DEBAT PANAFRICAIN DE CE DIMANCHE

# Luc MICHEL Ce dimanche 26 octobre

sur AFRIQUE MEDIA TV dans LE DEBAT PANAFRICAIN

de Bachir Mohamed LADAN …

 Luc MICHEL parlera de :

* L’événement géopolitique de la semaine : le discours de Poutine à Sotchi pour « un grand espace économique de l’Atlantique à l’Oural ». La Russie reste tournée vers l’Europe et Moscou se pose avec son « Union Economique Eurasiatique » comme la rivale de Bruxelles.

* L’émergence africaine : comment la préparer et la garantir ?

* La situation politique en RDC.

 Avec aussi

* Fabrice BEAUR, Secrétaire-Général du PCN,  adm. de EODE Zone Russia-Caucasus, correspondant à SOTCHI & MOSCOU ;

* Robert MBELO, ex vice-Ambassadeur de RDC au Caire, adm-adjoint de EODE Zone Europe, nouveau correspondant à LONDRES ;

* Inanç KUTLU, Secrétaire-Général adjoint du PCN-AMKP, adm. de EODE Zone Turquie, nouveau correspondant à PARIS & ISTANBUL …

 En direct et en streaming sur  http://lb.streamakaci.com/afm  

 # SUJETS DU DEBAT PANAFRICAIN DE CE DIMANCHE 26 OCT 2014

 SUJETS D’ACCEUIL

1- COTE D’IVOIRE: Le renvoi de l’audience des pro-Gbagbo ne donne-t-il pas raison à la CPI qui pense que les juridictions ivoirienne sont incapables de juger Simone GBAGBO et ses coaccusés ? (BANDA KANI, SIMO, Mme NDENHA)

2- AFRIQUE : En quoi l’élite intellectuelle peut-elle participer à la reconstruction du continent ? (Jean DEDIEU AYISSI, Dr BASSILEKIN)

3- EBOLA : Premier cas découvert au Mali au moment où l’OMS déclare la fin officielle de l’épidémie au Nigéria. (David EBOUTOU, HADI DIAKITE)

4- UKRAINE : Les enjeux des législatives. A qui profite les élections ? (Parfait NDOM, Fabrice BEAUR, DALVARICE NGOUDJOU)

5- ZIMBABWE: Mugabe prépare-t-il sa succession à travers son épouse GRACE ? (HENRI DIABATE)

6- POUTINE/EVENEMENT GEOPOLITIQUE : discours à Sotchi pour « un grand espace économique de l’Atlantique à l’Oural ». La Russie reste tournée vers l’Europe et Moscou se pose avec son « Union Economique Eurasiatique » comme la rivale de Bruxelles ? (LUC MICHEL)

7- RDC : le Congo bouge-t-il ? Révolte de Kabila contre les Occidentaux ? (Robert MBELO, nouveau correspondant à LONDRES)

8- TURQUIE : comment comprendre la politique ambiguë d’Erdogan au Levant ? (Inanç KUTLU, nouveau correspondant à ISTAMBUL et PARIS)

 SUJETS A DEBATTRE

1- OBJECTIFS DU MILLENAIRE POUR LE DEVELOPPEMENT : Où en sommes-nous ? Quel bilan pour l’Afrique ?

2- BURKINA FASO : Ouagadougou ouvre-t-il la voie à une vague de révision constitutionnelle en Afrique ?

3- RDC: Pourquoi Scott Campbell devait quitter le pays ?

4- ICONE DE LA SEMAINE: SAMORI TOURE (GUINEE)

anima da salvare

Rossana Paparella
22 ottobre ·
 
provincia di Salerno: Non ha nome,non ha vita,non ha futuro………..quella ke vedete e’ la sua casa,i suoi “padroni” lo hanno tenuto cosi’ da 5 anni ed ora sono andati via.
Ki lo conosce dice ke è buono e coccoloso anche se ha conosciuto poco amore.
QUESTA POVERA ANIMA DEVE RINASCERE! KIUNQUE PUO’ FARE QUALCOSA PER LUI LO FACCIA ADESSO,PRIMA KE IL FREDDO COMINCI A ENTRARE NELLE SUE OSSA E NELLA SUA ANIMA.
Per info e dettagli contattate Maria : 328.1575085 —
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=932735680070372&set=a.932735646737042.1073742193.100000018471979&type=1&theater

Cuccioli Da Adottare

23 ottobre ·
 
L’estate è finita ma gli abbandoni continuano. In questo e come in moltri altri casi, non si tratta dei vacanzieri che abbandonano il proprio cane, nel Cilento è usanza diffusa far partorire il proprio cane e poi disfarsi dei cuccioli.
Mancanza di civiltà e ignoranza che continuano ad incrementare il randagismo.
Anche Mino è vittima dell’ignoranza e del menefreghismo di chi lo ha lasciato per strada.
Questo cucciolino, dolce e affettuoso ha circa due mesi di età la sua è una futura taglia piccola-media.
Per lui cerchiamo una casa e una famiglia che lo accolga e lo ami per sempre.

Si affida sverminato, vaccinato e microchippato
mino
Adottabile in tutta Italia con modulo di affido e disponibilità a controllo pre e post affido

Per info
Emanuela 393 2054694
Valentina cucciolidaadottare@gmail.com
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Comunicato comune di Oulx, infrangeremo il Patto di Stabilità

Gentili signori, in qualità di Sindaco di Oulx vi scrivo per rendervi partecipi di un problema che non ci fa dormire la notte, mette a repentaglio l’incolumità dei nostri cittadini ed è facilmente riassumibile in tre parole: Patto di Stabilità.
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Ad una prima e semiseria lettera da me scritta al Presidente del Consiglio prot. 8626 del 08.08.2014, vista la mancanza di risposte scritte, ritengo opportuno condividere con tutti voi queste tre situazioni.

L’Amministrazione comunale di Oulx nelle scorse settimane si è trovata in una situazione di grave incertezza nel dover scegliere tra il momentaneo non rispetto del Patto di Stabilità e la necessità di effettuare importanti lavori di difesa idrogeologica stante il rischio di perdita di un finanziamento.

Andando contro il nostro “codice etico” di rispetto dei pareri (contrari) dei nostri funzionari, assegnatari di un finanziamento di € 130.000 per eseguire lavori urgenti di difesa idrogeologica su un finanziamento concesso nell’ambito di un Accordo di programma Stato-Regioni a gestione commissariale, abbiamo deliberato in Giunta l’avvio della redazione del progetto esecutivo. Questo perché l’accordo di programma, pena la certezza della revoca del finanziamento, impone di affidare i lavori entro la fine del 2014. Come vi sareste comportati voi?

A fronte di questa situazione con forti responsabilità politiche, morali e forse anche penali che potrebbero derivare dalla perdita del finanziamento di difesa idrogeologica, abbiamo scelto di andare avanti nonostante il parere contrario dell’ufficio finanziario che evidenziava correttamente il difetto di compatibilità monetaria dell’operazione con violazione dei principi del patto di stabilità.

La scelta dunque è stata tra difesa del territorio e rispetto della norma finanziaria e, anche a dispetto del rischio che personalmente ci siamo assunti nel caso di mancato rispetto del patto di stabilità e quindi di potenziale danno erariale, abbiamo scelto per la difesa del territorio e conseguentemente delle vite umane.

In data 25 settembre 2014, prot. 61609/ area V – Protezione Civile, abbiamo ricevuto una lettera a firma del Prefetto di Torino indirizzata a tutti i sindaci della provincia di Torino riguardante l’adozione di misure preventive relative alle piogge autunnali che proprio in questi giorni stanno flagellando il territorio di Liguria e Piemonte. Ancora una volta si parla di “problematica connessa alle criticità idrogeologiche”, si parla di iniziative volte alla limitazione dei danni ed alla mitigazione del rischio per l’incolumità delle persone.

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Fermo restando l’importanza dei piani comunali di protezione civile, le sinergie di sistema nel territorio dell’Alta valle Susa di concerto con ilConsorzio Forestale, i lavori su canali di deflusso e spondali grazie ai fondi ATO, fin qui gestiti da una Comunità Montana Val Susa e Valsangone (che funzionava e quindi è stata abolita), quando potremo utilizzare i nostri soldi in conto capitale o spesa corrente per una pulizia programmata a tempo debito dei tombini o per piccole opere di mitigazione, previste nei cronoprogrammi, senza uscire dal patto di stabilità? Gentili interlocutori non sto chiedendo soldi, sto solo chiedendo di poter utilizzare parte di quei 3.000.000 di euro che abbiamo in cassa, parte di quei 900.000 euro di avanzo di amministrazione.

Per quanto riguarda l’edilizia scolastica ha preso avvio la prima fase del piano nazionale, con l’operatività suddivisa in “scuole belle, scuole sicure e scuole nuove”. Una grande operazione che finalmente porterà, almeno in questo anno, oltre 1 miliardo di euro per progetti immediatamente cantierabili, per la messa in sicurezza degli edifici, per la rimozione di amianto o barriere architettoniche, per un miglior decoro.

Il nostro Comune tanto ha fatto in questi anni con una nuova scuola dell’infanzia, gli adeguamenti energetici, l’inizio della messa in sicurezza della scuola primaria e delle scuole secondarie di primo grado. Perché non poter continuare su questa strada con le proprie forze? Perché non svincolare dal Patto di Stabilità soldi indispensabili per la certificazione di prevenzione incendi, per le uscite di sicurezza delle palestre, per un cappotto termico nella palestra comunale con un nuovo impianto di riscaldamento?

I soldi ci sono e si darebbe lavoro alle imprese locali.
Aspetto risposte cartacee e di sostanza, vi invito ad adoperarvi per far sì che non rimanga scritto “…condivido ma non è di mia competenza”. Ho grande rispetto e stima per tutti voi, sblocchiamo quanto prima questa situazione.

Nell’attesa di un riscontro, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.

IL SINDACO
prof. Paolo De Marchis

Una serenata alla Leopolda

CREAZIONE MONETARIA FUNZIONALE E INFLAZIONE

Sempre più spesso si parla della possibilità od opportunità di una monetazione funzionale, ossia che lo Stato si metta a creare direttamente, o a far creare dalla banca centrale di emissione (assumendone il governo) tutto il denaro necessario a fare gli investimenti pubblici diretti che producano/inducano occupazione, domanda interna, adeguamento infrastrutturale, innovazione scientifico-tecnologica, assicurando al contempo l’impossibilità del default – cioè per fare quelle cose che appaiono indispensabili per uscire dall’attuale recessione-deflazione, dopo il fallimento ormai visibile delle ricette dell’austerità e del quantitative easing, difese oramai soltanto da soggetti in mala fede e per interesse.

Quando si parla di questa possibilità od opportunità di ricorrere all’uso funzionale della creazione monetaria, vengono sollevate obiezioni aventi il seguente concetto-base: “Non si può immettere moneta a piacimento nell’economia, perché ci deve essere un rapporto tra quantità di moneta e quantità di beni, altrimenti la moneta si svaluta e/o si generano bolle speculative mobiliari e/o immobiliari, e si è visto che ciò effettivamente accade.”

Alcune repliche sono ovvie e le ho già più volte formulate:

1) Se la moneta aggiuntiva viene usata per aumentare la produzione, quindi l’offerta, di beni e servizi, allora non vi sarà, di principio, inflazione monetaria, ossia aumento generalizzato dei prezzi di beni e servizi, mentre vi sarà un aumento della ricchezza prodotta e del reddito oltreché dell’occupazione; certo bisogna spenderla bene, e una classe dirigente avida e idiota, come tale selezionata, non lo può fare.

2) Se la moneta aggiuntiva viene usata per comperare titoli finanziari e immobili, allora vi sarà una salita dei valori delle borse e degli immobili, e questo fa piacere a tutti gli investitori mobiliari e immobiliari.

3) Se anche, come conseguenza dell’immissione monetaria, vi fosse, magari solo inizialmente, una certa inflazione, questa aiuterebbe i debitori (cioè gli Stati, molte imprese, molti privati…) e danneggerebbe i creditori non indicizzati all’inflazione, mentre stimolerebbe le spese che oggi vengono differite perché si prevede un calo o una costanza dei prezzi, il che alimenta la deflazione; quindi complessivamente, dopo la presente deflazione, una certa inflazione o reflazione sarebbe benefica.

Qui vorrei aggiungere, circa il rapporto tra offerta di moneta e quantità di beni disponibili: Bisogna distinguere tra generi di beni, tra due settori dell’economia. Il grosso dell’offerta monetaria è assorbito, oggi, dal settore finanziario-speculativo, ossia da “prodotti” finanziari non aventi correlato reale (cioè senza rapporto con la fruizione da parte degli umani) e producibili a go go, senza limiti o costi effettivi, se non il limite posto dalla saturazione del mercato, cioè dalla abilità di collocarli, di rifilarli o sbolognarli ai clienti ingenui allorquando si presente che una bolla sta per scoppiare. Se questo settore dell’economia col suo genere di “beni” assorbe, come assorbe, il grosso dell’offerta monetaria, lasciando a secco della fisiologica liquidità il mercato dei beni-servizi reali e degli investimenti per produrli, si ottiene la paradossale situazione che noi oggi viviamo, connotata, da un lato, da un’esorbitante creazione-offerta di moneta, che le banche centrali creano e mettono a disposizione, in quantità enormi, non dell’economia reale ma delle banche universali per le loro speculazioni finanziarie, improduttive anzi distruttive; e, dall’altro lato, da una carestia di moneta nell’economia reale, cui le medesime banche (in Italia) fanno sempre meno credito, con conseguente declino-insufficienza di domanda solvibile e di possibilità di investimento e occupazione – onde la deflazione.

In altre parole: l’offerta di moneta non si può dire che sia eccessiva o insufficiente, perché essa è eccessiva per il settore finanziario, a cui viene continuamente alimentata; mentre è gravemente insufficiente per quello reale, a cui viene continuamente ridotta. Quindi quando si parla di rapporto tra offerta monetaria (liquidità disponibile) e quantità di beni disponibili, bisogna introdurre la predetta distinzione dei due settori. E bisognerebbe al contempo introdurre il tema dell’opportunità non solo di separare le banche di credito e risparmio da quelle speculative, bensì anche di fare in modo che la liquidità del settore produttivo, dell’economia reale (quello da cui dipendono gli stipendi, il cibo, i servizi etc.), sia assicurata e protetta dalle interferenze e distrazioni del settore finanziario, molto più grosso e turbolento.

L’anemizzazione monetaria dell’economia reale, soprattutto in Italia, è oggi aggravata da ulteriori fattori strutturali, quali a) le rimesse verso l’estero degli emigrati; b) la preferenza dei detentori di liquidità per la tesaurizzazione e gli investimenti monetari o finanziari magari all’estero; c) i trasferimenti al finanziamento del Meccanismo Europeo di Stabilità di denaro tolto al Paese mediante le tasse; d) la realizzazione forzata di avanzi primari del bilancio pubblico e il pagamento di alti interessi a detentori esteri di titoli del debito pubblico.

In una situazione di recessione interna e fuga verso l’estero di imprenditori, lavoratori qualificati e capitali, che cosa potrebbe essere più demenziale che imporre tasse al Paese per sostenere il debito pubblico di paesi in crisi (Spagna, Grecia…) al fine puntellare una valuta, l’Euro, che ostacola le esportazioni e induce la deindustrializzazione del Paese? Eppure gli italiani hanno dato fiducia persino a chi ha fatto questo.

Si aggiunga, infine, a questo museo degli orrori dell’imbecillità politica, o dell’alto tradimento istituzionale – se preferite – il fatto che la deprivazione-anemizzazione monetaria del paese, di cui sopra, fa sì che gli assets produttivi migliori – industria, commercio, finanza, alberghi, terreni agricoli pregiati – si deprezzino e vengano massicciamente comperati da soggetti-capitali finanziari stranieri, e che quindi il reddito generato da questi assets esca dal reddito nazionale italiano divenendo reddito dei paesi che li comperano. Quindi magari il prodotto interno lordo, per effetto di questa campagna di acquisti (investimenti esteri), non cambia oppure aumenta, ma il reddito nazionale cala sensibilmente, cioè la nazione si impoverisce, anche se dal pil ciò non appare. Dal che si capisce che il pil è un indicatore molto parziale, quindi inidoneo per valutare l’andamento dell’economia.

Se pensiamo che la anemia, la auto-privazione monetaria che produce tutti questi mali, è semplicemente la auto-privazione di qualcosa, della moneta cioè, che è solo un simbolo e non ha costi o limiti di produzione intrinseci, e che i paesi stranieri che comperano i nostri assets migliori lo possono fare appunto perché fanno la scelta opposta all’auto-privazione monetaria, ossia perché scelgono di produrre a costo zero grandi masse di moneta-simbolo, allora il quadro dell’idiozia totale è perfetto. Non resta che ringraziare i nostri governanti nazionali ed europei e le nostre banche centrali, e lusingarci per tutti i consensi, i voti, le tasse e gli onori, che continuiamo tributare loro.
http://www.controinformazione.info/una-serenata-alla-leopolda/#more-7279

Dove Prenderà li Prenderà Altri 4,5 Miliardi di Euro il Governo? Scommettiamo su Iva e Benzina?

25 ottobre 2014Di FunnyKing

Da, 1-2 miliardi ad almeno 4,5 miliardi di euro in più da trovare per la finanziaria 2014. Questo il risultato della “trattativa” fra Renzi e la Commissione Europea, ovvero una correzione pari al 0,3% del PIL. Ma non finisce qui, devo ricordarvi che l’impianto della finanziaria prevede poste che si possono mettere alla voce fantascienza come i proventi della “lotta all’evasione fiscale” per 3,5 miliardi e una crescita prevista per il prossimo anno al +0.6%.

Infine si suppone che i “tagli alla spesa” effettivamente avverranno senza essere bloccati da vari, molteplici e probabili ricorsi a TAR, Consigli di Stato e Corti Costituzionali.
Ora, io immaginavo che l’aumento previsto dell’Iva e delle accise sulla benzina già messe nero su bianco nelle “clausole di salvaguardia” sarebbero scattate a metà 2015. Invece no. Scatteranno subito, sono pronto a scommetterci, appunto per trovare questi ulteriori 4,5 miliardi e vista la totale incapacità e incompetenza del Governo nel attuare il piano di tagli lasciato in eredità da Cottarelli.
Un ultima notazione: oggi scatta il finto grande show organizzato da sindacalisti parassiti, strapagati e con pensioni d’oro ottenibili con pochi mesi di servizio nei posti giusti. Non fatevi troppe illusioni, si tratta solo di una messa in scena, tanto per dare una valvola di sfogo agli Schiavi Zombie Italiani.

Oggi, se vi capita guardate bene il colore delle teste dell’oceanico raduno. Troverete crape pelate e il bianco dominante.

Ma scusate, vi aspettate sul serio una “rivoluzione” da costoro? La rivoluzione la stanno facendo le Nuove Brigate Rosse, ma non per voi, le Nuove Brigate Rosse vi stanno lasciando soli a pagare i Vostri parassiti. Per le rivoluzioni ci vuole anzitutto coraggio e poco da perdere, ma non basta: ci vuole anche la mancanza di una valida alternativa, e fuori dall’ItaGlia di alternative ce ne sono a bizzeffe. E non è mai stato così facile emigrare, tra Schengen, voli low cost, internet per avere le informazioni giuste.

Siate consapevoli, siate preparati e delocalizzatevi. Non venite a raccontare (a me) e che è impossibile, è costoso e ci vuole tempo, impegno e coraggio ma non è impossibile.
http://www.rischiocalcolato.it/2014/10/dove-prendera-li-prendera-45-miliardi-euro-governo-scommettiamo-iva-benzina.html

La legge di (in)stabilità per i lavoratori. Spariti gli incentivi ad assumere

24 ottobre 2014
 
 
di MAFALDA SASSOLUNGO
 

mafalda

 

Addio possibilità di contratti a tempo indeterminato. Addio all’apprendistato. Se la Legge di Stabilità 2015 cuore del Jobs Act) sarà approvata così com’è stata scritta, chi sperava negli incentivi per poter rientrare nel mondo del lavoro in modo stabile, dovrà scordarselo, perché Renzi con questo documento è riuscito a cancellare anche quel poco di buono che già c’era: gli incentivi – appunto – per le assunzioni illimitate e l’apprendistato, distruggendo così il sogno di programmare un futuro, sia per i giovani senza lavoro che per i padri e madri di famiglia che un posto di lavoro l’hanno perso.Insomma, un inno al precariato generale. La Legge di Stabilità 2015, infatti, abroga gli attuali incentivi alle imprese sui contratti agli apprendisti e disoccupati di lunga durata. Si tratta di diverse formule oggi in vigore che consentono alle aziende di procedere con assunzioni agevolate a tempo indeterminato, lavoratori disoccupati da oltre 24 mesi o sospesi dal lavoro e beneficiari di CIGS, apprendisti da.
 
In pratica, in relazione al contratto a tempo indeterminato la Legge di Stabilità introduce da una parte nuove agevolazioni, con uno sgravio triennale per quelli stipulati nel 2015, ma dall’altra prevede la rimodulazione degli sgravi contributivi attuali. L’articolo 1 comma 4 del disegno di legge delega sul Jobs Act affida infatti al Governo anche la razionalizzazione degli incentivi alle assunzioni esistenti.
Legge di (In)stabilità per i disoccupati – L’articolo 12, comma 1 della Legge di Stabilità 2015 prevede uno sgravio triennale (36 mesi) dei contributi per i datori di lavoro del settore privato, con esclusione di quello agricolo e del lavoro domestico, relativamente alle sole assunzioni effettuate nel 2015 e a beneficio di soggetti che risultino inoccupati a tempo indeterminato presso qualsiasi altro datore di lavoro. E siccome le assunzioni dovranno avvenire esclusivamente con contratto a tempo indeterminato, in automatico vengono esclusi gli incentivi per i contratti di apprendistato. Non solo: gli sgravi riguardano esclusivamente i contributi previdenziali, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail. Di più: il limite annuo per i nuovi incentivi è fissato a 8.060 euro – almeno l’ultima bozza del Ddl – e l’incentivo potrà essere fruito una sola volta per ciascun lavoratore: se un soggetto è già stato assunto con lo sgravio, nel caso in cui un datore di lavoro lo voglia riassumere non potrà usufruire dell’agevolazione neanche nel caso in cui il lavoratore sia stato licenziato per non aver superato il periodo di prova. Infine, lo sgravio contributivo non è cumulabile con altre agevolazioni, esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente.
Colpo di spugna sul poco di buono che c’era – E’ la Legge 407/90 a finire sotto la scure dei commi 2 e 3 dell’articolo 12 della Legge di Stabilità 2015: saranno infatti cancellati oltre 20 anni di sgravi per le assunzioni di disoccupati di lunga durata e quelli per la stabilizzazione degli apprendisti. La legge prevede benefici contributivi per le assunzioni di disoccupati da almeno due anni, benefici che vengono cancellati dal 2015, con il conseguente addio all’agevolazione che prevede uno sconto per i datori di lavoro pari al 50% (il 100% per le imprese operanti in aree svantaggiate) dei contributi previdenziali, assistenziali e assicurativi Inail per un periodo di 3 anni. O meglio all’apparenza sembra che non cambi nulla, (sgravi contributivi per tre anni), ma cambiano le modalità di rientro dei lavoratori: in pratica ci sarà un ricambio di prestatori d’opera, ma non un aumento del numero di assunzioni. Processo simile per gli incentivi, previdenziali e di assistenza sociale, previsti per la stabilizzazione degli apprendisti (167/11), che dal 2015 saranno abrogati.
 

Renzi tassatore seriale: Iva al 25,8%, 1 miliardo da nuove accise su benzina

24 ottobre 2014

Di L’indipendenza

di BENEDETTA BAIOCCHI

Sotto il nome ambiguo e fluttuante di significato di “clausole di salvaguardia”, il governo ha alzato le tasse. La serialità dell’Italia è dunque confermata. Non è il tumore la prima causa di morte, né l’infarto, ma l’eutanasia dei cittadini attraverso il veleno del fisco. Fino a restare secchi.
In nome dell’Europa, Renzi ha precisato che se non rispetterà gli obiettivi di bilancio, le entrate saranno comunque garantite, e non certo perché aumenta il Pil. Le cui previsioni di crescita sono state abbondantemente smentite da Istat, Bankitalia, Draghi, Commissione. Ogni giorno si va al ribasso, quindi non resta che puntare al rialzo fiscale.

Insomma, per offrire adeguate garanzie a Bruxelles, il testo dell’ex Finanziaria ha messo nero su bianco un aumento dell’aliquota Iva agevolata del 10% di 2 punti percentuali nel 2016 e poi di un altro punto (13%) nel 2017. Mentre l’attuale aliquota ordinaria del 22% salirebbe al 24% nel 2016, al 25% nel 2017 e al 25,5% nel 2018.

Andiamo avanti: l’Iva Agevolata del 10% diventerà del 12% nel 2016 e del 13% nel 2017 (alberghi, bar, ristoranti, prodotti turistici, diversi prodotti alimentari, prodotti fitosanitari e particolari opere di recupero edilizio).

Naturalmente su anche il pieno: maggiorazione, anche se ancora da definire,  delle accise sulla benzina, dal 2015, e questo perché serve  una copertura da  un miliardo di euro per sopperire al mancato  via libera dell’Unione europea allo split payment ossia il meccanismo in base al quale sono le Pa a versare l’Iva e non le imprese fornitrici.
da L’indipendenza
http://www.rischiocalcolato.it/2014/10/renzi-tassatore-seriale-iva-al-258-1-miliardo-da-nuove-accise-su-benzina.html

Dopo Equitalia, le nostre tasse in Gran Bretagna?

25 ottobre 201
 
Grandi cambiamenti attraversano già da qualche tempo il settore della riscossione dei tributi locali. Dopo l’annunciata riforma dello scorso luglio, e avvicinandosi l’ennesima scadenza dell’ultima proroga concessa a Equitalia per l’esclusiva del servizio di riscossione tributi in oltre 4mila comuni, sembra proprio che il destino del colosso che ha turbato i sonni di milioni di italiani sia ormai inevitabilmente segnato.
A quanto pare infatti è sempre più vicino l’accordo della Serti spa, “rivale” di Equitalia, con Conset, agenzia inglese che pare sempre più decisa ad acquistare il 40% delle quote della romana Serti. Un business, quello della riscossione tributi in Italia, che sta attirando molti investitori stranieri, perché considerato sicuro e ad ampio margine di rientro, addirittura destinato a subire un’impennata. Già, perché allo scadere della proroga concessa a Equitalia (scadenza prevista per il 31 dicembre 2014), i Comuni e gli altri enti locali si troveranno a dover “scegliere” a quale società affidare l’ingrato compito della riscossione tributi, ovvero, saranno tenuti a bandire una gara d’appalto, alla quale potranno partecipare le principali aziende private che lavorano nel settore e che sono iscritte all’albo dei gestori dell’accertamento e della riscossione dei tributi locali.
 
E tra queste si farà avanti senza dubbio la Serti, che, se tutto va come deve, sarà per dicembre di quest’anno già “gemellata” alla inglese Conset. Con ottime probabilità di aggiudicarsi buona parte delle gare d’appalto.
 

GIORNI CALDISSIMI PER L’ITALIA :

Oggi 24 primo sciopero la risposta alla commiss. Ue sul Def, Sabato 25 primo grande sciopero, Domenica 26 a Borse chiuse il giudizio di Draghi su 13 banche, martedi 28 Napolitano risponderà sulla trattativa Stato Mafia e il 29 sapremo se il Def sarà approvato o no. Che settimana!
 
24 ottobre 2014
 
 
Si balla.
 
Che settimana!
  
Oggi il grande prestigiatore dovrà calare le proprie carte a Bruxelles (dopo aver fatto calare pubblicamente quella della commissione Strictly Confidential al pubblico ludibrio facendo incazzare il Presidente della Commissione prossimo alla rottamazione, ma ancora nel pieno dei propri poteri che ha fatto la figura dello sfanculato più di Moratti.(la cosa in sè è riguardevole, ma staremo a vedere se trattasi di improvviso italico coraggio o ennesimo bluff, come per gli F£%, l’abolizione dei rimborsi elettorali e delle Provincie etc,,,)
 
Queste delucidazioni serviranno a far approvare O MENO il Def il successivo mercoledi 29
  
Oggi iniziano gli scioperi in moltissime città anche contro l’abolizione dell’articolo 18
 
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Domani 25 manifestazione nazionale dei sindacati maggiori
 
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Oggi a pagina 27 La Stampa “Informa” che probabilmente domenica alle ore 13, a Borse volutamente chiuse , la Bce renderà pubblici i dati delle 13 banche italiane sotto osservazione.
 
Secondo gli analisti, si riferisce nell’articolo, la Carige e la MPS non supereranno l’esame (lunedi borse in ottovolante?)
 
 
Probabilmente sarà acquistata da altra banca
  
Notizie non buone per i dipendenti che infatti giovedi pomeriggio erano riuniti in assemblea
  
E i direttori hanno avuto l’ordine di non emettere carte di credito con capacità di spesa superiori a 1300 euro (!)
 
Povera Liguria, se perdesse in pochi mesi anche la seconda banca (dopo La San Giorgio assorbita dalla Bre gruppo UBI e la cui testa pensante e deliberante è stata trasferita a Genova…
 
Staremo a vedere
 
Lunedi 27 riapriranno le borse….
  
Martedi 28 , dopo più di un anno di braccio di ferro e le celeberrime cancellazioni delle intercettazioni, il capo dello stato sarà interrogato dai giudici di Palermo sulla trattativa Stato Mafia e sugli indicibili accordi.
  
Mercoledi 29 sarà reso ufficiale il giudizio sul Def italiano