Il Paradosso del Creare

Magari avete varcato la soglia allo scopo di creare un esito specifico, ma, quando entrate negli stati più espansi del vostro essere, il bisogno di manifestare esiti specifici diventa meno pressante. Infatti, negli stati di coscienza più espansi, esiste a malapena una  creare alcunché. Questo, perché negli stati più espansi del vostro essere, siete in contatto con la vostra stessa natura, che trascende tutti i fenomeni e, in questo stato della mente, non avete bisogno di niente.

Il paradosso è che voi vivete in entrambe le realtà – la realtà trascendente della vostra propria natura, che non ha bisogno di nulla e la vostra esistenza incarnata di essere umano che, in effetti, potrebbe avere bisogno che si verifichino certi risultati.

È qui che si presenta un altro paradosso. Se riuscite a creare un esito con vero distacco, cioè partendo dalla più sentita percezione della vostra natura trascendente, del vostro senso dell’essere più espanso, sarete più magistrali nel creare esiti specifici.

Ciò è dovuto al fatto che, negli stati espansi dell’essere, non create tensione. La tensione crea linee di forza che limitano le vostre creazioni. E tuttavia, se c’è qualcosa di cui sentite davvero il bisogno,  ci sarà naturalmente tensione intorno ad essa. È del tutto umano. Ma qui sta l’inghippo e uno dei segreti. Persino se avete il disperato bisogno che succeda qualcosa nella vostra vita, nella vostra linea temporale, è più probabile che lo sperimentiate tramite l’atto di creare esiti se entrate nella sensazione che non avete bisogno che accada nulla. È davvero uno strano paradosso.

Ci rendiamo conto che alcuni dei lettori hanno raggiunto un livello elevato di consapevolezza e potrebbero già avere scoperto il nocciolo di questa verità, il cuore della questione riguardante la non-dualità e l’arte di creare risultati.

Quando siete nel punto centrale della consapevolezza (cioè la non-dualità), c’è saggezza nell’attendere prima di creare esiti specifici. Ne parlammo in un altro contesto, in un precedente messaggio che intitolammo Stati Transitori di Coscienza.

In quel messaggio parlammo di com’è essere nel Vuoto, dopo la morte,  e sottolineammo che molta gente è a disagio nell’aspettare e fila via dal Vuoto, o non-dualità, per creare una nuova vita, che sia una vita fisica o un’esperienza in un’altra dimensione.

Qui stiamo parlando di due esperienze molto diverse, eppure stranamente simili. Dopo la morte, negli stati transitori, quando prendete contatto con il Vuoto, o la non-dualità, ci sono tante scelte. Una delle opzioni è buttarsi in una nuova vita o in una nuova manifestazione, essere nel regno fisico o in qualche altro regno della coscienza. Un’altra opzione è di aspettare, rimanendo nel Vuoto, o nella non-dualità, per acquisire un senso espanso di voi stessi, prima di portarsi in un nuovo ciclo dell’esistenza.

C’è una risonanza fra questo stato dopo-la-morte e lo stato in cui si ha bisogno che si verifichi un esito. Noi vi consigliamo, anziché affrettarvi a creare nuovi esiti, di imparare come entrare nel corridoio che porta agli stati espansi del vostro essere e, in questi stati espansi, di contemplare, per così dire, l’esito desiderato.

Non affrettatevi a manifestare, ma rimanete per un po’ in questo stato dilatato. Quando sarete in questi stati espansi dell’essere percepirete in che modo l’esito desiderato si mantiene in un rapporto energetico con le forze invisibili e con le situazioni della vostra vita in cui desiderate che l’esito compaia. In altre parole, c’è saggezza nell’attraversare il corridoio e raggiungere stati della mente che trascendono lo spazio e il tempo e, in questi stati espansi, avrete una comprensione più profonda riguardo a ciò che è necessario accada affinché l’esito che desiderate diventi una realtà.

Un altro motivo per entrare nel corridoio e negli stati espansi del vostro essere, come strategia per manifestare, comporta la polarità degli opposti. Dato che il vostro esito si manifesterà nel mondo della dualità, sarà soggetto al principio della polarità. C’è sempre una contro-forza per qualunque azione che viene fatta e, più radicale è il cambiamento, più potente è la contro-forza.

Potete vedere questo principio all’opera su tutti i livelli, dai regni sub-atomici fino alle creazioni personali, nelle interazioni con gli altri e nelle situazioni sociali e culturali. Se entrate nella natura espansa del vostro essere, che trascende tempo e spazio, e ve ne state lì a contemplare l’esito che desiderate, capirete, come abbiamo detto prima, la natura energetica dell’esito desiderato e la sua relazione con le situazioni della vostra vita in cui desiderate che esso si manifesti.

Inoltre, potete contemplare le contro-reazioni che si verificheranno quando l’esito entrerà nella realtà 3D. Otterrete una maggiore comprensione riguardo alle conseguenze del portare questo esito a manifestarsi e, con questa comprensione più profonda, potrete evitare, con più grazia, le contro-forze che scaturiranno intorno alla manifestazione di qualsiasi esito.

se volete saperne di più andate su 

http://tomkenyon.com/la-non-dualita-e-la-matrice-della-creazione.

Buona giornata,  loredana . 

Il Paradosso del Creareultima modifica: 2014-11-14T18:05:29+01:00da davi-luciano
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