Parola di Europa, la Torino-Lione non è prioritaria ne finanziabile

TG Valle Susa

L’Europa non coprirà il cofinanziamento del 40% della Torino-Lione. I fondi devono andare alla Genova-Rotterdam. Michael Cramer (Presidente della Commissione trasporti del Parlamento Europeo) lo ha detto oggi a Bruxelles insieme al Movimento No TAV. Le “talpe” non danno lavoro. Da domani i parlamentari europei GUE, Verdi e Movimento 5 Stelle lavoreranno insieme ai No TAV contro questo progetto inutile e improduttivo.

da Presidio Europa.

Dichiarazione di Michael Cramer, Presidente della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo – Bruxelles, 14 ottobre 2014

“La Commissione Europea e il Parlamento Europeo confermano che questo progetto è stato approvato nel Regolamento 1315/2013/EC sul programma CEF (Connecting Europe Facilities) e 1316/2013/EC sul programma TEN-T (Trans European Network – Transport). Ma non è verosimile che l’Unione Europea sia in grado di coprire il 40% del costo totale del progetto Torino Lione, come sperato dai governi di Italia e Francia.

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L’Italia è impegnata in tre grandi progetti: il corridoio Genova – Rotterdam, il Tunnel di Base Torino – Lione e il Tunnel di Base del Brennero.” L’Unione Europea deve indirizzarsi verso il progetto più importante con la migliore analisi costi benefici: il corridoio Genova – Rotterdam. Fu deciso nel Trattato di Lugano nel 1996 tra Olanda, Germania, Svizzera e Italia. Attualmente è anche il primo corridoio sul quale è stato sviluppato il Sistema di Gestione del Traffico Ferroviario Europeo (ERTMS) e sul quale risultano applicate le regole dei corridoi ferroviari merci. Il Trattato di Lugano dovrebbe essere rispettato. Questo corridoio dovrebbe essere la priorità, in Italia e in Europa.

Déclaration de Michael Cramer, Président du Comité des transports du Parlement Européen – Bruxelles, 14 octobre 2014

La Commission Européenne et le Parlement Européen ont confirmé que ce projet a été validé par les réglementations 1315/2013/EC du CEF et 1316/2013/EC du TEN-T. Mais il est peu probable que l’UE sera capable de prendre en charge 40% du coût total du projet Lyon-Turin, comme espéré par les gouvernements de la France et de l’Italie. L’Italie est engagée dans trois grands projets; le tunnel Rotterdam/Gènes, le tunnel de base Lyon-Turin, et le tunnel de base du Brenner. L’union européenne doit choisir le projet le plus important, avec le meilleur rapport coût bénéfice: le tunnel Rotterdam-Gènes. Cela a été validé dans le traité de Lugano en 1996 entre les Pays-bas, l’Allemagne, la Suisse et l’Italie. C’est maintenant aussi le premier tunnel sur lequel l’European Rail Traffic Management System a été mis en service et sur lequel les règles du fret en tunnel s’appliquent. Le traité doit être respecté: Ce tunnel doit être la priorité, en Italie, et dans l’Union Européenne.

Videoregistrazione dell’incontro
Vidéo de la rencontre

https://www.youtube.com/watch?v=ii3kiClm-uo

Bardonecchia, Melezet avrà un muro di protezione, Realizzato con lo smarino della seconda canna: ieri sono partiti i lavori

http://www.lunanuova.it/news/431692/Bardonecchia-Melezet-avr%C3%A0-un-muro-di-protezione.html#.VDr1x2DxXo8.facebook

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Sono arrivati ieri i primi camion con lo smarino proveniente dallo scavo della seconda canna del Frejus. Il cantiere della prima opera di compensazione, il possente vallo lungo 300 metri, in località Sacro Cuore, che consentirà di proteggere l’abitato di Melezet dalle frane dalla sinistra orografica dalle valle che conduce al Pian del Colle. In particolare il lungo muraglione dovrà garantire nuovamente l’abitabilità della grande struttura con alloggi a rotazione chiusa da ormai oltre quattro anni, ossia dalla primavera del 2010, quando un grande numero di massi franò dalla montagna. Alcuni di essi terminarono sulla provinciale 216 di Pian del Colle, altri nei prati e nei giardini di residence e villette, uno centrò in pieno un deposito in legno nei pressi dell’ex ristorante La Scala. Soltanto per un puro caso non si contarono vittime o feriti.

su Luna Nuova di venerdì 10 ottobre 2014

AUDIZIONE URGENTE DI COCIV E ORGANI TERRITORIALI DI CONTROLLO

http://www.marcoscibona.it/home/?p=622

8a COMMISSIONE SENATO – SCIBONA e CIOFFI (M5S) – AUDIZIONE URGENTE DI COCIV E ORGANI TERRITORIALI DI CONTROLLO

Oggi, in 8a Commissione Permanente al Senato, abbiamo chiesto ed ottenuto l’audizione di Cociv, l’ente promotore del Terzo Valico dei Giovi, e degli organi territoriali di controllo.

Vogliamo che davanti ad una Commissione del Senato della Repubblica sia fatta chiarezzasui passati incidenti al cantiere come la caduta dei due cubi di cemento che rovinarono su proprietà private, di cui già abbiamo presentato una interrogazione, fino a giungere al recente episodio di Fegino.

Sono allarmanti le foto che ritraggono una coltre di terra e detriti crollata su quattro vagoni del convoglio Freccia Bianca, ferendo il macchinista e causando il deragliamento del treno con la fuoriuscita dai binari di numerosi vagoni. I terreni sovrastanti alla rete ferroviaria hanno infatti subito un forte disboscamento propedeutico ai lavori di cantiere.

Le tragedie sfiorate che coinvolgono i cantieri del Terzo Valico dei Giovi, non paiono più sfortunate coincidenze, la Commissione del Senato vuole capire se viene anteposta la grande opera alla vita umana e all’integrità territoriale.

La nostra richiesta di audizione urgente è stata appoggiata anche dalla maggioranza di governo e siamo quindi certi che presto potrà essere svolta.

Marco Scibona e Andrea Cioffi
Senatori M5S – 8a Commissione permanente (Lavori pubblici, comunicazioni)

“La ricetta di Chiamparino? Più grandi opere e meno sedi Arpa”

http://www.m5sp.it/comunicatistampa/2014/10/alluvione-mighetti-frediani-m5s-la-ricetta-di-chiamparino-piu-grandi-opere-e-meno-sedi-arpa/

Le grandi opere non causano il dissesto idrogeologico, anzi è la loro mancanza a produrlo. Sono le surreali parole di Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, pronunciate oggi in aula in occasione del dibattito sulle alluvioni in basso Piemonte. Pochi minuti dopo l’assessore al Bilancio Reschigna ha annunciato l’intenzione della Giunta di ridurre nella nostra regione il numero di sedi Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambientale).
Questa è la risposta della Giunta di centrosinistra ai disagi subiti dagli alessandrini: più grandi opere e meno sedi Arpa.
Pensiamo che le soluzioni da attuare debbano essere diametralmente opposte. Occorre bloccare subito i cantieri delle grandi opere inutili (dal Tav in Valle di Susa al Terzo Valico in provincia di Alessandria) ed utilizzare quelle risorse per mettere in sicurezza un territorio violentato dalla cementificazione e dalla totale assenza di interventi di prevenzione al dissesto idrogeologico.
Questo significherebbe “cambiare verso” sul serio. Invece Chiamparino e la sua Giunta regionale continuano a proporre vecchie logiche ormai rifiutate dai cittadini e condannate dalla storia.

Paolo Mighetti, Consigliere regionale M5S Piemonte
Francesca Frediani, Consigliere regionale M5S Piemonte

No Tav prosciolti per invasione di terreni

post — 13 ottobre 2014 at 21:53
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Il 10 ottobre si è chiuso il processo RG1714/10 relativo ai fatti del 9/1/2010 quando all’autoporto di Susa fu montata la baracca che poi diventò presidio.

Ottime le requisitorie dei legali che hanno smontato il castello di accuse della procura, anche se il giudice Paolo Gallo poi ne ha tenuto poco conto non potendo smentire, di fatto, il suo collega di sezione Gianetti che ci aveva condannati il 13/12/13 a pene varianti tre gli 800 e 400 e euro di multa. I legali gli hanno offerto alcuni appigli di differenze sostanziali tra il 9 e il 12 gennaio, in particolare il fatto che il famoso “contratto” tra CONSEPI e LTF è stato sottoscritto il giorno 11 gennaio. Ma come dice il Manzoni “il coraggio uno non se lo può dare”…

Infatti Gallo ha emesso la seguente sentenza:

P. A., R. F. e B. A. non luogo a procedere in quanto già condannati il 13/12/13 per lo stesso reato (il reato di occupazione per essere riconosciuto deve risultare “continuato” e quindi ha dovuto collegare la “occupazione” del 9 gennaio con quella del 12);

M. S. e C. C. 400 euro di multa;

C. L. 250 euro di multa;

M. C. e P. P. a 200 euro di multa.

Oltre al pagamento delle spese processuali.

Verrà presentato comunque ricorso.

Curiosa è la condanna a M. C. in quanto i testi dell’accusa (i CC di Susa) dichiarano di non averlo visto e di non conoscerlo ma di essere risaliti al suo nome dalla targa del furgone che aveva trasportato la baracca e nonostante che ci sia stata una memoria di M. C. che ha dichiarato di aver partecipato a quasi tutte le manifestazioni NO TAV ma che proprio quel giorno non c’era e che aveva prestato il camioncino per la bisogna.

Sarà interessante leggere le motivazioni.

Tav, la Torino-Lione non avrà i fondi europei. Servono per la Genova-Rotterdam

ottobre 14 2014
di Giulia Zanotti
Una nuova prova del disinteresse dell’Unione Europa al progetto Tav, in particolare alla linea Torino-Lione, arriva da Bruxelles: l’Europa non coprirà il cofinanziamento del 40% dell’opera.
Ad annunciarlo Michael Cramer, presidente della Commissione trasporti del Parlamento Europeo, che ha spiegato, durante l’incontro con i No Tav italiani e quelli francesi, che i fondi verranno destinati alla Genova-Rotterdam.
Cramer ha poi specificato che il progetto Torino-Lione «non è ancora oggetto di un accordo di finanziamento che in ogni caso non potrà essere deciso che dopo un’analisi comparativa tra differenti progetti che verranno proposti entro la fine di febbraio 2015».

Il 2 novembre le presidenziali e le elezioni legislative delle Repubbliche del Donbass

Il 2 novembre le presidenziali e le elezioni legislative delle Repubbliche del Donbass

© Foto: RIA Novosti/Maxim Blinov

Le elezioni parlamentari e le presidenziali delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk si svolgeranno il 2 novembre.

E’ stato segnalato dalla Commissione Elettorale Centrale delle Repubbliche separatiste.

Nei comunicati delle Commissioni Elettorali si afferma che dopo aver analizzato la situazione relativa allo stato dei lavori di restauro, si è deciso di svolgere le elezioni nel più breve tempo possibile.

In precedenza le autorità delle Repubbliche filorusse volevano rinviare le elezioni al 9 novembre per la grande mole di lavoro nelle riparazioni dei seggi elettorali.

Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/news/2014_10_11/Il-2-novembre-le-presidenziali-e-le-elezioni-legislative-delle-Repubbliche-del-Donbass-4661/

LA POLONIA SENZA EURO FA BOOM: PIL 2014 +3,3% (ANCHE L’INGHILTERRA SENZA EURO +3,5% E ANCHE L’UNGHERIA +3,4%)

http://ununiverso.altervista.org/blog/la-polonia-senza-euro-fa-boom-pil-2014-33-anche-linghilterra-senza-euro-35-e-anche-lungheria-34/

Posted on 16 maggio 2014 by 
ar_image_2988_lVARSAVIA – L’economia polacca ha registrato un’accelerazione della crescita nel primo trimestre del 2014 rispetto ai tre mesi precedenti, secondo una prima stima pubblicata dall’Ufficio statistico nazionale (GUS). Nei primi tre mesi del 2014 il Prodotto interno lordo polacco è aumentato dell’1,1% destagionalizzato rispetto all’ultimo trimestre del 2013, quando era cresciuto dello 0,7%.

Rispetto a un anno prima il Pil è aumentato del 3,5%, dal più 2,5% dello stesso periodo del 2013. Su base grezza l’incremento annuo è del 3,3%, superiore alle attese degli analisti, che puntavano su un più 3,1%. Si tratta del miglior risultato da due anni per l’economia polacca. Il ministero dell’Economia di Varsavia stima che il Pil aumenterà del 3,3% quest’anno, in base alla stima fatta ad aprile che migliora il 3% atteso in precedenza.

La Banca centrale punta invece su un più 3,6%. La Polonia è l’unico paese dell’Unione europea non è mai andata in recessione dopo al crisi finanziaria del 2008. Nel 2011, il Pil polacco è cresciuto del 4,5%, per poi rallentare all’1,9% nel 2012 e all’1,6% nel 2013.

La Polonia, va sottolineato, ha rifiutato più volte “l’offerta UE” di entrare a far parte della disastrata Zona euro e questo l’ha premiata. Insieme all’Ungheria di Orban e all’Inghilterra, forma un forte gruppo di Stati d’Europa con economie sane e in crescita grazie proprio ad aver rifiutato il boccone avvelenato dell’euro.

max parisi
Tratto da: ilnord.it

Città Metropolitana. Inizia la fase costituente

Dopo il voto di domenica 12 ottobre e la conseguente elezione dei 18 consiglieri metropolitani, inizia ora la fase costituente della Città metropolitana con i lavori di stesura dello Statuto.

di Leonardo Capella

La Città metropolitana di Torino ora ha i 18 componenti del Consiglio metropolitano. Ieri, 12 ottobre, alle ore 20 si sono chiusi gli 11 seggi adibiti alla raccolta del voto degli amministratori locali. I seggi erano predisposti uno a Torino in via Maria Vittoria a Torino  e gli altri in dieci comuni del torinese: Chieri, Chivasso, Ciriè, Collegno, Ivrea, Moncalieri, Pinerolo, Rivarolo Canavese, Settimo Torinese e Susa .

L’affluenza ha visto la partecipazione al voto di 2789 amministratori su 3775 aventi diritto con una percentuale di affluenza del 73,88%, con un astensione di poco superiore al 26 percento. Non molte le sorprese di queste votazioni di secondo livello, a lungo preparate dai principali partiti , come da copione le segreterie riescono a prevedere quasi scientificamente i risultati.

La lista che raggruppa PD, NCD e Forza Italia, (Città delle Città, N.d.R.) raccoglie ben 15 consiglieri, più di quanto si ipotizzava fra gli addetti ai lavori. Risultano quindi eletti Alberto Avetta, Vincenzo Barrea, Barbara Cervetti, Andrea Tronzano, Eugenio Buttiero, Francesco Brizio, Mimmo Carretta, Michele Paolino, Gemma Amprino, Antonella Griffa, Roberto Montà, Lucia Centillo, Claudio Martano, Domenica Genisio, Mauro Carena.

La lista proposta dal Movimento 5 Stelle raccoglie non solo i voti dei propri amministratori ma anche quelli degli amministratori non allineati, che hanno visto in questo schieramento una possibilità di opposizione al partito unico delle segreterie. Nelle fasi precedenti il voto si era fatta sentire una voce di preoccupazione e perplessità verso i metodi e i contenuti proposti dai 5 Stelle, preoccupazioni evidentemente superate in fase di voto. Due sono i consiglieri che si aggiudicano un posto nel Consiglio metropolitano,  Marco Marocco e Dimitri De Vita.

Anche la lista di riferimento di Lega Nord, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale (Lista Civica Alternativa per il territorio, N.d.R.) per restando in coda riesce a spuntare un consigliere e inserisce Cesare Pianasso.

Piero Fassino, in qualità di neo sindaco della Città metropolitana, ha reso nota l’intenzione di convocare il Consiglio metropolitano entro la fine del mese di ottobre, ipotizzando di proporre in quella sede la costituzione dei gruppi di lavoro per raggiungere il primo obiettivo istituzionale che è la stesura dello Statuto.

Statuto che dovrà essere approvato dalla Conferenza metropolitana, composta dai 314 sindaci. Proprio questo passaggio preoccupa Fassino, alla luce del malcontento dei piccoli comuni che non si sentono sufficientemente tutelati nel nuovo mastodontico ente. Malcontento che ha visto una serie di defezioni al voto.  Questo dissenso potrebbe avere ripercussioni nella Conferenza metropolitana in fase di approvazione dello Statuto, approvazione che richiede una larga maggioranza, che proprio i piccoli comuni potrebbero far mancare. Fassino cercherà di arginare questo dissenso e ha dichiarato “l’avvio di un percorso per coinvolgere gli amministratori di tutto il territorio che saranno di supporto al lavoro del consiglio metropolitano”.

L.C. 14.10.14

Processo No Tav, parlano le parti civili

Richiesti 1.300.000 di euro di danni patrimoniali e non patrimoniali.

di Fabrizio Salmoni

L’Avvocato dello Stato Prinzivalli ridimensiona alcune posizioni in materia di rivalse e risarcimenti, ma chiede risarcimento danni (pur in assenza di lesioni) e procedimento separato per il reato di sequestro di persona per i presunti responsabili dell’episodio del sottoufficiale dei Carabinieri De Matteo, che fu “fermato” dai dimostranti il 3 luglio 2011 nell’area archeologica: “assistere equivale a partecipare (…).

avvocati1

Ci sono state trattative con qualcuno che deve essere ritenuto responsabile”. Poi attacca il Legal Team (“Ci sono avvocati ritratti sui luoghi dei reati. Devono scegliere da che parte stare e non essere ambigui”) e riceve l’obiezione delle difese. A seguire sottolinea come le ordinanze della Procura di Torino contenessero l’indicazione di evitare il contatto con i manifestanti, da cui l’uso di gas e idranti. Procede ad affrontare i temi della legittimità del contesto, delle criticità e delle modalità nell’uso dei gas Cs, per concludere escludendo responsabilità delle FFOO nella gestione dell’intervento. Segue richiesta dettagliata dei danni patrimoniali e non patrimoniali per un totale di circa 1.300.000 euro.