LO SCHEMA PONZI DEL TFR IN BUSTA PAGA

ma no le banche sono brave, lo sostengono anche quelli che protestano contro l’austerità, che guai a lasciare l’euro, l’euro la moneta dei banchieri appunto. Mica si vorrà tornare ad una moneta nazionale?? Guai, è troppo “nazionalista” e poco “globalista” come sceltaPare che  l’Abi (Associazione Bancaria Italiana) si si sia detta disponibile alla possibilità che le banche finanzino le imprese per smobilizzare il TFR che andrà a finire in busta paga, purché ci sia la garanzia statale. La quale garanzia statale fa aumentare il debito;  ma questi sono dettagli: semmai ci penserà la Cassa Depositi e Prestiti, ad estendere la garanzia alle banche…Tanto, da quelle parti, hanno i risparmi postali degli italiani. Che volete che sia mai?!
In pratica funziona così:
le imprese che devono erogare il TFR si rivolgono al sistema bancario che, una volta ottenuta la garanzia statale, eroga i soldi per smobilizzare il TFR, che finalmente giunge in busta paga.
Però, in busta paga, non  arriva nella sua interezza. Perchè, per lo Stato, il TFR in busta paga costituisce materia imponibile da tassare. In altre parole, lo Stato tassa oggi ciò che avrebbe dovuto tassare domani; quindi si anticipa un po’ di gettito: diciamo 3.5 miliardi,secondo alcuni calcoli circolati nei giorni scorsi. Niente male per uno Stato con le pezze al culo.
Mentre accade tutto ciò che avete letto, che fanno le banche?
Le banche cartolarizzano i crediti concessi per smobilizzare il TFR e, sempre con la garanzia statale, vanno dalla BCE e li pongono a garanzia di nuovi prestiti TLTRO, migliorando così anche i coefficienti di erogazione del credito alle imprese, che è condizione essenziale per non dover rimborsare in anticipo (nel 2016) i prestiti ricevuti (27 mld) nel mese di settembre.
 
E chi prende il TFR (quel che rimane) in busta paga, che ci fa?
Semplice: lo utilizzerà per pagare le utenze scadute, o le rate del mutuo sospese. Se avanzerà qualcosa lo darà ad Equitalia per non farsi pignorare l’automobile.
 
Facile, no?
Se volete leggere qualcosa di più dettagliato sul tema TFR in busta paga, potete trovarlo QUI
 
Pubblicato da Paolo Cardenà 

Guerra a Ebola o Guerra per il Petrolio?

‘Se si controlla il petrolio, è possibile controllare intere nazioni‘. [Henry Kissinger]

Il presidente Nobel per la Pace Barack Obama sembra destinato ai libri di storia come il presidente che ha guidato la più aggressiva serie di guerre mai combattute dalle bellicose amministrazioni Washington. Nemmeno George Bush e Dick Cheney gli si avvicinano.

In primo luogo, prima che l’inchiostro si asciugasse sul suo diploma da premio Nobel, Obama annunciava il “surge” in Afghanistan, inviando altri 30000 militari statunitensi in quella parte distrutta del mondo. Poi venne la guerra di Obama contro la Libia di Gheddafi, subito seguita dalla guerra per cercare di rovesciare il siriano Bashar al-Assad. Subito dopo venne “la guerra per la democrazia in Ucraina”, altrimenti meglio nota come tentativo di Obama di provocare la Russia a un nuovo scontro con la NATO, appoggiando un branco di oligarchi, criminali e neo-nazisti a Kiev.

A luglio, l’amministrazione Obama spingeva il presidente a tentare una seconda volta di bombardare la Siria, presumibilmente per distruggere il SIIL, fanatica setta sunnita jihadista che sarebbe una joint venture tra CIA e intelligence israeliana. Ora i consiglieri di Obama, senza dubbio guidati dalla sanguinaria consigliera della sicurezza nazionale Susan Rice, hanno creato una nuova guerra, quella contro ebola. Il 16 settembre, il presidente Obama dichiarava solennemente tale guerra, annunciando con grande sorpresa della maggioranza dei cittadini in salute, che aveva ordinato a 3000 soldati statunitensi, i cosiddetti “stivali sul terreno” che il Pentagono si rifiuta d’inviare in Siria, d’intraprendere la guerra contro… un virus?

Con un’accurata apparizione presso il Centro per il Controllo delle Malattie (CDC) statunitense, Obama ha letto un discorso agghiacciante. Definiva i presunti focolai di ebola in Africa occidentale “minaccia globale che richiede una risposta davvero globale. È un’epidemia che non solo minaccia la sicurezza regionale, ma potenziale minaccia alla sicurezza globale, se questi Paesi si spezzassero, se le loro economie si spezzassero, la gente andrebbe nel panico”. Obama continuava evocando immagini che avrebbero fatto sbavare d’invidia il romanziere di Andromeda Strain, Michael Chrichton. Obama ha aggiunto “ha effetti profondi su tutti noi, anche se non contraiamo direttamente la malattia. Tale epidemia è già fuori controllo“.

Con tale introduzione da rizzare i capelli, il presidente della più grande potenza mondiale annunciava la sua risposta. Nel ruolo di comandante in capo degli Stati Uniti d’America annunciava di aver ordinato a 3000 soldati statunitensi di recarsi in Africa occidentale per ciò che chiama “la maggiore risposta internazionale nella storia del CDC“, senza chiarire se il loro compito sia sparare al virus ovunque appaia, o sparare a qualsiasi povero sventurato africano sospettato di aver l’ebola. Poco importa che l’esercito statunitense non abbia nemmeno 3000 uomini con una minima formazione in salute pubblica. Prima di andare tutti nel panico e fare la coda per comprare milioni di “vaccini anti-ebola” non testati ed altamente pericolosi che le principali aziende farmaceutiche si preparano a gettare sul mercato, alcune peculiarità dell’epidemia di ebola in Africa sono degne di nota.

Morti per ebola certificate?

La direttrice dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Margaret Chan, in una conferenza stampa del 13 settembre lanciava l’allarme, avvertendo che ebola in Africa occidentale è fuori controllo. “Nei tre Paesi più colpiti, Guinea, Liberia e Sierra Leone, il numero di nuovi pazienti aumenta assai più velocemente rispetto alla capacità di gestirli“, affermava Chan, secondo cui quasi la metà dei 301 operatori sanitari che si occupavano dei presunti pazienti di ebola era morta, e che 2400 persone su 4784 casi in Africa erano morte di ebola. L’8 agosto, Chan dichiarava che l’ebola in Africa è un’”emergenza sanitaria internazionale”, qualunque cosa ciò significhi. Un grosso problema per Chan e i suoi sostenitori, tuttavia, è che le loro statistiche su ebola sono molto, molto dubbie.

Per chi ha la memoria corta, è la stessa Margaret Chan dell’OMS di Ginevra colpevole, nel 2009, di aver diffuso il panico mondiale per far assumere vaccini non provati sull’”influenza suina”, dichiarandola pandemia globale con statistiche che basate sui sintomi del raffreddore comune spacciati per “influenza suina”, come nasi occlusi, tosse, starnuti, mal di gola. Mutando la definizione dell’OMS dell’influenza suina, permise che le statistiche della malattia dichiarassero la pandemia. Una frode totale, criminale, commessa da Chan consapevolmente o inconsapevolmente (potrebbe essere semplicemente stupida, ma le prove suggeriscono il contrario), a nome dei cartelli farmaceutici di Stati Uniti e Unione europea.
In un recente articolo del Washington Post si è ammesso che il 69% dei casi di ebola in Liberia non è stato confermato dagli esami del sangue nei laboratori. La Liberia è l’epicentro dell’allarme ebola in Africa occidentale. Più della metà dei presunti morti di ebola, 1224, e quasi la metà di tutti i casi, 2046, sono in Liberia, dice l’OMS. E il test diagnostico dell’US FDA per la conferma in laboratorio di ebola è talmente viziato che l’FDA ha proibito a chiunque di affermare che sia sicuro o efficace. Ciò significa che una parte significativa del restante 31% dei casi di ebola confermati in laboratorio potrebbe essere falso. In breve, nessuno sa di cosa 1224 liberiani siano morti nelle ultime settimane. Ma l’OMS afferma che sia ebola. Si noti che i Paesi colpiti dalla allarme ebola sono tra le regioni più povere e travagliate dalla guerra di tutto il mondo.

Le guerre per i diamanti insanguinati e le guerre tribali coloniali genocide hanno lasciato una popolazione devastata e mal-nutrita. L’OMS indica ufficialmente ebola, ora rinominato EVD per malattia da virus ebola, “I primi focolai di EVD sono apparsi in villaggi remoti nell’Africa centrale, presso foreste pluviali tropicali, ma la più recente epidemia in Africa occidentale ha interssato importanti zone urbane e rurali…” OMS osserva inoltre che, “Si pensa che i pipistrelli della frutta della famiglia Pteropodidae siano naturali veicoli del virus ebola. Ebola è diffuso nella popolazione umana attraverso trasmissione di sangue, secrezioni e altri fluidi corporei da animali infetti, come scimpanzé, gorilla, pipistrelli della frutta, scimmie, antilopi forestali e istrici trovati malati o morti nelle foreste pluviali“. Poi il rapporto ufficiale dell’OMS su ebola del settembre 2014, afferma: “difficilmente si distingue EVD da altre malattie infettive come malaria, febbre tifoidea e meningite“.
Mi scusi, Margaret Chan, può ripeterlo lentamente? Difficile distinguere EVD da altre malattie infettive come malaria, febbre tifoidea e meningite? Ammettendo che il 69% dei casi dichiarati non sia mai stato adeguatamente testato? E affermate che i sintomi di ebola sono “improvvisa comparsa di febbre, stanchezza, dolori muscolari, mal di testa e mal di gola. Seguiti da vomito, diarrea, eruzioni cutanee, disfunzione renale ed epatica, e in alcuni casi, emorragie interne ed esterne“? In breve, la nuova guerra del presidente Obama a ebola ha solo una base vaga ed infondata.

Un aspetto sorprendente della nuova preoccupazione del presidente degli Stati Uniti per la situazione in Liberia e in altri Stati dell’Africa occidentale, in cui si parla di presunte ondate di ebola, è la presenza di enormi giacimenti di petrolio non ancora sfruttati. Le coste al largo della Liberia e dell’Africa occidentale, nella comoda mappa delle “zone di ebola”, presentano vaste risorse di gas e petrolio non sfruttate. La questione del petrolio in Africa occidentale, in particolare nelle acque del Golfo di Guinea, è sempre più strategica sia per la Cina che gira per il mondo in cerca di sicure future fonti d’importazione di petrolio, e gli Stati Uniti, la cui geopolitica del petrolio è riassunta da una battuta dell’allora segretario di Stato Henry Kissinger, nel 1970: ‘Se si controlla il petrolio, è possibile controllare intere nazioni‘.
L’amministrazione Obama e il Pentagono continuano la politica di George W. Bush, che nel 2008 creò l’US Africa Command o AFRICOM, per combattere la crescente presenza economica cinese in Paesi africani potenzialmente ricchi di petrolio. L’Africa occidentale è un forziere petrolifero rapidamente emergente, a malapena sfruttato. Uno studio del dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti prevede che la produzione di petrolio africano aumenti del 91 per cento tra il 2002 e il 2025, pertanto il presente allarme ebola nella regione. Le compagnie petrolifere cinesi sono sempre più attive in Africa occidentale, e in tutta l’Africa, in particolare Angola, Sudan e Guinea, ultimo epicentro della nuova guerra a ebola in cui Obama invia truppe.

Se il presidente degli Stati Uniti fosse sinceramente preoccupato di contenere una emergenza sanitaria, avrebbe potuto guardare all’esempio della nazione caraibica, dichiarata paria dagli statunitensi, Cuba. Reuters riferisce che il governo cubano, della piccola isola-nazione di 11 milioni di abitanti finanziariamente in difficoltà ed economicamente sanzionata, con un bilancio nazionale di 50 miliardi di dollari, un PIL di 121 miliardi e PIL pro capite di poco più di 10000 dollari, ha inviato 165 medici in Africa, nelle regioni con focolai di ebola. Washington invia 3000 truppe. C’è del marcio riguardo lo spaventoso ebola.

Fonte & Fonte
http://freeondarevolution.blogspot.it/2014/10/guerra-ebola-o-guerra-per-il-petrolio.html?utm
http://altrarealta.blogspot.it/

I CITTADINI CACCINO I BANCHIERI CENTRALI REI DI AVER CREATO E ALIMENTATO UN DEBITO IMPAGABILE CHE GENERA INTERESSI ASSURDI CHE AFFMANO IL POPOLO E GLI STATI

no la colpa è dei tedeschi…se lo dicono anche i media sussidiati sarà vero no?
E poi basta attaccare le banche ed i banchieri, poverini… è roba da cattivi inneggiatori di passate dittature…

Il governatore della Banca centrale europea torna sul tema dell’occupazione e chiede nuove misure per far ripartire l’economia. “In Italia non c’è pericolo licenziamenti di massa, la crisi ha già colpito. Le riforme devono favorire flessibilità in entrata dei giovani, non in uscita”
PER MERCATO LIBERO ECCO LA GIUSTA FINE CHE DOVREBBERO FARE I BANCHIERI E I DRAGHI…NEL NOME DELLE CROCIATE DELLA LIBERTA’ DELA DEMOCRAZIA E DELLA CRESCITA …
UCCIDERE IL DEBITO …UCCIDERE  CREDITORI CHE HANNO CREDUTO IN MANIERA SBAGLIATA CHE QUALCUNO RIPAGHI SEMPRE E COMUNQUE IL CREDITO…CON I SOLDI DELLE TASSE E SOTTOPAGANDO

DRAGHI  E’ L’EMBLEMA DEL POTERE DELLA FINANZA SULL’ECONOMIA..IL POTERE DELLE BANCHE CENTRALI CHE SOSTENGONO L’INTERESSE DELA FINANZA SUI POPOLI..
Draghi e le banche centrali hanno reso questo mondo MOLLE…non permettendo il fallimento di molte banche…non permettendo la pesante ristrutturazione dei debiti…e per evitarlo..hanno innondato il mondo di liquidita’, hanno tenuto i tassi bassi e hanno permesso alle tasse di crescee a dismisura..uccidento lo spirito animale dell’uomo e ammazzando la sua voglia di crescere.
LE BANCHE CENTRALI CON I LORO TENTACOLI MORTALI HANNO FAORITO LO STATUS QUO DEI POTENTATI ECONOMICI..
anche ora che Draghi attacca gli stati e chiede piu’ lavoro…lo fa con l’abolizione dei diritti dei lavoratori..e non con una pesante riduzione delle tasse…

Il diritto al licenziamento rendera’ piu’ basso il costo del lavoro per le aziende e quindi servira’ solo per achiavizzare ancor di piu’ le masse molli di un’europa pronta all’olocausto.
mentre filosofi del cazzo come Piketty assurgono al ruolo di nuovi eroi perche’ teorizzano che i ricchi devono pagare l’errore delle banche centrali e dei governi con tasse di successione ..
non far fallire il debitore che non puo’ pagare vuol dire moral hazard..vuol dire mantenimento del potere a tutti i costi,..vuol dire mettere le mani in tasca delle persone per pagare i debiti, vuol dire non far crescere un popolo..non per colpa dei governi..MA PER COLPA DELLE BANCHE CENTRALI .
MA IL POPOLINO OGGI E’ PURE CAPACE DI APPLAUDIRE UN DRAGHI E IL SUO DISEGNO CRIMINALE..
1) IMPORRE TENSIONE FINANZIARIA ED ECONOMICA PER FAR PASSARE LEGGI A FAVORE DELLA GRANDE FINANZA E CONTRO IL POPOLO.
2) POTER FARE UN GRANDE QE EUROPEO PER SOSTITUIRE NEL MONDO IL QE AMERICANO DURANTE IL EMSE DI OTTOBRE
il grande ricatto di Draghi ..è in relata’ Un grande bluff….le banche centrali sono oramai esauste e spaventate..sono uomini non certo infallibili…sono malati terminali che non si arrendono….E QUINDI SONO PERICOLOSI ….ANZI..COME OGNI DITTATORE ALLA FINE DELLA SUA CARRIERA… SONO PIU’ PERICOLOSE CHE MAI…
O vengono portate in piazzale loreto e fatta giustizia..o fino all’ultimo saranno loro a UCCIDERE E AFFAMARE UN POPOLO…..con l’talia in testa.
http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.it/2014/10/draghi-disperato-o-calcolatoretutto.html?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews

NECESSITE D’UNE AVANT-GARDE PANAFRICAINE / DEBAT PANAFRICAIN AVEC LUC MICHEL A MALABO I (4)

EODE-TV & RTVGE/

2014 09 14/

EODE-TV - RTVGE LM malabo I (4) (2014 09 14) FR

LUC MICHEL A MALABO I (Partie 4) /

Cette video est la QUATRIEME intervention de Luc MICHEL dans le débat :

L’AFRIQUE DOIT ALLER DE L’AVANT. LA NECESSITE D’UNE AVANT-GARDE PANAFRICAINE AUTOUR D’UN NOYAU DUR DE PAYS AVANCES

avec Virgilio ELA MOTU MANGUE et Martial BISSOG …

 Video sur : https://vimeo.com/107021956

 # Premier débat panafricain organisé par la RTVGE, la ‘Television de Guinea Ecuatorial’ le 14 septembre 2014, sur le thème « PREMIO UNESCO PARA LA INVESTIGACION EN CIENCIAS DE LA VIDA ».

Débat présenté par Virgilio ELA MOTU MANGUE (Directeur-général de la RTVGE) et Martial BISSOG (éditorialiste).

 Avec Luc MICHEL, Jean De Dieu AYISSI (Cameroun), Parfait NDOM (Gabon), Moustapha DIEYE (Sénégal), Roger BONGOS (RDC), Nouha SADIO (Sénégal), M. DIAKITE (Mali), François BIKORO (Cameroun).

 EODE-TV / EODE Press Office

 Capture d’écran:

Luc MICHEL et Virgilio ELA MOTU MANGUE, directeur-général de la RTVGE.

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