Folla alla cena per il finanziamento di Renzi

ma il Pd è una fabbrica (di cazzate e m….)? 18 milioni??? E quanti “dipendenti” mantiene? E questi soldi dai da cotanti filantropi e magnanimi, saran stati dati senza pretendere niente in cambio?!?!?!?!

«Abbiamo recuperato 18 milioni di risorse, grazie a questo nessun dipendente del Pd avrà cassa integrazione». Così il premier Matteo Renzi, a proposito della (discussa) cena di finanziamento per il Pd organizzata giovedì sera a Milano. Alla serata hanno partecipato seicento ospiti, la maggior parte provenienti dal mondo imprenditoriale, pagando mille euro ciascuno. Renzi è arrivato alle 21 e 26, con oltre un’ora e mezzo di ritardo. Le parole del presidente del Consiglio sono state postate sulla pagina Twitter ufficiale del Partito democratico già giovedì sera (Nella foto, l’intervento di Renzi alla cena. L’immagine è stata pubblicata su Twitter e Instagram dal portavoce del premier, Filippo Sensi)
http://www.corriere.it/foto-gallery/politica/14_novembre_07/folla-cena-il-finanziamento-renzi-0ef1caa8-6645-11e4-a5a4-2fa60354234f.shtml

PROPRIO CON IL POPOLO, DEBOLI E INDIGENTI EH?

Pd, in ottocento alla cena di finanziamento con Renzi

Mille euro per mangiare con il premier segretario. Che dice: “Nessun dipendente andrà in cassa integrazione”
06 novembre 2014renzi1
LA POLITICA nell’era del finanziamento pubblico ridotto. Davanti al ‘The Mall’, sotto i grattacieli di Porta Nuova a Milano, sfilano quasi 800 partecipanti alla prima cena di autofinanziamento del Pd. Imprenditori, commercialisti, avvocati e consulenti: mille euro a testa per mangiare con Matteo Renzi. Tutti scommettono sul premier-segretario. Gli ospiti arrivano intorno alle 20.30. Tanti a piedi o in taxi, ma nelle vicinanze si avvistano molti Suv, Porsche, Jaguar. La cena, nei giorni scorsi, ha provocato diversi malumori nel partito. Cesare Damiano e alcuni parlamentari della minoranza hanno contestato la formula. “È questo il nostro pubblico di riferimento? In che mani ci mettiamo?”, hanno chiesto. Il leader replica – durante la cena – sottolineando quanto ottenuto anche grazie alla spending review del partito: “Abbiamo recuperato 18 milioni di risorse, grazie a questo nessun dipendente del Pd avrà la cassa integrazione”.
 
In tutto, più di sessanta tavoli coperti da tovaglie di lino bianco e rosso. Il catering curato da ‘Piaceri d’Italia’. Nel menù risotto giallo con lo zafferano e come secondo, una composizione di “manzo in fascia di speck”. Per dessert una mousse di cioccolato. Il tutto accompagnato da vini rossi. Mentre un fascio di luce tricolore illumina il podio da cui parla il segretario-premier.
 
Tra i ministri, presenti la titolare della Riforme Maria Elena Boschi e il suo collega delle Politiche Agricole Maurizio Martina. E poi l’europarlamentare Alessandra Moretti, candidata alla presidenza del Veneto.
 
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Fra gli invitati, il presidente di Telecom Giuseppe Recchi; quello di Confcommercio, Carlo Sangalli; Maria Grazia Mazzocchi, presidente del conservatorio di Milano; l’ex arbitro e ora presidente del Bari Paparesta; l’architetto Stefano Boeri. E poi il patron della società di digital design Rokivo, Valerio Saffirio; il presidente di Kinexia, Pietro Colucci; rappresentanti dell’azienda Noberasco; Alessio Albani, a.d. di Omnia Medica; Roberto De Luca, numero uno di Live nation Italia; Flavio Paone, di Dreamcos cosmetics. Matteo Renzi si concede per due ore. E il suo discorso è tutto all’insegna dell’ottimismo: “L’Italia può veramente tornare a essere quello che è sempre stata. Abbiamo bisogno prima ancora dei vostri soldi, delle vostre idee, delle vostre critiche, del vostro coraggio. Abbiamo promesso che cambieremo il Paese e lo faremo”.
 
E poi ribadisce di voler arrivare al 2018 senza tornare alle urne: “Alle ultime elezioni il Pd ha preso il 41%: alcuni hanno detto vai alle elezioni, porta in Parlamento i tuoi amici e poi fai le riforme. Noi abbiamo fatto una scelta diversa, investire il capitale del 41%. Adesso ci giochiamo il tutto per tutto perché l’Italia si rimetta in moto”.

Il commento del furbo: “Renzi come il Berlusca” ma perché il Pd- ex Ds, ex Pds ex PCI ha sempre devoluto che so, i soldi delle feste dell’Unità ai poveri??????
Se l’elettorato è questo c’è poco da stupirsi se la sinistra è diventata questa ( sono coloro che pensano che il Pd va bene, ma è Renzi che non va bene non perché risponde alle solite lobbies, ma perché è come il Berlusca…dei geni)

Gli ospiti d’onore, invitati e attesi, erano Stefano Dolce e Domenico Gabbana. Loro non ci saranno alla cena di autofinanziamento del Pd che ha come piatto forte la coppia di governo Matteo Renzi e Maria Elena Boschi.
 
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E non ci sarà nemmeno Giorgio Armani. L’appuntamento è per domani sera. Il luogo scelto per l’attovagliamento democratico a Milano non è il Gold, il locale lusso degli stilisti siculo- milanesi, ma nemmeno il ristorante del Carroponte, simbolo della Festa dell’Unità come la si intendeva una volta nel Pd. I prezzi non sono popolari: minimo mille euro. E c’è chi ha pagato di più per godere della compagnia e finanziare il partito che soffre un crollo dei tesseramenti. La cena milanese avrà un bis a Roma il giorno successivo e lì sono attesi i supporter del Centro-Sud.
 
La serata è stata organizzata al The Mall , locale di tendenza sotto il Bosco Verticale, premiato grattacielo simbolo di Porta Nuova, la Milano del futuro costruita dalle giunte di centrodestra. Il Bosco verticale, cuore dell’attività di Stefano Boeri, archistar già candidato sindaco. Diciamo un’altra idea di sinistra: non le bocciofile con cui Giuliano Pisapia ha vinto le sue primarie, ma gli ambienti di quella che si chiamerebbe Milano da bere, se fossimo negli anni Ottanta che il premier sogna di resuscitare. Ma la grande moda manca. E Pisapia non ci sarà: il sindaco è padrone di casa di una cena dei primi cittadini dell’Anci. Un’assenza con una scusa istituzionale che però si fa notare.
 
The Mall è stato scelto perché «è uno spazio grande ma elegante»: chi paga mille euro per una cena ha diritto a un ambiente di livello. Hanno aderito in cinquecento, che arrivano da diverse regioni del Nord. Ci saranno tavoli da dieci o da dodici, in tutto una cinquantina. Sono stati soprattutto i parlamentari a darsi da fare. I più attivi? Simona Malpezzi e Lia Quartapelle, Vinicio Peluffo, Franco Mirabelli, Emanuele Fiano. Ognuno ha segnalato al partito almeno cinque persone da contattare. Chi ha accettato di partecipare (e pagare in anticipo il conto) ha ricevuto un codice Iban per il versamento. E ha firmato (o non firmato) un foglio in cui si autorizza a rendere pubblico il nome. Ragioni di privacy e di opportunità: non tutti quelli che vanno a cena con Renzi e Boschi vogliono apparire.
 
È attesa la presenza di Oscar Farinetti, il patron di Eataly. Tra i convitati Benedetta Arese Lucini, general manager di Uber Italia, la donna più cordialmente detestata dai tassisti e da larga parte della Cgil. È vero che la Lucini è già stata protagonista di un dibattito alla Festa dell’Unità, ma certo la sua presenza alla cena è una tessera del mosaico del nuovo Pd come lo immagina Renzi. «Guardiamo al modello americano. Le cene sono solo il mattone iniziale. A sorpresa ci saranno Beniamino e Marcello Gavio, i patron di Serravalle e delle autostrade. Tra i presenti c’è di tutto: avvocati, notai, medi imprenditori, esponenti dell’impresa pesante e dell’agroalimentare» spiega la responsabile comunicazione, Alessia Rota.
 
Sul web impazza la polemica. «Anche Renzi come il Berlusca» scrive uno. E un altro: «Pensionati, andiamo tutti alla cena?». Sarcasmo inevitabile, con i nuovi codici che il segretario vuole per il partito. Domani e in futuro. A Porta Nuova il Pd vorrebbe organizzare la Festa dell’Unità 2015, quella che lancerà la candidatura per Palazzo Marino. Unico ostacolo avvistato: l’area forse non basta.
Folla alla cena per il finanziamento di Renziultima modifica: 2014-11-07T18:43:19+01:00da davi-luciano
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