Processo ai No Tav. Parlano le pm

Giornata di tensione per la prosa della pm che suscita esasperazione e proteste. Sgomberati pubblico e tre imputati. Le difese chiedono l’allontanamento del cronista de La Stampa per aver filmato gli imputati in aula contro l’ordinanza del tribunale. Stessa protesta contro le riprese del Tg Piemonte. Richieste condanne per 194 anni

di Fabrizio Salmoni

Aria tesa stamane in aula bunker alla ripresa del processo ai 53 No Tav e per l’inizio della discussione. La tensione, già alimentata da un ennesimo puntiglioso controllo sul pubblico in entrata (che rischio comporta una quarantina scarsa di persone, già tutte identificate più volte?) è stata alzata dalla fraseologia impiegata dalla pm

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 Pedrotta nella sua arringa: stile paramilitare, guerriglia, intenti di “espugnare” il cantiere, “i dimostranti hanno sfogato i loro istinti primordiali”. Termini estremi, eccessivi che, insieme al tono sarcastico nel rivolgersi agli imputati, causavano lazzi e rimbecchi. Non potevano avere tutti i torti. Era paradossale sentire argomentare che “chi alzava le mani lo faceva per ostacolare le forze dell’ordine” o che i dimostranti davanti alla pinza meccanica “avevano atteggiamento provocatorio, di scherno, arrogante invece che timoroso” o che “la Libera Repubblica della Maddalena era un posto di comando con caratteristiche militari, un’organizzazione per il controllo del territorio”. Si alzano gli imputati e cominciano a leggere un comunicato. Il Presidente fa sgomberare l’aula dal pubblico plaudente e da tre imputati. L’udienza continuava quindi a porte chiuse.

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La requisitoria proseguiva sullo stesso tono attaccando i testi della difesa (e indirettamente gli avvocati) definendoli irrilevanti o addirittura bugiardi e cita tra i tanti Davide Bono (consigliere regionale 5Stelle), Ezio Bertok, Claudio Giorno e altri, mettendo cosi un dito sulla piaga di una pletora di testi a difesa effettivamente poco preparati, vaghi e contradditori (una pecca del sistema difensivo che potrebbe costare caro): “con questi testimoni, la difesa ha solo cercato di contenere i danni…”. Vedremo cosa avranno da dire gli avvocati sui testi poliziotti con l’identica relazione di servizio…Ma intanto potrebbe profilarsi qualche richiesta di provvedimento per falsa testimonianza.

Pedrotta attacca anche, ma meno efficacemente, il perito medico Ferrero per superficialità affermando che non ha visitato le persone offese, che non può escludere che delle pietre provochino distorsioni se non ha visto i proiettili che venivano lanciati, che i certificati dei poliziotti non erano prognosi di infortunio ma “certificati con finalità di valutare l’idoneità a rientrare in servizio”.

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Ma anche su questo punto probabilmente le difese andranno a nozze. Passa poi a esaminare le posizioni dei singoli imputati. riservando loro apprezzamenti sprezzanti: “gente che proclama di battersi per dei valori e poi nega le sue responsabilità…Giorgio Rossetto vuole fare il leader ma non pagarne le conseguenze…”

E’ alla fine dell’intervento che si crea un altro incidente. Gli avvocati chiedono l’espulsione dall’aula e la sanzione per il cronista Massimiliano Peggio de La Stampa per aver filmato gli imputati contro il divieto in aula e di aver postato foto e filmati sul sito online del suo giornale, prontamente rimossi ma solo parzialmente (un paio di imputati denunciano che foto e filmati sono rimasti). Qualcuno di loro potrebbe fare richiesta di danni. Stessa protesta contro la Rai Tg Piemonte che dichiara di aver già cancellato il girato.

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Si riprende con l’arringa della pm Quaglino sui fatti del 3 Luglio. Il tono è lo stesso, la parlata più impacciata. Anche lei indulge inaffermazioni azzardate come “manifestanti vestiti da black block”(?), “piano organizzato”, “tattiche di guerriglia”, “artiglieria” (parlando di fionde reperite sul terreno), “giochi di guerra”, e rischia il ridicolo citando Jan Palach e Pannella come veri protagonisti di atti simbolici…Discute le lesioni addossando le responsabilità di una storta a chi fa camminare gli agenti su suolo a rischio o a chi li “sbilancia”. Insomma, un arsenale di argomenti per dimostrare che il 3 Luglio, invece di cittadini arrabbiati sono scesi in campo commandos di corpi speciali. E’ un teorema paradossale che dimostra ancora una volta un particolare accanimento ma anche qualche limite culturale: questi pm sembrano non aver mai sentito parlare di lotte sociali.

Alla fine le richieste sono adeguate ai toni delle requisitorie: da sei mesi a sei anni. Arriva a ruota il commento di Francesca Frediani, consigliere regionale 5Stelle: “Se queste richieste verranno confermate avremo la certezza di vivere in un paese in cui il diritto al dissenso è ormai negato, schiacciato dal peso degli interessi economici di poche persone”.

(F.S. 07.10.2014)

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Pene richieste:

Avossa Gabriela 6 anni, Bindi Jacopo 3 anni e 5 mesi, Cecur Maya 6 anni, Centanni Luca 3 anni e 5 mesi, Fissore Guido con attenuanti 1 anno e 10 mesi, Imperato Tobia con attenuanti 2 anni, Maniero Fabrizio 3 anni e 9 mesi, Palumbo Gianluca 3 anni e 5 mesi, Rivetti Cristian 3 anni 5 mesi e 5 giorni, Rossetto Giorgio 6 anni, Martoia Alex 6 mesi e 2000 euro, Nadalini Roberto 4 anni, Ferrari Gianluca 4 anni, Bifani Marta 3 anni e 10 mesi, Soru Salvatore 3 anni e 11 mesi, Latino Stefano 3 anni e 10 mesi, Gris Alvise 3 anni e 10 mesi, Anicot Corentine 3 anni e 10 mesi, Baldini Filippo 3 anni e 10 mesi, Calabrò Damiano 3 anni e 10 mesi, Del Sordo Michele 6 anni, Filippi Gabriele 3 anni e 10 mesi, Ginetti Antonio 6 anni, Jara Marin Marcelo 3 anni e 10 mesi, Lavezzoli Mirko 3 anni e 10 mesi, Massatani Davide 3 anni e 10 mesi, Milani Lorenzo 3 anni e 10 mesi, Schiaretti Matteo 3 anni e 10 mesi, Sistili Clara 3 anni e 10 mesi, Sorroche Juan Fernandez 6 anni, Ferrari Maurizio 6 anni, Rocca Zeno 3 anni e 10 mesi, Riva Elena 3 anni e 10 mesi, Paolucci Giacomo 3 anni e 10 mesi, Parisio Francesco 3 anni e 10 mesi, Radwane Ali Sharif 1 anno e 4 mesi, Lussi Tomas 1 anno e 4 mesi, Pia Valerio 3 anni e 2 mesi, Ziglioli Davide 3 anni e 2 mesi, Bastioli David 3 anni 2 mesi e 15 giorni, Vitali Andrea 3 anni 2 mesi e 15 giorni, Nucera Mario 3 anni e 2 mesi, Gullino Samuele 3 anni 2 mesi e 15 giorni, Giordani Piero 3 anni 2 mesi e 15 giorni, Conversano Giuseppe 3 anni e 2 mesi, Binello Roberto 3 anni e 2 mesi, Grieco Matteo con le attenuanti 2 anni, Bernardi Francesco 3 anni 1 mese e 15 giorni, Arboscelli Nicola 3 anni e 1 mese, Hassanaj Artan 3 anni e 1 mese, Perottino Fabrizio 3 anni e 1 mese, Custureri Luca 3 anni e 10 giorni, Guido Federico 3 anni e 1 mese.

Complessivi 193 anni e 6 mesi di pena detentiva richiesta.

Processo ai No Tav. Parlano le pmultima modifica: 2014-10-08T13:29:43+02:00da davi-luciano
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