31 Dec 2014 ·
di REDAZIONE
Anno che vai, aumenti che trovi. Ce n’è per tutti. Parafrasando il noto film di Robert Aldrich, la CGIA l’ha definita “Quella sporca dozzina”.
E di una dozzina di rincari infatti si tratta.
1) acqua potabile;
2) benzina e gasolio per autotrazione;
3) multe per violazione del codice della strada;
4) tasse automobilistiche dovute anche per gli autoveicoli e motoveicoli ultraventennali di particolare interesse storico e collezionistico;
5) pedaggi autostradali;
6) contributi previdenziali per artigiani e commercianti;
7) contributi previdenziali gestione separata Inps;
8) birra e prodotti alcolici
9) tassazione dei fondi pensione;
10) tassazione sulla rivalutazione del Tfr;
11) riduzione esenzioni sui capitali percepiti in caso di morte in presenza di assicurazione sulla vita;
12) Iva per l’acquisto del pellet.
Gli aumenti interessano anche le sanzioni del codice della strada, l’aumento dei pedaggi almeno dell’1,5%, le tasse per le auto e le moto storiche, perché anche lì sono andati a pescare. Conservare un cimelio è un lusso. Morale: secondo la Cgia di Mestre i consumi continueranno a ristagnare. Ma a pagare di più saranno in particolare le partite Iva iscritte alla sezione separata dell’Inps. Per i freelance l’aliquota passerà dal 27,72 al 30,72 per cento.
Con un tasso di disoccupazione che arriverà tranquillamente al 13 per cento, non sarà una passeggiata per nessuno.