Cociv e le responsabilità del dissesto in Valverde

 

24 novembre 2014

I cantieri del Terzo Valico hanno contribuito ai fenomeni di dissesto accaduti in Valverde dopo i recenti eventi alluvionali, sia in località Maglietto, sia nella Provinciale per Cravasco.

Come è accaduto con il deragliamento del Freccia Bianca a Fegino, Co.Civ sembra faccia di tutto per non far trapelare le proprie responsabilità, trovando una sponda nei nostri Amministratori.

Betoniere e mezzi di Co.Civ diretti ai cantieri della Valverde non hanno smesso di passare ne’ durante l’alluvione e nemmeno nelle giornate successive. Da un lato dimostrando come Co.Civ non possieda quel minimo di buonsenso che basterebbe per  fermare i passaggi di mezzi pesanti in una situazione di elevata criticità. Dall’altro lato aggravando la situazione dei movimenti franosi in atto sulle strade.

Nella foto possiamo vedere la Provinciale per Cravasco, già transennata per la frana in atto, mentre sta transitando un camion di Polistrade Spa (subappaltante di Co.Civ).

Che il continuo passaggio di questi “colossi” su una strada, mentre sta franando, possa aver contribuito all’aggravarsi della situazione (fino a costringere poi la Sindaco dopo alcuni giorni ad interdirla ai mezzi pesanti) ci pare piuttosto palese. Altrettanto evidente è la causa delle crepe della strada della Montagnola: lo sbancamento a valle effettuato nel cantiere del Terzo Valico.

E’ sempre piu’ chiaro come le priorità per le Valli Liguri e Piemontesi siano ben altre rispetto alle colate di cemento, ai buchi e  alle subdole compensazioni del Terzo Valico.

Affrontare in maniera corretta i problemi di dissesto che ci hanno interessato, crediamo vada ben oltre incaricare Co.Civ di mettere a posto qualche situazione di criticità (magari proprio laddove una frana blocca il loro cantiere!!), come affermato dagli Amministratori di Campomorone.

Occorre dirottare quella montagna di finanziamenti pubblici che vorrebbe inghiottirsi (ed in parte lo sta gia’ facendo) il Terzo Valico, a  favore delle opere di messa in sicurezza del territorio. Opere  necessarie non solo nella nostra valle e nella, piu’ volte martoriata, Valbisagno, ma in buona parte delle valli Liguri e Basso Piemontesi.

Opere che andranno eseguite laddove possibile da aziende del territorio, lasciando comunque distante anni luce l’aria torbida che si respira intorno al “sistema grandi opere”.

VENERDI 28 NOVEMBRE ORE 21 AUDITORIUM CAMPOMORONE ASSEMBLEA PUBBLICA

Valverde NO TAV

NoTav: migliaia di persone colpevoli di resitere

movimentopost 22 novembre 2014 at 21:33

altCirca 3 mila persone hanno partecipato al corteo notav che si è svolto oggi per le strade di Torino. La manifestazione in solidarietà con Chiara, Niccolò, Claudio e Mattia (accusati di terrorismo e in carcere dal 9 dicembre 2013) ha attraversato le strade centrali di Torino per poi dirigersi nel quartiere di Porta Palazzo. Un segnale forte e determinato quello dato oggi, contro la strategia della Procura di Torino che mira, attraverso i processi ai NoTav, a fermare il movimento, creando un precedente con l’accusa di terrorismo.

Solo il 14 novembre scorso, è stata infatti formulata la richiesta per i 4 notav, di 9 anni e 6 mesi, per un atto di sabotaggio, incendiando un compressore. Il Tribunale di Torino si troverà a sentenziare sulla richiesta a dicembre, mentre la Corte di Cassazione ha già espresso qualche mese fa le sue considerazioni a riguardo: non si può parlare di atto di terrorismo. Per lo stesso episodio inoltre si trovano in carcere -per lo stesso episodio- altre tre persone in attesa di giudizio.

Ma oggi in piazza, ancora una volta vi erano giovani, anziani e bambini, per ribadire la solidarietà nei confronti di chi viene criminalizzato per resistere e per chiederne a gran voce la liberazione. Un corteo variegato quindi, partito dal centro e che si è poi concluso nel quartiere centrale di Porta Palazzo. Durante il percorso, numerosi sono stati gli interventi, mentre sono stati srotolati alcuni striscioni in una delle case occupate in zona Porta Palazzo, dove viveva Chiara, una dei 4 arrestati. Anche in Val Susa, oggi era prevista un’iniziativa in solidarietà con Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò in contemporanea a quella di Torino. Centinaia di persone si sono ritrovati per una castagnata prevista in Clarea. La polizia ha però deciso di bloccare i notav a Giaglione, impedendo di fatto di accedere alla Clarea.

Sabato è stata una grande giornata di lotta No Tav

NoTavTerzoValico Logo

23 novembre 2014

Due grandi manifestazioni si sono svolte sabato a Lonato contro la costruzione del Tav Brescia – Verona e a Torino per chiedere ancora una volta la liberazione di tutti i detenuti No Tav. Ad entrambe le manifestazioni hanno partecipato delegazioni del Movimento No Tav – Terzo Valico. Pubblichiamo da notavbs.org e da infoaut.org i report della giornata.

Passeggiata No Tav a Lonato del Garda: insieme lo fermeremo!

Circa 1600 persone hanno preso parte alla passeggiata No Tav che si è tenuta questo pomeriggio a Lonato: la manifestazione, partita nella piazza principale del comune del Basso Garda, si è diretta poi verso le zone maggiormente interessate dall’eventuale costruzione del TAV nella frazione di Campagna.

La presenza sempre più variegata di chi partecipa a queste iniziative è un segnale forte e determinato che questo treno non lo vogliamo, e che faremo tutto quello che servirà per fermarlo.

Ad aprire il corteo un trattore, di una delle tante persone che verranno espropriate delle proprie attività. Oltre 500 le famiglie colpite da esproprio di casa , terreno o attivita’ lavorativa.

Insieme a tutti i comitati No Tav Brescia – Verona che in questi mesi si sono venuti a creare, erano presenti delegazioni della Val Susa, del Terzo Valico e i famigliari di Mattia, uno dei ragazzi accusati di terrorismo e ancora ingiustamente in carcere dal 9 dicembre dello scorso anno.

Insieme a noi in piazza c’erano giovani, anziani e bambini, per ribadire la nostra posizione, per dare la nostra solidarietà a chi viene criminalizzato perchè decide di resistere e per chiederne a gran voce la liberazione . Un mazzo di rose bianche è stato posto sul trattore in memoria delle vittime di Casale Monferrato per cui ” ingiustizia ” è stata fatta ” .

Durante il percorso e in piazza, numerosi sono stati gli interventi tutti carichi di rabbia e pieni di coraggio, determinati a voler portare avanti con forza questa lotta.  Una lotta che si collega a tantissime altre problematiche del nostro paese, una tra tante la vergognosa situazione in cui grava la scuola italiana; proprio oggi il Governo ha votato contro un emendamento a favore della messa in sicurezza di 5000 scuole superiori italiane.

L’ennesima triste dimostrazione di come i soldi investiti inutilmente nel Tav potrebbero migliorare e salvare il futuro di questo paese. Una lotta che non possiamo delegare a nessuno, men che meno alle amministrazioni, oggi, come sempre assenti. Solo il sindaco di Medole, comune non interessato dal passaggio del Tav, ha preso di nuovo una posizione chiara insieme a tutti e tutte noi.

Accanto a noi erano anche presenti numerosissimi comitati ambientalisti, provenienti da lotte diverse e che coinvolgono tantissimi luoghi diversi.
E così, anche oggi, a Lonato, e in tutte quelle altre città in cui si sono svolte manifestazioni NO TAV, abbiamo scritto un’altra pagina di questa lotta, sicuri che nei prossimi mesi le occasioni di portarla avanti saranno sempre di più, senza mai dimenticare che FERMARLO E’ POSSIBILE E TOCCA A TUTTI E TUTTE NOI!

Guarda le foto della manifestazione

Di seguito pubblichiamo l’intervento d’apertura della passeggiata di oggi:

Buon pomeriggio a tutti e tutte, vi diamo il benvenuto a questa seconda passeggiata No Tav sui territori interessati dal l’alta velocità Brescia-Verona. Siamo qui oggi a Lonato, perchè questo comune sarà, secondo i loro indegni progetti, uno dei comuni più devastati dal passaggio di questo inutile treno. Inutile perchè non porterà nessun beneficio, da nessun punto di vista a questo territorio. Non porterà lavoro, perchè quest’opera non dà lavoro ai locali; non porterà una mobilità più sostenibile, perchè questo treno nemmeno si fermerà nelle nostre terre; non porterà benefici per il turismo, perchè distruggerà la bellezza di questi posti; non porterà benefici per le attività agricole, perchè tra le altre cose porterà alla distruzione di gran parte dei vitigni del Lugana e alla possibile compromissione di quelli rimanenti; non porterà benefici per la salute, perchè oltre a più di 7 anni di cantiere con il conseguente inquinamento portato, verranno aperte nuove discariche e cave di prestito in un territorio già terribilmente martoriato; non porterà soprattutto benefici per la nostra storia, la nostra natura e la cultura di questi territori.

Se non fermiamo la costruzione di questo treno centinaia di case verranno espropriate e insieme a queste decine di attività economiche e proprietà agricole, compromettendo l’economia e il lavoro di questi territori.

Per non parlare delle perdite che porterebbe al turismo, e dell’immenso danno paesaggistico.

Avete mai provato a immaginare cosa vorrebbe dire questo treno nei nostri paesaggi? Vorrebbe dire guardare il paesaggio dalla Torre di San Martino e vederlo devastato, vuol dire perdere la bellezza di posti come il Lavagnone, vuol dire guardare fuori dalla finestra e vedere piloni di 13-14 metri e una barriera fonoassorbente di 8 metri di cemento armato..ve lo riuscite a immaginare?

Siamo quindi qui oggi per dire NO alla costruzione di quest’opera, per la salvaguardia della nostra terra, per la salvaguardia del nostro benessere, della nostra vita e del futuro di tutti e tutte noi.

Inoltre, oggi, in concomitanza a questa manifestazione a Torino c’è un’altra grande manifestazione, una manifestazione per chiedere che Chiara, Claudio, Niccolò e Mattia, i 4 ragazzi no tav ingiustamente incarcerati con l’accusa di terrorismo per aver dato fuoco a un compressore nel cantiere di Chiomonte in val Susa, vengano liberati. E così oggi anche qui il nostro pensiero va a loro,  loro che con coraggio hanno messo in gioco molto delle loro vite per salvare questo paese dalla costruzione di quest’opera. A loro, e a tutti gli altri No Tav che da anni lottano, anche per noi, va il nostro grazie. E grazie anche oggi che siete qui insieme a noi, perchè questa lotta è comune e ci unisce in tutte queste bellissime e diverse terre.

Infine, oggi, vorremmo rivolgere un pensiero particolare a tutte quelle terre interessate dalla costruzione del Tav nel Terzo Valico, terre terribilmente colpite dall’alluvione di queste ultime settimane, che non può che scatenare ancora più rabbia per questo sperpero di denaro a dispetto della messa in sicurezza dei territori. Un pensiero non può non andare a tutte quelle vittime dell’ETERNIT dopo la vergognosa sentenza della Cassazione che ha prescritto il processo Eternit. E’ per questo motivo che oggi sul nostro trattore, simbolo di uno dei tanti aspetti caratteristici di questo territorio, ci saranno delle rose bianche, in memoria di chi ingiustamente è morto e non riceve nemmeno giustizia.

10 anni per un compressore bruciato e l’assoluzione per chi uccide 3000 persone perché in Italia non esiste un reato per la devastazione ambientale.

Oggi non saremo solo tutti no tav, saremo anche tutti e tutte di Casale Monferrato, e di tutti quei posti e quelle terre in cui vengono compiute delle ingiustizie deplorevoli nei confronti delle persone per meri interessi economici o politici.

Buona passeggiata a tutti e ricordiamoci che fermarlo è possibile e tocca a tutti e tutte noi!

No Tav: migliaia di persone colpevoli di resistere

Circa 3 mila persone hanno partecipato al corteo notav che si è svolto oggi per le strade di Torino. La manifestazione in solidarietà con Chiara, Niccolò, Claudio e Mattia (accusati di terrorismo e in carcere dal 9 dicembre 2013) ha attraversato le strade centrali di Torino per poi dirigersi nel quartiere di Porta Palazzo. Un segnale forte e determinato quello dato oggi, contro la strategia della Procura di Torino che mira, attraverso i processi ai NoTav, a fermare il movimento, creando un precedente con l’accusa di terrorismo.

Solo il 14 novembre scorso, è stata infatti formulata la richiesta per i 4 notav, di 9 anni e 6 mesi, per un atto di sabotaggio, incendiando un compressore. Il Tribunale di Torino si troverà a sentenziare sulla richiesta a dicembre, mentre la Corte di Cassazione ha già espresso qualche mese fa le sue considerazioni a riguardo: non si può parlare di atto di terrorismo. Per lo stesso episodio inoltre si trovano in carcere -per lo stesso episodio- altre tre persone in attesa di giudizio.

Ma oggi in piazza, ancora una volta vi erano giovani, anziani e bambini, per ribadire la solidarietà nei confronti di chi viene criminalizzato per resistere e per chiederne a gran voce la liberazione. Un corteo variegato quindi, partito dal centro e che si è poi concluso nel quartiere centrale di Porta Palazzo. Durante il percorso, numerosi sono stati gli interventi, mentre sono stati srotolati alcuni striscioni in una delle case occupate in zona Porta Palazzo, dove viveva Chiara, una dei 4 arrestati. Anche in Val Susa, oggi era prevista un’iniziativa in solidarietà con Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò in contemporanea a quella di Torino. Centinaia di persone si sono ritrovati per una castagnata prevista in Clarea. La polizia ha però deciso di bloccare i notav a Giaglione, impedendo di fatto di accedere alla Clarea.

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