Per colpa della UE e del veleno-euro i lavoratori spagnoli sono diventati i più poveri d’Europa (Bruxelles killer)

contestare l’euro è da fascisti, zitti e venerare la moneta dei banchieri

20 ottobre 2014  
– di Max Parisi –

MADRID – Il lavoro retribuito non e’ piu’ una garanzia contro la poverta’ in Spagna, dove il 12,3 per cento della popolazione attiva vive in famiglie con reddito inferiore alla soglia di poverta’. Lo riferisce “La Vanguardia”.

Il rapporto “Poverta’ e lavoratori poveri in Spagna”, elaborato dalla Fondazione 1° maggio (del sindacato Ccoo), pone i lavoratori spagnoli in cima alla classifica della poverta’ nell’Unione Europea, superati solo dai rumeni (19,1 per cento) e dai greci (15,1 per cento).

La relazione, presentata il 17 ottobre in occasione della celebrazione della Giornata internazionale per l’eliminazione della poverta’, fornisce dettagli sulle condizioni che accentuano il rischio di poverta’ in Spagna dove “non solo ci sono sempre piu’ poveri”, ma questi lo sono “in modo sempre piu’ grave”.

Lo studio spiega che uno spagnolo su tre e’ in una situazione di poverta’ e di esclusione sociale, e 740.000 famiglie (almeno tre milioni di persone) non hanno alcun tipo di reddito. Questo perche’, secondo il rapporto, le indennita’ di disoccupazione sono “insufficienti”, dal momento che solo il 44% della popolazione in eta’ lavorativa e’ attualmente occupato e circa 5,6 milioni di persone sono in cerca di lavoro, ma non lo trovano.

La relazione spiega che la poverta’ colpisce maggiormente i lavoratori con minori a carico, gli autonomi, i giovani, quelli con contratti a tempo determinato o a tempo parziale, e coloro che hanno un basso livello di istruzione.

Per quanto riguarda i giovani, ad esempio, i lavoratori spagnoli di eta’ compresa tra i 18 a 24 anni hanno un rischio maggiore di poverta’ che ha raggiunto il 12,4% del totale, superiore anche alla media registrata dai giovani europei (11,9%). Secondo la Fondazione 1°maggio, riporta il quotidiano, l’impoverimento della popolazione e’ “strettamente legato” alle politiche di austerita’ “incentrate sul pagamento del debito e non sulle esigenze delle persone”: politiche che hanno generato perdite di posti di lavoro, diminuzione dei salari, insicurezza e mancanza di lavoratori e tagli ai diritti sociali.

La UE dimostra d’essere sempre più una gabbia per dannati, e l’euro una sciagura universale. La somma di euro e UE ha semplicemente distrutto la Spagna, che quando usava la propria moneta, la peseta, aveva indici di sviluppo e occupazionali invidiabili, in Europa. Oggi, per colpa delle folli politiche di auterità imposte dalla Troika alla Spagna per salvare gli interessi delle oligarchie bancarie europee, che sarebbero state abbattute dal crollo delle banche spagnole legate a doppio filo proprio a quelle oligarchie, la Spagna è in testa alla classifica della povertà.

Questo, è il destino di chi ha voluto l’euro e non si è ribellato a Bruxelles.

Fonte: Il Nord

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Per colpa della UE e del veleno-euro i lavoratori spagnoli sono diventati i più poveri d’Europa (Bruxelles killer)ultima modifica: 2014-10-21T20:37:26+02:00da davi-luciano
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