La denuncia di Cantone: “Per la Tav valgono le leggi francesi, inutili i controlli antimafia”

di PAOLO GRISERI

 
ore 18.37 del 19 dicembre 2014 

La replica di Virano: “Non è vero gli accordi con la Francia prevedono che per il tratto italiano sia valdia la nostra legislazione” 

Polemica sui controlli antimafia per la Tav tra il commissario anticorruzione Raffaele Cantone e il commissario della Torino-Lione, Mario Virano. Parlando a Milano, Cantone ha attaccato definendo “clamoroso” il fatto che “nella realizzazione della Torino-Lione non ricorreranno interdittive antimafia perché i lavori avvengono sulla base del diritto francese dove l’interdittiva antimafia non c’è”. Affermazioni molto gravi perché proprio sull’applicazione delle regole antimafia alla Torino-Lione è in corso un lavoro di commissione Italia-Francia promosso dai ministri Guidi ed Alfano in vista della costituzione della società promotrice per i bandi di gara per la galleria tra Torino e Lione. “Le dichiarazioni del commissario Cantone non corrispondono alle intese tra Italia e Francia- reagisce il commissario Virano – che prevedono che per la parte italiana dei lavori viga la normativa antimafia. Sui lavori del lato francese la commissione congiunta sta introducendo le norme che impediscono infiltrazioni mafiose”. Il problema si era posto nei mesi scorsi ed è legato al fatto che la società mista italo-francese che realizzerà l’opera ha la sede legale in Francia, dove non esiste una normativa antimafia. Cantone ha fatto l’esempio della Torino-Lione per difendersi dalle accuse di chi sottoliena come negli appalti dei singoli padiglioni di Expo 2015 non esista controllo antimafia perché sono legati alle legislazioni dei diversi paesi.

La denuncia di Cantone: “Per la Tav valgono le leggi francesi, inutili i controlli antimafia”ultima modifica: 2014-12-20T10:43:40+01:00da davi-luciano
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