Luc MICHEL présente à tous ses camarades et amis ses meilleurs vœux pour 2015 …

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Des jours sombres s’annoncent sur le monde, singulièrement en Afrique et en Eurasie. Ne refusons pas de les voir !

Il y a en géopolitique comme en politique des “années décisives” (selon les termes de Spengler). Nous sommes entrés dans une décennie décisive. C’est la volonté de Washington d’engager un cycle historique dont le but est de faire du « 21e siècle un nouveau siècle américain ». Selon les termes mêmes, et identiques, de tous les géopolitologues et idéologues américains, que ce soit Georges Friedman de STRATFOR (dans son « Les Cent prochaines années) ou les Neocons (dans la ligne du manifeste du PINAC) de retour sur le devant de la scène. La machine américaine s’est donc lancée dans une logique de confrontation avec ses deux grands ennemis désignés : Russie et Chine. Et dans le même mouvement une vague de changements de régime a été planifiée, via la machinerie bien réglée des « révolutions de couleur » …

2015 sera donc une année de combat. Une année de lutte contre l’impérialisme, l’exploitation et pour la Cause des Peuples.
Camarades et amis, je vous souhaite aussi, ensemble, une année 2015 de luttes et de résistance. Notre Cause est juste, c’est celle de l’honneur et de la liberté des peuples face à la Nouvelle Carthage capitaliste yankee !
LM

La Grecia affonderà l’Europa, l’allarme di Bini Smaghi

31 dicembre 2014

Il voto in Grecia e l’incompletezza dell’unione monetaria possono avere effetti devastanti sull’Europa. A lanciare l’allarme sul futuro dell’Ue sono Lorenzo Bini Smaghi sul Corriere della Sera e Mario Draghi sul Sole 24 ore.

Bini Smaghi parte dalla situazione greca e dalla considerazione che il Fondo Salva Stati e l’Omt (l’acquisti di titoli di Stato di Paesi dell’eurozona sul mercato secondario) “non possono essere usati nei confronti di un Paese come la Grecia e rischiano addirittura di sfaldarsi”. La ragione è che l’80 per cento del debito greco è detenuto “dagli altri Paesi europei, dal Fondo salva Stati e dal Fmi”. Il resto è nel bilancio della Bce”. E questo significa che il taglio il debito greco – come proposto da alcuni candidati al governo – “si tradurrebbe in un trasferimento di risorse in via definitiva da parte degli altri Stati e in un pari aumento del loro debito netto (per l’Italia fino a 20 miliardi)”. Tradotto: “se il governo che uscirà dalle urne greche a fine gennaio metterà in atto le misure annunciate, ristrutturazione del debito e aumento della spesa pubblica, la rete di salvataggio creata negli ultimi anni in Europa rischia di saltare, facendo precipitare il continente in una nuova crisi profonda”.

Mario Draghi pone invece l’accento sulla necessità di “completare un’unione monetaria” che vuol dire “principalmente creare i presupposti affinché i Paesi, entrandone a far parte, raggiungano una maggiore stabilità e prosperità”. La ricetta è creare non solo le condizioni affinché “tutti i Paesi possano prosperare in modo indipendente” ma anche fare in modo che tutte le nazioni siano “sufficientemente flessibili da reagire con rapidità agli shock a breve termine”. Quindi, scrive, “occorrono riforme strutturali che stimolino la concorrenza, riducano il carico superfluo della burocrazia e rendano i mercati del lavoro più adattabili”. “Finora l’attuazione di tali riforme – continua Draghi – è stata in gran parte una prerogativa nazionale, ma in un’unione come la nostra è chiaramente una questione di interesse comune. I Paesi dell’area dell’euro dipendono l’uno dall’altro per crescere” e la carenza di riforme strutturali, “producendo un divario permanente all’ interno dell’unione monetaria – aggiunge – evoca lo spettro di un’uscita di cui tutti i membri in ultima analisi subirebbero le conseguenze”.

http://www.liberoquotidiano.it/news/economia/11738307/La-Grecia-affondera-l-Europa-.html

“Le impronte digitali chiare della Cia nel colpo di stato in Ucraina”. Oliver Stone

“La retorica occidentale della Russia in Crimea è una nuova perversione della storia come le armi di distruzione di massa in Iraq” 

Il colpo di stato avvenuto a Kiev nel febbraio del 2013 è “terribilmente simile” ad altre operazioni della Cia in altri paesi, orchestrate per cambiare l’ordine costituito come in Iran, Cile e Venezuela. Lo ha dichiarato Oliver Stone, dopo aver intervistato per ore il presidente destituito Viktor Yanukovich a Mosca.In un suo post Facebook, il grande regista americano ha scritto: “I dettagli seguiranno nel documentario, ma sembra chiaro che i cosiddetti ‘cecchini’ che hanno ucciso 14 poliziotti – feriti alti 85 – e 45 manifestanti, erano agitatori terzi. Molti testimoni, incluso Yanukovych ed ufficiali di polizia, ritengono che questi elementi stranieri sono stati introdotti nela paese da fazioni filo-occidentali, con le impronte digitali sulla Cia sul tutto”.

 Il regista ha anche aggiunto che gli eventi di Kiev, che hanno portato al collasso del governo ucraino e l’imposizione di un nuovo governo ostile alla Russia, sono molto simili a quelli occorsi in altri paesi, attraverso quella che ha definito “la tecnica americana di soft power chiamata ‘Regime Change 101’.” Storicamente sono avvenuti contro il primo ministro iraniano Mohammad Mosaddegh nel 1953, il Presidente cileno Salvador Allende nel  1973, e contro il presidente venezuelano Chavez nel 2002. “I manifestanti a favore e contro Chavez furono colpiti da misteriosi cecchini”, sottolinea Stone.

“Una storia sporca, ma nella tragedia della fase successiva al colpo di stato, l’occidente ha mantenuto la retorica dominante della “Russia in Crimea” mentre la vera narrativa sono gli ‘Usa in Ucraina’. La verità non viene raccontata dall’occidente. E’ una perversione surreale della storia che si sta ripetendno un’altra volta, come è avvenuto con Bush e le arme di distruzione di massa in Iraq. Ma sono convinto che alla fine la verità alla fine uscirà, in tempo, spero, per fermare questa follia in corso”, conclude Stone.

Notizia del: 31/12/2014

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=9955

Paolo Becchi: “La rielezione di Napolitano fu una tragedia nazionale, quella del suo successore una farsa”

 A pochi minuti, ormai, dall’ultimo atto del peggior presidente della nostra storia repubblicana, Paolo Becchi sul Fatto Quotidiano scrive come quello che dirà nel suo ultimo discorso da Capo dello Stato sarà irrilevante. Di tutto quello che si era promesso nel secondo mandato – dalla legge elettorale alla riforma istituzionale – non ha ottenuto nulla e il suo unico vero risultato, sottolinea Becchi, è stato il Jobs Act, “il quale, non creerà alcun nuovo posto di lavoro, ma garantirà quella libertà di licenziare  che l’Europa neoliberista da tempo ci chiede”.

 Del resto, il sistema, in tilt per la candidatura di Rodotà, decise di sfidare la Costituzione e conferire a Re Giorgio un secondo mandato per una ragione precisa: bloccare l’aria di rinnovamento rappresentato da quel nuovo soggetto politico, il Movimento Cinque Stelle, in grado di rappresentare, con la sua rivoluzione di democrazia diretta, un ostacolo reale ai piani di quella partitocrazia, dominante da oltre vent’anni, e responsabile, con gli ultimi atti del Mes e Fiscal Compact, della totale distruzione del paese. Solo delle nuove Quirinarie sul modello delle precedenti del M5S potranno rendere vano questo secondo mandato di Napolitano e dimostrare come quell’aria di rinnovamento non è stata imprigionata. Il metodo Sciarra e la lenta trasformazione in forma-partito, abiurando ormai definitivamente alla democrazia diretta, ne sancirebbero, al contrario, il trionfo. Quello che il Movimento vorrà essere da grande, in ultima analisi, rappresenterà l’arbitro di questo secondo mandato di Re Giorgio I.

 Dall’articolo di Paolo Becchi sul Fatto Quotidiano

 Perché, dunque, lasciare proprio adesso? Forse perché anche Napolitano è ormai “un po’ stanchino”? O forse perché il vero obiettivo implicito del suo secondo mandato è stato, in realtà, realizzato?

Napolitano è stato rieletto per bloccare quell’aria di rinnovamento che, dopo anni, si è respirata a pieni polmoni con l’elezione politica del febbraio 2013, portando prepotentemente sulla scena un nuovo soggetto politico: il M5S. Da allora è cominciato un lavoro di logoramento condotto anche in prima persona da Napolitano con continue esternazioni contro il M5S, che si sono attenuate con il tempo solo perché, nel frattempo, Renzi si è rivelato, da solo, sufficiente a mandare in crisi le strategie del movimento.

Il “lavoro sporco” di Re Giorgio sembra aver funzionato: Napolitano lascia nel momento in cui il M5S risulta oggettivamente indebolito, non solo dalla emorragia consistente dei suoi portavoce (26 parlamentari hanno lasciato il gruppo parlamentare o sono stati da esso espulsi), ma forse ancor più dalle ultime scelte politiche (dal voto di scambio con il Pd tra Zaccaria al CSM e la Sciarra alla Consulta, alla nomina di un “Direttorio” e di un Comitato di garanzia), le quali danno l’impressione che il Movimento stia sempre più assumendo la forma del partito politico, dopo averci fatto sognare una “democrazia senza partiti” di olivettiana memoria.

Napolitano lascia perché crede che il pericolo, che per lui rappresentava il M5S, sia ormai scongiurato.

Re Giorgio passerà alla storia per aver architettato un ‘colpo di Stato’ contro un governo democraticamente eletto nel 2011 e per essere riuscito, con la sua rielezione, a fermare il sogno di un cambiamento. Certo, la vera ‘svolta autoritaria’ non è ancora compiuta. Ma il Re può, ormai, lasciare che le cose si facciano anche senza di lui: ormai il più è stato fatto, non resta che ultimarlo. E, per questo, basterà Renzi. Sarà lui a dare le carte per l’ elezione del successore. Come andrà non sappiamo, ma una cosa è certa: la rielezione di Napolitano fu una tragedia nazionale, quella del suo successore una farsa.

Notizia del: 31/12/2014

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=6&pg=9957

PRIMO MINISTRO GRECO: “E’ MEGLIO PER IL PAESE” ABOLIRE LA DEMOCRAZIA

Zero Hedge commenta un’esemplare intervista a Samaras: sfruttando l’urgenza della crisi e la paura del caos che incombe i burocrati dell’élite europea rilasciano con impudenza dichiarazioni gravissime in cui disconoscono il valore del metodo democratico. Succede in Grecia, ma succede anche da noi, ed è importante sottolinearlo, perché non riconosciamo altro accettabile metodo di governo che non sia quello di dare voce al popolo.

di Tyler Durden

Durante una “intervista” alla TV di stato che è stata rilanciata tante volte come una vera e propria propaganda allarmista in vista del ‘voto di fiducia’ finale di lunedì (negativo per il governo- ndr) il primo ministro greco Samaras si è scatenato nella serie di commenti più insani e disgustosi di cui sia mai stato capace.

“Non è questione di ciò che sia bene per me o per Nuova Democrazia. E’ meglio per il paese che non ci siano elezioni anticipate.”
Traduzione: non avete bisogno di nessuna fetente democrazia, abbiate fiducia in noi – i vostri governanti benevoli – perché noi faremo ciò che è meglio per il popolo greco.
* LE ELEZIONI ANTICIPATE GETTERANNO LA GRECIA NEL CAOS, DICE SAMARAS (e la BCE)

* SAMARAS: IL PIU’ GRANDE PROBLEMA DELLA GRECIA E’ L’INCERTEZZA POLITICA: (lasciate perdere la disoccupazione giovanile, la povertà, e i tassi di suicidio, e l’emigrazione giovanile alle stelle)
* SAMARAS DICE CHE QUESTO E’ IL MOMENTO DI LASCIAR LAVORARE IL PARLAMENTO (ignorate le grida di dolore del popolo, votate per i burocrati dell’Unione Europea)
E con il partito greco (anti-UE) Syriza ora in vantaggio di 2.5 punti percentuali negli ultimi sondaggi, non c’è da stupirsi che Samaras stia tirando fuori le minacce sul “caos” che ne seguirebbe. “Il popolo greco non vuole le elezioni”, rimprovera.

Per “popolo greco”, si suppone che egli intenda i “burocrati europei non eletti”

http://vocidallestero.it/2014/12/27/primo-ministro-greco-e-meglio-per-il-paese-abolire-la-democrazia/

Il Fmi sospende fino alle prossime elezioni gli aiuti economici alla Grecia

La vicenda greca farà cambiare idea, lo speriamo, anche ai pochi che ancora credono di vivere in sistemi democratici all’interno del regime della zona euro.

Riporta Afp come il Fondo Monetario Internazionale abbia deciso di sospendere l’erogazione dei prossimi aiuti economici alla Grecia in vista dell’insediamento del nuovo governo, che avverrà dopo le elezioni anticipate del 25 gennaio. Poi si procederà a bloccare per un giorno magari gli sportelli bancomat in stile Cipro. Il tutto per far comprendere ai cittadini greci che nel momento in cui si recheranno al seggio elettorale hanno una sola possibilità di voto, un voto per le “riforme”. Tutte le altre scatenerebbero infatti l’ira incontrollata e mortale dei “creditori-strozzini” internazionali. C’è chi usava in passato l’olio di ricino e chi oggi usa l’austerità e lo spread, ma il risultato è esattamente lo stesso. 

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=11&pg=9954

Quella sporca dozzina di nuovi aumenti. Più tasse per tutti. i poveri diavoli

31 Dec 2014 ·

di REDAZIONE

Anno che vai, aumenti che trovi. Ce n’è per tutti.  Parafrasando il noto film di Robert Aldrich, la CGIA l’ha definita “Quella sporca dozzina”.

E di una dozzina di rincari infatti si tratta. 

1)    acqua potabile;

2)    benzina e gasolio per autotrazione;

3)    multe per violazione del codice della strada;

4)    tasse automobilistiche dovute anche per gli autoveicoli e motoveicoli ultraventennali di particolare interesse storico e collezionistico;

5)    pedaggi autostradali;

6)    contributi previdenziali per artigiani e commercianti;

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7)    contributi previdenziali gestione separata Inps;

8)    birra e prodotti alcolici

9)    tassazione dei fondi pensione;

10)  tassazione sulla rivalutazione del Tfr;

11)  riduzione esenzioni sui capitali percepiti in caso di morte in presenza di assicurazione sulla vita;

12)  Iva per l’acquisto del pellet.

Gli aumenti interessano anche le sanzioni del codice della strada, l’aumento dei pedaggi almeno dell’1,5%, le tasse per le auto e le moto storiche, perché anche lì sono andati a pescare. Conservare un cimelio è un lusso. Morale: secondo la Cgia di Mestre i consumi continueranno a ristagnare. Ma a pagare di più saranno in particolare   le partite Iva iscritte alla sezione separata dell’Inps. Per i freelance l’aliquota passerà dal 27,72 al 30,72 per cento.

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tasse3Con un tasso di disoccupazione che arriverà tranquillamente al 13 per cento, non sarà una passeggiata per nessuno.

– See more at: http://www.lindipendenzanuova.com/quella-sporca-dozzina-di-nuovi-aumenti-piu-tasse-per-tutti-i-poveri-diavoli/?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews#sthash.OMrKXs9q.dpuf

I rincari del 2015

Ecco cosa si prevede per il nuovo anno. Al primo posto l’acqua potabile

La ‘solita’ CGIA di Mestre ha stilato una dettagliata lista di ciò che si prevede aumenti nel corso del 2015 che è ormai alle porte, che, Volenti o nolenti, dovremo accettare.

Dodici sono le voci prinicpali di questa lista e tra queste elmenti indispensabili per la vita. In cima a tutto, infatti, c’è l’acqua potabile il bene che più di tutti sta subendo l’assalto dei pescecani della finanza.

Poi benzina e gasolio per autotrazione e le multe per violazione del codice della strada (per evitare basta guidare con prodenza!). C’è spazio anche per le tasse automobilistiche dovute per gli autoveicoli e motoveicoli ultraventennali di particolare interesse storico e collezionistico.

Non potevano mancare i pedaggi autostradali che, come ogni anno e nonostante l’inflazione sia quasi a zero se non in segno negativo, aumentano costantemente.

Bastonata anche sui  contributi previdenziali per artigiani e commercianti e per la gestione separata Inps; birra e alcolici, tassazione dei fondi pensione e sulla rivalutazione del Tfr così come la riduzione esenzioni sui capitali percepiti in caso di morte in presenza di assicurazione sulla vita Chiude la lista l’IVA per l’acquisto del pellet.

Una cosa è certa. Gli 80 euro del compagno (!?) Renzi sono pura e semplice cosa demagogica.

30/12/2014

http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=108988&utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

Voci di una Perdita di Radiazioni a Zaporozhye (Ucraina..Tanto per Cambiare) La più Grande Centrale Nucleare d’Europa

Di FunnyKing , il 30 dicembre 2014

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Occhio a questa notiziuola da RT

A radioactive leak has been detected at Ukraine’s Zaporozhye Nuclear Power Plant, the largest in Europe, a media report says, citing the country’s emergency services. Ukrainian officials have denied the report.

LifeNews published what it claims is a leaked report by the State Emergency Service of Ukraine, which denies an earlier assessment by the plant’s authorities that the radiation at the facility is equal to the natural background following an incident on Sunday.

On Sunday, one reactor at the plant was automatically shut down after a glitch, becoming the second halt in operations in recent weeks. The reactor was running at 40 percent of nominal power, the plant’s official website said, adding that radiation at the facility being at the level of 8-12 microroentgens an hour.

READ MORE: Emergency shutdown at Ukraine’s largest nuclear power plant

The error was later announced to have been corrected, and the troubled unit – Power Block # 6 – was plugged back into the network.

On November 28, Zaporozhye’s Unit 3 was switched off for almost a week. The shutdown, which was reportedly caused by a short circuit, was made public five days later, when Ukrainian Prime Minister Arseny Yatsenyuk revealed it during the first meeting of his new Cabinet.

READ MORE: Accident at largest nuclear power plant in Europe revealed by Ukraine PM

Regarding the November incident, Ukrainian authorities have contacted the International Atomic Energy Agency (IAEA). The agency was informed that “a reactor at the Zaporozhye Nuclear Power Plant remained safely shut down following a short circuit in the plant’s transformer yard last week,” its December 3 statement said.

Ukraine’s State Nuclear Regulatory Inspectorate has said no radioactive materials were released because of the shutdown, the IAEA added. The incident was preliminarily estimated to be a level 0-rated event on the International Nuclear and Radiological Event Scale, which ranges from 0 to 7.

Zaporozhye nuclear power plant is one of the four nuclear power plants in the country, which together supply a large part of Ukraine’s energy needs. The Zaporozhyeplant alone, Europe’s largest, supplies at least one-fifth of the country’s power needs. It is the world’s fifth-largest nuclear power plant.

VIDEO

Sarà pure bieca propaganda di guerra, però come dovreste sapere se leggete RC sono mesi che alcuni reattori della centrale di Zaporozhye stanno funzionando con combustibile che non proviene dalla russia e che non è omologato per bruciare in quel tipo di reattori (sovietici e molto vecchi).

Ci sono stati almeno due incidenti nelle ultime 3 settimane tanto che il reattore 6 è stato disattivato.

Vi consiglio di leggere il solito report completo dell’informatissimo ZeroHedge

p.s. il combustibile usato dalla centrale indovinate da dove viene……..Francia?….. Inghilterra?…… no no Born in The USA dalla Westinghouse

http://www.rischiocalcolato.it/2014/12/voci-di-una-perdita-di-radiazioni-zaporozhye-ucraina-tanto-per-cambiare-la-piu-grande-centrale-nucleare-deuropa.html

La fine di un anno infausto, l’augurio per il nuovo

di Luciano Lago

L’anno 2014 sarà ricordato come un anno negativo ed infausto, inutile quindi spendere delle parole (come molti invece fanno ) per ricordarne gli avvenimenti, visto che per fortuna si chiude fra poche ore e, di questo anno tanto negativo, sicuramente in pochi sentiranno la nostalgia.

La nostalgia la proveranno forse quei pochi, appartenenti ad una ristretta casta di politici, di gran commissis di Stato, di alti funzionari delle burocrazie parassitarie dello Stato, di piccoli e grandi profittatori del denaro pubblico, di presidenti di Cooperative di Enti pubblici che lucrano sulle commesse dello Stato, sull’accoglienza del finto buonismo interessato i quali, nel corso dell’anno che volge al termine, hanno visto crescere i loro affari, le loro tangenti, i loro lucrosi stipendi ed indennità.

Questo è avvenuto alla faccia di milioni di italiani che si sono ulteriormente impoveriti e debilitati a causa delle tasse e delle gabelle imposte dai governi al servizio della oligarchia finanziaria di Bruxelles e Francoforte ed i quali, in molti, hanno dovuto assistere, loro malgrado, alla chiusura delle loro aziende, con la perdita irreparabile del posto di lavoro o alla chiusura della propria attività, di artigiani, di piccoli commercianti, di piccoli imprenditori, per l’impossibilità di fronteggiare contemporaneamente, uno Stato che ti massacra con il carico di imposte, una crescita record dei costi di utenze e bollette varie, una moneta sopravalutata, le banche che ti strozzano e ti negano i prestiti, un crollo delle vendite generale, la burocrazia che ti soffoca.

Queste persone non provano alcuna nostalgia per l’anno che si chiude e conservano ancora qualche flebile speranza per l’anno che viene soltanto perchè la speranza è l’ultima a morire.
A tutte queste persone ci sentiamo di dare un messaggio e dire apertamente, senza sofismi e chiacchiere, che vano è riporre speranza nel destino o nel futuro se non siamo noi stessi come cittadini a rimboccarci le maniche e dare un forte scrollone a questo paese, innanzi tutto cacciando a pedate coloro che ci hanno portato nel disastro attuale, di qualsiasi colore politico siano, meglio ancora mandandoli sotto processo per tradimento della Costituzione e dell’Interesse Nazionale.

Ci riferiamo a quanti hanno contribuito a svendere  il nostro Paese all’oligarchia eurocratica ed alle centrali finanziarie sovranazionali con la complicità delle grandi banche e dei responsabili delle Istituzioni i quali, non solo non hanno mosso un dito, ma hanno finanche proclamato appelli per incitare a cedere ulteriori quote della sovranità nazionale, in violazione di precise norme della stessa Costituzione su cui hanno giurato. Vedi: Per tornare a crescere cedere sovranità alla UE

L’anno in corso si chiude con lo spettacolo indegno a cui abbiamo assistito ultimamente, fra i tanti gravi avvenimenti ultimi, lo scandalo dell’affarismo sull’accoglienza clandestini di Roma Capitale, quello stesso collegato con l’immigrazione clandestina di massa che ha ormai le caratteristiche di una invasione, da ultimo il naufragio di una grande nave traghetto dovuta alla leggerezza e superficialità delle misure di sicurezza che dovrebbero vigilare sull’entità dei mezzi imbarcati e sull’ingresso dei clandestini incontrollabili a bordo.

Come se non bastasse, abbiamo dovuto assistere anche agli inopportuni proclami trionfalistici dell’ultimo burattino di turno ,il fiorentino a capo del governo, colui il quale ha avuto il compito di trascinare l’Italia verso la svendita totale alla grande finanza anglo-USA, applicando tutte le norme neo liberiste volute dalla Troika per ottenere l’annullamento dei diritti individuali e sociali , facendo arretrare di 50 anni l’Italia e mascherando la manovra sotto un mare di chiacchiere televisive e contando sull’idiotizzazione di massa dei cittadini italiani.

Questo ultimo capo del governo, il più pericoloso rispetto a quelli che lo hanno preceduto, opportunamente assistito dai suoi consulenti internazionali, ha l’obiettivo di lasciare in Italia il campo libero alle grandi multinazionali che arriveranno nel Bel Pese a fare business con la svendita del patrimonio pubblico e potranno contare finalmente su una mano d’opera a basso costo e senza tutele. Per questo sta preparando, assieme ai suoi collaboratori, in riservatezza e senza clamori, la sottoscrizione italiana al famigerato trattato TTIP che darà il colpo di grazia alle imprese italiane, all’agricoltura nazionale, alla sovranità alimentare del paese che sarà colonia della grandi multinazionali. Vedi: TTIP, ecco gli effetti del trattato commerciale USA UE

Potremo così dire addio, oltre all’identità nazionale come popolo, anche a quella alimentare e gli italiani si ritroveranno a consumare alimenti transgenici a base di OGM, carni adulterate e prodotti altamente tossici per alimentare il business delle grandi corporations USA. Perfettamente omologati come vogliono i sostenitori del globalismo neo liberista.
Il miglior augurio che possiamo farci per il nuovo anno è che suoni la sveglia alta e forte e che gli italiani si destino dal torpore e dall’idiotizzazione di massa a cui sono sottoposti dai media del sistema.

Un augurio a tutti i nostri lettori e collaboratori

http://www.controinformazione.info/la-fine-di-un-anno-infausto-laugurio-per-il-nuovo/#more-8417