Tav: Lupi, spero Pm facciano ricorso

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Ministro, giudici sentenza vadano in mezzo a imprese minacciate

Redazione ANSAROMA
17 dicembre 201416:51 NEWS

(ANSA) – ROMA, 17 DIC – “Se non è associazione con finalità terroristiche incappucciarsi e organizzare l’attacco allo Stato, qualcuno mi deve spiegare cosa sia. E’ molto positiva comunque la condanna a 3 anni e 6 mesi, mi auguro che i Pm facciano ricorso e li ringrazio perché hanno avuto coraggio”. Così il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, sull’assoluzione dall’accusa di terrorismo di 4 No Tav. Per Lupi, “i giudici che hanno emesso la sentenza dovrebbero andare in mezzo a quelle imprese che hanno subito minacce.

Militarizzazione in Valle. L’autostrada di servizio

L’Autostrada del Frejus in realtà oggi è una strada di servizio del cosiddetto “cantiere Tav”.’ E c’è chi ancora nega la militarizzazione.

di Barbara Debernardi
 
Qualche  sera fa alcuni cittadini hanno segnalato in redazione un anomalo rallentamento sull’autostrada del Frejus, causata da trasferimenti di Forze dell’ordine in direzione del cantiere della Maddalena di Chiomonte. In quell’occasione abbiamo immaginato una visita segreta di qualche alta carica o un incremento di truppe in vista della sentenza di mercoledì 17. Probabilmente invece era solo “banale routine”. Tant’è che ieri sera, poco prima delle 19, l’evento si è ripetuto davanti ai miei occhi. Anzi, davanti ai fanali accesi della mia auto. 
Questi i fatti: ore 18.40, entro in autostrada a Oulx, supero le barriere di Salbeltrand in direzione Torino e trovo immediatamente un cartello luminoso che segnala possibili code. Nello stesso momento davanti a me, sulla strada, si parano due mezzi Sitaf affiancati, uno sulla corsia di marcia e uno sulla corsia di sorpasso, in un tripudio di luci gialle e lampeggianti. Velocità di crociera 30 km/h. Davanti ai due mezzi vedo allontanarsi un allegro serpentone di blindati con il debito corollario di luci blu.
Non mi resta che ingranare la seconda e pian piano seguire i camioncini della società autostradale, mentre dietro di me in breve tempo si srotola una lunga coda di veicoli, man mano ignari di quale problema stia causando più a valle il rallentamento.
Galleria, viadotto, galleria, sempre a passo d’uomo.
Poi, poco prima di Chiomonte, terminato probabilmente l’ingresso dei blindati in cantiere, il mezzo della Sitaf che occupava la corsia di sorpasso schizza in avanti, finalmente la coda comincia a dissolversi e pochi attimi dopo anche noi sbuchiamo sul viadotto della Maddalena, come al solito illuminata a giorno e sorvegliatissima.
La prima constatazione, neppure nuova, è che l’autostrada del Frejus in realtà oggi è una strada di servizio (a al servizio…) del cosiddetto “cantiere Tav”.
Ma alcune domande sono d’obbligo:
perché io devo pagare (e profumatamente) per un servizio autostradale che di fatto non è tale? perché sono costretta in autostrada  a procedere in coda ai 30 km/h, patendo disagio e rischi e dovendomi preoccupare anche del grosso TIR che incombe alle mie spalle, in un gran stridore di freni?
E ancora: questo sistema di ingresso in cantiere e probabilmente di cambio turno, diventerà forse la norma per i mesi e gli anni (!!?) a venire?
E poi: LTF paga la Sitaf per il “disturbo” che le arreca quotidianamente e per l’uso dei suoi mezzi, adibiti di fatto a scorta delle FF.OO? 
E infine: la Sitaf, che mi impone la tariffa autostradale forse più cara d’Italia, indennizzerà me e tutti gli altri utenti per il disservizio arrecato?
Attendo fiduciosa risposte.

Assoluzione “perchè il fatto NON sussiste”

17 dicembre 2014: la Corte di assise di Torino, presieduta dal Giudice Pietro Capello assolve Claudio, Chiara, Mattia Niccolò dall’accusa di aver agito con finalità di terrorismo “perchè il fatto non sussiste”.
Facciamo un passo indietro e cerchiamo di ricordare come si è comportata la Procura torinese, allora ancora comandata da Caselli.
Arretasi il 9 dicembre 2013, vengono da subito posti in regime carcerario AS2, ossia isolamento, controllo della posta, niente giornali e tv, visite limitate ed altro ancora. Tra parentesi, il regime AS2 precede appena di poco il famigerato 41 bis, considerato anche dalla Corte europea dei Dritti Civili, come pratica di tortura.
Per un annovengono tenuti divisi e in regime AS2, nonostante che già a maggio la Corte di Cassazione si era pronunciata per un trattamento carcerario fuori dal terrorismo. Pronunciamento di cui gli uffici del Tribunale torinese (Procura, Tribunale del Riesame, Gip) se ne sono altamente infischiati.

Oggi i quattro nostri compagni No Tav sono stati assolti da questo reato.
Domanda: qualcuno pagherà per il trattamento ingiustamente subito?

Ma ancora: l’11 luglio 2014 vengono arrestati altri tre compagni, Lucio, Graziano e Francesco per la solita azione di sabotaggio al cantiere. Inizialmente non gli si può dare la detenzione in AS2 perché contrariamente si è pronunciata, come abbiamo visto, la Core di Cassazione. Ma il 9 dicembre la GIP Pompieri Federica (la stessa dell’operazione repressiva del 26 gennaio 2012) anch’essa fregandosene della Corte di Cassazione accetta la richiesta della Procura sua padrona e pone anche questi tre compagni in regime AS2.
Altra domanda: quando anche questi compagni saranno assolti per lo stesso reato cosa comporterà per i procuratori con l’elmetto Rinaudo e Padalino, e per la Pompieri? Penso proprio niente.

Chi ripagherà Claudio, Chiara, Mattia, Niccolo, Lucio, Graziano e Francesco per l’abuso subito?

Mi rivolgo ai signorini non-violenti(!?!) e ai signorini dei partitini sinistri/ati: davvero pensate che questi atteggiamenti non rientrino nell’uso indiscriminato della Violenza? Nell’uso illegittimo della Violenza da parte di uno Stato incapace di dare risposte politiche ad un Movimento che da 20 anni afferma un NO ad un’opera distruttiva, inutile e dispendiosa senza appelli?
Vi scagliate contro chi ha lanciato un sasso contro poliziotti e carabinieri posti in difesa di quel cantiere, lo stesso per cui Procura e altri uffici del Tribunale hanno usato una Violenza inaudita contro i No Tav.
Eppure sento urlare il vostro silenzio oggi che un Giudice, al cui fianco non dimenticate era una corte popolare, ha dichiarato che quanto asserito dalla Procura ( e sostenuto dal Tribunale del Riesame e dai Gip torinesi) “NON SUSSISTE”.

La Procura agisce secondo le Leggi di questo vostro Stato “democratico”. Nell’illegalità dicono, e voi approvate, vive il Movimento No Tav che sostiene l’assedio al cantiere, il sabotaggio.
Cari signorini, non mi dispiace dirvelo, ma voi con il vostro continuo attacco ai “violenti”, ai Resistenti, a chi utilizza (e sa utilizzare) tutti gli strumenti necessari per avere vinta questa battaglia di Democrazia (quella con la D maiuscola, quella vera, quella della Libera Repubblica della Maddalena; non quella della Borghesia che voi difendete), ma anche battaglia di Civiltà nasce unicamente dal sostegno che voi date a questa società marcia e oramai giunta al suo capezzale. E con essa anche voi sarete seppelliti.

Antonio Ginetti

#‎notav‬ ‪#‎noterrorismo‬, ricapitoliamo: Chiara, Claudio, Niccolò e Mattia vengono arrestati all’alba del 9 dicembre 2013 con l’accusa di terrorismo per avereincendiato un compressore nell’azione tra il 13 e il 14 maggio dello stesso anno. Tenuti in regime AS2, isolamento, carcere duro, come pericolosi criminali, e rinviati a giudizio in assise con tanto di giudici popolari. Il 22 febbraio in tutta italia e il 10 maggio a Torino un numero incredibile di persone manifesta in solidarietà con i 4 arrestati ribadendo la follia di quelle accuse e contemporaneamente sostenendo le azioni di sabotaggio, rivendicandone le ragioni, mentre la CASSAZIONE rimanda al mittente l’accusa, almeno ai fini della custodia cautelare, respingendo il reato di terrorismo. Il 22 maggio inizia il processo, in aula bunker, cornice ideale per quel pre-giudizio, e ai primi di luglio altri tre no tav, Lucio, Graziano e Francesco, vengono arrestati per LO STESSO FATTO ma, probabilmente tenendo conto di quanto affermato dalla Cassazione per gli altri quattro, scompare l’accusa di terrorismo e vengono detenuti in carcere ma NON in isolamento. Pochi giorni prima della sentenza, se non erro proprio il 9 dicembre, a Lucio, Graziano e Francesco viene NOTIFICATO il mandato di ARRESTO con l’accusa di TERRORISMO (mentre erano già in carcere) e si applica quindi immediatamente anche a loro il CARCERE DURO. Il 17, come abbiamo visto, la sentenza per Chiara, Claudio, Niccolò e Mattia, sentenza in ASSISE, quindi con GIURIA POPOLARE, li ASSOLVE dai reati di terrorismo /eversione etc, e li condanna ad anni 3 e mesi 6 (che è comunque una follia considerando il sabotaggio e l’entità reale del danno, cosi’ come il contesto MOTIVAZIONALE cioè quei perché che non vengono mai considerati), e LUNEDI’ 22 si terrà al tribunale di TORINO il RIESAME per ridiscutere le misure cautelari di Lucio, Graziano e Francesco (ora in ISOLAMENTO), e indovinate CHI saranno i GIUDICI ai quali spetta la decisione? GLI STESSI che avevano già inflitto il carcere duro a Chiara, Claudio, Niccolò e Mattia e ai quali, per assurdo, si era arrivati (rinunciando poi al riesame) dopo il ricorso per avere una nuova valutazione. Cioè ma io dico, ci fanno o ci sono? Tutta questa vicenda è al limite della follia, non serve un codice penale per capire che è un EVIDENTE GIOCO DI POTERE, che è l’ennesimo ABUSO DI POTERE… E’ sotto gli occhi di tutti che i giudici popolari hanno VALUTATO LO STESSO FATTO ed hanno RESPINTO l’accusa di TERRORISMO, a che gioco giocano CON LE VITE DI TRE ESSERI UMANI? 
INSULTO LIBERO!

Simonetta Zandiri