Il cuore No Tav ferma ancora gli espropri del Terzo Valico

post — 9 ottobre 2014 at 21:41

BzaxU-nIAAAkefs.jpglargeAncora una giornata passata interamente in strada per difendere la propria terra dalla distruzione del Terzo Valico. Ieri alla Pieve di Novi Ligure il cuore degli attivisti No Tav è tornato a battere in tutta la sua grandezza per tentare ancora una volta di impedire l’esecuzione di due espropri da parte del Cociv, il consorzio costruttore della nuova linea ferroviaria. Oltre un centinaio di donne e uomini dei comitati contro il Terzo Valico insieme ai proprietari dei terreni a rischio esproprio e ad una delegazione di attivisti No Tav della Valsusa e di Torino hanno nuovamente messo i bastoni fra le ruote della macchina dell’alta velocità. Lo hanno fatto mettendosi in gioco in prima persona presidiando i terreni dalle 9 del mattino fino a mezzanotte per impedire che i tecnici del Cociv scortati dalle forze dell’ordine potessero prendere possesso delle due aree.

Come già avvenuto il 10 settembre, i tecnici del consorzio non si sono proprio fatti vedere mentre il personale della Digos vigilava da distante e due camionette di poliziotti in assetto antisommossa stazionavano a Pozzolo Formigaro in attesa di ordini che non sono mai arrivati. Ancora una volta davanti alla partecipazione popolare e alla determinazione dei No Tav chi sta in alto non ha ritenuto opportuno forzare nuovamente la mano come avvenuto nella giornata del 30 luglio memori della risposta determinata del movimento con la fiaccolata del 3 agosto.

Così, come sempre avviene quando non vi è l’intervento delle forze dell’ordine, la giornata di lotta si è trasformata in una giornata di festa col solito clima di convivialità che giorno dopo giorno accresce l’intesa dei militanti No Tav – Terzo Valico. Far passare una nuova lunga giornata per strada alle donne e agli uomini del movimento non significa sfiancarne la resistenza ma accrescere la voglia di esserci alla prossima occasione altrimenti non si spiegherebbe come dopo oltre due anni la partecipazione alle iniziative di blocco degli espropri non accenni a calare. Nella serata di lunedì al Consiglio Comunale di Novi un arrogante Mallarino (rappresentante dei Sindaci nel tavolo tecnico) invitava i molti No Tav presenti fra il pubblico a rassegnarsi alla costruzione del Terzo Valico. La giornata di ieri dimostra invece come la rassegnazione non sia di casa fra le fila dei comitati contrari alla grande opera e se c’è qualcuno che deve rassegnarsi sono proprio Mallarino e tutta la classe politica favorevole alla costruzione della nuova linea ferroviaria. Devono rassegnarsi al fatto di dover fare i conti con un movimento popolare che non ha nessuna intenzione di fermarsi e di arrendersi ma che continua la lotta in difesa della propria terra e della salute di tutti a testa alta.

Genova, attimi di tensione tra gli angeli del fango e la polizia

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2014/10/12/ARRVl0EC-polizia_attimi_tensione.shtml

genova2

Genova – Momenti di tensione oggi tra alcuni angeli del fango e degli agenti della polizia in corso Buenos Aires, uno dei luoghi più colpiti dall’alluvione.

Secondo quanto ricostruito, un gruppo di volontari avrebbe indirizzato alcune frasi a degli agenti che stavano passando invitandoli «a sporcarsi la divisa» e «venire a spalare il fango».

Ne sarebbe nato un parapiglia e la polizia avrebbe chiesto rinforzi. Sul posto è intervenuto anche ilreparto mobile. Alcuni volontari sono stati identificati. Non risultano feriti o denunciati.

|Allerta 2, Liguria ancora a rischio|

VIDEO – Il più famoso giornalista tedesco: mi dettava tutto la CIA, siamo di fatto una colonia

Imola Oggi
 nooo…la Germania colonia?? Ma come sarà mai possibile, a sentire il mainstream e certi guru della controinformazione la Germania è il deux ex machina di ogni male nel mondo, lo dicono anche i mercati…..e noi ci fidiamo della finanza che vuole solo il bene dell’umanità…
Non è che la Germania dai mercati (noti filantropi) sia malata perché ha uno dei welfare migliori al mondo insieme a poche altre nazioni mosche bianche?
lunedì, 13, ottobre, 2014

Udo-Ulfkotte

 «Per 17 anni sono stato pagato dalla Cia». Udo Ulfkotte è il più famoso giornalista della Germania, vincitore di tanti premi internazionali. «Io e altri centinaia abbiamo lavorato per favorire la Casa Bianca». Ulfkotte è stato uno dei più importanti corrispondenti esteri del più prestigioso quotidiano tedesco, “Frankfurter Allgemeine”.

Il reporter ha messo nero su bianco le sue confessioni in un libro, dal titolo eloquente: Giornalisti comprati”, di cui abbiamo parlato qui >>

(Per chi vuole saperne di piu’ su CIA e informazione, qui un dettagliato articolo di CARL BERNSTEIN, in inglese)

I media tedeschi e americani stanno cercando di portare la guerra in Europa e di portarla in Russia. Siamo a un punto di non ritorno e io voglio alzare la voce e dire.. che non è giusto quello che ho fatto in passato, ho manipolato le persone e ho fatto propaganda contro la Russia.” “Sono stato corrotto da miliardari e dagli americani per non riferire la verità

Ulfkotte racconta che, in Europa e negli Stati Uniti, la maggior parte delle aziende di comunicazione, le cosiddette “non-official-cover”, lavorano per un’agenzia di intelligence. “Penso che sia, più di ogni altro, il caso dei giornalisti inglesi perché hanno un legame più stretto. È ancora il caso dei giornalisti israeliani e ovviamente di quelli francesi. È il caso di quelli Australiani, di quelli della Nuova Zelanda, di Taiwan.. ci sono molti paesi coinvolti” afferma Ulfkotte.

Ecco cosa ci dice il reporter in questo video, di cui riportiamo una traduzione sommaria.

Non è giusto quello che ho fatto finora…boicottare e screditare la Russia per alzare un muro per l’Europa.

Non è giusto quello che ho scritto e quello che hanno scritto e scrivono i miei colleghi.
Noi abbiamo spinto per entrare in guerra, io non voglio più guerre.
Io sono diventato cittadino americano onorario dello stato dell’Oklahoma …perchè?
Perchè ho scritto pro-USA… ero imbeccato dalla CIA come tutti.

Gli iraniani sono stati gasati con agenti chimici tedeschi…io lo sapevo, avevo le prove. E’ inumano, criminale, e sono stato zitto.
Io mi sento manipolato, non mi hanno permesso di dire quello che sapevo. Ci sono centinaia di migliaia di persone gasate con quel gas.
Non sono un giornalista, sono un agente dei servizi americani, anche se la CIA non lo ammetterà mai.

Il Frankfurter Allgemeine non riporta mai la verità.
Non so cosa sarebbe successo se avessi scritto un articolo in favore di Putin per il mio giornale, io sono così dispiaciuto.
Noi abbiamo un’informazione puramente americana, siamo di fatto una loro colonia.

Tutti i giornalisti che scrivono per i media occidentali sono di fatto membri di questa organizzazione transatlantica… loro ti invitano a vedere gli USA, pagano tutto, ti riempiono di benefit, ti corrompono.
Sono contatti non ufficiali, collaborazioni non ufficiali, ti dicono che sono “amici”, sono scambi di favori continui e il tuo cervello viene lavato. Ho molti contatti con i giornalisti britannici e francesi: hanno tutti fatto lo stesso percorso.
Anche a Taiwan, in Australia, in Nuova Zelanda, in Oman….succede dappertutto la stessa cosa…

Siamo tutti collaboratori della CIA, spesso vengono a trovarti in redazione, vogliono che scrivi un pezzo.
Anche i servizi tedeschi sono venuti, mi hanno chiesto di scrivere su Gheddafi e la Libia, ma io non avevo informazioni… me le hanno date loro!! e io ho scritto sulla base delle loro fonti NON verificate (che schifo!)

Ho detto che Gheddafi stava cercando di costruire una centrale segreta per la produzione di gas letali, ma io NON sapevo nulla di quello!! Me l’hanno detto loro!
Un pilota di una squadriglia di elicotteri ha detto no ai servizi tedeschi, era degli Yellow Angels… gli hanno fatto perdere subito il lavoro perché non ha voluto collaborare.

Io so cosa succede se non vuoi collaborare con loroPer sei volte la mia casa è stata perquisita da cima a fondo perchè ero stato accusato di rivelare segreti di stato.
Non mi interessa cosa succederà, non ho figli. Se qualcuno vorrà gettarmi in cella va bene, va bene affinchè venga ristabilita la verità.

 

EBOLA: L’ALLARME EPIDEMIA NEI TWEET ITALIANI

Un gruppo di esperti ha analizzato i post sulla piattaforma di microblogging. Dai primi messaggi di solidarietà alle popolazioni colpite alla paura del contagio. Ecco i trend e i personaggi più attivi

Mappa a cura di Francesco Zaffarano

 12/10/2014
ANTONINO CAFFO
 

Quanto è vicino il tema ebola alla nostra nazione? Come ne parlano sui social network gli italiani, esprimendo paure, dubbi e commentando le notizie provenienti da tutto il mondo? Nei giorni scorsi abbiamo visto come la tecnologia possa essere utile per evidenziare il trend del contagio e analizzare i paesi più colpiti attraverso una mappa interattiva ma è anche studiando i social network che si può capire come i singoli paesi stanno reagendo a ciò che gli USA considerano l’epidemia più grande dopo l’Aids.  

Per questo l’agenzia italiana WatkinsMedia, con sede a Bari, ha raccolto e analizzato tutti i tweet in lingua italiana contenenti la parola ebola e condivisi sul microblog dal 1 gennaio all’8 ottobre 2014. L’analisi è stata effettuatatramite gli strumenti di monitoraggio di Brandwatch, società londinese che ha già all’attivo importanti studi sui trend dei social media, come quelli inerenti le rivolte londinesi nel 2011 e il lancio di Spotify negli Stati Uniti. 

 L’analisi di Twitter rappresenta un importante indicatore di quanto il tema ebola sia diventato centrale nella vita dei cittadini italiani nel corso del tempo. Se nel mese di gennaio la media dei post contenenti la parola “ebola” era 1, a settembre si sono contati almeno 3.000 messaggi al giorno, una crescita progressiva che è andata di pari passo con la scoperta di nuovi casi di contagio (o presunti tali) in Europa. È dal mese di luglio che il volume dei tweet giornalieri è aumentato costantemente, superando la soglia dei 2.500 giornalieri e senza scendere mai al di sotto dei 1.000. 

 Ma questo cosa vuol dire? Twitter racconta davvero cosa sta a cuore agli italiani o è rappresentativo solo di una piccola fetta di popolazione?  

 “I social network rappresentano oggi un punto di vista privilegiato sulla società, sono il luogo virtuale in cui milioni di italiani esprimono pareri, giudizi, impressioni. Twitter, a differenza di Facebook, poggia le basi su una rete incentrata sulla notizia (da verificare poi se reale o meno ndr.) e per questo è diventato quasi un simulacro di ciò che interessa l’opinione pubblica. Sebbene la popolazione attiva su Twitter non sia demograficamente corrispondente a quella reale, la piattaforma resta oggi il miglior strumento di indagine per i processi sociocomunicativi in atto” – si legge nel report di WatkinsMedia. 

 È interessante notare come, a tal proposito, il tema ebola sia stato trattato all’inizio su Twitter solo dalle organizzazioni umanitarie, come Unicef, o dagli utenti particolarmente interessati all’andamento della salute nel Sud Africa.L’unico politico che ha tweetato sul caso ebola è stato Matteo Salvini, già agli inizi di maggio, con il post: “Con sbarchi di migliaia di clandestini senza controlli sanitari rischiamo il ritorno di ebola e tubercolosi”. Nel momento in cui i casi di ebola sono usciti fuori dal Sud Africa, con le prime notizie negli Stati Uniti, il trend ha subito un forte incremento, con la discesa in piazza di altri personaggi famosi, come la cantante Fiorella Mannoia (”… un retweet per aiutare i malati in Africa #usacanfightebola”) e gli account di testate nazionali, tra cui il Corriere, Sky e Ansa, che hanno cominciato ad intensificare i contenuti sul tema. 

 Secondo il report, uno dei picchi del tema ebola su Twitter è arrivato il 12 agosto, all’indomani del decesso del missionario spagnolo infettato dal virus e dell’autorizzazione dell’OMS all’uso di farmaci sperimentali. Proprio il mese di agosto può essere considerato lo spartiacque tra una prima fase, in cui i post sull’ebola erano discontinui, e una seconda fase post-estiva, che ha visto un vero e proprio boom di contenuti sull’argomento.  

 “I social oggi sono importantissimi nello studio del sentimento nazionale – ci spiegano Matthew Watkins e Marco Sebastio di WatkinsMedia – spesso leggiamo dell’influenza dei social network negli Stati Uniti ma anche in Europa, e in Italia, Twitter e Facebook sono uno specchio reale di quello che accade nel paese. Grazie al supporto di Brandwatch, lo stato dell’arte del monitoraggio su internet, abbiamo potuto analizzare il modo in cui i nostri connazionali hanno condiviso pensieri e paure con il caso ebola e un contagio che sembra avvicinarsi ogni giorno di più. Così abbiamo individuato uno dei più grandi poteri di Twitter, saper informare ed educare le persone prima che un avvenimento incalzante, come un pericolo del genere, raggiunga davvero i nostri confini”.  

 Il 9 settembre si è toccato il picco assoluto di menzioni del caso ebola, in concomitanza con la notizia di un possibile contagio a Civitanova Marche, poi rientrato. I 42.867 tweet postati dal 30 settembre all’8 ottobre sono il segnale di una psicosi che si sposta visibilmente dall’ambiente lavorativo e domestico a quello 2.0. Cambia la consapevolezza e la conoscenza del virus. I termini sconnessi che venivano individuati nei mesi precedenti lasciano spazio a quelli inerenti persone, nazioni ed eventuali cure. “Spagna”, “Madrid” “infermiera”, “dosi” sono le parole più tweetate al fianco di “ebola”. Un trend in grado di portare a 10.000 i post al giorno relativi alla malattia (più che triplicati rispetto a due settimane fa) in una serie di grafici altalenanti che seguono l’onda emotiva del pericolo contagio vissuto dagli italiani. 

Alluvione a Genova, “Venite a sporcarvi le divise”: momenti di tensione tra angeli del fango e polizia

http://www.genova24.it/2014/10/alluvione-genova-venite-sporcarvi-divisi-momenti-tensione-angeli-fango-polizia-73551/

genova24.it

ARTICOLO N° 73551 DEL 12/10/2014 – 17:56

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Genova. In corso Buenos Aires si sarebbero verificati momenti di tensione oggi tra alcuni angeli del fango e agenti della polizia. Secondo quanto ricostruito, un gruppo di volontari si sarebbero rivolti ad alcuni agenti che stavano passando invitandoli “a sporcarsi la divisa” e “venire a spalare il fango”.

Ne sarebbe nato un parapiglia e la polizia avrebbe chiesto rinforzi. Sul posto è intervenuto anche il reparto mobile. Alcuni volontari sono stati identificati. Non risultano feriti o denunciati.

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GÉRARD DEPARDIEU SE CONFIE. IL A QUITTÉ LA FRANCE CAR “ON ALLAIT LE TONDRE, COMME APRÈS 45”

Agence TEM/ Trans-Europa Médias

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Gérard Depardieu (2014 10 11) 1

Gérard Depardieu a quitté la France parce qu’il avait “l’impression qu’on allait (le) tondre (…) comme un collaborateur”, regrettant que son pays soit devenu “une petite chose”, dans une interview à l’hebdomadaire Le Point il y a quelques jours et dont l’hebdo bruxellois Télé Moustique republie la synthèse ce samedi. Et qui accompagne la sortie d’un livre confession chez XO…

 “Je suis parti parce que j’avais l’impression qu’on allait me tondre. Comme après 45, comme un collaborateur”, déclare l’acteur français qui a opté pour un exil fiscal en Belgique tout d’abord, en 2012, avant d’obtenir la citoyenneté russe en 2013. “Je suis un homme libre. Je ne veux pas, à 65 ans, payer 87% d’impôts. Je trouve ça normal de payer, mais pas à des cons qui pensent qu’ils font le bien”, déclare-t-il à l’hebdomadaire, à l’occasion de la sortie d’un récit autobiographique, “Ca s’est fait comme ça” (XO Editions).

 “Mais je suis pas parti! Je vais je viens, je paie mes impôts partout où je travaille (…), je parle toujours français, j’apprends le russe, je dessine même des cuisines pour une marque russe, des cuisines modulables, avec des ROULETTES”, précise-t-il.

 LES FRANÇAIS ONT PERDU LEUR BONHEUR …

 Quant aux Français, ils “ont perdu leur bonheur, ils n’y croient plus. Ils ont même perdu leur ouïe, leur odorat, leur vitalité”, ajoute le monstre sacré du cinéma français, qui se dit, évoquant les « bonnets rouges », “pas mécontent que les Bretons aient foutu le feu, l’autre jour”. “Depuis qu’ils ont fait sauter les péages, il y a une vraie âme qui revient”, déclare l’acteur, faisant référence aux incendies provoqués fin septembre dans l’ouest de la France par des producteurs de légumes mécontents.

 Il regrette que la France soit “devenue une petite chose dont on ne parle plus”.

 Expliquant une nouvelle fois son amitié pour le président russe, il déclare: “Poutine, il est comme moi”. “Il arrive de loin et personne n’aurait misé un sou sur lui quand il était gosse. Ca aurait pu très mal tourner pour lui à Leningrad, où il est né et où il est devenu délinquant. Comme moi je vous dis! “.

 Enfin, il estime que l’Etat “n’a pas besoin de politicien à (sa) tête”. “Ce qu’il nous faut, c’est un grand gestionnaire, un grand VRP qui nous représente à l’étranger” …

 TEM / avec Le Point – Télé Moustique / 12 octobre 2014 /

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FOSTUL MINISTRU DE EXTERNE ROMÂN ADRIAN CIOROIANU: “RUSIA FĂRĂ UCRAINA NU ESTE UN IMPERIU. CE SACRIFICIU VA TREBUI SĂ FACĂ MOLDOVA ÎN URMĂTORII ANI”

Luc MICHEL pentru EODE Biroul de presă/

Cu PRO TV – EODE-TV/ 2014 10 09/ EODE PO - roumanie versus novorossiya (2014 10 09) RO 1

Rusia fără Ucraina nu este imperiu , e doar o putere regională “

– Adrian Cioroianu , fostul ministru de externe român .

 România a devenit una din principalele  platforme de agresiune împotriva Rusiei în Europa de Est . Cu nostalgia ” România-Mare ” a 1918-1944 , Washington are un puternic instrument de manipulare a elitelor românești .

 Acum, ei descoperă Brzezinski și a lui ” Mare Tablă de Şah” tematică . Fostul ministru de externe român , Adrian Cioroianu, a vorbit  la emisiunea ,, După 20 de ani ,, ( la PRO TV , principalul canal românesc ) cu privire la ambițiile Rusiei în Europa de Est .

 Invitat in ediţia din 5 octombrie a emisiunii ” După 20 de ani ” , Adrian Cioroianu a vorbit despre politica externă a Kremlinului şi despre modul în care ambiţiile imperiale ale Moscovei ar putea afecta ţara noastră ” Rusia fără Ucraina nu este imperiu , e doar o putere regională ” , a spus fostul şef al diplomaţiei româneşti , un citat din Brzezinski . Cu o hartă a ” Novorusia ” și un imens ” Provocările României ” pe ecran !

 “Rusia-Ucraina ar putea fi un imperiu. Asta o ştie şi Putin şi din acest motiv a acceptat cu greu ceea ce s-a intamplat la Kiev din noiembrie anul trecut şi până acum. Şi tot de aceea nu putea să lase Crimeea. E ca şi cum i-ai tăia o mână unui demnitar rus. Crimeea e parte din sistemul de securitate al Rusiei în zona occidentală. Crimeea este un portavion în nordul Mării Negre”, a continuat Adrian Cioroianu, în prezent decan al Facultăţii de Istorie din Universitatea din Bucureşti.

 Fostul ministru de externe a explicat şi rolul Crimeei în sistemul de apărare al Rusiei, dar şi legătura dintre aceasta şi Transnistria. “Dacă trasezi o linie din Crimeea în Transnistria iar apoi la Kaliningrad, acea linie reprezintă sistemul lor de apărare faţă de Occident. Nu cred că vor renunţa la el. De aceea nu am niciun fel de încredere că Republica Moldova va rezolva dosarul transnistrean.“ “Republica Moldova va trebui să aleagă între Transnistria şi apropierea de Bruxelles”, a conchis Cioroianu. “S-ar apropia mai uşor şi mai repede de Uniunea Europeană dacă nu ar avea această piatră de moară numită Transnistria”.

 # Video al fostul ministru de externe român , Adrian Cioroianu, în emisiunea ,, După 20 de ani ,, la PRO TV: “Rusia fără Ucraina nu este un imperiu. Ce sacrificiu va trebui să facă Moldova în următorii ani »

http://stirileprotv.ro/emisiuni/dupa-20-de-ani/rusia-fara-ucraina-nu-este-un-imperiu-ce-sacrificiu-va-trebui-sa-faca-moldova-in-urmatorii-ani.html

Luc MICHEL

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www.eode.org

https://vimeo.com/eodetv/

NOSTALGIE DE LA GRANDE-ROUMANIE : GRANDE MARCHE POUR L’ANNEXION DE LA BESSARABIE ALA ROUMANIE

# PRIDNESTROVIE – PMR INFO/ 

 LM avec PRO TV – PCN-SPO/ 2014 10 12/ PMR - LM marche bessarabie à bucarest (2014 10 13) FR

Une marche aux relents russophobes et atlantistes, où la „réunification“ (la Bessarabie a été roumaine 21 ans de 1918 à 1939 et … russe ou soviétique 176 ans, de 1792 à 1918 et de 1939 à 1989) est proclamée « objectif national ». Avec en vedette l’ex tenisman Illie Nastase, devenu sénateur et de mère moldave, qui est la figure de proue de cette campagne ultra-nationaliste, dans une Roumanie devenue poisson-pilote de la politique anti-russe du NATO.

 … La Bessarabie, c’est-à-dire l’actuelle Republica Moldova, qui fut libérée par les russes de la domination ottomane sous la Grande Catherine et a été russe jusqu’à son annexion par la Grande-Roumanie en 1918, roumaine seulement 21 ans de 1918 à 1939, puis soviétique de 1939 à 1941 et de 1944 à 1991.

 La nostalgie de la Grande-Roumanie, avec ses rêves d’annexion de la Moldavie, y compris la « Transnistrie » (le nom donné par l’Etat fasciste roumain à cette province soviétique, qui n’a jamais appartenu à la Bessarabie, a été annexée avec l’Oblast d’Odessa de 1941 à 1944 par les fascistes Roumains, jointe à la Moldavie soviétique par Staline, et s’est séparée de la Moldavie en 1989 et en 1991), est soigneusement entretenue par l’OTAN et Washington.

 C’est précisément les rêves de Grande-Roumanie avec annexion de la Moldavie qui a conduit la République Moldave du Dniester (PMR ou Pridnestrovie en Russe) – la soi-disant « Transnistrie » des Occidentaux -, à majorité slave ukraino-russe à auto-proclamer son indépendance dès 1989, avant même l’implosion de l’URSS. Et à devenir un Etat de facto, avec tous les attributs de la souveraineté.

 Voir sur le site de PRO TV (la première Télévision roumaine) :

« Mars pentru unirea Basarabiei cu Romania, in centrul Capitalei. “Traiasca Moldova, Ardealul si Tara Romaneasca”. »

http://stirileprotv.ro/stiri/actualitate/moldova-ardealul-si-tara-romaneasca-mii-de-tineri-au-cerut-unirea-romaniei-cu-republica-moldova-la-un-miting-in-capitala.html

Georges Bush I disait en 1991 que « le nationalisme ukrainien était suicidaire ». Visiblement le nationalisme roumain est atteint de la même folie suicidaire …

 LM

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Page Facebook ‘Pridnestrovie – PMR Coordination Center’:

https://www.facebook.com/pridnestrovie.pmr.center

Blog ‘Pridnestrovie – PMR Info’:

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Renzi aumenta l’Iva sul pane e la riduce per i proprietari degli yacht!

Renzi diventa un “Robin Hood” al contrario: vuole aumentre l’Iva su pane, latte e zucchero, ma l’ha già ridotta ai ricchi proprietari di yacht

Nelle pieghe del decreto “Sblocca Italia” del Governo c’è una norma, che fa a pugni con tutti i discorsi che Matteo Renzi ha fatto, sin dal suo insediamento. Il Presidente del Consiglio si è sempre rivolto ai cittadini dicendo che i sacrifici, necessari per rispettare i parametri imposti dall’Unione Europea, debbano essere distribuiti affinché le fasce di popolazione con redditi più alti diano il maggiore contributo. Spulciando le norme del cosiddetto decreto “Sblocca italia” si legge della riduzione dell’Iva al 10% per i cosiddetti “Marina resort”; questi sono porzioni dei porti destinate al pernottamento dei turisti all’interno delle propri e unità ed è stata inserita, ha detto il governo, per “rendere più appetibile la sosta presso gli ormeggi in transito italiani e far rientrare nelle nostre acque una parte delle 40.000 imbarcazioni fuggite all’estero per le politiche repressive del Governo Monti”.
In pratica si tratta di fare uno sconto ai proprietari di yacht e catamarani, i quali hanno il problema di arrivare e fine mese. In un momento in cui si parla di mettere mano alle aliquota Iva, con particolare riferimento a quelle ridotte relative ai beni di prima necessità come pane, zucchero e latte, questa norma fa salire il sangue alla testa alla popolazione sempre più sotto l’effetto di uan crisi che non finisce di mordere.

Sui social network numerosi sono i commenti critici al provvedimento del governo Renzi: Massimo, ad esempio scrive: “Sbloccare l’Italia per Renzi vuol dire fare sconti e dare servizi a chi può permettersi una barca…questo mentre noi comuni mortali fatichiamo a pagare una TASI maggiore della vecchia IMU!!” e Cesare si sfoga affermando : “Infatti aumentano l’iva sui prodotti alimentari di prima necessità… Non ho parole, solo insulti!”.

Fonte: net1news.org
http://www.nocensura.com/2014/10/renzi-aumenta-liva-sul-pane-e-la-riduce.html

‘LE DEBAT PANAFRICAIN’ DU 5 0CTOBRE 2014 / LUC MICHEL SUR ‘AFRIQUE MEDIA’ TV …

Emission intégrale /2014 10 05 /

avec Afrique Media TV – EODE Press Office/

EODE-TV - AFRIQUE.M.TV débat panafricain FULL EMISSION (2014 10 05) FR

Video intégrale sur :  

Luc MICHEL parle :

* Des armements russes et de l’enjeu géostratégique des S300 ;

* Du Tchad et sa place géopolitique comme puissance régionale ;

* Des changements de régime planifiés par les USA en Afrique sous prétexte de l’alternance.

 Avec aussi le nouveau Correspondant d’AFRIQUE MEDIA à SOTCHI – RUSSIE :

Fabrice Beaur, SG du PCN, administrateur de EODE ZONE RUSSIA-CAUCASUS, mais aussi fondateur du MCR libyen en France en 1997, qui parlera du Franc CFA et des armements russes …

 # SUJETS DU ‘DEBAT PANAFRICAIN’

DU DIMANCHE 5 OCTOBRE 2014 :

 SUJETS D’ACCUEIL

1- PANAFRICANISME : les obstacles des média panafricain en milieu occidental. (NOUHA SADIO, Jean DEDIEU AYISSI, Patient Parfait Ndom)

2- NIGER/AFFAIRE TRAFIC DE BEBE: le juge d’instruction de Niamey a émis un mandat d’arrêt national à l’encontre d’Hama Amadou. Le Président de l’Assemblée nationale de plus en plus écarté de la course à la présidentielle ? (ABDOU ADAMOU, SIMO, Eric YOMBI)

3- AFFAIRE BLE GOUDE/CPI: Audience de confirmation des charges. (HADI DIAKITE, François BIKORO, François Beyo)

4- FRANC CFA : Jean Louis BILLON appelle à la dévaluation. A quelle fin ? (Dr BASSILEKIN Fabrice BEAUR, Prof NICOLAS AGBOHOU)

5- RCA : Où sont passés les 3 millions de dollars offert par l’Angola? (Mme NDENHA, Jules NJAWE)

6- ARMENTS RUSSES : La question des S300. Les armements russes comme enjeu géostratégique. (LUC MICHEL)

 SUJETS A DEBATTRE

1- NATIONS UNIES : Discours pour la paix, action contre la paix. (MINUSMA, MONUSCO, ONUCI, MINUSCA, MANUSOM…)

– MINUSMA : Le Tchad menace de retirer ses troupes. Quelles conséquences ?

2- AFRIQUE/RUSSIE : Moscou en pôle position dans le domaine de l’armement. Quelle lecture?

3- FUTURES PRÉSIDENTIELLES EN AFRIQUE : le vent est-il favorable à la reconduction des régimes en place ?

 EODE-TV / EODE Press Office

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www.eode.org

https://vimeo.com/eodetv/