L’ Esercito ucraino ha ripreso l’attacco sui civili del Donbass

In Europa la società civile per conto del dip di stato Usa rilancia la guerra in Siria contro Assad indicato come colpevole dei massacri dei tagliagole che invece combatte.Stesso copione libico.

Quella stessa società civile che ignora come i civili in Ucraina, vengono trucidati da un governo imposto da Soros e banchieri affini.

Per il regno delle banche i civili devono crepare

Vedi Ucraina: CIA nel governo e Soros alla Banca Centrale

L’Esercito ucraino ha ordinato nella giornata di Domenica l’attacco sulla città’ di Donetsk con ogni tipo di armamento.

Secondo le informazioni arrivate da fonti della Repubblica Popolare di Donetsk , l’Esercito Ucraino ha attaccato le zone residenziali, abitate da civili, i colpi dell’artiglieria arrivano in direzione del centro della città’. A Donetsk si è interrotta la circolazione del trasporto pubblico  per causa dei bombardamenti.

Si contano  gia’ diverse vittime civili fra le quali un bambino di 6 anni. La popolazione è’ stata invitata a scendere nei rifugi per mettersi al riparo.

Le  Repubbliche popolari del Donbass lanciano un appello al mondo per fermare l’aggressione occidentale.

Il presidente ucraino Poroshenko ha respinto la proposta di Putin di ritirare l’artiglieria dalla zona di Donetsk  e di negoziare una tregua. La  proposta inviata a Kiev non ha avuto alcuna risposta dal governo ucraino che ha unilateralmente rotto la tregua ed ha riniziato le ostilita’ contro i separatisti del Donbass.

Nessun intervento neppure dalla rappresentante della UE Federica Mogherini  o da altri rappresentanti europei.

Si teme che la situazione possa aggravarsi e non si può’ escludere un intervento  diretto nella Russia nel conflitto.

Fonte: RT Actualidad

http://www.controinformazione.info/l-esercito-ucraino-ha-ripreso-lattacco-sui-civili-del-donbass/

Le mani di Hollande sono sporche di sangue

http://italian.irib.ir/analisi/commenti/item/178434-le-mani-di-hollande-sono-sporche-di-sangue

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Il presidente francese Hollande e’ contro la Siria di Bashar al Assad, ovvero un governo che fino a quel momento aveva vissuto in pace con chiunque.

 E vale ricordare che mai in alcun modo Assad aveva attentato alla sicurezza dell’Europa, degli Stati Uniti o dei paesi del Golfo Persico . Mai.Nel 2012 la città di Baba Amr, nel distretto di Homs, venne riconquistata dall’Esercito Siriano dopo circa un anno di assedio e bombardamenti. Baba Amr era una roccaforte degli terroristi che hanno appoggiato dall’ Occidente e gli Stati Uniti e alcuni paesi arabi e piu Turchia.C’è un fatto che nessuno ha mai potuto raccontare e che oggi, all’indomani dell’attacco terroristico alla redazione di Charlie Hebdo a Parigi, acquista un nuovo significato, anche alla luce delle dichiarazioni del Presidente Hollande che ha ribadito la sua volontà di combattere il terrorismo”in ogni sua forma”e”dovunque”.

Ma l’Eliseo non può raccontare che non si deve dire è che all’interno della roccaforte, assieme ai terroristi , c’erano anche militari francesi, sauditi e qatarioti. Quella notizia è stata tenuta ben nascosta per anni. Una notizia che non doveva essere rivelata all’opinione pubblica per non mettere in imbarazzo il presidente Hollande, responsabile di aver armato in Siria gruppi di veri tagliagole scatenati contro la popolazione civile.

Baba Amr venne consegnata all’Esercito di Damasco in cambio del silenzio. Tutti i militari stranieri, francesi compresi, lasciarono la città e la Siria in dieci bus, nascosti alla vista di tutti grazie ai finestrini oscurati. Per garantire l’anonimato vennero perfino montate delle tende all’interno dei mezzi. Nessuno doveva sapere. Nessuno doveva vedere. Quel convoglio lasciò la Siria attraversando il confine con la Turchia. Poi se ne persero le tracce.

Chi ha ucciso a Parigi,sempre volendo dare per buona la versione ufficiale dei fatti, non può dunque essere considerato un”terrorista”in Europa e un”attivista democratico”in Siria, con una morale dal doppio binario inaccettabile. Laggiù è in corso una sporca guerra, concepita e voluta dall’Occidente e dalle monarchie assolute del Golfo Persico soprattutto Arabia Saudita che tra i paesi arabi ha un cattivo precedente per sostenere i terroristi anche in Iraq. Una guerra che ha molte mani insanguinate. Per prime quelle dei tagliagole che fanno il lavoro sporco e quelle dei loro mandanti in grisaglia, tra i quali spicca il nome di Hollande. Il peggior presidente della storia della repubblica francese.

I giornalisti in Siria muoiono per raccontare la verità, nel silenzio assoluto dei media internazionali che solo oggi cadono dal pero e parlano di libertà di stampa e di espressione.I soldati dell’Esercito Sirianoche si battono come tigri per difendere il loro popolo e quel piccolo ma prezioso brandello di civiltà rimasta nella loro terra, e pagano un conto disumano nel disinteresse generale, e vedono le teste dei loro commilitoni infisse sulle picche della feccia armata dall’Occidente.In Occidente nessuno non marcia per i civili siriani che dal 2011 sono uccisi tramite terroristi Isis o nemmeno lacrime di coccodrillo per i giornalisti che sono morti negli attacchi terroristi in Siria per rivelare la verita’ ,Per loro mai una copertina e neppure un titolo sul giornale.

Fonte: ItalianIrib

LA FLESSIBILITA’ €UROPEA E LA RECESSIONE 2015. LA TROJKA ITALIAN WAY E’ GIA’ QUI

ma quando ci guadagna la Francia, o meglio, quando alla Francia viene permesso sforare i vincoli non si indigna nessuno.

1. Come preannunziato in questo post, parleremo della novità della “flessibilità fiscale” preannunziata dalla comunicazione della commissione UE emessa alla scadenza del semestre italiano.

Parliano appunto della comunicazione sulla flessibilità della Commissione europea, che chiarisce l’applicazione delle regole del Patto di stabilità e crescita; da essa deriverebbe che il prossimo anno l’Italia, sulla via per raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio strutturale, dovrà correggere il disavanzo dello 0,25% e non dello 0,5%.

Ora dobbiamo capire intanto su quale riferimento agisce questa attenuazione degli obblighi di obiettivo intermedio.

 In linea teorica, l’aggiustamento richiesto per il 2015 era dello 0,6% del PIL, almeno alla luce della precedenti prese di posizione della Commissione in corso di 2014: cioè, parrebbe, un aggiustamento pari alla differenza tra quanto consolidato nel 2014 stesso (0,1) e quanto ci si attendeva in base alle precedenti indicazioni della Commissione (0,7), recepite nel DEF a suo tempo redatto dal governo Letta. Questo aveva stabilito gli obiettivi intermedi di deficit al fine di raggiungere il pareggio strutturale entro il…2015, o il 2016: alla fine non si è più badato a precisare questo “piccolo” dettaglio sulla decorrenza di quanto richiederebbe il fiscal compact. Ovviamente soltanto all’Italia.

 2. Ma non stiamo a sottilizzare: la burletta del fiscal compact va in scena solo per noi. Ora, paiono dimenticare il debito e si soffermano sull’indebitamento annuo, cioè sul deficit.

Il governo Letta aveva programmato alla fine del 2014 un deficit al 2,5 del PIL: non è stato rispettato, non pare che sia avviata alcuna procedura di infrazione, allo stato, e per il 2015 si richiedeva una correzione del deficit al 2,4 (o al più 2,5), che, però si applica sul target derivante dalla originaria versione della legge di stabilità per il 2015, cioè sul 2,9.

Insomma: la flessibilità consisterebbe nel consentirci alla fine del 2015 un deficit del 2,65% anzicchè del 2,4 (cioè 2,9-0,5, che era la misura originaria della correzione che la Commissione avrebbe imposto per rispettare gli obiettivi intermedi).

Questo deficit di maggior tolleranza sarà consentito in quanto, in misura corrispondente ai 0,25 punti di PIL, saranno considerate ammissibili corrispondenti spese per investimenti, tenendo conto delle “riforme intraprese” e del “ciclo economico”. Investimenti, riforme e ciclo economico sarebbero le tre “clausole” della nuova flessibilità introdotte dalla Comunicazione della Commissione UE.

 3. Quanto alle riforme, Moscovici ci ha detto «l’Italia beneficerà delle tre clausole della comunicazione della Commissione sulla flessibilità» e che «entro questa settimana dobbiamo ricevere da parte del governo italiano le informazioni sull’analisi della situazione economica e gli impegni sulle riforme».

 Il nuovo spirito di “tolleranza” ce lo aveva già, pochi giorni prima, anticipato Dombrovskis, vicepresidente della Commissione responsabile dell’euro, messo lì, a quanto pare, a sorvegliare il Moscovici, Commissario UE agli affari economici che, essendo francese, non pareva ai tedeschi sufficientemente affidabile, dato il “leggero” conflitto di interesse che riguarda il vaudeville del suo paese sull’allegro rispetto del fiscal compact. Anzi proprio del rientro nel limite del 3%. Più volte annunciato e praticamente rinviato sine die in modo divenuto, negli ultimi tempi,quasi irridente (chiedere a Sapin), alla stregua dei criteri e dei parametri che, al contrario, vengono accettati senza obiezioni dall’Italia.

Basti dire che la Francia si attesterebbe su un 4,4 per il 2014 e preannunzia, bontà sua, un 4,3 per il 2015, con un bel 3,8 per il 2016! (E fosse pure un 4,1 nel 2015, il grottesco entretienne non cambia).

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 4. Torniamo all’Italia e a…Dombrovskis: in un’intervista a “Il Messaggero” del 14 gennaio scorso, aveva detto:”Ai paesi che presenteranno un piano di riforme con un impatto positivo sul bilancio consentiremo una deviazione temporanea dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine (il pareggio di bilancio). Ma i paesi dovranno anche recuperare nei quattro anni successivi e il 3% di deficit non potrà essere superato. Altrimenti la flessibilità verrà ritirata“.

 Riassumendo:

a) La Francia, comunque la si voglia mettere, godrà della nuova flessibilità anche se non rispetterà il limite del 3%. E si farà l’ammujna euro-truffaldina che siccome sono venuti incontro a noi (che il 3% lo abbiamo inivece rispettato abbondantemente), bisognerà farlo anche con i francesi;

 b) a noi “vengono incontro”, con grande condiscendenza, e presentandocelo come una svolta clamorosa, solo perchè la nuova “comunicazione”, ammetterebbe, a quanto sembra, una certa rilevanza del ciclo economico negativo, cioè della recessione grosso modo assestatasi al -0,5 del PIL a fine 2014 (seguendo ad un -1,9 2013 e ad un -2,7 2012!).  

La Francia, non potrebbe invocare altrettanto, avendo evitato la recessione e proprio grazie alla violazione del tetto al deficit negli stessi anni; ma riuscendo peraltro ad evitare (misteriosamente) altre procedure di deficit eccessivo, pur avendo tenuto deficit molto superiori a quelli che la Commissione gli aveva concesso nello stesso periodo. Ma si sa…
c) La Commissione, verrà a verificare i dati italiani fiscali. Lo farà da subito verificando i confusi e impenetrabili calcoli dei saldi relativi alla legge di stabilità. Poi farà le sue valutazioni ufficiali alla fine del primo trimestre per vedere se imporre nuove manovre correttive…E poi dicono che “arriva la trojka!”; ma su! Basta il twopacks a privarci della sovranità;

 d) sicuramente, qualcosina sarà andata storta: perchè infatti, applicando i moltiplicatori separati ai tagli della spesa pubblica rispetto agli interventi tributari (tasse aggiunte o in sgravio), abbiamo stimato un effetto recessivo della manovra di stabilità attuale almeno pari a 1,6 punti di PIL;

 e) questi effetti depressivi, in precario equilibrio con l’opposto effetto del saldo positivo delle partite correnti, si manifesteranno fin dal primo trimestre del 2015 stesso.

Ma ad essi, vanno aggiunti effetti recessivi non fiscali: quelli dell’applicazione “de facto”, socio-politica, per così dire, del job-act; che sicurarmente è una riforma che piace a Moscovivi e ancor più a Dombrovskis, ma che altrettanto sicuramente avrà iniziato a scontare i suoi effetti in termini di maggior flessibilità del lavoro e maggior disoccupazione su dipendenti “baby-boomers” (quelli “costosi”, che si vogliono rapidamente eliminare per sostituirli coi gggiovani a tutele inesistenti…cioè “crescenti”).

Da ciò, uno scontato effetto di maggior tasso di disoccupazione fin dagli esordi del 2015 – come confermano gli ultimi dati sulla disoccupazione record, un trend che verrà molto probabilmente acuito, e non certo invertito dal jobs act.

Tale prolungato effetto della crescita della disoccupazione, unito agli effetti depressivi del taglio cumulativo della spesa pubblica, porterà ad un conseguente restringimento della base imponibile e quindi delle entrate fiscali.

 f) il chiaro verificarsi di questi “sintomi prodromici” di recessione in prosecuzione, – non forte, magari, una febbricciola– e di calo delle entrate, porteranno a un quasi certo quadro previsionale del primo trimestre di non rispetto del deficit al 2,65 del PIL, flessibilità €uropea o meno.

E quindi, come al solito, i vispi e intelligenti Dombrovskis e Katainen, o altri ancora (tra i tecnocrati ordoliberisti i “geni” non mancano) dovrebbero prescrivere manovre fiscali di consolidamento aggiuntivo da subito.

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 5. Ciò acuirà la recessione che già incombeva pure nel 2015: il governo, prevedibilmente, tergiverserà perchè ci sono le elezioni regionali poco dopo.

Oppure i commissari UE faranno finta di nulla e si accontenteranno della recessione già in atto: qualche decimale, se i conti esteri avranno tenuto; almeno fino al primo trimestre 2015.

Chissà, le sorprese negli ultimi tempi non mancano. Può accadere di tutto…

http://orizzonte48.blogspot.it/2015/01/la-flessibilita-uropea-e-la-recessione.html

SECONDO VOI QUESTE DUE PERSONE, INDICATE COME I DUE ESECUTORI DELL’ATTENTATO DI PARIGI SONO LE STESSE DUE PERSONE

ma a chi interessa la verità quando partono le fanfare della strumentalizzazione? Basta vedere nel piccolo anche la tragedia del ragazzo in coma. Prima che ancora si siano accertati i fatti, la condanna è stata emessa. Il Pd si è subito prodigato a far fruttare l cosa. Non puzza un po’?

Abbattiamo la Frode Bancaria e il Signoraggio

SECONDO VOI QUESTE DUE PERSONE, INDICATE COME I DUE ESECUTORI DELL’ATTENTATO DI PARIGI SONO LE STESSE DUE PERSONE INCAPPUCCIATE CHE SI VEDONO USCIRE DAL GIORNALE CHARLIE HEBDO NEL VIDEO PROPOSTO DALLE STESSE FONTI UFFICIALI?

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 In sostanza, i due fratelli kouachi, uccisi dalla polizia due giorni dopo, sono o non sono i colpevoli? Sono o non sono le due persone che si vedono nel video?

  Nel video sono irriconoscibili, avendo il volto completamente coperto. L’unica prova sarebbe la carta d’identità dimenticata da uno di loro sul sedile della macchina usata per scappare. Non potrebbero essere, come spesso avviene, due capri espiatori per un crimine organizzato da ben altri livelli che non gli ambienti islamisti?

(video che potete rivedere qui https://www.youtube.com/watch?v=BAE42N62eJM )

  Come mai li hanno uccisi entrambi a freddo e non li hanno presi vivi, per poterli poi interrogare e indagare su eventuali complici e reti terroristiche collegate? Come mai questa fretta di seppellirli per sempre?

  Facciamo questo esempio: ” Ritorni a casa, e trovi tuo fratello assassinato, perlomeno all’apparenza, ucciso da ignoti che nessuno ha visto in faccia, ma circondato da poliziotti. Il tenente ti dice: “Non si preoccupi, abbiamo trovato una carta di identità sulle scale”.

 Quindi escono, portandosi via tuo fratello, uccidono il titolare della carta, e se ne vanno per i fatti loro, senza farsi mai più vedere, specialmente l’ufficiale capo, che si è suicidato. Sei soddisfatto?”

  Siete convinti che la versione ufficiale sia corretta?

 E’ o non è legittimo farsi qualche domanda?

Ci hanno mentito sull’11 Settembre, hanno mentito sull’Iraq e sulle armi di distruzione di massa, mentono sull’Iran, e sulla Siria di Assad, hanno mentito sulla Libia, sul Nicaragua, sul Venezuela di Chavez, hanno mentito sulla finta cattura e uccisione di Bin Laden. Hanno mentito su Kennedy. Mentono in continuazione. Da sempre. Ora è isteria di massa, un continente che parla solo di terrorismo. Gente che si guarda le spalle ovunque, razzismo dilagante. Perché questa volta dovremmo credere a quello che raccontano?

https://www.facebook.com/208622872545749/photos/a.290029031071799.67055.208622872545749/771736862901011/?type=1

RENCONTRE ENTRE LA DIRECTION DU PCN ET UNE DELEGATION DE SOCIALISMO PATRIOTICO

Communiqué de Presse / PCN-SPO/ 2015 01 18/

PCN-SPO - CP rencontres SP et PCN (2015 01 18) FR

Ces 18 et 19 janvier 2015, une délégation du Mouvement SOCIALISMO PATRIOTICO s’est rendue à Charleroi (Brussels South) pour rencontrer la direction du PCN.

Les camarades Stefano BONILAURI, secrétaire de S.P., et Michel FRANCESCHELLI ont été reçus dans les bureaux de la permanence politique de Luc MICHEL, président du PCN, à Charleroi. Etaient aussi présent les camarades G. Delongueville (secrétaire régional du PCN Wallonie-Bruxelles) et J. Vanzeebroeck (staff éditorial du PCN)/

 De longs entretiens, dans un climat détendu et amical, se sont tenus sur les sujets suivants :

 – La situation géopolitique en Eurasie et en Afrique ;

– Le panorama politique en Italie ;

– Le renforcement de la collaboration étroite entre S.P. et PCN ;

– Un travail commun renforcé entre les structures  d’édition et de presse du PCN (notamment La cause des peuples et les EDITIONS MACHIAVEL) et pour SP (STATO & POTENZA) ;

– La promotion en Italie de la télévision internationale  panafricaine AFRIQUE MEDIA TV ;

– Le développement d’une Structure transnationale en Eurasie et en Afrique (style « Internationale »), destinée à combattre l’impérialisme et le néocolonialisme

– Le développement de la lutte contre l’ultra-libéralisme et pour le maintient des droits sociaux des peuples européens, menacés par les projets des USA et de l’UE (notamment le traité TAFTA) ;

– Le soutien au processus d’unification continentale eurasiste (la « Seconde Europe » qui porte le destin  du Continent de Vladivostok à Reykjavik) et à la Russie, centre du combat mondial pour un nouveau du monde ;

– Le soutient aux BRICS, alternative du futur ;

– Le soutien actif au Panafricanisme, lutte-soeur du combat de libération européen ;

– Le refus de la vision américaine du « Choc des civilisations » et du terrorisme lié à l’extrémisme religieux (deux jumeaux idéologiques).

 Les deux partis insistent sur la nécessité d’une action coordonnée de toutes les forces qui luttent pour un monde multipolaire et pour la libération des quatre continents. Les deux partis insistent sur le danger  élevé que représente l’offensive des USA pour le maintien de leur domination mondiale : Non le XXIème siècle ne sera pas à nouveau  américain !

 PCN / SP

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PAS DE SOLUTION AU CHAOS LIBYEN ! OU VA LA LIBYE EN 2015 ?

 / LUC MICHEL SUR ‘AFRIQUE MEDIA TV’

 Le duplex de Bruxelles avec ‘Afrique Media TV’ de ce 18 janvier 2015

Filmé en direct par PCN-TV à Bruxelles

(images brutes, non montées)

PCN-TV - AMTV LM ou va la libye 2015 (2015 01 18) FR 1

Luc MICHEL répond aux questions suivantes :

QUELLE SOLUTION AU CHAOS LIBYEN ! OU VA LA LIBYE EN 2015 ?

Luc Michel, on connaît votre attachement à la Libye, « longtemps votre second pays » dites-vous. Etes vous optimiste pour l’avenir de la Libye ?

Comment envisagez-vous les pourparlers de Genève ?

Que se passe-t-il exactement en ce début 2015 en Libye ? Quel processus est à l’œuvre ?

Précisément quelles sont les forces en présence aujourd’hui en Libye et leurs rapports de force ?

 PCN-TV - AMTV LM ou va la libye 2015 (2015 01 18) FR 2

Video intégrale sur : https://vimeo.com/117215912

 Luc MICHEL sur AFRIQUE MEDIA TV

dimanche 18 janvier 2015 dans le ‘Débat panafricain’

avec Bachir Mohamed Ladan.

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