Le tasse di Renzi

Scritto da Giuliano Cazzola • 13 ottobre 2014

arton14338 ‘’La flessibilità dell’Italia ci costerà quasi 52 miliardi di batosta su Iva e imposte indirette. E’ la contropartita che Renzi ha messo sul tavolo di Bruxelles per pagarsi la prossima campagna elettorale. Un modo subdolo per finanziare la corsa alla sua riconferma, visto che ormai pare ovvio che la parabola di questo governo sia al tramonto”. Così il deputato leghista Filippo Busin, commentando i numeri della clausola di salvaguardia che Renzi è in procinto di firmare per ottenere l’allentamento dei vincoli. “Dodici miliardi e 4 milioni di rincari nel 2016, 17,8 nel 2017 e 21,4 nel 2018: il governo Renzi baratta la flessibilità con una maxi-stangata fiscale’’.

Fin qui l’Ansa. Purtroppo, anche se a parlare è un deputato del Carroccio (nel suo partito fanno ancora i conti con il pallottoliere), i numeri citati nella dichiarazione rispondono a verità. Le clausole di salvaguardia sono un marchingegno della politica di bilancio e vengono previste quando le coperture finanziarie non sono né credibili né convincenti. E finiscono sempre per andare a sbattere su nuove tasse perché sono le sole in grado di assicurare, il più possibile,  entrate certe. Queste clausole somigliano alla rete di sicurezza che sta sotto i volteggi degli acrobati per garantire la loro sicurezza. Dovrebbe evitare i crolli troppo bruschi dei conti pubblici. Ma, ad abusarne, come sta facendo Pier Matteo Renzi Tambroni, anche queste reti  finiscono per strapparsi. Come quelle dei circhi di periferia.
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Le tasse di Renziultima modifica: 2014-10-13T20:18:58+02:00da davi-luciano
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