L’amico di Renzi si aggiudica senza gara il ristorante più grande all’Expo di Milano

non è clientelismo. I moralmente superiori non lo farebbero mai

giovedì, 18, dicembre, 2014
 
“Lui è proprio Oscar Farinetti, quello che ripete di continuo che “fare impresa è la cosa più bella del mondo”. Certo, facile e bello quando si prendono in gestione gli enormi spazi dell’ Expo senza fare un bando. E guarda caso quello stesso Farinetti è anche l’amicone di Renzi. D’altra parte le torte si dividono tra amici. E la torta dell’Expo è bella grande”. Così Massimiliano Bernini, portavoce M5S, commenta la vincita di Farinetti per essersi aggiudicato senza gara il ristorante più grande all’Expo di Milano.
“Non c’è gara” può essere una sottolineatura di merito, ma – in realtà dice l’esponente M5S, Giulia Gibertoni – in Italia è più spesso una presa d’atto che significa: se non conosci nessuno, gli appalti finiscono sempre in mano d’altri. Per incarico diretto. A proposito di trasparenza. A proposito di Farinetti. Dicevamo di Paperopoli, l’unico altro esempio assieme al nostro Paese, in cui esiste un solo rappresentante per categoria professionale: da noi a quanto pare, come a Paperopoli, c’è solo un imprenditore gastronomico e si chiama Oscar Farinetti. E quindi, visto che “non c’è gara” tutto finisce in mano sua.
Oggi sul FQ, a firma Gianni Barbacetto-Marco Maroni, un bell’articolo sui due padiglioni Eataly da 4000 mq ciascuno che saranno presenti a Expo, spazi assegnati appunto per incarico diretto. “Non c’è gara”.E quello che si intuiva facilmente da tempo si sta ampiamente realizzando: a Farinetti, oltre agli appalti piovuti in mano, anche la visibilità ingombrante e monopolistica che lo autorizzano (e lo autorizzeranno) a decidere chi è dentro e chi è fuori dal mondo della ristorazione ben accreditata. In Italia! Un po’ quello che ci si aspetta da un Paese del secondo/terzo mondo, la cui oligarchia scopre ora un filone merceologico da lanciare, ma che non si immaginerebbe succedere nel cuore di un Paese che di per sé ha già una storia secolare di eccellenza eno-gastronomica a livello mondiale, storia che Farinetti si sta intestando e divorando dall’interno.
(Guarda un po’: anche Coop ha uno spazio – senza gara – come “official premium partner”.) Renzi privatizzatore dei nostri beni comuni, non ne lascia scoperto uno e realizza nella pratica mille volte la famosa barzelletta della vendita del Colosseo: rimpicciolisce, ingabbia e privatizza, regalandolo ai suoi “soci”, tutto quello che c’è di monopolizzabile e di monetizzabile. Anche l’immaginario, anche l’immateriale, cioè quello che è più prezioso e non alienabile, la nostra storia e la nostra identità. (OPI – 17.12.2014)
http://www.imolaoggi.it/2014/12/18/lamico-di-renzi-si-aggiudica-senza-gara-il-ristorante-piu-grande-allexpo-di-milano/

L’amico di Renzi si aggiudica senza gara il ristorante più grande all’Expo di Milanoultima modifica: 2014-12-18T21:57:58+01:00da davi-luciano
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