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Nell’anniversario dell'”editto di Bucarest”, quando nel 2007 Prodi diede l’ok alla costruzione della nuova caserma Usa, i No dal Molin tornano in piazza con un nuovo obiettivo
Redazione 17 Gennaio 2015
Erano in centinaia, venerdì sera, i manifestanti che, nonostante la pioggia, hanno sfilato nel centro storico di Vicenza, dietro allo striscione “Basta imposizioni per Vicenza”.
L’appuntamento è di quelli tradizionali per i No dal Molin: il 16 gennaio del 2007, l’allora presidente del Consiglio, Romano Prodi, in missione a Bucarest, diede l’assenso alla costruzione della nuova base Usa al Dal Molin. Ogni anno, il movimento si ritrova in piazza per rinnovare l’opposizione all’opera militare. Quest anno, l’appuntamento ha avuto anche e soprattutto un nuovo obiettivo, dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale dello studio di fattibilità del Tav vicentino: “Chi pensava di trovarsi di fronte una città rassegnata e muta si è sbagliato – spiega il portavoce Marko Urukalo – In tanti abbiamo risposto e ci siamo ripresi quella democrazia e quelli spazi che volevano negarci, abbiamo dimostrato che per loro far approvare questa grande opera di proporzioni devastanti per il nostro territorio non sarà facile”.