Tav: costi alle stelle, “blocchiamo tutt

GRANDI OPERE

Pubblicato Mercoledì 29 Ottobre 2014, ore 13,32

A sorpresa è il senatore dem Esposito, fautore della Torino-Lione, a chiedere l’interruzione dell’opera. Spesa prevista salita da 2,9 a 7 miliardi: “Voglio spiegazioni”. Scibona (M5s): “Benvenuto, noi denunciamo da sempre il vergognoso balletto delle cifre”

È  bufera sui costi della Torino-Lione. Dopo le indiscrezioni di stampa su un aumento da 2,9 a 7 miliardi, il senatore Stefano Esposito ha chiesto un’audizione urgente inCommissione Trasporti – di cui è vicepresidente – dei vertici di Rfi e del ministro Lupi. “Se la cifra fosse confermata – annuncia Esposito, da sempre sostenitore dell’Alta Velocità ferroviaria – non indugerò un solo minuto a presentare una mozione parlamentare per chiedere l’interruzione dei lavori e la rinuncia” all’opera.

 Nei giorni scorsi, infatti, il Sole 24 Ore ha pubblicato documenti di Rfi dai quali risulterebbe che, contrariamente a quanto deciso e discusso fino ad oggi nelle aule parlamentari, il costo della tratta internazionale Torino-Lione non sarebbe di 2,9 miliardi ma di 7 miliardi. Questa novità sarebbe frutto di un accordo di programma tra Ministero dei Trasporti e la stessa azienda, “di cui nessuno era a conoscenza, men che meno il Parlamento”, afferma il senatore del Pd. La tratta, il cui costo per i lavori era calcolato in 8.329 milioni di euro a inizio 2012, richiederà in realtà un esborso di quasi 12 miliardi (precisamente, 11.977 milioni). Ciò significa che l’Italia, ha spiegato il giornale della Confindustria, su cui grava secondo il trattato Italia-Francia di due anni fa il 57,9% della spesa per i lavori, dovrà garantire la copertura non di 4,8 miliardi di euro, ma di 6,9 miliardi. Se dall’Europa arriverà l’auspicato 40% di finanziamento (il massimo possibile per le reti Ten-T transfrontaliere), la quota da garantire con il bilancio italiano sarà di 4,16 miliardi di euro. E non i 2,9 miliardi che venivano finora calcolati in base ai dati Ltf (la società mista italo-francese incaricata di gestire la progettazione e realizzazione dell’opera).

Una presa di posizione che ha lasciato letteralmente di stucco chi, come il senatore del M5s Marco Scibona, fervente No Tav, da tempo contesta la sostenibilità finanziaria dell’opera: “Ieri nell’Ottava Commissione del Senato (Lavori pubblici, comunicazioni) siamo rimasti basiti dalle parole del senatore del tondino e del cemento Esposito, il quale ha esternato tutta l’irrazionalità che sta dietro all’aumento di costo della grande e inutile opera”. Per l’esponente grillino siamo di fronte a un vero e proprio inganno: “Non è tollerabile che una società come Rfi detti prezzi e scriva ciò che vuole. È compito del Parlamento finanziare le opere nelle leggi di stabilità e i bilanci non possono assecondare le necessità di chi quotidianamente decanta la solidità di progetti, in verità, basati su dati fantasiosi”. E a differenza di quanto avviene nel Paese partner, la Francia, che ha sempre confermato la cifra e le tempistiche iniziali, “in Italia invece triplicano i costi senza nessun motivo logico e i tempi vengono armonizzati a seconda delle opportunità o dei timori della classe politica”. Insomma, conclude Scibona, “ciò che da anni il Movimento No Tav denuncia e ciò che dal 2013 il Movimento 5 Stelle racconta a questo Parlamento, ha preso piede. Siamo sempre stati etichettati come esagerati e superficiali, ma oggi queste osservazioni vengono espresse anche dai più accaniti fautori dell’opera”. Tutti, all’unanimità, hanno dichiarato l’urgenza di convocare in audizione Rfi, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il ministero dell’Economia e delle Finanze e i Commissari Straordinari. “Basta con il paese dei furbi e dei burocrati che decidono senza rispettare il Parlamento”, gli fa eco Esposito.

Tav: costi alle stelle, “blocchiamo tuttultima modifica: 2014-10-29T22:23:56+01:00da davi-luciano
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