donne siano pienamente partecipi dei vari ambiti della vita sociale ed ecclesiale. Questa è una sfida non più rinviabile”. Il Papa si è detto “convinto dell’urgenza di offrire spazi alle donne nella vita della Chiesa e di accoglierle, tenendo conto delle specifiche e mutate sensibilità culturali e sociali. È auspicabile, pertanto, una presenza femminile più capillare e incisiva nelle comunità, così che possiamo vedere molte donne coinvolte nelle responsabilità pastorali, nell’accompagnamento di persone, famiglie e gruppi, così come nella riflessione teologica”.

Ma l’attenzione di Francesco si è focalizzata anche sulla violenzadi cui sono oggetto le donne, anche all’interno del nucleo familiare. “Il corpo femminile – ha affermato Bergoglio – viene, purtroppo non di rado, aggredito e deturpato anche da coloro che ne dovrebbero essere i custodi e compagni di vita” Un monito che arriva pochi giorni dopo l’abbraccio del Papa con Lucia Annibali, l’avvocatessa di Pesaro fatta sfregiare con l’acido dal suo ex fidanzato Luca Varani, per il quale recentemente la Corte d’Appello di Ancona ha confermato la condanna a 20 anni di carcere.

Bergoglio ha sottolineato anche che “le tante forme di schiavitù, di mercificazione, di mutilazione del corpo delle donne, ci impegnano dunque a lavorare per sconfiggere questa forma di degrado che lo riduce a puro oggetto da svendere sui vari mercati. Desidero richiamare l’attenzione, in questo contesto, sulla dolorosa situazione di tante donne povere, costrette a vivere in condizioni di pericolo, di sfruttamento, relegate ai margini delle società e rese vittime di una cultura dello scarto”. Duro monito, infine, ai partecipanti al Simposio della Conferenze episcopali di Africa eMadagascar a lavorare per la “promozione della legalità, perché siano risanate le piaghe della corruzione e del fatalismo e per favorire l’impegno dei cristiani nella realtà secolari, in vista del bene comune”.

Twitter: @FrancescoGrana

Afghanistan: a ricostruire la galera per adultere… hanno pensato i militari italiani!

https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/02/04/afghanistan-a-ricostruire-la-galera-per-adultere-hanno-pensato-i-militari-italiani/

feb 4, 2015

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Avete presente i militari italiani? Quelli che stanno in giro per il mondo per “missioni di pace”? Impegnati anche nella ricostruzione di quel che altri militari, di diversa nazionalità, hanno distrutto? Hanno realizzato anche questo carcere femminile per donne afghane a Herat e sembra essere il fiore all’occhiello che dovrebbe dimostrare l’efficacia della presenza umanitaria in Afghanistan. Recensito, filmato e fotografato da molti media italiani [1] [2] [3] [4] [5], giacché di propaganda istituzionale non siamo mai sazi, questo carcere “accoglie” (notare l’effetto e la semantica addolcita delle parole) donne che sono state arrestate in virtù delle leggi atroci che esistono in quel paese, aggravate, peraltro, anche dalla guerra che ha deposto tiranni di tipo A per piazzare al potere tiranni di tipo B fortemente misogini e integralisti.

In quella galera, dietro le sbarre, impiegate in lavori di artigianato, non  si capisce per chi e con quali guadagni, a crescere i figli piccoli che fino all’età di sei anni sono reclusi assieme alle madri, ci sono donne condannate per adulterio, abbandono del tetto coniugale, stupro, nel senso che la donna che subisce uno stupro va in galera, poi ci sono quelle alle quali è stato imposto un matrimonio forzato, possibilmente con un uomo di 30 anni più vecchio, e per fuggire dalla violenza domestica, di cui erano vittime, sono scappate, hanno ferito o ammazzato il marito, perché, così come loro stesse dicono, parrebbe più sicuro, per loro, ripudiate da parenti e dalla mentalità del luogo, restare in galera. “Almeno lì non le picchiano” scrive qualcuno, senza rendersi conto del delirio autoreferenziale che rappresenta una frase del genere. E dunque quel che mi sfugge, a parte il giochetto del linguaggio edulcorato, le inversioni semantiche e la propaganda militare dell’italietta coloniale, è come si possa parlare bene di una galera e parlarne addirittura come rappresentasse un regalo a queste donne che invece che essere imprigionate dovrebbero stare libere e altrove.

Come si può pensare che costruire – e vorrei sapere chi, che ditte appaltatrici, quali fornitori di materiale, con quali costi e chi li ha gestiti – una galera possa essere un regalo per “salvare” quelle donne? Come si può immaginare che una simile retorica paternalista possa essere sinceramente auspicabile e gradita dalle donne in questione? Perché io ho guardato le foto, quelle immagini di vari reportage, e ho visto solo volti segnati dalla stanchezza e dal dolore. Ho visto donne messe in fila sui banchi di una presunta classe a dimostrare come i coloni, i civilissimi italiani, in questo caso, siano così bravi da fornire a queste donne perfino l’opportunità di alfabetizzarsi. Che tristezza quelle foto in cui dei militari o delle militaresse si fanno fotografare vicino a quelle donne come si trattasse del ricordo di una gita fuori porta tra amici e amiche. Che tristezza il fatto che nessuno, e dico nessuno, abbia scritto che le carceri afghane, in realtà, sono anche luogo di vessazioni per le donne. Non ci saranno i mariti a maltrattarle, ma che dire dei secondini? Non dico che avviene in questo preciso carcere, anzi, giammai potrebbero quelli che abusano del proprio potere compiere atti così orribili dentro una galera costruita da italiani.

Quel che emerge dai vari articoli che ho letto, approfondendo la questione dopo aver subìto un brutto pezzo che mi aveva segnalato Martina, è che si parla dei “nostri ragazzi” e di quel carcere come di missionari e di un’opera buona, un “rifugio”,”una finestra di modernità”, così l’hanno chiamata. I nostri ragazzi, dunque, in Afghanistan ricostruiscono, ovvero si sono garantiti la possibilità di ottenere appalti per italiani in una delle zone distrutte del paese, e prestano la loro opera per la ricostruzione di strade, scuole, fogne e questa galera per adultere. Roba della quale andare orgogliosi, nevvero? Sono solo io a pensare che questa storia non sia ne più e né meno che la stessa storia di sempre, ovvero quella che vede le donne usate sui media per legittimare guerre, governi, Leggi, in salsa da pinkwashing spinto? Chiariamo: l’esercito italiano non ha salvato queste donne. Ha solo aiutato quel governo a tenerle in una galera con qualche pennellata di rosso e giallo sui pavimenti e sulle pareti. Giusto perché era di colori che ‘ste donne avevano bisogno. No?

Dite grazie ai “nostri ragazzi”? Più forte per favore! E ora potete tornare a vestire gli abiti di ogni giorno, ché la tv e i fotografi sono andati via

Lo stato anti-austerity che restituisce le tasse ai cittadini

Cosa? Restituire soldi ai cittadini? Ma che abominio, le tasse sono sexy e servono per finanziare beni e servizi per i meno abbienti……narra la leggenda

 di: WSI | Pubblicato il 06 febbraio 2015| Ora 12:37

L’Europa muore di rigore. Dall’altro lato del mondo, una storia che ha dell’incredibile

Lo strano caso di Hong Kong: “economia che elimina le tasse per stimolare la crescita”. Per qualcuno la storia finirà con un disastro totale.

ROMA (WSI) – Se cercate in tutto il pianeta un posto in cui lo stato è così generoso da restituirvi le tasse – discorso che interessa soprattutto l’Europa, per non parlare in questi tempi della Grecia, ebbene, sappiate che esiste. Si tratta di Hong Kong, regione amministrativa speciale della Cina, ma anche città stato, dal momento che gode ancora di un certo livello di autonomia. (il rischio è comunque sempre dietro l’angolo, come dimostrano le recenti proteste).

Una città stato dove lo stato evidentemente non ha problemi di conti pubblici. Ma solo per ora, stando a quanto scrive Simon Black in un articolo pubblicato sul sito Sovereign Man. “Hong Kong è condannata…visto che sta scioccamente abbassando e anche eliminando le tasse”. Black non è dunque certamente d’accordo con quanto sta facendo il governo di quest’isola: e questo perchè a suo avviso la situazione fiscale tra qualche anno non sarà più sostenibile.

Di fatto, si è quasi di fronte a un paradosso, o meglio di fronte a un miraggio, per gli europei che muoiono da anni di tasse e austerità. Black scrive: “Il governo concluderà l’anno fiscale che termina il prossimo mese con un surplus di almeno 60 miliardi di dollari di Hong Kong (probabilmente, anche di più, considerate le loro pessime capacità nel formulare previsioni), che è sei volte superiore all’ammontare che il ministro delle finanze aveva previsto”.

Continuando: “Un surplus! Quale paese genera ormai un surplus?? Non avrebbero potuto trovare qualcosa per cui spendere? Veicoli blindati o armature da combattimento per la polizia? Welfare? Aiuti ai compagni di merenda? Droni? Nuove commissioni e agenzie di governo? Sorveglianza? Almeno, per la miseria, costruite un ponte! Cosa ci farete con tutti quei soldi, ora??”.

Ebbene, “vi dico io cosa ci faranno. Il governo di Hong Kong è talmente stupido da..sono letteralmente disgustato nel dirlo…restituire i soldi alla gente…”. Non solo: “varerà misure come i rimborsi fiscali sui salari di 10.000 dollari di Hong Kong, sospenderà le tasse sulle proprietà immobiliari, aumenterà le agevolazioni fiscali per i genitori a partire da 70.000 dollari di HK fino a 80.000 dollari di HK per numero di figli – e questo sarebbe il secondo aumento di agevolazioni fiscali per figli in soli tre anni!”.

Un funzionario, ha riportato Black, ha anche detto che “è necessario stimolare i consumi interni della città introducendo misure che lascino più contanti nelle mani dei cittadini”.

Black appare davvero arrabbiato: “Ma cosa stai dicendo? Tutti sanno che si stimola l’economia aumentando le spese del governo, non riducendole per lasciar scegliere ai cittadini cosa compreranno. E’ da pazzi. Ridurre le tasse già basse perchè si è in presenza di un surplus? Tassare solo gli individui e le aziende sui profitti che fanno nella città di Hong Kong?”.

Anche se questa pratica ha trasformato l’isola in un “centro finanziario e di trading globale, caratterizzato da un tenore di vita tra i più alti del mondo, questa bolla chiaramente insostenibile di un’economia che si basa sul libero mercato, sulla presenza minima del governo e sulla prudenza fiscale è destinata a finire in un disastro”.

La stessa commissione del governo, stando a quanto scrive Black, è stata chiara: “se non si farà nulla, le finanze del governo saranno condannate a finire male in appena sette anni”. (Lna)

Hong Kong is doomed—foolishly lowering and even eliminating taxes

http://www.wallstreetitalia.com/article/1800140/lo-stato-anti-austerity-che-restituisce-le-tasse-ai-cittadini.aspx

Agenzia rating Cina: “in arrivo crisi globale, anche peggio del 2008”

di: WSI | Pubblicato il 06 febbraio 2015

E’ difficile stabilire il momento esatto, ma ci sono tutti i segnali, come il crescente volume dei debiti”.

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 Immagine Wall Street. Secondo agenzia di rating cinese Dagong l’economia globale potrebbe dover fronteggiare nuova crisi finanziaria.

ROMA (WSI) – Guan Jianzhong, numero uno dell’agenzia di rating cinese Dagong Rating Acency, ha lanciato un alert, prevdendo che “nei prossimi anni l’economia globale potrebbe scivolare in una nuova crisi finanziaria globale…peggiore perfino di quella del 2008”.

Stando a quanto riporta l’agenzia di stampa russa ITAR TASS, il funzionario si è così espresso. “Ritengo che dovremo far fronte a una nuova crisi finanziaria globale nei prossimi anni. E’ difficile stabilire il momento esatto, ma ci sono tutti i segnali, come il crescente volume dei debiti e lo sviluppo incerto di economie di Usa, Ue, Cina e di altri paesi avanzati”.

“La crisi corrente in Russia è stata causata dalle sanzioni dei paesi dell’Occidente più che da fattori interni. Se guardiamo agli Stati Uniti e ai paesi dell’Unione europea, le loro crisi sono state provocate invece da fattori interni, e non esterni”, ha continuato Jianzhong, sottolineando che “diversamente dalla Russia, la portata dell’erogazione dei crediti in queste economie ha ecceduto il potenziale della produzione di beni e ha creato una bolla”.

Tale “crisi è stata trasmessa al mondo intero attraverso una politica di quantitative easing e l’utilizzo della stampa (di moneta)”. Un ritorno al “modello di crescita concentrato su consumi a credito potrebbe diventare fonte di una nuova crisi”. (Lna)

http://www.wallstreetitalia.com/article/1800139/agenzia-rating-cina-in-arrivo-crisi-globale-anche-peggio-del-2008.aspx

Sondaggi: Lega Nord supera Forza Italia, che va sotto il 13%

Ma come mai ci si trovano tanto bene degli spietati neoliberisti al servizio dei banchieri nel PD e non nei partitini delle destre?

 di: WSI | Pubblicato il 06 febbraio 2015

Si scioglie Scelta Civica: ammutinamento. Affluenza sarebbe sempre bassissima. PD 37%, M5S% seconda forza al 19,4%. Fiducia Renzi risale dopo elezione Mattarella.

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 La fiducia nel governo e nel premier Renzi è in risalita dopo l’elezione di Mattarella alla Presidenza della Repubblica.

ROMA (WSI) – L’elezione di Sergio Mattarella al Colle è stata accolta da tutti i commentatori politici come una vittoria di Matteo Renzi, che ha adottato una strategia che gli ha permesso di ricompattare le file della sinistra e dividere ancora di più Forza Italia.
Dopo la nomina dell’ex DC costituzionalista e contrario ai conflitti di interesse, la fiducia nel premier e nel governo a guida PD è tornata a salire.
Intanto Scelta Civica è alla deriva completa. Alla Camera il partito regge ancora, mentre i senatori del partito di Mario Monti sono passati in toto al PD. L’ammutinamento è completato: al Senato la forza di centro confluisce nella coalizione di governo per formare un “grande partito riformista”.

Dopo diverse settimane di appannamento, il primo ministro viene premiato per “il modo in cui il premier ha condotto la partita del Quirinale”, dice Roberto Weber, presidente dell’istituto di sondaggi Ixè che ha svolto l’inchiesta per la trasmissione Agorà, su Rai3.

Renzi ha proposto il nome di Mattarella al PD e poi al Parlamento nonostante il dissenso del centrodestra, sapendo di poter avere i numeri a partire dal quarto voto in aula.

“L’effetto positivo nei sondaggi coinvolge anche il governo, che in sette giorni passa dal 30% al 32%”, ha aggiunto Weber. In particolare, il gradimento per il premier cresce di due punti percentuali dall’ultima rilevazione, attestandosi al 37%, mentre per i primi tre partiti le variazioni delle intenzioni di voto sono lievemente positive.

Ma la vera notizia è che la Lega Nord ha superato Forza Italia nei gradimenti degli elettori potenziali. Nell’ultima settimana infatti Pd, M5S e Lega Nord hanno visto un rialzo dello 0,2% dei consensi, toccando quota 37%, 19,4% e 13,8%, rispettivamente. È calata invece al 12,9% Forza Italia (-0,4%), allargando così a quasi un punto la forbice con il Carroccio nello schieramento di centrodestra.

Il dato sull’affluenza (56,8%), segnala che quasi un elettore su due oggi non andrebbe a votare.

(DaC)

http://www.wallstreetitalia.com/article/1800141/sondaggi-lega-nord-supera-forza-italia-che-va-sotto-il-13.aspx

I costi del Tav aumentano ancora

http://rbe.it/news/2015/02/04/i-costi-del-tav-aumentano-ancora/

  L'informazione di Rbe 

News e notizie dal territorio, dall’Italia, dal mondo

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di Diego Meggiolaro Pubblicato il 4 febbraio 2015

Mentre il popolo NoTav non abbandona la lotta, anzi rilancia con la manifestazione del 21 febbraio a Torino per ribadire il fermo e deciso No alla costruzione dell’opera, alle accuse (decadute) di terrorismo e alle recenti condanne ai 47 imputati dei 53 a causa dei disordini del 23 giugno e 3 luglio 2011, continua il balletto sui costi dell’opera più contestata e meno amata della storia d’Italia.

«Ogni euro speso per la linea ad alta velocità Torino-Lione è un euro rubato a sanità, scuola e difesa del territorio» ribattono i Sindaci e le Amministrazioni comunali della Valle di Susa che con il movimento No Tav manifesteranno insieme a Torino sabato 21 febbraio per ribadire la mai perduta unità di intenti e la ferma e immutata opposizione alla grande opera inutile, a maggior ragione in tempi di crisi generalizzata e di tagli. Intanto è arrivata la 48° condanna al processo per i fatti del 2011.

Già a novembre era esplosa la polemica sui costi lievitati, in quell’occasione avevamo sentito Paolo Prieri.

Martedì 3 febbraio sul sito del Fatto Quotidiano il giornalista Antonio Pitoniha rivelato che l’esplosione dei costi del Tav è certificata ora anche dalla Camera dei deputati. «I finanziamenti per la linea alta velocità Torino-Lione – si legge nel pezzo – fanno registrare  una variazione in aumento di 2 miliardi e 358 milioni di euro. Di conseguenza, il costo complessivo della quota italiana dell’opera sale a 7 miliardi 789 milioni, con un fabbisogno ancora da finanziare di 4 miliardi 514 milioni di euro». Ora il capogruppo di Sel alla Camera Arturo Scotto chiede anche una commissione d’inchiesta.

SAITTA IN VALSUSA PER LA RIFORMA DELLA SANITÀ: CONTESTATO DAI NO TAV A SANT’ANTONINO

L’assessore regionale invitato dal sindaco Antonio Ferrentino per spiegare agli amministratori della Valle la trasformazione degli ospedali

Un momento della manifestazione

06/02/2015
ALESSANDRO MONDO
TORINO

«Più sanità, più istruzione, più ricerca, meno Tav in Valle Susa». Ed è proprio sulla Sanità che si consuma il secondo strappo tra la Regione e i valsusini dopo il capitolo sempre aperto della Tav. La rappresentazione plastica di distanze sempre maggiori è la contestazione riservata all’assessore Antonio Saitta, invitato dal sindaco di Sant’Antonino, Antonio Ferrentino, per spiegare a sindaci e amministratori della Valle la riforma degli ospedali: con riferimento al presidio di Susa. Un centinaio di manifestanti, controllati dai carabinieri, sosta di fronte alla palestra comunale contestando Saitta, entrato da un ingresso secondario: il quale, oltretutto paga la posizione di aperto sostegno alla Tav quando era presidente della Provincia di Torino. Alcuni, in aggiunta, gli rimproverano di avere abbandonato la Provincia al suo destino per passare in Regione al seguito di Chiamparino. 

 Urla, slogan, accuse, manifestanti che dall’esterno battono sui vetri per attirare l’attenzione mentre il confronto è in corso (l’accesso nella palestra è stato consentito solo a tre rappresentanti dei comitati): tra le proteste più vibranti quella di Stefania Batzella, consigliera regionale dei Cinque Stelle. Presenti anche il senatore Scibona e la consigliera Frediani, che hanno deciso di restare fuori. 

 L’assessore ribadisce che, fatta salva la chiusura del punto nascite – «il numero dei parti non garantisce gli standard di sicurezza fissati a livello nazionale» – l’ospedale di Susa continuerà a disporre di Ortopedia, Chirurgia e un pronto soccorso aperto giorno e notte: «Non lo chiuderemo e non diventerà un cronicario». I contestatori restano dell’idea che la struttura verrà chiusa o sarà declassata a poco più di un poliambulatorio. E rivendicano «il diritto di nascere a Susa». Dialogo tra sordi. 

Il senatore Esposito imputato per diffamazione questa mattina in tribunale

Deve rispondere del contenuto di un articolo pubblicato sul suo blog l’8 dicembre 2011 a commento di scontri avvenuti quel giorno in Valle di Susa

Stefano Esposito 

06/02/2015
 
TORINO

Il senatore Stefano Esposito (Pd) è comparso in tribunale per l’apertura di un processo in cui è imputato di diffamazione ai danni di quattro No Tav. Il parlamentare è chiamato a rispondere del contenuto di un articolo pubblicato sul suo blog l’8 dicembre 2011 a commento di scontri avvenuti quel giorno in Valle di Susa. «Anche oggi – aveva scritto – il circo dei violenti e dei teppisti capitanati da Askatasuna si è radunato per fare l’unica cosa che conoscono, attaccare la polizia». Esposito si era poi augurato che venisse perseguito «a norma di legge» chi «aveva pianificato e diretto le azioni violente», indicando alcune persone con nomi e cognomi. 

Quattro di loro, che non furono mai coinvolti nell’inchiesta sugli incidenti (sfociata in un processo con undici imputati cominciato ieri a Torino) presentarono una querela e la procura incriminò il senatore. Ora si sono costituite parte civile. La difesa ritiene che le affermazioni del parlamentare contenessero valutazioni politiche di carattere generale e che non fossero diffamatorie. «Vedremo come andrà a finire – ha detto Esposito, il quale non ha sollevato questioni di procedibilità legate alla sua carica. Ma se questa vicenda servirà ad avvicinare alla giustizia delle persone che abitualmente dicono di essere perseguitate dalla magistratura, e in particolare dalla procura di Torino, ne sarò lieto». La causa è stata rinviata al 10 marzo.

Val di Susa: sparisce l’acqua, restano i disastri

 
AMBIENTE & VELENI

di  | 17 febbraio 2012

Professore ordinario Dip. di Energia del Politecnico di Torino

Ho partecipato oggi al VII Congresso Nazionale di Medicina Democratica, che si sta tenendo a Milano, all’Università degli Studi, da ieri a domani.

Ero, insieme all’amico Luigi Robaldo della Val di Susa, nel gruppo di lavoro che ha riguardato i beni comuni: che cosa sono e come difenderli. Ho parlato di acqua, inteso come bene comune, primo indicatore dell’impatto ambientale di una “Grande Opera”, in questo caso dell’Alta Velocità.

Su un aspetto dell’impatto ambientale dell’Alta Velocità, infatti, non crediamo ci sia possibilità di grande discussione, di confronto fra previsioni da una parte e dall’altra, dato che riguarda quanto è già successo, quanto è evidente nell’ambito di opere precedenti: l’impatto sul bene comune acqua e il dissesto idrogeologico causato dalle grandi opere.

L’alta velocità Bologna-Firenze e quanto successo al Mugello costituiscono l’esempio più eclatante. Non servono sismografi – ci dice Paolo Rumiz in un suo noto articolo del 2009 – per capire dove passa il tunnel dalla Tav tra Bologna e Firenze. Basta seguire una traccia di foreste rinsecchite, alvei vuoti, macerie. Persino i cinghiali rifiutano di vivere lassù. Sopra la “grande opera” esiste una scia di “grandi disastri” che la segnala fedelmente. Il peggio è il sistema idrico distrutto: per ripagarlo non basterebbe una mezza finanziaria. Fra 750 milioni e un miliardo 200 milioni, per ventidue minuti di viaggio in meno. Spariti o quasi 81 torrenti, 37 sorgenti, 30 pozzi, 5 acquedotti: in tutto 100 chilometri di corsi d’acqua.

Per quanto riguarda la Val di Susa, occorre guardare al passato – con le grandi opere che la Valle ha già subito negli anni scorsi – e al futuro, in modo da valutare l’effetto combinato e non pensando ai singoli impatti non collegati temporalmente fra di loro: la sovrapposizione degli effetti mi venne insegnata, come principio, fin dai primordiali banchi di scuola media superiore, ma sembra che chi ha valutato con grande faciloneria l’impatto ambientale dell’Alta Velocità non ne abbia minimamente tenuto conto.

L’impatto di questa opera a livello idrico sarebbe rilevante. I precedenti grandi lavori hanno già inciso pesantemente sulle sorgenti della Valle di Susa: il raddoppio della ferrovia Torino-Modane ha provocato la scomparsa di 13 sorgenti nel territorio di Gravere e di 11 nella zona di Mattie, per restare ai casi più significativi. Le gallerie dell’autostrada tra Exilles e la val Cenischia hanno fatto scomparire 16 sorgenti delle frazioni di Exilles, oltre ad alcune altre nelle più disparate località. I lavori della centrale di Pont Ventoux, per una galleria di soli due metri di diametro, hanno prosciugato il rio Pontet, 2 sorgenti a Venaus, 2 a Giaglione, una decina in territorio di Salbertrand, tra cui quella che alimentava l’acquedotto di Eclause. Secondo il Rapporto Cowi redatto per conto della commissaria europea De Palacio, il solo tunnel di base dreneràda 60 a 125 milioni di metri cubi di acqua all’anno, che corrisponde al fabbisogno idrico di una città con un milione di abitanti. Oltre alla Torino che già abbiamo, avremmo un’altra Torino-equivalente a consumare acqua in Valle di Susa.

Quando si costruiscono opere in sotterraneo molto estese, si dovrebbe cercare di valutare le variazioni idrologiche indotte dall’opera nell’ambiente circostante alle lavorazioni. Bisogna capire se le opere in sotterraneo, in particolare le porzioni costruite in posizione “parietale” (in prossimità del versante), captano acque circolanti nelle rocce e/o sedimenti. Queste acque normalmente seguono il loro decorso naturale e tendono, nella loro diffusione sotterranea, a rifornire le falde profonde dei fondovalle. Se invece esistono degli scavi molto estesi, questi ultimi svolgono un’azione di vero e proprio “richiamo” delle acque, dovuto al fatto che il vuoto (lo scavo) determina una significativa diminuzione di pressione che agevola il processo di attrazione idrica. Un fenomeno del genere è evidente nelle condizioni di subduzione che molte volte caratterizzano le aree limitrofe ai pozzi di emungimento, soprattutto quando si prelevano quantitativi di acque superiori rispetto alle possibilità di ricarica naturale delle falde sfruttate. Ad esempio, la zona del fondovalle compresa tra Borgone Susa e Ferriere è interessata negli ultimi decenni da un costante e diffuso abbassamento della superficie topografica, nell’ordine di diversi millimetri, dovuto proprio a quest’ultimo fenomeno.

E’ stato valutato tutto questo dai proponenti l’opera? “Nemmeno per idea!” avrebbe risposto il vecchio Giorgio Bocca.

In collaborazione con Gregorio Fontana, esperto di impatto ambientale sui bacini idrici