CITTÀ METROPOLITANA, IN VAL SUSA STRAVINCE CARENA CON 119 VOTI, SEGUONO DE VITA ED AMPRINO. POCHI VOTI PER BORGIS E PINARD, FLOP DEL SINDACO BLANDINO: SOLO 2 VOTI

 

MARTEDÌ, 14 OTTOBRE 2014
  • Tennis Tein
BY  – PUBLISHED: 10/13/2014 – 

Ecco quanti voti hanno preso, dai sindaci e consiglieri comunali della Val Susa, i candidati “di casa” Carena, Amprino, Borgis, Blandino, Rustichelli e De Vita. ValsusaOggi presenta i dati ufficiali, che fanno anche capire i “rapporti di forza” dei vari partiti e movimenti a livello locale, ed il peso di amministratori del Pd, No Tav e del centrodestra nei vari Comuni.

Il più votato è stato Mauro Carena, sindaco di Villa Dora sostenuto da sindaci e consiglieri di centrosinistra, Pd e No Tav: 119 amministratori valsusini, tra sindaci e consiglieri, hanno scelto il suo nome. Carena ha conquistato anche un Comune importante come Avigliana, l’unico di fascia rossa in Val Susa, che forniva un maggior voto ponderato: 11 amministratori su 13 della città dei Laghi, guidata da un governo No Tav e di centrosinistra, hanno preferito lui rispetto agli altri candidati.

Al secondo posto, con un notevole distacco (meno della metà dei voti), troviamo il capogruppo di minoranza di Rosta, De Vita, sostenuto dal Movimento 5 Stelle: per lui 45 voti in Val Susa.

Al terzo posto, invece, si è posizionata con 30 voti di sindaci e consiglieri valsusini, l’ex sindaco di Susa, Gemma Amprino (in quota Nuovo Centro Destra).

Staccato a notevole distanza, ecco l’ex sindaco di Chiomonte (quota Forza Italia) Renzo Pinard: per lui il sostegno è arrivato da 16 amministratori locali.

Ancora di meno per il sindaco di Bardonecchia, Roberto Borgis, in quota Fratelli d’Italia, che ha ottenuto 14 voti.

Dieci preferenze per l’assessore di Sestriere, Francesco Rustichelli, rappresentante altovalsusino della Lega Nord.

Ma il risultato peggiore è stato del sindaco di Rubiana, anche lui per Fratelli d’Italia, Gianluca Blandino: solo due amministratori della Val Susa hanno votato per lui.

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Città Metropolitana, eletto il nuovo Consiglio

Città Metropolitana, eletto il nuovo Consiglio
ottobre 13 2014
 
La Città Metropolitana ha i suoi rappresentanti. 3.820 tra Sindaci e Consiglieri Comunali, eletti nei 315 Comuni della provincia di Torino, durante il fine settimana sono stati chiamati alle urne per votare il nuovo Consiglio metropolitano e i risultati sono arrivati questa mattina a Palazzo Cisterna. Alberto Avetta è il più votato fra i sindaci e i consiglieri comunali che andranno a comporre il nuovo Consiglio, ovvero l’organo che affiancherà il sindaco metropolitano Piero Fassino nella gestione del nuovo Ente di area vasta. Il Consiglio sarà composto da: Vincenzo Barrea, Barbara Cervetti, Andrea Tronzano, Eugenio Buttiero, Francesco Brizio, Mimmo Carretta,  Michele Paolino, Gemma Amprino, Antonella Griffa, Roberto Montà, Lucia Centillo, Claudio Martano, Domenica Genisio, Mauro Carena per la lista di maggioranza, Città di città. Per le liste di minoranza Marco Marocco e Dimitri De Vita, Movimento Cinque Stelle e Cesare Pianasso, Lega Nord-Fratelli d’Italia. Fra gli eletti figurano i primi cittadini di Chieri, Ciriè, Pinerolo, Cossano canavese, Grugliasco, VillarDora.

“DI BUROCRAZIA MUOIONO SOLO I CITTADINI, NON LE GRANDI OPERE INUTILI”

http://www.marcoscibona.it/home/?p=616

http://www.m5sp.it/comunicatistampa/2014/10/alluvione-frediani-scibona-m5s-di-burocrazia-muoiono-solo-i-cittadini-non-le-grandi-opere-inutili/

Apprendiamo con piacere come anche l’ex sottosegretario alle infrastrutture Erasmo D’Angelis, attualmente a capo di “Italia Sicura” (struttura del Governo per contrastare il dissesto idrogeologico), abbia scoperto che in Italia “si muore di burocrazia”.

Suggeriamo a D’Angelis un metodo semplice per evitare simili disagi. 

Sarebbe sufficiente prendere in prestito le procedure adottate dal Governo per l’alta velocità (in Valle di Susa ma anche per il Terzo Valico tra Piemonte e Liguria). 

Infatti per queste grandi opere inutili il Governo ha proceduto rapidamente senza presentare tutta la documentazione necessaria, senza un’adeguata normativa antimafia (sul versante francese) e senza il coinvolgimento delle popolazioni interessate.

E’ questo uno dei principali scandali italiani: le grandi opere godono di una corsia preferenziale, mentre le piccole opere utili a mettere in sicurezza il territorio vengono costantemente ostacolate dalla burocrazia. Intanto, come a Genova ma non solo, le persone continuano a morire dopo appena un paio di giorni di pioggia.

Peraltro proprio il treno deragliato ieri a Genova si trovava nei pressi del cantiere per il Terzo Valico. E non serviranno grandi indagini per dimostrare che la causa dell’incidente sia da ricercare proprio in quel cantiere e in quel versante collinare appena disboscato delimitato dalle reti arancioni di cantiere. L’ennesimo “effetto collaterale” di un’opera inutile e dispendiosa per le tasche dei cittadini italiani.

Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte
Marco Scibona, Senatore M5S Piemonte

“Promotori grandi opere nelle scuole? Queste manipolazioni non devono avvenire! “

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=804306

Atto n. 3-01284 (con carattere d’urgenza) 

Pubblicato il 9 ottobre 2014, nella seduta n. 329

SCIBONA , MOLINARI , PETROCELLI , MANGILI , PAGLINI , FUCKSIA , SERRA , CASTALDI , CAPPELLETTI , MONTEVECCHI , MORONESE , AIROLA

– Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. –

Premesso che:

nei territori limitrofi di Genova ed Alessandria si sta diffondendo un abstract aggiornato al 18 settembre 2014 sul progetto educational per la scuola primaria “Destination Europe”, redatto dal COCIV (consorzio collegamenti integrati veloci), che dovrebbe coinvolgere 200 scuole delle province di Alessandria, Asti, Genova, Imperia, La Spezia e Savona;

COCIV è un consorzio nato nel 1991, subcontraente generale di TAV (Treno alta velocità) SpA per la progettazione e la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Tortona/Novi Ligure Genova detta Terzo Valico dei Giovi;

considerato che:

dal citato abstract si evince che: “Destination Europe – Destinazione Europa è un progetto educational per le scuole primarie delle province di Alessandria, Asti, Genova, Imperia, La Spezia e Savona, finalizzato a costruire consenso e conversazioni positive attorno alle grandi opere come strumenti utili per la crescita e lo sviluppo del “sistema paese”. Il progetto parla delle grandi opere, in particolare del Terzo Valico come tratta nazionale del Corridoio Europeo Reno-Alpi (…)”;

gli argomenti trattati sono in riferimento ai Corridoi europei: “benefici diretti e indiretti per la comunità e per l’Italia, opportunità di nuovi scambi e relazioni, benefici in termini di sostenibilità ambientale, grazie alla riduzione del traffico tradizionale su gomma” ed in riferimento a Grandi opere e Terzo Valico: “il ruolo di una grande opera per lo sviluppo economico e sociale del territorio, il bene comune e il benessere condiviso, le competenze tecniche e le figure professionali necessarie alla costruzione di una grande opera”;

sono enunciate chiaramente le finalità di costruzione del consenso attraverso quello che a parere degli interroganti risulta un indottrinamento delle giovani generazioni, svolto in un ambiente super partes come dovrebbe essere la scuola, oltreché tra le finalità è testualmente dichiarato “veicolare messaggi sul promotore dei lavori”;

viene presentata un’unica versione su dati e benefici dei lavori, di fatto costituendosi come una mera attività di marketing a favore del promotore dell’opera a cui viene affidata la comunicazione a minori in età in cui l’aspetto critico e di discernimento individuale è ancora in fase di consolidamento,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto;

se non ritenga grave l’iniziativa promossa nei confronti di minori in età evolutiva, in una fase delicata dell’apprendimento e dello sviluppo del senso critico;

se, ad oggi, risultino scuole che abbiano aderito al Progetto in questione;

se intenda, con appositi atti di competenza, impedire che nelle scuole venga compiuta quella che agli interroganti appare come un’opera di marketing ed indottrinamento camuffata da percorso formativo.

“Gesti simbolici? Come Jan Palach” (la PM nella requisitoria al maxiprocesso). Come dire “Datevi fuoco!”?

PM Quaglino, requisitoria sul 3 luglio nell’udienza del 7 ottobre al maxi processo in aula bunker: “Sui gesti simbolici vorrei fare una piccola parentesi. Questa del gesto simbolico l’ho sentita ripetere tante volte in quest’aula, dagli imputati e dalle difese. “Abbiamo lanciato sassi perché era un gesto simbolico contro la TAV, contro lacrimogeni, contro..”. Il gesto simbolico è socialmente condiviso, nobile e accettabile. Chi non si inchina di fronte a un gesto simbolico ? Perché il gesto simbolico getta una luce positiva sull’autore e impone riflessioni sulle sue ragioni. C’è solo un problema in questo processo: il gesto simbolico è ontologicamente e imprescindibilmente rivolto verso sé stessi, si accetta una forma di patimento verso di sé, non verso gli altri, questo è il gesto simbolico. Allora senza andare a scomodare i monaci tibetani, ma ricordo Jan Palach che si dà fuoco in piazza Venceslao, mica dà fuoco alle truppe russe schierate…”

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Ancora un video: requisitoria della Quaglino sul 3 luglio
Ancora un video della requisitoria del PM Quaglino sul 3 luglio, il 7 ottobre al maxi processo No Tav  in aula bunker. Quel 3 luglio descritto come “una vera e propria battaglia organizzata”, un vero e proprio attacco, con una violenza mai vista (anche per la durata degli scontri) in una manifestazione in Italia… 
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Simonetta – TGMaddalena.it

Genova. Corteo: Stop alle grandi opere inutili e dannose

http://contropiano.org/eventi/item/26860-genova-corteo-stop-alle-grandi-opere-inutili-e-dannose

contropiano.org

Sabato 18 ottobre, Manifestazione cittadina

Partenza ore 15 Piazzale Cimitero di Staglieno fino a Piazza De Ferrari

Un’altra devastante alluvione ha colpito il territorio di Genova e della Provincia. Come nel 2011 assieme a migliaia di volontari abbiamo sopperito all’incuria criminale delle istituzioni e aiutato i cittadini. La necessaria solidarietà non ci deve però far dimenticare le precise responsabilità politiche di una situazione intollerabile. 

Riteniamo che, al netto di inefficienze ed incuria organizzativa la politica che governa Genova e la Liguria sia complice di un disastro annunciato. 

Comune e Regione sono governate da un comitato d’affari trasversale che trova nel PD la sua mostruosa sintesi politica in combutta con la destra; questo partito è il principale sponsor di grandi opere inutili e devastanti che costano tantissimo mentre, a quanto sostengono, non ci sono soldi per le opere di messa in sicurezza del territorio. 
Comune e Regione continuano a tagliare e privatizzare tutti i servizi pubblici con la scusa del bilancio lasciando la città nell’incuria. Tagliano i servizi mentre i manager strapagati continuano ad essere intoccabili.
Durante l’alluvione in Valpolcevera, in prossimità di un cantiere del Terzo Valico, un treno ad alta velocità è deragliato a causa di una frana staccatasi dal cantiere stesso.
I quartieri popolari sono devastati da un modello di sviluppo cittadino che prevede solo centri commerciali, box interrati ed altre speculazioni utili solo al partito del cemento.
Crediamo che questo sia il risultato di una politica insopportabile e criminale per i cittadini e i lavoratori.
Sappiamo che le responsabilità politiche e istituzionali sono complesse e stratificate negli anni, ma le responsabilità del Partito Democratico, del Sindaco Doria e del Presidente Burlando sono sotto gli occhi di tutti. Per questo pensiamo che si debbano dimettere immediatamente.
Chiediamo:
Stop alle grandi opere inutili e dannose
No alla cementificazione, sì alla messa in sicurezza del territorio
#nonsiamoangeli
#genova#alluvione

Alluvione Genova, ditte scrissero a Renzi: “Sblocchi i lavori, rischiamo tragedia”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/13/alluvione-genova-lettera-di-ditte-a-renzi-rimasta-nel-cassetto-sblocchi-lavori/1153769/

Il Fatto Quotidiano

“Rimandare e temporeggiare ancora espone la collettività al concreto rischio di riaccendere la tragedia del novembre 2011”. Così, il 5 agosto, scrivevano a Palazzo Chigi le aziende che dovevano occuparsi della messa in sicurezza del Bisagno. “Tutti i ricorsi respinti”. Ma non hanno ottenuto risposta. E ora il premier accusa la burocrazia

Alluvione Genova, ditte scrissero a Renzi: “Sblocchi i lavori, rischiamo tragedia”
Le ditte: “Fateci fare i lavori, rischio serio”. Era il 5 agosto. La lettera indirizzata al premier Matteo Renzi il 5 agosto scorso dai legali delle ditte che dovevano occuparsi della messa in sicurezza del torrente Bisagno, rimasta in un cassetto di Palazza Chigi senza risposta alcuna, inchioda il governo alle proprie responsabilità. “Tutti i ricorsi sono stati respinti. Nulla osta ad un avvio effettivo dell’incarico. Gli ultimi eventi alluvionali hanno evidenziato le criticità idrogeologiche del territorio diGenova e della Regione e – con l’avvicinarsi della stagione autunnale – rimandare e temporeggiare ancora espone la collettività al concreto rischio di riaccendere la tragedia del novembre 2011”.

Puntualmente la tragedia, infatti, si è presentata. Il contenuto della lettera è stato rivelato dal Tgla7nell’edizione di sabato sera e pubblicato già sul Fatto Quotidiano di ieri. Come se niente fosse, però, il premier Renzi ieri è ovviamente intervenuto sulla tragica alluvione di Genova, senza far minimamente riferimento alla questione. Silenzio di tomba sul tema. “Vedo i ragazzi che spalano il fango – ha scritto il premier su Facebook – dalle strade e a loro va il mio grazie. Userò la stessa determinazione per spazzare via il fango della mala burocrazia, dei ritardi, dei cavilli”.

Alluvione Genova, anche i no tav spalano fango in Valpolcevera

http://www.genova24.it/2014/10/alluvione-genova-i-tav-spalano-fango-in-valpolcevera-73496/

genova24.it

ARTICOLO N° 73496 DEL 11/10/2014 – 15:12

Alluvione Genova: sabato

Genova. Anche i no tav genovesi dei comitati di San Quirico, Pontedecimo e della Valverde sono impegnati in queste ore insieme a decine di associazioni e a singoli cittadini a spalare il fango dalle strade della città.

“Siamo stati sino a poco fa alla scuola media Don Angelo Orengo di Pontedecimo, altri sono nella zona di Brin a Certosa” spiega Davide Ghiglione, consigliere municipale della Valpolcevera e attivista no tav.

“Mentre il Cociv vorrebbe andare nelle scuole a far propaganda a favore delle “grandi” opere – spiega – gli attivisti no tav terzo valico vanno a spalar fango”.

(foto di Massimo Sorlino)

Katia Bonchi

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Alluvione: per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti

13 ottobre 2014

Scriviamo queste righe con tanta, tantissima rabbia. Dopo Genova l’alluvione è arrivata in basso Piemonte. L’emergenza è ancora in corso ad Arquata, Serravalle, Novi, Pozzolo, Gavi. In molte cittadine della Valle Scrivia l’acqua non è potabile, vi sono decine di frane, strade e linee ferroviarie interrotte, famiglie evacuate, scuole chiuse, cantine, negozi e case invase da acqua e fango. Le televisioni ci stanno raccontando che la colpa sia delle abbondanti piogge cadute da ieri sera. Certo, sappiamo quanto è piovuto, ma sappiamo anche che nessuno è stato avvisato dell’imminente pericolo e sappiamo che la colpa non è della natura, ma dell’uomo che non sa convivere con essa. Quanto cemento è stato usato in questi anni restringendo i normali alvei di rii, ruscelli, torrenti e fiumi? Quanti soldi sono stati impiegati nella prevenzione e in tante piccole opere utili di messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico?

Per capire meglio quale sia la filosofia di chi governa e ha governato il nostro paese basterebbe prendere ad esempio il tanto sbandierato decreto Sblocca Italia. Miliardi per le grandi opere, le briciole per il dissesto idrogeologico. Renzi si sta arrampicando sugli specchi per provare a far passare l’idea della sua totale innocenza rispetto a quanto sta avvenendo. Dicono che la colpa sia della burocrazia (quindi colpa loro), ma omettono di ricordare che governano la Liguria, Genova e i paesi del Basso Piemonte da decenni, con solo qualche rara eccezione. Parlare del potere nelle zone colpite dall’alluvione significa parlare del Partito Democratico e del modello di sviluppo a base di cemento che ha imposto sui nostri territori.

Crediamo di non essere gli unici ad aver notato come i territori colpiti dall’alluvione, da Genova a Gavi, passando per Arquata, Serravalle, Novi e Pozzolo siano gli stessi territori in cui il Governo, con l’assenso degli amministratori locali, vorrebbe costruire il Terzo Valico. Oggi è forse ancora più evidente di prima quanto sia una vergogna pensare di spendere 6,2 miliardi per un’opera pubblica inutile e devastante per l’ambiente in un territorio fragilissimo dove ciclicamente bisogna piangere morti e fare la conta dei danni. La natura è tremendamente beffarda e a modo suo ha messo in risalto questa contraddizione: il Freccia  Bianca deragliato a Genova a causa di una frana proveniente da un cantiere del Terzo Valico, la frana alla Crenna proprio davanti al cantiere di Serravalle e gli alberi abbattuti che hanno bloccato l’accesso al cantiere di Radimero ad Arquata.

Come sta già avvenendo a Genova la prima cosa a cui penseranno gli attivisti No Tav dei comitati piemontesi sarà quella di uscire di casa, mettere gli stivali e dare una mano ovunque ve ne sia il bisogno. Dal giorno dopo però bisognerà puntare con ancora maggior forza il dito indice contro i responsabili, contro quelli per cui la priorità per le nostre terre sarebbe la costruzione del Terzo Valico, contro chi è complice e parte integrante di una classe politica responsabile di quanto sta accadendo in queste ore.

Sabato ci sarà un’importante manifestazione a Genova, altre dovranno seguire. La pazienza è finita, bisogna utilizzare i soldi pubblici per la tutela della nostra terra e bisogna rinunciare definitivamente alla costruzione del Terzo Valico. Vogliamo quei 6,2 miliardi di Euro per le nostre terre, ma vogliamo che siano i cittadini a decidere cosa farne.

“…per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti…” cantava l’indimenticabile Faber.