Dove inizia la “soglia della NATO”?

di Igor Siletskij

l Pentagono ha precisato che il Segretario della Difesa Chuck Hagel non ha minacciato la Russia in alcun modo. Eppure, come si devono capire le parole di Hagel secondo cui le forze armate degli USA “dovranno avere a che fare con la Russia revisionista”?

Non c’è nessun chiarimento in merito. Mosca però ne desume che il Pentagono stia studiando degli scenari di operazioni da svolgere alle frontiere della Russia.

È toccato all’ammiraglio John Kirby intervenire per chiarire la posizione del Pentagono nei confronti della Russia. In questo è stato aiutato dal principale esperto del Dipartimento di Stato per le situazioni delicate – Jen Psaki.

Al giornalista che ha chiesto di spiegare che cosa voleva dire Hagel quando ha chiamato la Russia “revisionista”, Kirby ha risposto che intendeva l’intenzione di Mosca di “tornare ai gloriosi giorni dell’Unione Sovietica”. All’ammiraglio è stato chiesto anche come poteva la Russia avvicinarsi alla NATO, se in realtà è stata la NATO ad avvicinarsi alle frontiere della Russia mediante l’inclusione di nuovi membri. La risposta dell’ammiraglio è stata esauriente: questa è la visione del presidente Putin, Washington vede la situazione diversamente.

Jen Psaki, da parte sua, ha dichiarato che la minaccia viene dalla Russia e non da parte della NATO, e questa minaccia “è percepita da altri Stati”. Dopo ciò i giornalisti sono stati invitati ad andarsene. La domanda principale è rimasta sospesa nell’aria.

Il tutto è cominciato con il discorso che il capo del Pentagono ha pronunciato alla conferenza annuale dell’Associazione dell’esercito americano. Hagel ha dichiarato: i criteri cui dovranno essere conformi i militari saranno sempre più complessi.
Attualmente i nostri soldati si trovano in Polonia e negli Stati baltici, dove rinforzano e sostengono i nostri alleati di fronte all’aggressione russa. Il ruolo dell’esercito potrà solo crescere. Per molto tempo ancora vivremo con varie minacce che vengono dai terroristi e dai ribelli. Ma dobbiamo fare qualcosa anche con la Russia revisionista, il cui esercito, moderno e con notevole capacità combattiva, è già alla soglia della NATO.

Delle dichiarazioni del genere ne abbiamo sentite anche prima e anche di livello più alto. Parlando all’ONU lo stesso presidente Obama ha messo la Russia al secondo posto nella graduatoria delle minacce al mondo, tra l’Ebola e il terrorismo. Dopo ciò il primo ministro della Russia, Dmitry Medvedev, ha espresso la sua preoccupazione per lo stato di salute dei politici americani.

Ciò è un fatto molto triste. Deve essere una specie di aberrazione. Ma di che “reset” possiamo parlare? Occorre tornare alla posizione di normalità, almeno a livello zero, solo dopo ciò si potrà parlare di come svilupperemo i rapporti nel futuro. Non chiudiamo la porta a nessuno. Vogliamo essere in rapporti costruttivi e amichevoli con tutti i popoli civili.

Tornando al discorso di Hagel, quello che più colpisce è appunto l’affermazione che la Russia “è già alla soglia della NATO”. Negli ultimi 20 anni è stata proprio la NATO a violare tutti gli accordi e tutte le promesse fatte alla Russia. Probabilmente adesso spera di poter chiudere un capitolo di questo rapporto, dice il politologo russo Aleksey Fenenko.

È un’esortazione a rivedere l’Atto costitutivo Russia-NATO. Nel 1997 abbiamo raggiunto con la NATO un’intesa che obbligava l’alleanza a non dislocare grandi forze nel territorio dei nuovi membri nel mar Baltico e nel mar Nero. Tuttavia, dopo il vertice di Galles, gli americani dicono che qui deve essere dislocata l’infrastruttura militare degli USA. Penso che fra poco cominceranno a farlo.

In modo analogo le parole di Hagel sono state intese dal Ministero della Difesa della Russia. Ciò dimostra che il Pentagono sta studiando degli scenari di operazioni in vicinanza delle frontiere russe, ha dichiarato il ministro della Difesa Serghei Shoygu. Il ministro ha fatto ricordare che oggi nel mondo non esiste nessun focolaio di tensione in cui non fossero presenti i militari degli USA. Anzi, dopo le “missioni di democratizzazione” le regioni del loro intervento sprofondano in un caos di sangue. Gli esempi sono noti: Iraq, Libia, Afghanistan, e adesso anche la Siria. Persino l’Ucraina con la sua tragedia non è rimasta senza “premura” del gruppo operativo del comando centrale delgi USA, ha detto il ministro Shoygu.

Il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, ha dichiarato che Mosca è rammaricata dal fatto che Washington stia facendo delle dichiarazioni tanto emotive e poco professionali che non corrispondono in alcun modo alla realtà.

Fonte: Italian.ruvr.ru
http://www.controinformazione.info/dove-inizia-la-soglia-della-nato/#more-7176

Dove inizia la “soglia della NATO”?ultima modifica: 2014-10-21T13:04:01+02:00da davi-luciano
Reposta per primo quest’articolo