Martignacco: Spav, sequestro e quasi fallimento, 78 lavoratori a rischio licenziamento

tanto ci sono le proverbiali leggi dello stato e riforme varie a tutelarli no?

L’importane non erogare il reddito di cittadinanza a tutti. Se lo impone la società civile depositaria dell’eguaglianza e così sia.

 22 gennaio 2015

Il destino produttivo e occupazionale della “Spav” di Martignacco è appeso a un filo. Le prospettive di salvezza date alla società lo scorso 24 dicembre, con la decisione del tribunale civile di Udine di ammetterla alla procedura di concordato preventivo, sono state prontamente disattese dall’ordinanza con la quale il gip dello stesso tribunale udinese, in quelle medesime ore e accogliendo un’istanza della Procura, ha disposto il sequestro preventivo a carico della Spav e del suo legale rappresentante, Roberto Turello, di beni per un valore equivalente all’Iva non versata nel 2012. Ossia, per un ammontare pari a 684.250 euro.

 E questo è bastato a mandare all’aria l’operazione, visto che il blocco del denaro ha di fatto impedito all’azienda di depositare i 200 mila euro di anticipo indicati dal collegio per le spese della procedura. Risultato: la fissazione di una nuova udienza, questa volta per discutere la revoca dell’ammissione al concordato.

 Il dado sarà tratto domani, davanti al collegio presieduto dal giudice Alessandra Bottan e formato dai colleghi Lorenzo Massarelli e Andrea Zuliani. Diametralmente opposte le soluzioni sul tappeto. Quella più cupa dello stop alla procedura concordataria condurrebbe dritti alla dichiarazione di fallimento. Sulla Spav, da luglio, pende l’istanza di fallimento avanzata dal procuratore facente funzioni, Raffaele Tito, e che solo il via libera dato al concordato aveva “congelato”. In settembre, un’ulteriore domanda era stata presentata da un fornitore.

 Esiste però anche una via di scampo. Se è vero che il mancato deposito in cancelleria della somma per le spese della procedura – stabilito in 400 mila euro, di cui la metà di immediata consegna – comporta la revoca dell’ammissione, la Spav spera comunque di recuperare fiducia in extremis, depositando domani stesso i 200 mila euro richiesti. Nei giorni scorsi, infatti, l’azienda è riuscita a ottenere un finanziamento da terzi e, nonostante il termine del 7 gennaio per il deposito sia ampiamente scaduto, chiederà al tribunale di essere comunque considerata adempiente. Ai giudici sarà inoltre sottoposta una sentenza fresca di Cassazione – è stata pronunciata il 16 gennaio scorso -, in base alla quale i beni non possono essere sequestrati alla società, ma soltanto alla persona sottoposta a indagine.(…)

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Martignacco: Spav, sequestro e quasi fallimento, 78 lavoratori a rischio licenziamentoultima modifica: 2015-01-22T15:08:05+01:00da davi-luciano
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