Profughi, rivolta per il cibo alla Casa dell’Immacolata

A Pisa invalidi disoccupati bisognosi di cure lasciati a morire. Ad Alessandria un uomo condannato a 7mila euro di multa per aver rubato spazzolini per il figlio malato.  A La Spezia una madre di due bimbi diventa cam girl per pagare le bollette. A Bassano sfrattato un 68enne, si barrica in casa ma viene sedato, a Pesaro un altro 75enne sotto sfratto. Nei primi 9 mesi del 2014 i suicidi sono aumentati del 59,2% ma allo Sportello Antisuicidi non ti danno da mangiare, ti consigliano su come risparmiare sulle bollette. In fondo all’articolo scrivono che i richiedenti asilo dormono fuori. Vorrei proprio vederlo

 Questa è l’ eguaglianza dei giusti. Nessuna discriminazione

 Intervento dei carabinieri per sedare la protesta di un gruppo di nordafricani. Intanto nuova emergenza: si cercano posti per accogliere 32 richiedenti asilo

di Piero Tallandini

03 febbraio 2015

UDINE. Una mini rivolta è stata inscenata lunedì sera da cinque giovani profughi nordafricani (due dei quali minorenni) ospiti della “Casa dell’Immacolata di Don Emilio De Roja” che lamentavano un calo della qualità e della quantità del cibo servito. Sul posto è stato richiesto l’intervento dei carabinieri che assieme ai volontari della struttura di accoglienza hanno riportato la calma e convinto il gruppetto a desistere dal proseguire l’inopportuna protesta.

 Evidentemente i cinque avevano presto cambiato idea visto che nella cena di martedì sera hanno chiesto addirittura il bis. Un epilogo all’insegna della distensione per questa insolita iniziativa di dissenso ma non nasconde il proprio disappunto il direttore della struttura Renato Cantoni: «Si tratta di un episodio caratterizzato da una partecipazione molto marginale e limitata a sole cinque persone – ha spiegato –. La sensazione è che abbiano voluto fare un po’ di “cagnara”, magari per cercare di rivendicare una sorta di leadership nell’ambito del gruppo più ampio del quale fanno parte in tutto 65 immigrati.

 Questi profughi sono qui dal 31 luglio e nessuno fino ad ora aveva mai avuto da ridire sulla qualità del cibo. I pasti vengono preparati seguendo scrupolosamente i parametri previsti dall’Azienda sanitaria. Vengono cucinati nelle nostre cucine con ingredienti genuini. Nei menu compaiono cibi tipici italiani ma spesso proponiamo anche il cous cous. Abbiamo l’accortezza di non preparare piatti a base di maiale per rispetto nei confronti di chi è di religione musulmana».

 «Insomma, sinceramente non mi sembra accettabile un atteggiamento del genere tanto più che non siamo un albergo – ha aggiunto il direttore –. Lunedì sera nel menu c’erano, tra gli altri cibi, anche zuppa di legumi e frittata e questi cinque ospiti non hanno voluto mangiare. Poi questo martedì sera c’erano pasta, la fettina di carne, patate e i cinque protagonisti della protesta di lunedì hanno chiesto la doppia razione. A quanto il cibo che serviamo non dispiace neppure a loro. Quello che è successo ci lascia l’amaro in bocca perché si tratta di una mancanza di rispetto. Per fortuna gli altri profughi nostri ospiti hanno preso le distanze dalla protesta di questo gruppetto».

 Intanto la città si appresta ad affrontare una nuova emergenza profughi. Da alcuni giorni, infatti, i 32 afghani bloccati a Tarvisio dormono, dopo aver presentato la domanda di asilo politico in questura, in un’area dismessa appena fuori dal centro. La macchina dell’accoglienza si è messa in moto, ma i 32 posti dove ospitarli non sono ancora stati trovati. Non è escluso che nei prossimi giorni la questione venga affrontato nel corso dell’ennesimo vertice in Prefettura.

 A portare cibo, coperte e indumenti ai profughi ci pensano i volontari dell’associazione “Ospiti in arrivo”; come spiega Angela Lovat, «non avendo strutture e mezzi possiamo fare solo questo». Anche Lovat resta dell’idea che gli enti locali dovrebbero avere a disposizione un luogo per affrontare la fase emergenziale durante la quale i richiedenti asilo sono costretti a dormire anche all’aperto.

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/02/03/news/alla-casa-dell-immacolata-intervento-dei-carabinieri-per-sedare-la-protesta-di-un-gruppo-di-nordafricani-1.10793946

Profughi, rivolta per il cibo alla Casa dell’Immacolataultima modifica: 2015-02-05T21:06:36+01:00da davi-luciano
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