Varese: Tute blu, ottomila senza stipendio. Settore metalmeccanico perde 791 operai

Siamo certi che il governo garantirà loro vitto e alloggio come viene garantito ai nuovi arrivati

 30 gennaio 2015

Fino a qualche anno fa il settore metalmeccanico era il cuore pulsante del manifatturiero lombardo e varesino. Poi è arrivata la crisi, che ha cambiato il mondo. E così, il fiore all’occhiello dell’industria di casa nostra è diventato terreno di cassa integrazione, chiusure aziendali e licenziamenti.

A farne le spese, ovviamente, gli operai che- neppure oggi – possono permettersi di vedere qualche spiraglio di luce in fondo al tunnel. Sì perchè ogni giorno c’è qualcuno di loro che perde il lavoro.

Un dato su tutti parla chiaro: nel 2014 in Lombardia le tute blu che dalla sera alla mattina sono rimaste senza stipendio sono state ben 8.131. E dentro a questa strage di posti di lavoro, anche Varese – purtroppo – gioca un ruolo di primo piano. Nei dodici mesi appena finiti gli operai metalmeccanici licenziati sono stati complessivamente 791, mentre nel 2013 erano stati 476.

Il balzo in avanti parla da solo. E, come se non bastasse, salta all’occhio la performance negativa del mese i dicembre, con 214 licenziamenti.

«Si tratta di numeri allarmanti, che devono fare riflettere le istituzioni sulla necessità di intervenire con politiche a sostegno dei lavoratori e del tessuto socio-economico e produttivo. È ora di affrontare la crisi non con pannicelli caldi, ma con interventi strutturali che ridiano ossigeno e competitività alle aziende e mettano al riparo i lavoratori dal rischio di perdere il lavoro», sostiene il segretario generale della Fiom Cgil Lombardia Mirco Rota.

«Si è chiuso l’anno in modo estremamente pesante – continua il segretario delle tute blu lombarde -, c’è il rischio, se non si interviene subito e con determinazione, che performances così drammatiche dal punto di vista numerico si ripetano anche nel 2015».

Quella di fine anno, va detto, è una vera e propria impennata dei licenziamenti dentro i confini regionali. L’incremento è dovuto anche al fatto che riducendo i tempi dlla mobilità, molti lavoratori hanno deciso di andare in mobilità subito, di farsi licenziare, in quanto se l’avessero fatto dopo, avrebbero perso molti mesi di copertura. Per evitare che si verifichi un’ulteriore impennata dei tagli al personale, Rota invita gli imprenditori «Ad attingere al fondo stanziato dalla Regione per i contratti di solidarietà per ridurre l’orario di lavoro, anziché utilizzare lo strumento drastico della messa in mobilità”.

“Una cosa deve essere chiara: senza investimenti pubblici e privati questa situazione non può modificarsi in meglio – conclude il segretario dei metalmeccanici -, anzi è destinata ad aggravarsi e purtroppo la nuova legislazione sul lavoro non fornisce gli strumenti giusti per affrontare la crisi, anzi tende a peggiorarla. Il 2015 inizia con una crisi ancor più pesante che non ha diminuisce e con meno ammortizzatori, ciò significa che il quadro lascia spazio a speranze di ripresa».

Fonte prealpina

http://www.crisitaly.org/notizie/varese-tute-blu-ottomila-senza-stipendio-settore-metalmeccanico-perde-791-operai/

Varese: Tute blu, ottomila senza stipendio. Settore metalmeccanico perde 791 operaiultima modifica: 2015-01-31T18:26:40+01:00da davi-luciano
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