Homs, ribelli”moderati”uccidono 46bambini a scuola

– Scuola primaria di Akmrema, Homs:
autobombe di ribelli “moderati” uccidono 52 persone di cui 46 bambini.

Al link: http://www.siriapax.org/?p=1606

del Coordinamento nazionale per la pace in Siria,

16 foto ci mostrano i volti sorridenti di molti dei bambini poi morti il primo ottobre, meritano la stessa attenzione dei quattro occidentali uccisi dall’ Isis

” …..perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
http://www.comedonchisciotte.org/site//modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=75737

I soldati iracheni non vogliono morire per gli Stati Uniti

L’analista di geopolitica Patrick Henningsen ha riferito a RT che molti soldati dell’esercito iracheno ritengono che non abbia nessun senso morire per il governo fantoccio di Baghdad controllato dagli USA, poiché si rendono conto che ciò porterà alla cancellazione dell’Irak come Stato.

RT: Molti soldati hanno disertato l’esercito iracheno, perché l’hanno fatto?
Patrick Henningsen: Come già è stato riportato, ci sono molte ragioni sul perché l’esercito iracheno sia stato così inefficiente nonostante il fatto che i suoi uomini superassero le 250.000 unità in confronto alle 20-30.000 che hanno veramente combattuto contro l’ISIS. Il morale era molto basso e anche l’organizzazione dell’esercito iracheno lascia a desiderare. In poche parole, le forze armate dell’Irak sono nel caos totale. Ma visto come riflesso del Paese, anch’esso nel caos totale, non dovrebbe essere una sorpresa. L’altro problema che ha a che fare col morale dell’esercito iracheno è che tanti soldati che servono nell’esercito iracheno pensano che forse non sia così auspicabile morire per il governo fantoccio di Baghdad, un governo controllato dagli USA. Sfortunatamente, nonostante la retorica degli USA, dei Paesi NATO e della Gran Bretagna, la maggior parte degli Iracheni vede nel governo di Baghdad un governo fantoccio controllato dagli USA. Per quale motivo dovrebbe morire un soldato sano di mente? Da una parte, immaginiamo che abbia un grande orgoglio nazionale, ma dall’altra lo vediamo costatare che tutto porta alla cancellazione dello Stato nazione dell’Irak.

RT: Perché il governo iracheno sta arruolando di nuovo quei disertori per combattere lo Stato Islamico?
PH: Ora il governo iracheno sta cercando di reintegrare una parte dei soldati che ha perso, uomini che hanno lasciato il posto e sono stati classificati come disertori o semplicemente gente demotivata che se ne è andata. Solo la scorsa settimana a Ramadi, una provincia di Anbar, 150 soldati hanno lasciato il loro posto perché avevano finito le munizioni. Ciò vi dà l’idea della povertà organizzativa dell’esercito iracheno. E questa è la cima di una piramide di 250.000 unità, fortemente armate ma molto inefficienti. Ovviamente tutto ciò è stato organizzato dagli USA. Io penso che l’Irak sia stato volutamente lasciato debole dagli USA. Hanno lasciato deboli le forze irachene affinché più tardi esse necessitassero del loro aiuto. Nonostante ciò che gente come il Generale [Martin] Dempsey possa dire e nonostante ci sia chi parli del “genio del Generale Petraeus”, gli USA hanno lasciato l’Irak in una posizione molto debole, sia militarmente che politicamente, in poche parole, da ogni punto di vista.

RT: Si può garantire che i disertori riarruolati non diserteranno di nuovo?
PH: No, non c’è alcuna garanzia che i disertori amnistiati non se ne andranno di nuovo. Infatti, è probabile che lo faranno, perché i cambiamenti infrastrutturali da fare sono enormi per le forze armate irachene. Stiamo parlando in realtà di un numero che può andare da circa 5.000 a 15.000 disertori che potrebbero essere di nuovo reclutati. Ma ci sono enormi problemi logistici: viaggiare nell’Irak settentrionale e occidentale è molto difficile. In alcuni casi la gente che vuole rimettersi in lista o vuole riarruolarsi perché ha bisogno di soldi o perché sente che è la cosa giusta da fare, non può farlo nei centri di reclutamento perché per raggiungerli occorrono 4 o 5 giorni, mentre normalmente il viaggio durerebbe un giorno. Inoltre, devo sottolineare che uno dei motivi per i quali le forze armate irachene sono così deboli è il problema del settarismo. Le forze armate – come il Paese – sono divise in linee settarie. Gli USA hanno aumentato le sofferenze in 10 o 15 anni di invasione e di occupazione e hanno smantellato le milizie sciite con cui avrebbero potuto lavorare contro l’ISIS. L’ISIS non sarebbe durato una settimana in alcune aree dell’Irak se le milizie sciite fossero state presenti come alcuni anni fa, ma gli USA stanno andando fuori strada nel voler smantellare tutte le milizie, disarmare la popolazione irachena; così facendo, essi hanno bisogno di contare su una gigantesca piramide con le forze armate controllate dall’alto, cosa che sappiamo molto inefficace.

RT: Gli USA hanno fornito un sostanziale aiuto militare all’esercito iracheno. Allora perché esso è così incapace di combattere lo Stato Islamico?
PH: Uno dei problemi principali dell’Irak è la corruzione. Si tratta di abitudini che si sono formate durante l’invasione e l’occupazione americana. Per alcune persone, in molte comunità, i soldi sono veramente pochi. Un sacco di soldi sono andati dispersi, le attrezzature non hanno raggiunto la loro destinazione. Sottoequipaggiamento, sottoarmamento, mancanza di munizioni sono tutte cose normali se si parla a chiunque faccia parte del personale dei servizi di sicurezza o dell’esercito iracheno. Attorno all’anello d’acciaio che circonda Baghdad è tutto più sicuro e affidabile. Dove ci sono veramente i problemi è fuori, nelle estremità Nord ed Ovest dell’Irak, dove il bisogno è maggiore, dove più servono organizzazione ed equipaggiamento e dove però, semplicemente, mancano. Il problema non è quanto denaro occorrerà se non si affrontano i problemi principali, cosa che gli USA non possono fare e che il governo di Baghdad controllato dagli USA non è in grado di fare. Se non si affrontano questi problemi fondamentali, allora nessuna somma di denaro o risorse da impiegare potrà rendere questa forza militare una forza combattente del XXI secolo.

(Fonte – traduzione di M. Guidoni)
http://byebyeunclesam.wordpress.com/2014/10/02/i-soldati-iracheni-non-vogliono-morire-per-gli-stati-uniti/

COME GOOGLE CONTROLLA LE NOSTRE VITE

La morte, i droni, le auto senza conducente. Google sembra espandere la propria area di influenza al di là d’Internet in ogni aspetto della nostra vita. Ma che cosa vuole fare esattamente Google e quali vantaggi dovrebbero avere le persone??

Negli USA ci sono due edifici su sponde opposte. È lì che Google sta preparando i suoi ambiziosi piani per il futuro prossimo .Ma ad un chilometro dal più conosciuto campus della Google di Mountain View (California), c’è un laboratorio di ricerca gigantesco per progetti segreti chiamato Google X.
“In realtà questo laboratorio non è tanto segreto” spiega Oliver Burkeman in un suo articolo pubblicato sul ‘The Guardian’.Grazie alla stampa specializzata in tecnologia sappiamo che quello è il regno del cofondatore di Google: Serguéi Brin.
Lì supervisiona lo sviluppo di auto senza conducente, piccoli drone in grado portare pacchetti senza dover atterrare, palloni gonfiati ad elio per portare Internet 3G nelle parti più remote del mondo, turbine volanti senza equipaggio per raccogliere l’energia eolica d’alta quota, Google Glass, con lenti sempre migliori per la visione di video e per connettersi ad internet in modo perfetto così da poter alienare la maggior parte degli utenti.

Ma esiste un altro edificio che mantiene un “profilo basso” e si trova in Massachusetts Avenue 25, a Washington DC.?In questo edificio da Luglio ha sede la “sezione politico-lobbistica” di Google che conta 110 impiegati agli ordini di Susan Molinari, un’ex deputata Repubblicana di New York.

10 anni fa, quando Google entrò in borsa spese solo 180 mila dollari in attività di lobbying, mentre fino ad agosto di quest’anno, secondo il Wall Street Journal, ha già speso 9,3 milioni di dollari, diventando la seconda più grande società privata piazzandosi davanti a società appaltatrici della difesa come  Lockheed Martin  e superata solo dalla Dow Chemical.

Facebook e Microsoft spendono molto meno.

I politici di Washington sono spesso invitati a grandi cene organizzate dai lobbisti e ricevono contributi elettorali da coloro che rappresentano.  Nel primo semestre di quest’anno, Google, ha “donato” 1,1 milione di dollari per i candidati politici negli Stati Uniti.

Ma Google va ben oltre. Se siete, per esempio, un legislatore dell’Illinois e state pensando di vietare l’uso dei Google Glass durante la guida, potreste essere contattati dai lobbisti di Google per discutere la questione. Se siete in grado di influenzare la legislazione delle auto senza conducente sarete sicuramente invitati a fare un giro su una di queste vetture.

Squadroni di lobbisti di Google si aggirano per Bruxelles e Berlino (teatro di molte battaglie con il governo tedesco per la tutela della privacy), e in molte altre città, come Londra, dove la squadra è guidata da Sarah Hunter, una degli ex assessori di Tony Blair.??

Ma cosa vuole Google?

Questo livello di attività politica è insolito per una società di tecnologia che, visto da un punto di vista semplicistico, è una società di pubblicità con un enorme successo, dal momento che il 90% del loro reddito, circa 52.000 milioni di euro nel 2013, proviene da annunci pubblicitari che appaiono quando si esegue una Ricerca, ha dichiarato Burkeman.??

Ma poi ci sono auto senza pilota e droni. E poi c’è un progetto in cantiere per la raccolta di sangue, saliva e urine di centinaia di volontari anonimi per cercare di prevedere il rischio di attacchi di cuore e altre malattie che minacciano la vita umana.

E Calico, un’azienda che si occupa di biotecnologia fondata da Google, mira, secondo le parole del Time, a “risolvere il problema della morte.”

Forse è il momento di prestare maggiore attenzione alle premesse dei creatori di Google, Larry Page e Sergey Brin, che fin dall’inizio dichiaravano che la missione di Google era “organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e fruibili.”

La chiave di lettura è che in quella frase non vi è alcun riferimento a Internet.

In un certo senso, ogni persona, ogni oggetto, ogni pensiero, ogni cervello, tutto ciò che ognuno fa in ogni momento è “informazione”. Page e Brin avevano avvertito il mondo cosa Google stava progettando. La gente semplicemente non ha preso così alla lettera le loro parole, ancora.?

Fonte: http://actualidad.rt.com

Link: http://actualidad.rt.com/sociedad/view/141185-internet-google-controlar-vidas

29.09.2014

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di LUIGI FABOZZI

Il Punto – 03 ottobre 2014

da “La Voce” 

Dopo la Francia, l’Italia abbandona unilateralmente gli obiettivi di saldo strutturale e di rientro del debito imposti dall’Europa. Per il 2015 la legge di stabilità conterrà tagli di spesa per soli 5 miliardi (rispetto ai 20 miliardi annunciati) e più poco più di 1 miliardo di inasprimento delle tasse. Si punta tutto sui risparmi legati alla riduzione degli interessi sui titoli di stato, che andrebbero invece utilizzati per ridurre il debito. È una manovra molto rischiosa. Come reagirà Bruxelles all’abbattimento dei suoi paletti? E, quel che più conta, come reagiranno i mercati?
È un ammasso di frammenti spesso incoerenti il nostro sistema di welfare. Sostegno ai più poveri, al costo dei figli, conciliazione lavoro-famiglia: salv o che per la sanità, pressoché tutte le politiche sociali sono per chi ha un lavoro e appartiene a una categoria, anziché essere dirette ai cittadini in quanto tali. Bene dunque che Renzi abbia annunciato una riforma complessiva del welfare. Meglio ancora se la farà al più presto.
Sulla qualità delle vita degli italiani ha un ruolo importante la (scarsa) efficienza dei trasporti pubblici locali. Generalmente scadenti e fortemente dipendenti dai contributi pubblici. Manca lo stimolo della concorrenza. Ma come incentivare gli operatori? Vediamo un esempio virtuoso: gli autobus di Londra.
Nel decreto Sblocca Italia una norma dice che gli impianti di incenerimento (localizzati per lo più al Nord) sono autorizzati a operare al limite massimo della capacità per assorbire le eccedenze di rifiuti di altre regioni (più ch e altro quelle del Sud). Esaminiamo vantaggi, svantaggi e possibili correttivi.

  • La manovrina
    03.10.14
    Tito Boeri e Massimo Bordignon

    Il Governo ha messo le carte in tavola sulla Legge di stabilità. I 20 miliardi di tagli alla spesa pubblica si riducono a 5 e saranno lineari. Poche le risorse per finanziare gli ambiziosi progetti annunciati. Bene rimandare gli obiettivi sul bilancio strutturale. Ma cosa dirà l’Europa? E soprattutto i mercati?

  • Da dove partire per la riforma del welfare
    03.10.14
    Chiara Saraceno

    Il welfare italiano è certamente da riformare. Ma occorre farlo in modo coerente, evitando di accentuare la frammentarietà del sistema. Va abbandonata la logica lavoristica, per introdurre invece politiche universali di sostegno al costo dei figli e garantire forme di reddito a chi si trova in povertà.

  • Stile londinese per gli autobus italiani
    03.10.14
    Elisabetta Iossa

    Un buon servizio di trasporto locale aumenta la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Tuttavia il sistema soffre ancora di tanti problemi, in particolare della mancanza di concorrenza. E se dall’Autorità dei trasporti sembra soffiare un vento di cambiamento, ecco cosa si può imparare da Londra. 

  • Rifiuti: bruciarli meglio per bruciarne meno
    03.10.14
    Antonio Massarutto

    Gli inceneritori di rifiuti potranno operare al limite massimo della capacit à e assorbire le eccedenze di altre Regioni. Con alcuni correttivi, la maggiore flessibilità dei flussi destinati ai diversi impianti può dare diversi vantaggi. Indispensabili rete nazionale di ultima istanza ed ecotassa.

Proteste a Hong Kong: la Russia accusa Usa e Europa “Maidan asiatico”

mercoledì, 1, ottobre, 2014
 
A Hong Kong va in scena un “Maidan asiatico” con la “stessa regia” di quello di Kiev, dove le proteste di piazza hanno portato al rovesciamento del governo legittimo ucraino e a nuove elezioni.
Cosi’ la tv russa  sta presentando ai telespettatori le manifestazioni pro-democrazia esplose nel Territorio. “Il centro finanziario della Cina si e’ trasformato in una tendopoli simile a quella ucraina”, raccontava ieri, durante il telegiornale delle 20 la conduttrice di Vesti, spiegando che “la maggior parte degli esperti concorda che la somiglianza non e’ casuale”.
“Le proteste in Ucraina e Cina possono avere la stessa regia”, ha aggiunto, senza citare direttamente l’Occidente. Ma il riferimento risultava chiaro a chiunque. La stessa teoria e’ condivisa dal canale Ntv, noto per aver spesso confezionato negli ultimi anni programmi per discreditare l’opposizione interna in Russia. In un servizio da Washington, Vesti si e’ chiesta poi se la suggestiva immagine della “rivoluzione degli ombrelli”, usata dai media occidentali per descrivere l’ultima evoluzione di Occupy Central, non sia qualcosa di inventato a tavolino dall’esterno per fornire una “succosa immagine” alle telecamere del mondo.
Pensare che la “generazione smartphone” sia stata in grado da sola di trasformare il telefonino in “strumento di lotta politica” e’ impensabile per la tv russa, che subito confrontava due video di una ragazza a Kiev e una a Hong Kong, che chiedono entrambe democrazia per il loro Paese e di diffondere il loro appello sui social network. Il sottinteso e’ che il video cosi’ ben confezionato sia un’operazione, anche questa, premeditata.
Senza mezzi termini, invece, la condanna all’amministrazione Usa per “essersi subito permessa di dare consigli” a Pechino su come gestire la protesta. Il secondo servizio si chiude con l’intervento di un esperto europeo, secondo il quale “gli Stati Uniti hanno preso di mira tutti quei Paesi che hanno una politica estera indipendente, e non filo-occidentale, e che non corrono a fare quello che ordina l’America”. “Per questo e’ del tutto plausibile che gli americani ora cerchino di sollevare problemi all’interno della Cina, che non ha aderito alle sanzioni contro la Russia”, conclude l’esperto. (AGI) .

Renzi a Ferrara, fischi e uova marce da ambientalisti e M5S

venerdì, 3, ottobre, 2014

Giornata impegnativa, per Matteo Renzi, oggi a Ferrara per inaugurare una scuola e partecipare a un dibattito.  Il presidente del Consiglio è stato contestato al suo arrivo nella piazza municipale di Ferrara dove partecipa a un dibattito con tre giornalisti stranieri nell’ambito del Festival di Internazionale. Cartelli alzati e grida di “buffone, buffone” hanno accolto l’inizio del dibattito e si sono intensificate quando il presidente del Consiglio ha cominciato a parlare.
Sono state anche lanciate uova marce dai contestatori. Ai manifestanti che lo hanno accolto con fischi, urla e cartelli di protesta il premier dal palco, ha risposto “La prima cosa che ho imparato è il rispetto delle idee e delle persone, e credo che tante persone sono qui non per farsi una frittatina o una crepe ma per ragionare: a chi non ha altri argomenti che le uova, noi continuiamo a rispondere con un sorriso nonostante i tentativi di tappare la bocca”, ha detto Renzi.
I contestatori dicono di appartenere al Movimento 5 stelle e a vari comitati contro la privatizzazione dell’acqua e per l’ambiente. Sui cartelli scritte contro l’Eni e contro la cementificazione del territorio.
http://www.imolaoggi.it/2014/10/03/renzi-a-ferrara-fischi-e-uova-marce-da-ambientalisti-e-m5s/

Poroshenko invitato in Italia dal Governo per il vertice di Milano, sfregio a Putin

giovedì, 2, ottobre, 2014
 
L’Italia fa di tutto per mettere  a disagio Putin e peggiorare i rapporti con la Russia. Il presidente ucraino Petro Poroshenko è stato invitato in Italia dal Governo italiano per incontri a margine del vertice Asem, che si terrà a Milano il 16 e il 17 ottobre e al quale dovrebbe partecipare anche il presidente Putin.. Lo confermano fonti europee a Tmnews.
I due potrebbero di fatto trovarsi insieme sotto la Madonnina, poiché benché il Cremlino non abbia ancora confermato ufficialmente, il capo di stato russo è atteso in Italia negli stessi giorni.
Putin a Milano per un summit divide gli stati d’animo dell’Europa. Il presidente rappresenterà infatti la Russia al vertice ‘Asia-Europe Meeting’ (Asem) del 16 e 17 ottobre nel capoluogo lombardo, sostituendo – confermano fonti della presidenza italiana del Consiglio Ue – il premier Dmitrij Medvedev accreditato in un primo momento.
La presenza di Putin al summit, comunicata la scorsa settimana con una nota verbale, ha sorpreso molti fra governi e istituzioni dell’Unione europea, ancora in gelidi rapporti dopo il precipitare della crisi in Ucraina.
http://www.imolaoggi.it/2014/10/02/poroshenko-invitato-in-italia-dal-governo-per-il-vertice-di-milano-sfregio-a-putin/

Ci siamo anche noi..

CIOP – simil spinoncino medio piccolo A RISCHIO AVVELENAMENTO

dal 2013 ancora là, speriamo sia vivo

ACL – Associazione Canili Lazio Onlus
24 aprile 2013 ·  ·
ciop

Ciop vive randagio nei pressi di un casolare di campagna abbandonato, dove una persona gli porta ogni tanto da mangiare. E’ giovane e molto affettuoso, di taglia medio piccola, circa 12-13 kg. Lui apprezza la sua libertà, ma sicuramente vi rinuncerebbe volentieri per una casa, un padrone e un po’ di coccole… Oltretutto, andando in giro in cerca di cibo, è a rischio investimento e avvelenamento, la sua adozione è urgente, rischia di essere accalappiato e di finire in canile!
Cerchiamo per lui anche uno stallo in attesa di adozione per metterlo al sicuro.
Si trova nel Lazioma per una buona adozione lo portiamo anche al centro e nord italia previo disponibilità pre e post affido e oblligo di sterilizzazione.

Per info e adozione
Paola 339 7876019 paolaade@yahoo.it
https://www.facebook.com/49628937618/photos/a.10151130805197619.504707.49628937618/10152478742672619/?type=1&theater

Ci sono anche io….Duca 2 anni,sterilizzato…buono con tutti umani e animali…

Duca
Bretagna Paolina
cell 3208148173
Mail. amicianimali2@gmail.com

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