Archivi giornalieri: 18 dicembre 2014
KRUGMAN AMMETTE DI NON AVERNE AZZECCATA UNA
ammazza, per un sedicente economista non ha sbagliato proprio quisquiglie
IL GOVERNO RENZI HA AUMENTATO DEL 236% – AVETE LETTO BENE: +236% – LE TASSE SU PRIME E SECONDE CASE IN ITALIA (LADRI)
possiedi una casa? Sappi che in Italia è una grave colpa. Manco te la regalasse lo Stato. Sulle seconde mi importa poco, ma la prima, sulla quale già per molti grava il mutuo che oggi in molti non riescono a pagare. Si certo perché sono evasori, gli italiani non sono ultimi da difendere
Indovinate CHI l’ha detto? Ceaușescu? Mussolini? Maduro? Oppure? …
- Raccogli le Firme per il Referendum Contro l’euro (anche se in Questo modo lo si Perderà)
- 19:00 10/12/14
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Parte domani la campagna per il referendum.Ecco qui sotto le domande e risposte sull’Euro della campagna del M5S che indica come verrà condotta dal M5S.
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E’ un iniziativa importante, in questo modo si parlerà di euro, eurozona, debito e BCE e anche nel resto d’Europa catalizzerà l’attenzione………Il problema non è se il referendum sia controproducente come strategia politica.Il problema è la sostanza di quello che proponi, qui ormai con la tattica e la strategia politica non fai più un ‘azzo, qui è l’ora di chi capisce qualcosa di economia.Con questo tipo di discorso (imitato appunto da Bagnai e Borghi) per il ritorno alla lira perderai di sicuro, perché è Naïf, presta il fianco a critiche facili e non suona realistico a chi capisce qualcosa del mondo finanziario…Persino alla conferenza che ha organizzato Bagnai, con anche Borghi, in novembre c’erano un paio di economisti non pro-euro, ma semplicemente più scettici, che hanno mostrato facilmente che il ritorno alla lira è dieci volte più complicato di come lo descrivono
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Vediamo di ri-spiegarlo, perché la disgregazione dell’Euro a partire dall’Italia è una questione epocale, gli interessi in gioco sono semplicemente colossali, non è una questione che riguarda l’Italia e basta…Il mercato attualmente finanzia il debito italiano a tassi tra l’1% e il 2% (il decennale del BTP quotava 1,95% ieri). Questo perché l’inflazione è crollata dal 3% e rotto del 2011 al -0,4% per merito dell’austerità che ha distrutto l’economia.Per cui comunque un BTP rende in termini reali un +2,4% che al momento nel mondo per un titolo pubblico è parecchio.Ma anche perché vale ancora la promessa della BCE di Draghi di comprare BTP SE NECESSARIO PER TENERE ASSIEME L’EURO.CIOE’ IL MERCATO CHIEDE SOLO IL 2% ALL’ITALIA PERCHE’ L’INFLAZIONE è SOTTOZERO E PERCHÉ SI FIDA CHE DRAGHI NE COMPRERA’ SE L’EURO ENTRA IN CRISI.Giusto ? Siamo d’accordo ?Quando ritornassi alla Lira questa si svaluterà del -20% circa contro dollaro (e metà delle valute del mondo che sono legate al dollaro) e del -60% contro marco (e altre valute del nord-europa) e ci sarà quindi più inflazione (da costi di importazione). OK ? Qui per ora stiamo sfondando porte aperte, ma è solo l’inizio, purtroppo l’economia globale moderna finanziaria è una catena di effetti e cause…
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Se ci limitasse a tornare alla lira e basta, l’economia non si riprenderebbe però molto, se ritorni alla lira lo fai ANCHE per ridurre le tasse e di molto.Oppure per aumentare la spesa pubblica, insomma per aumentare il deficit pubblico altrimenti lo stimolo che viene dall’importare meno ed esportare di più non è sufficiente.(Occorre la prova ? il Giappone ha svalutato del -35% contro euro e quasi del -45% contro dollaro negli ultimi due anni. Il PIL è migliorato di 1 punto e mezzo percentuale, forse due punti… di crescita… e loro sono il Giappone…)Anche aumentare il deficit pubblico quindi produrrà più spesa e più inflazione (specie se aumenti la spesa pubblica).Bene, ma allora siamo anche d’accordo che ritornare alla lira significa avere due fattori di inflazione importanti, la svalutazione e i deficit pubblici aumentati.Quindi ci sarà un inflazione che sale da -0,4% a, per esempio, 5% e rotti (se va bene).Il mercato questo ragionamento che ho appena fatto lo fa e lo sa da anni e quindi giocherà d’anticipo e senza aspettare che l’inflazione si materializzi chiederà un rendimento del 2% reale (a cui è abituato da 30 anni) + inflazione, quindi del 2% + 5% = 7%, se tutto va bene. Di conseguenza i BTP che oggi pagano un 2% pagheranno un 7%, se tutto va bene. E quindi il costo del debito pubblico esploderà velocemente dagli attuali 85 mld di euro a (supponendo una parità iniziale 1 euro per 1 lira) a 100, poi 110, poi 120, poi 130 mld…
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Occorre ricordare qui che prima dell’arrivo dell’euro, nel 1993-1996, l’Italia pagava l’equivalente di 180 mld di oggi di interessi e un 21% della spesa pubblica (e un 11% circa del PIL !!!).A meno che….A meno che…la Banca d’Italia non si metta lei a fare “QE” a manetta, cioè Bankitalia compri dai 200 mld in su di titoli di stato (su 400 mld che vanno in scadenza ogni anno).Questo è possibile e fattibile e anche giusto, ma ovviamente se uno stato come l’Italia esce dall’Euro e svaluta quindi di colpo e poi in aggiunta si mette a stampare 200 mld di lire all’anno solo per comprare BTP succede poi quello che succede ora al Giappone, che fa una politica del genere, ma in modo più estremo.
- Succederà allora che la svalutazione iniziale del -20% circa contro dollaro (e metà delle valute del mondo che sono legate al dollaro) e del -60% contro marco (e altre valute del nord-europa) diventerà forse del -30% contro dollaro e del -80% contro marco..
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Attenzione però che non sto esagerando.Il cambio Lira/Marco era a 200 lire a inizio anni ’70 ed arrivò a 1,200 lire a metà anni ’90, quindi in 25 anni circa era aumentato di 6 volte (la quantità di lire necessarie per comprare 1 marco….).Se tanto mi da tanto, dopo 15 anni in cui è bloccato non ci sarebbe niente di strano che il cambio Lira/Marco da 1000 lire (supponendo ora per fare un confronto più facile di che si esca alla parità di 1,000 lire per 1 marco..) vada a 2,000 lire per 1 marco.A quel punto però sia l’inflazione importata e gli effetti sull’import export che le perdite sui risparmi in lire si amplificano ancora rispetto all’ipotesi iniziale di una svalutazione diciamo seria, ma non drammatica.…….Ah ah… qui siamo arrivati al “buco nero” del discorso della lira, la fuga di capitali
- Diciamo allora che l’italiano che aveva un milione di euro e li avesse lasciati in Italia se ne ritrova la metà rispetto all’italiano che aveva un milione di euro e li avesse spostati su qualcosa di germanico.
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Nota a margine (ma nemmeno troppo…): CAPITO PERCHE’ DA ANNI FACCIAMO GRUPPI D’ACQUISTO IMMOBILIARI SU BERLINO ANCHE SE TANTI “IMPRUDENTI RITARDATARI” CONTINUANO A NON “DARSI UNA SVEGLIA”?…Ehi… il problema del ritorno secco alla lira, con la conversione forzosa di circa 4mila mld di saldi bancari oggi in euro per decreto una mattina di lunedì in lire è che nei mesi precedenti CI SARA’ LA MADRE DI TUTTE LE FUGHE DI CAPITALI
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Qui si fa finta che non esista la madre di tutti i problemi del ritorno alla Lirae cioè che l’italiano che aveva un milione di euro e li lasci in Italia se ne ritroverà la metà rispetto all’italiano che aveva un milione di euro e li sposta su qualcosa di germanico.Un terzo della ricchezza finanziaria degli italiani attuale può prendere la strada dell’estero.Che significa che il sistema bancario italiano salterà e andrà salvato con centinaia di miliardi..……ma non si affronta il punto debole del ritorno alla lira “secco”: la paura per i propri risparmi, il semplice fatto che chi riuscirà per tempo a liquidare bot, cct, btp, pronti contro termine, obbligazioni bancarie italiane e tutto quello che ha di italiano nel portafoglio guadagnerà dal 50% in su rispetto ai tapini che invece rimangano incastrati in Italia o con investimenti italiani.
- Dato che la ricchezza finanziaria in Italia, come in tutti i paesi moderni, è concentrata, almeno il 50% è in mano ad un 5% della popolazione, quelli che hanno dal milione di euro in su pro-capite e non sono tutti sprovveduti, hanno consulenti in banca o altrove, hanno o nipoti o figli o amici che gli spiegano magari qualche cosa oppure anche loro leggono internet ecc…
- Questa piccola fetta della popolazione che è benestante e ha qualche milione di euro a testa, appena sentirà che l’uscita dall’Euro non è una teoria, ma una possibilità reale, appena ne vedrà discutere seriamente in TV, appena vedrà che c’è il referendum sul serio ad esempio e i sondaggi non sono a favore dell’euro, che la lira può anche vincere… sai cosa succederà ?
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Non tutti ovviamente, ma anche solo un terzo si spaventeranno e sposteranno i loro soldi……..E quindi dei 3,500 mld di euro e rotti della ricchezza finanziaria degli italiani attuale può essere che almeno 800 mld prendano la strada dell’estero e che il sistema bancario italiano salti..(E questa è una stima che faccio conservativa, nel 2011 dalla Spagna sono usciti circa 300 miliardi ad esempio solo perché si temeva un default della Grecia e un possibile “contagio”…senza nemmeno che si temesse il ritorno della Spagna alla peseta)……E cosa succede di brutto se vengono venduti titoli pubblici e bonds bancari, liquidati conti risparmio, p/c, prelevati contanti ecc.. per diciamo 800 mld dalle banche italiane…?Che è una corsa “agli sportelli” delle banche, che queste avranno bisogno di essere salvate e Bankitalia dovrà stampare altri 200 o 300 o 400 mld per sostenerle…e questo a sua volta farà svalutare ULTERIORMENTE la lira ecc..………………………………..
AU SECOURS ! REVOILA LES BUSH …
Luc MICHEL pour PCN-INFO / Avec AFP – Archives PCN/ 2014 12 17/
« Etats-Unis: Jeb Bush se lance dans la course à la Maison Blanche », titre l’AFP.
Jeb Bush, petit-frère et fils de deux anciens présidents américains, a annoncé mardi la première étape de sa candidature à la présidentielle de 2016, premier républicain à se lancer officiellement dans la course à la Maison Blanche.
“J’ai décidé d’explorer activement la possibilité d’être candidat à la présidence des Etats-Unis”, a-t-il annoncé dans un message sur Facebook, ce qui correspond traditionnellement à la première étape d’une candidature aux primaires.
Soutenu par les Neocons comme son frère Georges Walker Bush II, conseillé par Karl Rove le « spindoctor » des Bush et de nombreux républicains, John Ellis Bush, dit Jed, a surtout été de 1999 à 2007 le gouverneur républicain de Floride. Où il a permis une vaste fraude électorale aux « machines à voter » qui a permis l’élection de son frère Georges Walker Bush II à la présidence avec moins de voix que ses adversaires (en particulier le démocrate Al Gore en 2000). La Floride est un des états-clés de la présidentielle américaine, avec notamment le vote des réfugiés cubains de 1960, capté par les Bush. C ‘est déjà en Floride qu’une autre dynastie bourgeoise américaine, les Kennedy, avaient fait acheter les votes par leurs alliés mafieux et permis l’élection de John Kennedy au début des années 1960…
# Sur la fraude électorale actuelle aux USA, lire sur le wensite d’EODE :
DEMOCRACY & ELECTIONS / BROKEN BALLOTS. WILL YOUR VOTE COUNT?
http://www.eode.org/eode-books-democracy-elections-broken-ballots-will-your-vote-count/
Jeb Bush est particulièrement l’un des signataires du « Projet pour le nouveau siècle américain » (PNAC, un think tank néoconservateur), le manifeste-phare idéologique et programmatique des neocons.
DYNASTIES BOURGEOISES DU PARLEMENTARISME OCCIDENTAL
L’une des tares qui condamne le parlementarisme petit-bourgeois occidental, c’est l’accaparement des fonctions électives principales non seulement par une minorité de partis du Système, mais surtout par des dynasties bourgeoise à qui le statut de milliardaires ou de multi-millionaires garantit non seulement l’accès à l’élection mais l’élection elle-même. L’argent faussant l’élection, qui n’a plus rien de démocratique. Le parlementarisme occidental, caractérisé par le népotisme, a débouché sur une oligarchie politico-économique qui a confisqué la démocratie.
Les Bush en sont l’illustration, les USA ayant ouvert la voie à cette confiscation dès les Années 1950. Jeb Bush est le frère cadet de l’ancien président George W. Bush I (2001-2009) et le fils de George H. W. Bush II (1989-1993). La Famille ayant fait fortune dans la collaboration financière avec le IIIe Reich nazi avec le fondateur Prescott Bush (prénom vénéré dans la famille, porté par BUSH I et l’un des fils de Jeb) ( 1), devenus pétroliers aux Texas …
Luc MICHEL
(1) George et Laura Bush se sont recueillis, le 31 mai 2003, à Auschwitz II-Birkenau. Le camp, construit en 1940, est devenu, en 1942, le principal centre d’extermination du IIIème Reich. Entre 1 100 000 et 1 500 000 personnes y furent assassinées. Des détenus furent aussi exploités comme main d’œuvre gratuite par les compagnies liées au régime nazi. C’est ainsi que prospéra à Oswiecim une usine appartenant à Prescott Bush, le grand-père de l’actuel président des Etats-Unis. Ce dernier a accepté sans états d’âme d’hériter du sinistre patrimoine. Prescott Bush, ami personnel de nombreux dirigeants du IIIème Reich, multiplia les joint-ventures avec les autorités nazies durant la période 1933-1941. Il continua à « faire des affaires » avec le régime nazi pendant la Seconde Guerre mondiale.
La famille Bush n’est aucunement responsable des crimes du grand-père, nous direz-vous ? Cependant, les profits réalisés par la Consolidated Silesian Steel Company furent gérés par le financier d’Hitler, Fritz Thyssen, jusqu’à sa mort, en Argentine, en 1951. Un million et demi de dollars furent alors récupérés par Prescott Bush, via l’Union Banking Corporation, et placés dans une société anonyme créée pour l’occasion, l’Overby Development Company. À la mort de Prescott, cet argent revint à George Bush père qui en confia la gestion à un homme de confiance, William Farish III (qui sera fait ambassadeur des Etats-Unis à Londres), lui-même petit-fils du financier états-unien de la société IG Farben qui fabriqua le gaz mortel utilisé dans les chambres d’Auschwitz. En 1980, George Bush père, ayant été élu à la vice-présidence des États-Unis, organisa sa propre succession de son vivant en donnant sa fortune à un trust appartenant à ses enfants. George W. Bush accepta alors l’argent du crime.
Ces faits sont parfaitement connus et ont fait l’objet de nombreuses publications, notamment : Wall Street and the Rise of Hitler, par Antony C. Sutton, 1976 ; Trading with the Enemy, An Expose of the Nazi-American Money Plot 1939-1944, par Charles Higham, Delacorte Press éd., 1983 ; George Bush, The Unauthorized Biography, par Webster Griffin Tarpley et Anton Chaitkim ; The Secret War Against the Jews, par John Loftus et Mark Aarons, St Martin Press éd., 1997 ; « Heir to the Holocaust, How the Bush Family Wealth is Linked to the Jewish Holocaust », par Toby Rodgers, in Clamor Magazine, mai-juin 2002. Ils ont rarement été portés à la connaissance du public francophone, hormis dans La Guerre des Bush, les secrets inavouables d’un conflit, par Éric Laurent (Plon éd., 2003) et plusdieurs éditos de PCN-INFO en 2003-2011. Ils ont été corroborés par des documents rendus publics, en 2001, par les archives néerlandaises et expertisés par John Loftus, président du Florida Holocaust Museum.
Lire aussi : Toby ROGERS, « LA FORTUNE DES BUSH ENTACHEE DU SANG DES DEPORTES », http://perso.cs3i.fr/do/textes/PrescottBush.htm