Messico in rivolta per i 43 desaparecidos. #UStired2

Marce e manifestazioni in oltre 40 città americane che rispondono all’appello per i 43 desaparecidos di Ayotzinapa. E in Messico infuria la protesta.
omissisnews on 04/12/2014
di Massimo Bonato

Si è stabilito un asse tra il Messico e gli Stati Uniti, per non lasciare soli i parenti dei 43 desaparecidos, i 43 ragazzi di Ayotzinapa scomparsi il 27 settembre scorso. I 43 desaparecidos. Il 3 dicembre in tutti gli Stati uniti e Messico si sono svolte marce, sit-in, commemorazioni, raduni al richiamo di quella che è stata chiamata 43 città contro il “Plan Mexico” e i 43 desaparecidos di Ayotzinapa. Ovvero #UStired2. “Ogni città dovrà trasformarsi in una candela che illumini le tenebre del segreto dei governi di Obama e Peña Nieto” ha dichiarato lo scrittore e organizzatore Roberto Lovato.

E hanno risposto davvero in tante, le città statunitensi, in tutto il Paese: Columbia, Dallas- Fort Worth,   Detroit, El Paso, Ferguson, Houston, Los Angeles, Madison, Miami, Minneapolis, New York, Salt Lake City, San Francisco, Seattle, Seattle, e tante, tantissime altre.

Si sono dati appuntamento nelle strade e nelle piazze attivisti per i diritti umani, immigrati, organizzazioni religiose, intellettuali, gente comune per chiedere che venga posto fine al Plan Mexico. L’appoggio cioè che il governo di Obama fornisce alle forze di sicurezza messicane per combattere il narcotraffico, ma che con la scusa stessa del narcotraffico si sono rese responsabili di migliaia di vittime e di desaparecidos in pochi anni. “Negli Stati Uniti siamo milioni che al pari delle migliaia di messicani diciamo ‘Sono stufo!’, solo che lo diciamo in inglese. Siamo stufi che il govero statunitense dia il suo appoggio alle forze di sicurezza del Messico che hanno torturato, fatto sparire e assassinato migliaia di persone” ha dichiarato alla Cnn Lovato.

Le manifestazioni si moltiplicano mentre il Messico pare esplodere. Se infatti gli Stati Uniti continuano a inviare aiuti militari alle forze di sicurezza messicane, al di qua della frontiera si intensificano i controlli su uno dei confini più militarizzati del mondo, che al Congresso ha messo tutti d’accordo. L’immigrazione è tornata all’ordine del giorno di Obama, il quale si espresso a favore di più drastici provvedimenti non più tardi del 22 novembre scorso in un discorso  tenuto alla Casa Bianca.

Michoacán per i 43 desaparecidos

In Mexico, le manifestazioni sono ormai ovunque all’ordine del giorno e sembra che la scomparsa dei 43 desaparecidos di Ayotzinapa abbia dato  davvero il via a un escalation di mobilitazioni in ciascuno dei 31 Stati. Soltanto il 1 dicembre nello Stato di Michoacán operai, autotrasportatori e insegnanti sono scesi in strada bloccando contemporaneamente l’accesso alla città di Lázaro Cárdenas, le fabbriche, il porto, la ferrovia transnazionale Kansas City Southern México. nello Stato di Guerrero, durante la marcia del 2 dicembre a Chilpancingo, i manifestanti hanno buttato fuori dal Ministero della Giustizia i militari che lo presidiavano.

Intanto, a Città del Messico, mentre il Messico infiamma tra proteste, marce, blocchi e scontri, c’è chi sta mettendo mano alla Costituzione per impedire le manifestazioni di piazza.

Messico in rivolta per i 43 desaparecidos. #UStired2ultima modifica: 2014-12-05T17:54:06+01:00da davi-luciano
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