TAV. Siamo alla vigilia del 25 aprile?

Sovrap­porre la lotta NOTAV alla lotta di libe­ra­zione del 43–45 — anche se è una for­za­tura, lo rico­no­sco — mi ha però  sem­pre molto faci­li­tato le cose. I com­por­ta­menti dei gover­nanti e dei boiardi, da una parte, e quelli dei resi­stenti, dall’altra, erano facil­mente ricon­du­ci­bili a momenti della lotta di liberazione.

Adesso mi pare siamo alla vigi­lia dell’insurrezione gene­rale. Truppe alleate (in que­sto caso l’europa dei ban­chieri)  strin­gono i cor­doni della borsa e asse­diano il castello di carte del TAV, pic­cola repub­blica delle coop rosse basata sulla men­zo­gna, sullo spreco e sulle pre­va­ri­ca­zioni poli­ti­che. Così come l’insurrezione di popolo del 25 aprile 1945 si sca­tenò quando gli alleati riu­sci­rono a sfon­dare la linea gotica, credo che ora sia il momento — per i NOTAV vec­chi e recenti (su quelli novis­simi, dirò fra poco) — di insor­gere paci­fi­ca­mente, con le parole, gli scritti, le voci, le pre­senze fisi­che. Abbiamo già tutto pronto da anni. Ora atten­diamo  ALDO DICE 26 x 1.

Mi onoro da qual­che anno di far parte del Comi­tato Scien­ti­fico di Pro Natura Torino (http://​torino​.pro​.natura​.it) e di essere vec­chio amico di bat­ta­glie NOTAV del suo pre­si­dente, dott. Mario Cavargna.

Ora, sap­piamo tutti il dramma che stanno vivendo in que­ste set­ti­mane i soste­ni­tori del TAV Torino — Lione. Il tono delle loro dichia­ra­zioni e le espres­sioni delle loro facce val­gono più di ogni dato o fatto.

L’avevamo detto in tutte le salse, da almeno dieci anni: se dite “ce lo chiede l’europa” per taci­tare ogni oppo­si­zione, prima o poi — essendo un’europa delle ban­che — l’europa lo chie­derà a voi, signori del TAV: vi chie­derà “ce li avete, i soldi?”. Per quanta finanza crea­tiva pos­siate fare (attiro la vostra atten­zione, tra l’altro, sui recenti guai giu­di­ziari dell’inventore del ter­mine, il prof. Giu­lio Tre­monti), è dif­fi­cile tirar fuori un coni­glio grande come una mon­ta­gna da un cap­pello a cilin­dro grande come un ditale.

E’ più facile che la mon­ta­gna della Val Susa par­to­ri­sca un topo­lino, cioè i vostri Sogni di: Glo­ria e Pre­bende e Con­si­gli d’amministrazione e Posti distri­buiti ai cari Amici e Foto sui gior­nali con il casco e Monu­menti e Tar­ghe ricordo nelle vostre città natali e Com­messe alle vostre Coo­pe­ra­tive rosse e Car­riera poli­tica e Ospi­tate da Vespa e dall’Annunziata e Pre­mia­zioni di libri e Foto su New­sweek con Bono ed Elton John e Titoli da Cumenda e Legion d’onore e Ordine di Gran Croce di Malta Cemento e Ton­dino e le vostre fami­glie di san­gue e ami­cali e poli­ti­che siste­mate per tutta la vita e oltre. TUTTI INFRANTI.

Mario Cavar­gna non ha pro­ba­bil­mente il mio senso della mise­ria umana. E’ un giu­sto, un one­sto, e come tutti i giu­sti, chiede giu­sta­mente RISPOSTE. Ci scrive:

“Chie­diamo all’arch. Virano di spie­garci come fa i conti per il TAV Torino– Lione.  Abbiamo recu­pe­rato la pagina rias­sun­tiva della richie­sta di finan­zia­mento pre­sen­tata da Ita­lia e Fran­cia all’Unione Euro­pea il 18 luglio 2007 per acce­dere al con­tri­buto finan­zia­rio 2007–2013 che fu con­cesso per un importo di 671 milioni di euro.

CostoTAV

Come si vede chia­ra­mente, il costo del pro­getto della parte inter­na­zio­nale comune era di 13 miliardi di euro a valore cor­rente all’1 gen­naio 2006. Da que­sta cifra occorre togliere 2,4 miliardi per il fatto che la tratta fra Susa e Chiusa San Michele i cui costi pas­sano inte­ra­mente a carico dello Stato ita­liano, ma è neces­sa­rio aggiun­gere la riva­lu­ta­zione dei costi per gli anni inter­corsi da quella data.

Per fare un esem­pio l’adeguamento prezzi per il tun­nel geo­gno­stico della Mad­da­lena di Chio­monte fu cal­co­lato nella misura del 29,5% per il solo periodo 2004–2009. Il Com­mis­sa­rio Virano era già Com­mis­sa­rio il 17 luglio 2007? Come giu­sti­fica que­sta cifre con quanto afferma ora?

Inol­tre occorre cal­co­lare il costo della tratta nazio­nale ita­liana da Susa a Set­timo che, con il tra­sfe­ri­mento a carico dell’Italia della tratta Susa – Chiusa di San Michele, è salito a 9 miliardi di euro. Si tratta di cifre a preventivo.”

Va beh, mal­con­tati: 24 miliardi di euro.

Pro Natura scrive que­sto comu­ni­cato a tutti i media. Nes­suno tranne que­sta mode­sta testata chia­mata Il Mani­fe­sto lo pub­blica, e que­sto non stu­pi­sce: se leg­giamo i quo­ti­diani ita­liani del 25 aprile 1945, essi pub­bli­ca­vano ancora in prima pagina la let­tera (ultima) di Hitler a Mus­so­lini, men­tre la popo­la­zione ita­liana insor­geva con­tro gli occu­panti nazi­fa­sci­sti. Hanno una grande tra­di­zione di ser­vire i loro padroni fino all’ultimo secondo, per poi sal­tare istan­ta­nea­mente tutti sul carro del vin­ci­tore. Nes­suno è bravo, in que­sto sport, come i gior­na­li­sti ita­liani. Anche nei poli­tici si sta pale­sando lo stesso feno­meno, alcuni più sagaci — o almeno pen­sano di esserlo — già sono NOTAV da pochi minuti, pro­prio come i par­ti­giani arruo­la­tisi in massa il 26 aprile.

Abbiamo in archi­vio tut­ta­via le loro dichia­ra­zioni: Mario Cavar­gna ha un Cor­pus diso­no­rum, con tutte le loro parole e ester­na­zioni e su come i loro servi le hanno ripor­tate sui gior­nali di regime, che va dal 1989 in avanti. Fra poco ne uscirà un volume di 600 pagine.

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Anche io, nel mio pic­colo, rido amaro pen­sando a quando — nel 1991 — il Pre­si­dente di Con­fin­du­stria e quello della Giunta Regio­nale del nostro povero Pie­monte asse­ri­vano che la linea fer­ro­via­ria Torino-Lione era “quasi satura” e che “il costo pre­vi­sto dell’opera è 7200 miliardi”. C’era la lira, eran 23 anni fa: vuol dire poco meno di 4 miliardi di euro.

E’ tutto coe­rente: la pre­vi­sione di spesa per la Alta Velo­cità Torino — MIlano si è mol­ti­pli­cata per sei volte dalla pre­vi­sione alla rea­liz­za­zione. Allora: sei per quat­tro, ven­ti­quat­tro. 24 miliardi di euro, come scritto sopra. Se fosse mai per disgra­zia stata rea­liz­zata, 24 per 6 avrebbe fatto 150 mal­con­tati. Miliardi di euro.

Caro Mario Cavar­gna di Pro Natura, abbiamo però un po’ di pietà. Lo vedi: non sanno più come uscirne. Anni di fin­zioni, dati e numeri assurdi, cre­di­bi­lità scien­ti­fi­che, tec­ni­che, poli­ti­che finite nello strame: i cumuli di bugie stanno rovi­no­sa­mente crollando.

I Lupi stanno agi­tan­dosi come pecore matte. Archi­tet­tano insieme ad Archi­tetti ed altri inu­tili boiardi agi­ta­tis­simi ope­ra­zioni di alchi­mia finan­zia­ria per fare ulte­riori debiti che dovreb­bero poi pagare i nostri figli.

I ratti abban­do­nano la nave che affonda.

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Pec­cato che, appunto, cer­chino di por­tar con se’ quelle quat­tro lire o milioni di euro che hanno spre­cato o si sono messi in tasca, ruban­dolo all’Italia e quindi a noi.

Nostro com­pito è quindi simile a quello del 25 aprile: insor­gere per libe­rarci prima dell’arrivo degli alleati, e vigi­lare affin­ché i par­ti­giani dell’ultimo secondo,i pro­fes­sio­ni­sti del tua culpagli spe­cia­li­sti dell’io mai stato, non la fac­ciano franca.

TAV. Siamo alla vigilia del 25 aprile?ultima modifica: 2014-11-04T20:12:34+01:00da davi-luciano
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