Il presidio di Susa non deve essere abbattuto, lo dice il Consiglio di Stato

post 3 ottobre 2014 at 11:31

BtKpL99CYAEn_BlIl Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza del TAR Piemonte che invocava con un ordinanza al comune di Susa la demolizione del presidio notav di Susa. In sintesi il presidio non dovrà essere abbattuto per legge, e si rimanda il tutto ad un dibattimento futuro. Quando ci fu la sentenza, i soliti noti avevano esultato, dichiarando il presidio abusivo (che tra l’altro non lo è perchè posizionato su un terreno notav) e le solite altre belle cose di cui si riempiono la bocca.

Cari e care, ci spiace ma vi è andata male.

di seguito la sentenza del Consiglio di Stato

  1. 04448/2014 REG.PROV.CAU.
  2. 07123/2014 REG.RIC.           

REPUBBLICA ITALIANA

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

ORDINANZA

sul ricorso numero di registro generale 7123 del 2014, proposto da:

[…] e difesi dagli avv. Domenico Fragapane e Michela Reggio D’Aci, con domicilio eletto presso Michela Reggio D’Aci in Roma, via degli Scipioni n.. 288;

contro

Comune di Susa;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. PIEMONTE – TORINO, (Sezione Seconda), n.1103/2014, resa tra le parti,

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l’art. 98 cod. proc. amm.;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Vista la domanda di sospensione dell’efficacia della sentenza del Tribunale amministrativo regionale di reiezione del ricorso di primo grado, presentata in via incidentale dalla parte appellante;

Relatore, nella Camera di consiglio del giorno 30 settembre 2014, il Cons. Carlo Mosca e uditi per le parti gli avvocati Fragapane e Reggio D’Aci;

Considerato che, ad una prima sommaria delibazione propria della fase cautelare, i motivi addotti dalla parte appellante sembrerebbero essere sostenuti da argomentazioni convincenti, soprattutto con riguardo alla precarietà dei manufatti prefabbricati posizionati nel terreno concesso in comodato gratuito;

Ritenuto, quanto al periculum in mora, sussistenti i presupposti di cui all’articolo 98 del codice del processo amministrativo per la concessione delle misure cautelari, dal momento che l’esecuzione della sentenza impugnata comporterebbe, peraltro la demolizione dei suddetti manufatti;

Ritenuto pertanto che l’istanza cautelare vada accolta;

Ritenuto che sussistono le condizioni per dichiarare compensate, tra le parti, le spese della presente fase cautelare.

P.Q.M.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) accoglie l’istanza cautelare (ricorso n. 7123/2014) e, per l’effetto, sospende l’esecuzione della sentenza impugnata.

Fissa l’udienza di merito in una data compresa nel secondo trimestre dell’anno 2015

Provvede sulle spese della presente fase cautelare compensandole tra le parti.

La presente ordinanza sarà eseguita dall’Amministrazione ed è depositata presso la Segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti.

Così deciso in Roma, nella Camera di consiglio del giorno 30 settembre 2014, con l’intervento dei magistrati:

Stefano Baccarini, Presidente

Maurizio Meschino, Consigliere

Sergio De Felice, Consigliere

Claudio Contessa, Consigliere

Carlo Mosca, Consigliere, Estensore

DEPOSITATA IN SEGRETERIA

Il 02/10/2014

IL SEGRETARIO

(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

Maxiprocesso, diretta udienza 3 ottobre 2014

 Maxiprocesso, diretta udienza 3 ottobre ore 15:30

ABunker

15:20, entra la corte ha inizio l’appello.

L’avv. di LTF presenta documentazione relativa a sentenze sulla legittimità dell’opera, legata ai danni delle recinzioni. “Ritengo che questa produzione sia rilevante non soo perché la presunta illegittimità dell’opera è stata usata più volte come motivo della presenza degli imputati il 27 giugno e il 3 luglio, ma poi anche perché in queste sentenze vengono trattati argomenti che sono già stati portati in sede dibattimentale anche in questo collegio con produzioni documentali che sono state ammesse, come la mancata presentazione del progetto esecutivo di LTF. Entrambe le sentenze danno atto della legittimità dell’opera, per questo chiedo la produzione dell’opera.

PM Quaglino: Produco documentazioni delle auto danneggiate, l’interrogatorio di Rivetti Cristian, l’interrogatorio di Ferrari Gianluca, il preventivo per mettere a posto i mezzi Italcoge danneggiati il 27, e una copia dell’articolo di giornale dell’Arena di Verona relativamente alla posizione di Rocca Zeno per quello che ci aveva detto la testimone che l’aveva riconosciuto.

Avv. Bertone, produzione documentazione
Avv. Colletta – per Palumbo, fotografia e ingrandimento immagine già prodotta agli atti, paradiso2, e prodotta dalla scientifica.
Avv. difesa Rossetto:atteso che si tratta di documenti che riguardano tutto il complesso di ciò che è accaduto, dei rapporti esistenti, etc., è assolutamente impossibile con una copia di più di 100 pagine che debba circolare tra noi difensori si possa esprimere qualcosa di assenso, quindi non posso che oppormi formalmente per motivi materiali (altri avvocati si associano) – riferimento al documento parte civile LTF.
Il Presidente chiede se si oppone a tutto, l’avvocato spiega che si oppone all’assunzione di questo documento.
Un altro legale spiega che sia necessario mettere la difesa in condizione di sostenere una contraddizione, ammette che non è in grado di interloquire e chiede un termine o disponga una sospensione….
PM: Io posso già esercitarlo il contraddittorio?
Presidente: no, facciamo tutto insieme. Finiamo con le richieste poi sentiamo il consulente e alla fine concedo un termine per esaminare la documentazione.
Avv. Bongiovanni: Le condizioni per questa udienza sono una sentenza n.4482, che accerta l’uscita del progetto della To-Lione dal novero delle opere previste dalla legge obiettivo e la riconduzione di tale opera alle procedure ordinarie. Il documento numero 30 è la delibera CIPE n.10 del 6 marzo 2009 dove a pagina 3 e 4 viene indicato che la Torino Lione è stata stralciata dalla legge obiettivo. Al numero 31 produciamo l’allegato al 7° DPF 2007-2013 ove a chiarissime lettere viene indicato nelle note a pagina 77,86 e 91 che le opere indicate nel DPF, che è il consuntivo delle opere strategiche in applicazione dalla legge obiettivo, sono escluse da questo consuntivo l’opera transfrontaliera della Torino Lione. Quest’allegato, al 7° DPF, è stato poi approvato dalla delibera CIPE n.52 del 15 luglio 2009. Proseguendo nelle produzioni produciamo un comunicato stampa della presidenza del Consiglio dei MInistri dell’8 gennaio 2010 dove venia preannunciata l’esclusione della comunità montana e dei sindaci contrari alla torino lione dall’osservatorio. Al numero 34, per dare prova della diffusione di quel comunicato stampa, un articolo de LA REPUBBLICA del 9 gennaio, dove viene indicata l’esclusione della comunità montana e dei sindaci contrari all’opera. Produco CD contenente allegati i documenti.

Avv. Panini presente, con l’imputato Bernardi Francesco.

Avv Novaro: devo solo produrre le dichiarazioni sottoscritte da Jacopo Bindi, lette in aula la scorsa udienza, e una produzione che avevo anticipato al dott. Ghio, le foto di Avossa alla festa di compleanno con indicazione cronologica.

Avv Bertone: il primo documento è “manuale – concetti tecnico tattici – servizi OP, a cura del Ministero dell’Interno, Servizio Reparti Speciali – acquisito dall’indagine conoscitiva sui fatti in occasione del G8 Genova- RGNR Tribunale Penale Genova, (già presentato alla scorsa udienza), il secondo articolo del Fatto Quotidiano del luglio 2014- “Ndrangheta Torino ci mangiamo la torta TAV” (e altri articoli sullo stesso argomento).
Articolo La Stampa 12 aprile 2014 “Il mio autosta aggredito”.. poi “L’ex autista del magistrato ha inventato l’aggressione NO TAV”, poi “Finta aggressione all’autista di Rinaudo” (Nuova Società), copia della richiesta di archiviazione a firma Dr.ssa Quaglino nel processo penale avente come persona offesa Perino Alberto e come indagati Maccari Franco e Bianco Raffaele, comunicato stampa COISP “Perino ennesimo potenziale assassino venga punito in modo esemplare”, visto che ci sarà contraddittorio aspetto che la procura faccia le sue annotazioni e poi replicherò.  O spiego subito la rilevanza dei documenti nei procedimenti.
Presidenti: le osservazioni le riserviamo alla fine.
Avv Bertone: Il primo documento è rilevante senz’altro perché indica, tra le tante cose ,le modalità operative dell’uso del lanciagranate e dei gas lacrimogeni, si vede chiaramente che c’è un divieto chiaro ed esplicito ad utilizzare l’arma con spari diretti verso i manifestanti ed è vietato sparare a meno di 45 gradi di inclinazione. Nel caso non fosse abbastanza chiaro nel manuale c’è anche un disegno di come devono essere lanciati. Inoltre le fdo dopo aver attinto i manifestanti con i gas lacrimogeni devono allontanarli dal luogo e assisterli opportunamente.
L’articolo del Fatto Quotidiano è utile per capire che in alcune vicende di ordine pubblico ritorna come elemento che alcune prove documentali , in particolari foto e video, scompaiono dagli archivi delle questure. In questo caso l’articolo riporta della scomparsa di una buona traccia del video da cui si sarebbe vista l’immagine del pestaggio dell’ultras. Siccome abbiamo sollevato più volte dubbi sulla completezza degli archivi, penso sia rilevante. L’articolo del Fatto Quotidiano sulla ‘ndrangheta l’abbiamo già trattato, li avete respinti tutti, ma io insisto perché è sempre più chiara l’infiltrazione della ‘ndrangheta in quel cantiere, e il fatto che i manifestanti si siano opposti ANCHE all’avanzata di ditte che erano vociferate per essere infiltrate dalla ‘ndrangheta penso sia un importante motivo dell’agire, anche per la gradazione della pena.
L’altro articolo  è interessante perché contiene un punto di vista di un giornalista che scrive anche per La Stampa che riporta  opinione tra i giornalisti sulle lesioni dichiarate, nei casi di OP, e quelle effettivamente riportate. I due articoli de LA STAMPA, il primo in cui si riporta l’opinione di RINAUDO e il secondo in cui si smentisce l’aggressione a carico dei NO TAV, meritano una trattazione specifica…
L’articolo 111 regola il giusto processo in condizioni di “parità”, davanti ad un giudice “parziale”, cioé non deve essere indetto a pensare che l’imputato sia peggiore di quello che è. Poiché anche il giudice è “un animale sociale” ci sono ovviamente dei fattori esogeni che possono influire…  La serenità è un concetto fondamentale… implica (come nel giuramento dei giudici popolari) tenere lontano ogni possibile influenza esterna. In questi articoli noi abbiamo due dei PM che fino a qualche settimana fa rappresentavano l’accusa, che effettuano dichiarazioni su un giornale molto diffuso in questa città, immettono un fatto riportato dalla cronaca nell’ambito della sezione TAV e lo riferiscono agli appartenenti al mondo NO TAV. Rinaudo dichiara, nell’articolo, “il mio autista aggredito per intimidire i giudici”. Padalino: “stanno tentando di far vedere che ci sono, aggressione con tipico atteggiamento intimidatorio e mafioso”.
Questo non è un processo qualunque, ma si processano fatti relativi all’opposizione al TAV. Se un magistrato in questo processo dichiara che un attentato, falso, è da attribuire ai NO TAV, va ad intaccare la serenità del giudicante, come lo era dichiarare che i testi istituzionali erano stati minacciati. NEll’interesse dei miei assistiti devo fare il massimo per assicurarmi che nel momento della decisione i magistrati siano imparziali, perché potrebbero avere letto il primo dei due articoli ma non il secondo, e potrebbero pensare che gli imputati siano persone che intimidiscono i giudici con agguati agli autisti dei magistrati e questo spiega anche il terzo articolo.
Infine i due documenti, la richiesta di archiviazione e il comunicato del COISP sono rilevanti perché: nella richiesta di archiviazione la dr.ssa Quaglino scrive “per chiedere che venga archiviata la denuncia formulata da Perino nei confronti del rappresentante sindacale del COISP che, l’affermazione “di aver sparato ad altezza uomo, rivolta alle forze dell’ordine, costituisce una grave accusa” ed aggiunge “il rappresentante sindacale ha agito nel proprio ruolo di diritto… per un’affermazione lesiva della credibilità e correttezza delle forze di polizia”.
“Sparare ad altezza uomo” per la Procura significa “ledere l’immagine della polizia?”. L’ultimo documento è il comunicato stampa del COISP nel quale si dice che Perino per aver detto queste frasi è l’ennesimo potenziale assassino morale.

GUIDO FISSORE

Prima delle consulenze alcuni imputati vogliono rilasciare dichiarazioni spontanee:

Prima di parlare di quello che è successo il 27/6/2011 vorrei brevemente esporre alcuni avvenimenti che hanno concorso a creare il nostro pensiero e il nostro stato d’animo di quel giorno
Per concedere il cofinanziamento alla costruzione della tratta comune (cioè il mega tunnel) della Torino Lione la Commissione Europea poneva 3 condizioni:
1 che la nuova linea fosse necessaria, cioè che fosse satura quella esistente,                                                        2 che ci fosse il consenso delle popolazioni interessate,                                                                                              3 che ci fossero gli stanziamenti nazionali per completare l’opera
1) che la nuova linea fosse necessaria                                                                                                                               Hanno fatto carte false per dimostrare il prossimo collasso della linea storica. Oggi si vergognano a dire che la nuova linea è indispensabile e dicono che si deve fare perché lo vuole l’europa. Solo Virano insiste (ma lui è pagato per questo).    Lo stesso Pres. Matteo Renzi  nel suo libro pubblicato l’anno scorso dice” Prima lo stato uscirà dalla logica ciclopica delle grandi infrastrutture e si concentrerà sulla manutenzione delle scuole e delle strade, più facile sarà per noi riavvicinare i cittadini alle istituzioni. E anche creare posti di lavoro più stabili. Io non credo a quei movimenti di protesta che considerano dannose iniziative come la Torino Lione.  Per me è quasi peggio: non sono dannose, sono inutili. Sono soldi impiegati male”. (M.Renzi: Oltre la rottamazione. Mondadori Editore)
2) che ci fosse il consenso delle popolazioni interessate                                                                                      Alcuni anni fa abbiamo consegnato al Commissario Europeo alle infrastrutture Barrot 32.000 firme di cittadini che esprimevano la loro contrarietà all’opera. Ci ha detto che provincia, regione e città di Torino erano favorevoli e che il commissario Virano gli aveva assicurato che anche i sindaci della valle lo erano. Centinaia di delibere, ricorsi, documenti  fatti da comuni e dalla CM stanno a dimostrare che Virano aveva detto il falso. Inoltre in data 8/1/2010 il governo decise di escludere la Comunità Montana e i comuni NO TAV dall’unico tavolo di discussione aperto (L’osservatorio sulla Torino – Lione)(Vedi allegato)
3) che ci fossero gli stanziamenti nazionali per completare l’opera                                                                        Per nascondere il fatto che i finanziamenti (italiano e francese)  per le tratte nazionali non ci sono, hanno diviso il progetto in 3 parti (una italiana, una internazionale e una francese) di fatto stravolgendo il progetto, hanno presentato il progetto per un pezzetto solo e l’hanno chiamato progetto low cost. La Francia ha già detto che della tratta tra il tunnel di base e Lione se ne parlerà dopo il 2030, in Italia non c’è ancora il progetto definitivo tra Susa e Torino.
Tutte e 3 le precondizioni per l’ok europeo e il cofinanziamento del tunnel di base sono state eluse con una montagna di  falsità o raggirate con astuzie di bassa politica.
Il 27 giugno 2011                                                                                                                                                                  – Quella mattina sapevamo di aver subito un furto di democrazia.                                                                                                                                        – Quella mattina sapevamo che l’apertura del cantiere era illegale perché non esisteva il progetto esecutivo dello stesso e comunque l’area prevista per il cantiere non coincideva con il terreno da noi occupato.                                         – Quella mattina sapevamo che avevamo diritto a essere lì perché autorizzati dal Comune di Chiomonte a occupare l’area della Maddalena fino al 4 di luglio avendo presentato domanda e pagato la somma richiesta. (Vedi allegato)                                                                                                                                                                                      – Quella mattina sapevamo tutti, chi davanti al cancello della centrale, chi alla galleria dell’autostrada, chi sul piazzale della Maddalena, che eravamo lì per difendere la nostra terra da un’azione magari benedetta dalla legge ma profondamente ingiusta.                                                                                                                          – Quella mattina sapevamo tutti che eravamo lì non solo per difendere la nostra valle, ma tutto il paese, perché buttare via miliardi per un’opera inutile come questa è criminale quando per mancanza di fondi si tagliano servizi e pensioni e si ruba il futuro ai giovani.                                                                                                                                         – Quella mattina abbiamo visto arrivare una imponente colonna con caschi neri e blu preceduta da un cingolato. Sembrava la scena di un film sull’ultima guerra mondiale. Alcuni testimoni hanno riferito  che molti manifestanti gridavano “mafia mafia” all’indirizzo della colonna, ed il fatto è vero; la colonna di FFOO era preceduta da un bulldozer della Italcoge, azienda molto chiacchierata in valle (chiacchiere poi dimostratesi fondate, da quello che si è saputo con le inchieste Minotauro e S.Michele). Quel bulldozer abbatterà poi il cancello dopo abbondanti lanci di lacrimogeni CS al nostro indirizzo. (Vedi allegati)
Io quella mattina, come sapete, ero alla centrale;  quando ho visto il bulldozer, ho pensato che volessero utilizzarlo per abbattere il cancello,  e quindi mi sono arrampicato sullo stesso per attuare una forma di resistenza passiva in linea con quanto deciso collettivamente.                                                                                                                                       In assemblea, la sera precedente si era deciso che, in caso di tentativo di sgombero avremmo attuato una  resistenza passiva con i nostri corpi per rallentare l’avanzata delle FFOO per poi convergere tutti sul piazzale della Maddalena, lì ci saremmo seduti e fatti trascinare via a braccia. Cosa che non è stata possibile a causa del lancio di CS sul piazzale, prima che potessimo arrivarci.                                                                                      Ho visto poi che alcuni poliziotti tentavano di agganciare il cancello   nella parte bassa dello stesso con dei cavi collegati al caterpillar, evidentemente per sradicarlo. Ho tentato di contrastare l’abbattimento del cancello cercando di disturbare, con la stampella, l’aggancio dello stesso
Per concludere,  Sig. Presidente,  il giorno successivo al mio arresto Massimo Numa, sulla Stampa mi descrisse come il Long John Silver della Val di Susa. Io non mi riconosco come il pirata con la stampella nell’isola del tesoro di Stevenson. Se debbo fare un paragone romanzesco mi sento come uno che, avendo  scoperto la banda bassotti mentre rapina la cassa del municipio, si butta all’inseguimento per fermarla e viene arrestato perche è passato con il rosso, mentre la banda scappa con il malloppo.
All 1 Comunicato del Governo sull’esclusioni di Comuni e Com.. Montana dall’Osservatorio                               All 2 e 3 Corrispondenza tra me e il Comune di Chiomonte per la concessione dell’area della Maddalena                                                                                                                                                           All 4, 5 e 6 Articoli di L’Espresso su Operazione S.Michele, articolo La Stampa su Operazione Minotauro, Informativa dei Carabinieri su Operazione Minotauro.
Guido Fissore

PINO CONVERSANO

“in quella giornata mi sono recato a Chiomonte per unirmi al popolo NO TAV che manifestava contro l’illegittimo sgombero della Libera Repubblica e contro quelle reti innalzate per delimintare il non-cantiere”.

“La mia è stata solamente una resistenza ad un attacco chimico perpetrato per ore ai danni di una popolazione che manifestava il proprio dissenso”.

(pubblicheremo più tardi il testo completo)

Inizia la deposizione del perito della difesa, Carlo A. Bachschmidt , consulente tecnico, ha lavorato in diversi procedimenti penali relativamente ai fatti del G8 di Genova, consulente tecnico in video e fotografia, principali DIAZ devastazione e saccheggio e altri minori. Una copia della consulenza viene fornita alla procura. Spiega quale materiale ha usato e quali tecniche.

Teste: Io ho ricevuto dalle difese i video, sia della PS che di quelle riprese dall’elicottero e marginalmente, per due episodi, due video della difesa. Ho usato i video della scientifica attraverso i data code per collocare le riprese fatte in luoghi diversi, da diversi operatori, che incrociate da loro mi potevano dare la ricostruzione di uno stesso episodio ma ripreso da punti diversi. L’ho acquisito e convertito e letto con Final Cut, con questo ho suddiviso in tante clip quante erano stati gli stacchi fatti dagli operatori, perché questi file erano delle esportazioni e dunque grazie al data code sovraimpresso ho potuto formare queste clip che ho poi inserito in un unico montaggio ricostruendo per il 27 giugno e il 3 luglio in due luoghi diversi, centrale e maddalena.

Avv. Colletta: Questo a livello generale, vedo poi dall’elaborato consegnato che ha svolto una sorta di .. descrizione piuttosto dettagliata sia per i fatti del 27 giugno che per il 3 luglio. Prima di andare nel dettaglio su questo tipo di lavoro le chiedo ancora in termini generali se nel visionare questo materiale lei ha notato delle interruzioni o delle registrazioni anomale, operatori che hanno distorto lo sguardo o interruzioni di filmati…

Teste: in generale c’era stata una prima verifica chiesta dalle difese, sull’integrità dei video e mi erano stati indicati dei video da controllare, sono stato più volte dalla polizia scientifica, con l’operatore Cineto che mi ha fatto vedere le clip ho potuto vedere che i filmati erano integri, c’erano piccoli errori relativi alla fase dell’esportazione, alcune clip in un caso non appartenevano a quell’operatore in un altro caso avevano orario sbagliato, errore evidenti che non erano in relazione all’integrità del video. Invece sul punto di vista dell’operatore, che mi ha chiesto se ci sono state interruzioni a me viene mente quella più evidente, perché io nel montaggio video… avendo una ventina di operatori ho scelto l’operatore GAIA che ha dato maggiore continuità nell’arco della giornata

Avv Colletta: è sull’elaborato di quell’operatore che lei ha sincronizzato poi il restante materiale video?

Teste si, perché nel montaggio, grazie al data code sovrimpresso dalla PS, ovviamente gli orari dei singoli operatori non sono coincidenti, anche se molto vicini hanno SETTATO l’ora SIMILE ma non perfettamente SINCRONIZZATA. Quindi quando trovavo l’immagine corrispondente dell’altro operatore potevo sovrapporli e trovare il momento di unione e ho scelto GAIA per l’orario di tutti i filmati.  Uno dei video… ad esempio, mentre le fdo effettuavano il trascinamento del manifestante, ad un certo punto l’operatore si gira e filma dall’altra parte….

Avv. Colletta: io andrei alla cronologia, allegato 3, Se volesse farci vedere alcuni di questi momenti in cui un PS trascina un manifestante, così’ si comprendono gli appunti che lei ha formalizzato..

Avv. La Macchia chiede se è possibile accendere anche i video verso il pubblico.

( il tecnico dice che non è possibile, ci provano i nostri tecnici, intanto gli imputati ne hanno acceso uno).

Teste: qui ho fatto i 4 quadranti, non sempre sono visibile, in questo caso abbiamo 4 diversi operatori alla stessa ora, qui lo schermo non rende molto comunque su ogni quadrante è sovraimpresso il nome dell’operatore (Gaia in alto a sinistra, poi Cosenza e Caprio, poi l’elicottero) e un terzo operatore presente sull’autostrada

Avv dovrebbe essere Cernetta… no, Hernandes.. se ci rappresenta quello che io ho letto adesso, un PS in borghese raggiunge con un calcio il manifestante, noi parzialmente abbiamo visto questi video senza cogliere il dettaglio come da lei riferito… le chiedo di evidenziare i passaggi.

Teste: 6:43:24 il poliziotto in borghese ha i jeans blu e la giacca beige

Avv quello che lei chiama un calcio è questa gamba protesa in avanti..

PM Io non ho sentito il consulente parlare di calcio..

Avv c’è scritto sull’elaborato

PM Ma stiamo sentendo il consulente, poi acquisiamo l’elaborato

Avv chiedo al consulente di rappresentarci nel dettaglio…

Teste: ho scritto che un PS raggiunge con un calcio un manifestante, ho così’ descritto questa sequenza..

Avv possiamo rivedere la stessa fase in movimento?

Il PM Quaglino interrompe, non apprezza il fatto che vengano letti spezzoni della consulenza e poi visionati i filmati, chiede che piuttosto venga letta tutta la consulenza…  Gli avvocati rispondono che stanno conducendo le domande “a regola d’arte”.
Un avvocato chiede di visionare il momento in cui si vedono i gas e poi i lacrimogeni nell’area della Maddalena .

Gli avvocati proseguono, il consulente mostra alcuni frammenti “composti” di varie fasi di quelle giornate.
Avv “ha avuto modo di notare riprese di persone che stavano sulla… il problema è che io mi ero fatto una scaletta sulla base di … no, ne faccio un’altra. Lei guardando.. quello che avviene sulla Stalingrado, ha potuto anche percepire, oltre a ciò che si vedeva, anche quello che veniva detto dalle fdo nei preparativi di abbattimento della barricata?
Teste in alcuni casi si,
Avv la barricata è stata attinta da lacrimogeni?
Teste si, intorno alle 9, anche precedentemente, ma alle 9 vengono sparati dei lacrimogeni diciamo contro la barricata verso i manifestanti che non erano più numerosi come prima, perché da li’ a poco sarebbe stato aperto il varco e…
Avv ha potuto percepire anche la voce di persone delle fdo, o no?
Teste si,
Avv non ha sentito niente durante il lancio dei lacrimogeni da parte della polizia?
Teste lo vado a trovare…. (consulta la documentazione) alle 9:08 attraverso l’operatore Gaia un poliziotto dice al lanciatore di lacrimogeni SPARAGLI IN FACCIA. Qui i vari audio si sommano, se si vuole isolare l’audio di un operatore….
Avv ma lei ha sentito nel video dell’operatore GAIA 2 questa frase?
Teste : Si, “Sparagli in faccia”, i manifestanti si trovano sopra il piazzale e stavano lanciando dei lacrimogeni ai manifestanti che si trovavano sopra…
Avv Colletta: faccio un passo indietro perché intendo procedere secondo lo sviluppo cronologico dell’intera giornata del 27, il riferimento è sempre al video Gaia, siamo di nuovo sulla barricata Stalingrado, Gaia 1° parte, ho bisogno che lei ci spieghi lo sviluppo della demolizione di questa barricata, quindi l’apertura del varco, e partirei dal minuto 7:47:38 . Con la veduta di queste immagini noi abbiamo la possibilità di apprezzare quello che sta succedendo sotto più fronti, sono interessata a quello che sta succedendo sulla barricata, dai nastri video lei ha saputo apprezzare la condotta di chi guidava il mezzo e contestualmente la condotta dei manifestanti sulla barricata?
Teste a parte questo momento che è il momento iniziale della demolizione del guard rail, per quanto riguarda i manifestanti che stavano su questa barricata erano manifestanti che protestavano per quello che stava per succedere ma che hanno continuato a osservare l’azione e non….
Avv io le chiedo di farcelo vedere…
PM IO continuo a non capire qual è il tema di questa consulenza…. le supposizioni di che cosa stiano facendo i manifestanti sulla barricata sono supposizioni e non vedo quale ragione scientifica hanno che è l’unica base perché una consulenza venga ammessa
Avv. Colletta: la consulenza ha questo senso, di mostrare plasticamente con dei video prodotti dalla procura cosa avviene sui vari fronti contestualmente e cosa il consulente ha rilevato, chiedo di descriverci quanto ci viene rammostrato…  (riprende un frammento del video)
Ci può rappresentare quindi a livello sincronico cosa succede mentre la pinza opera sulla barricata stalingrado, cosa stanno facendo i manifestanti?
Teste dalle immagini i manifestanti sono parte attaccati a questa barricata costruita che verrà demolita verso le 9:00 e in parte percorrevano una specie di percorso sovrastante le due gallerie e che in questo momento vediamo in basso a sinistra la ripresa dalla galleria verso il guard rail, gli altri tre video, cosenza e caprio, un’immagine stretta di questo percorso che sta sopra alle due gallerie… C’erano operatori che filmavano dall’interno e altri dall’esterno dell’autostrada per filmare la copertura della galleria sulla quale successivamente, penso, perché le immagini sono successive, si sono portati dei manifestanti
Avv per rendere l’idea della sincronizzazione le faccio fare due o tre esempi poi parliamo del suo elaborato, sempre sulla barricata Stalingrado, video Gaia parte 2° 8:16:33 … se ce lo fa vedere brevemente per passare poi alla parte conclusiva di questa operazione… che è poi sul video Umberti 9:01:08. Cosa significa stacco un minuto e trenta secondi?
Teste dove gli operatori non stavano filmando…
Avv in questo momento nessuno degli operatori sta riprendendo alcuna delle zone oggetto delle vicende processuali?
Teste non c’è nessuno
Avv torniamo alla barricata stalingrado, l’ultimo è quello delle 9:01:08  in questo momento l’unico operatore che riprende è Gaia? (SI) e vediamo la pinza che opera sulla barricata con i manifestanti sopra, se possiamo passare all’apertura del varco, 9:01:08, Umberti, ecco in questo modo noi riusciamo a capire sulla barricata Stalingrado e con l’elicottero le zone limitrofe, quella mi pare via dell’Avanà?
Teste si, due operatori dentro la galleria e poi c’è l’elicottero che è abbastanza continuo.. avendo montato 5 e 4 ore… non sempre c’è… ma gran parte del mattino e del pomeriggio..
Avv è avvallato dalle riprese dell’elicottero, quindi. Questa è la fase conclusiva, l’abbattimento della barricata?
Teste si, diciamo che questo è il momento in cui vengono lanciati i lacrimogeni, i manifestanti arretrano, poi si avvicina la pinza, i vigili del fuoco avviano il getto d’acqua e riescono ad aprire il passaggio alla polizia
Avv al minuto 9:05:55, video Umberti, orario sempre quello di Gaia, dovrebbe essere la fase in cui vengono lanciati i lacrimogeni sul piazzale, è corretto?
Teste Si, sono i lacrimogeni che la polizia dall’autostrada lancia verso il piazzale…
Avv nella sua analisi complessiva dei video i lacrimogeni che giungono sul piazzale da dove vengono lanciati?
Teste io per piazzale ho inteso tutta l’area, poi c’è a parte sull’Avanà dove sono arrivati i lacrimogeni prima di questa zona che è sopra l’autostrada
Avv io concludo qua l’esame specificando che quello che è stato fatto vedere era per far comprendere in che modo è stata realizzata la consulenza del dott. Bachschmidt.
Teste il mio problema è che un montaggio cosi’ complesso ci vogliono molte ore per la renderizzazione, io oggi ho portato un HD esterno con il progetto per poter produrre il materiale cosi’ come costruito e montato, l’esportazione del filmato non ce l’ho, materialmente il dvd lo potrei consegnare la prossima volta…
Avv abbiamo qualcosa che possiamo depositare al momento?
Teste io ho un HD con il progetto in Final Cut che permette la visione di questo montaggio, le esportazioni le sto facendo….
Avv materialmente di quanto ha bisogno per la produzione in DVD dell’elaborato?
Teste ho bisogno di due o tre giorni da domani, insomma…

Avv. Milano: però sulla base di una tempistica, documento “la barricata”, non sull’orario Gaia, ma proprio sulla durata, non so se lei adesso riesce a recuperare.. a me interessano le azioni che, nel documento che ho visto io sono al minuto 46:39 (l’avvocato si riferisce a parte dell’elaborato, un documento che durava un’ora e 13 minuti, ma senza indicazione dell’orario)
Teste no, non è possibile, quello che lei mi sta indicando è il timecode del video che lei ha visto, che è una parte di questo video più complesso che dura tre o quattro ore…
Avv.Tartarini: passerei al 3 luglio a questo punto e alla posizione di Filippi su cui lei è stato nominato consulente da questa difesa. Dalla visione comparativa e cronologica dei filmati lei può indicare un periodo in cui sono visibili le fdo e non sono visibili i manifestanti e ci può riferire se in questa fase, indicandone anche la durata, abbiamo lanci di lacrimogeni e dove li abbiamo? E lanci di sassi eventuali e dove li abbiamo? La fase temporale va all’incirca dalle 11:58 fino alle 12:32
Teste si, è l’orario con cui ho iniziato il montaggio del 3 luglio, dove avevo a disposizione sempre Gaia e l’operatore Tacchia. Gaia che il 3 luglio gira molto, quasi sempre con pochi stacchi, inizia le riprese nel momento in cui la polizia, che sta al di fuori di quel recinto che i manifestanti poi raggiungeranno, percorre un sentiero e si addentra nel bosco. L’operatore Tacchia sta insieme a questi poliziotti e c’era anche la Finanza, si addentrano nel bosco e ci sono molte immagini, anche quelle dall’elicottero, dunque è associabile il fumo che si vede dall’elicottero dai lacrimogeni sparati nel bosco, 11:58 fino alle 12:30… diciamo una mezz’ora in cui gli operatori sono insieme alla polizia, la polizia non è nell’area del piazzale della Maddalena ma è su questo sentiero esterno, si addentra nel bosco, ci sono brevi clip dove si vedono i manifestanti in lontananza che guardano la polizia, diciamo che non c’è nessuna situazione particolare se non questi lanci di lacrimogeno di cui si lamentano molto anche i poliziotti e dunque probabilmente la polizia avrà visto scendere i manifestanti….
Avv la interrompo perché probabilmente non ce lo può dire
Teste si vede successivamente, dopo questa mezz’ora, a seguito di un fatto di un poliziotto che stava nelle vicinanze di un lancio di un petardo, la polizia arretra, solo da quel momento sono visibili i manifestanti alle reti dove staranno gran parte del pomeriggio
Avv quindi quest’azione si svolge al di fuori del cosiddetto cantiere e non abbiamo lanci apprezzabili visivamente da parte dei manifestanti?
Teste no
Avv ci può riferire a che minuto avviene la prima azione della polizia che si può definire una carica?
Teste alle 12:48 sempre Gaia riprende sul piazzale le forze dell’ordine che effettuano una carica sparando lacrimogeni
Avv poi abbiamo delle immagini relative all’arresto di un manifestante e al trascinamento del medesimo lungo l’area del cantiere, se ci può collocare temporalmente il fatto
Teste si, la carica si svolge e il manifestante viene preso al termine della carica dentro al bosco, all’inizio del bosco, l’operatore Gaia riprende le fdo quando iniziano ad indietreggiare, poi nel montaggio ho usato il video difesa di Youtube, che dall’alto in modo continuato riprende più o meno la sequenza successiva del trascinamento, dove GAIA S’INTERROMPE, stacca Gaia, inizia il video YouTube e si vede dall’alto il trascinamento del manifestante che viene portato oltre le recinzioni nell’area del museo.
Avv è corretto dire che quest’azione avviene intorno alle 12:44 – 45?
Teste si
Avv passiamo a un altro fatto, da qui in poi, diciamo ad arrivare alle 13:20, il lancio di lacrimogeni continua o s’interrompe?
Teste si, diciamo che l’azione si svolge a parte alcuni episodi che hanno segnato il pomeriggio abbastanza costantemente tra i lanci di lacrimogeni, i lanci dei manifestanti dalle reti, ci sono momenti di pausa ma minimali rispetto a questa contrapposizione, quindi i lanci di lacrimogeni continuano…
PM Io però i video non li vedo
Avv sta citando solo video della procura
PM Se il suo è un elaborato ci faccia vedere quello che ci sta illustrando visto che ha lavorato sui video, i video li abbiamo già visti
Avv sono video che la difesa ha avuto dalla procura, ma non è un problema, lo facciamo vedere, era solo per velocizzare….. a me interessa che rimanga trascritto il minutaggio con l’azione
PM Sennò non riesco a capire il senso della consulenza, se deve raccontare il senso di video che sono già agli atti io non capisco
Avv glielo spiego, nell’arco di questo procedimento è successo più volte che venissero mostrate delle immagini, chiesto al teste se si vedeva qualcosa, e il teste ha detto che non si vede nulla, questa difesa ha interesso che venga verbalizzato che si veda….
PM Ma siccome non le vedo non posso controesaminarlo
Avv chiedo al consulente se è possibile far vedere i 4 quadranti relativi al minutaggio…
Avv Novaro: la procura s’interroga dicendo qual è la novità, è la SINCRONIA, noi fino adesso abbiamo visto filmati isolati tra di loro che non ci consentivano una ricostruzione cronologica, assemblandoli abbiamo punti di vista diversificati sullo stesso episodio, quindi le chiederei di far vedere proprio quell’episodio, ripresa GAIA e poi ripresa ad altro video…  12:44 se lei prende il suo filmato ci fa vedere come ha operato cosi’ ci rendiamo conto della rilevanza del suo lavoro
Teste in questi quadranti di partenza abbiamo in basso a destra l’elicottero, in basso a sinistra Gaia, in alto a destra Tacchia e ho lasciato l’altro operatore che nel frattempo stava ripendendo che però  è nella zona delle vasche.
Avv lasci andare il filmato… sono le 12:44:51
Avv nel filmato in basso a sinistra abbiamo una ripresa di poliziotti che stanno entrando nel bosco, è la stessa scena chesi vede in basso a destra dall’alto? (SI)

Novaro chiede di spiegare nel dettaglio l’analisi del momento dell’arresto di Soru e Nadalini, il consulente spiega che ha messo in sincronia i tre filmati a disposizione più le fotografie (viene mostrato uno spezzone).

Novaro propone di vedere solo un passaggio, il PM chiede di vederlo tutto.
Il Presidente dispone che sia visto tutto.

Teste: la sincronia l’ho fatta attraverso le proprietà delle foto, con lo strumento “anteprima” di Mac che rileva la data dello scatto.
Avv Quello è il manifestante che viene trascinato… Qui siamo transitati sul video difensivo, vero?
Teste si, quello visto dall’alto
(dal pubblico si sente “è cosi’ che trascinano le persone, come bestie!”)
PM Mi vedo costretta a chiedere un’altra volta di far sgomberare l’aula perché non c’è silenzio.
Avv. Pellegrin: Per quale motivo?
PM Possiamo verbalizzare quello che ha detto l’avvocato?
Avv. Non c’era assolutamente baccano
PM Ma si parlava in fondo all’aula…
Avv anche quando lei fa opposizione…. diciamo che l’osservanza delle regole non è cosi’…
Avv Novaro: adesso arriviamo al punto in cui c’è una sincronia, cosi’ il tribunale si rende conto del lavoro fatto
Teste mi fermo solo per dire che ho individuato l’operatore Tenani, diciamo quella persona (la mostra nel video) che sta contro la rete, tra quello con il giubbotto rosso e quello con il Kway giallo
Avv quindi possiamo incrociare i due strumenti, la fotografia e il filmato.
Avv. Tartarini per Filippi, proseguendo nella sua cronologia in questi fatti che emergono da un pomeriggio fatto di lanci di lacrimogeni e lanci dall’altra parte, io chiederei di riferire cosa ha potuto apprezzare al minuto 13:08, ha visto appartenenti alle fdo lanciare dei sassi?
Teste si, l’ho segnato alle 13:08 operatore Gaia sta facendo una panoramica dall’ingresso dell’area verso i manifestanti, inquadra le fdo e alcuni di loro lanciano dei sassi…
Avv ci può fare le immagini, anche quelle alle 13:22 dove compare l’idrante delle forze dell’ordine?
Teste: questa  è un’immagine che posso allargare, perché si vedano meglio gli agenti che lanciano i sassi…
Avv è più che sufficiente il minutaggio, possono ingrandirselo….. se vuole passare all’idrante…
Teste : L’idrante era quello all’inizio
Avv veniamo a Filippi: l’ha trovato, riconosciuto, a che minuto?
Teste l’ho visto alle 13:23:05 orario Gaia, 13:24:52 operatore conti che lo riprende sul limite delle reti che lancia un sasso e prima di rientrare nel bosco con altri manifestanti
Avv lei ha avuto modo di capire dalle immagini il sasso dove arriva?
Teste si, perché ingrandendo sull’immagine dell’operatore Gaia che inquadra il piazzale dove cadranno poi i sassi, il suo come altri sassi, cadono.. il suo in particolare contro un albero e questo albero si trova nelle vicinanze di quella che ho definito casetta, due alberi, la polizia che sta avanzando non è in prossimità degli alberi, è ancora arretrata, c’è l’idrante e poi le fdo, il sasso non raggiunge le fdo ma l’albero che si trovava a metà strada.
Avv poi Filippi lancia un secondo sasso?A che ora e se poi ha ancora trovato FIlippi nelle immagini
Teste si, lancia un secondo sasso a 13:37:24 orario conti che lo riprende sempre dalle reti, verso le fdo che si vedono poi arretrare, non si vede dove finisce il sasso però attraverso l’operatore Gaia che sta riprendendo sulle gallerie, con una panoramica, si vedono 2/3 dell’area del piazzale sgombra da polizia
Avv domanda riassuntiva: conferma dalle immagini che ha potuto visionare, che è materiale della Procura della Repubblica, Gabriele Filippi presente in zona dalle 13:23 alle 13:37
Teste io l’ho visto solo due volte
Avv ci sono immagini prima e dopo?
Teste prima no, dopo…. dopo un po’….
Avv in cui Gabriele Filippi ha un comportamento attivo che non sia gridare “il prossimo non torna indietro” che ormai è notoria in questo procedimento
Teste no, non l’ho visto
Avv non ho altre domande
PM : Nel filmato 13:22 lei ha modo di capire cosa lanciano i manifestanti? (3 luglio)
Teste:  13:22:19 i manifestanti tirano sassi…
PM Il filmato dove lei ha individuato un operante delle fdo, 13:08, che dice lanciano sassi, ha un ingrandimento per vedere che son sassi?
Teste si.. (lo cerca) Si vede la mano, e qui il sasso…
PM Si vede o lei lo deduce?
Teste no, si vede (lo mostra con il mouse) è un sasso
PM Torniamo al 27 giugno, 9:05:47
Teste zona?
PM Lei ha riferito che si vedono dei lacrimogeni, siccome io vedo degli idranti…. PM Ecco, qui, dove sono i lacrimogeni in queste immagini?
Teste mi scusi, controllo l’orario per non sbagliare
PM Prima ha detto cosi’, 9:05:47 facciamo pure un seocondo dopo. Ci può indicare dove sono i lacrimogeni?
Avv nella consulenza c’è scritto 9:05:55
PM Prima ci ha detto 9:05:47
Avv sarà un’errore
PM Ma non l’ho potuta leggere la consulenza… Io chiedo di indicarmi alle 9:05:47 dove sono, può dirmi non ci sono…
PM MI può spiegare come ha sincronizzato le immagini dall’elicottero con quello degli operatori a terra?
Teste prima ho visto l’operatore De Luca che hanno l’orario sovraimpresso, le altre non ce l’hanno ma sono state riprodotte nel file e dunque ho potuto fare un primo montaggio relativamente allo svolgersi dei fatti, avendo una visione d’insieme senza sincronizzare. Poi, per rispondere alla sua domanda, ho sincronizzato.. ho preso un video molto lungo tipo quello dell’elicottero, video0044, relativo al 3 luglio, questo video l’ho sincronizzato con l’operatore Gaia perché riprendono lo scoppio di un petardo nell’area della Maddalena
PM Lei prima ci ha detto di essere stato consulente, ma quali sono esattamente le sue competenze specifiche?Quali studi ha fatto?
Teste io sono architetto
PM Lei prima ha parlato di avere trasportato il suo lavoro su un disco interno  un hd da quanto? (500GB) e quanto tempo ci vuole per vedere questo materiale?
Teste l’HD è pronto…..
Presidente: la visione
Teste i video sono lunghi, per il 3 luglio siamo sulle 4,5 h e il 27 giugno 3,5 h
PM Non ho altre domande.. solo l’ultima. Quello che abbiamo visto in udienza oggi è tutta la sua consulenza o solo una parte?
Teste è tutta la mia consulenza
PM Non ci sono altri filmati?
Teste quelli che abbiamo visto sono estrapolati, sono parti di questo filmato
PM Allora non abbiamo visto tutto il suo lavoro…
Teste No
Avv Ghia: Lei ha fatto lo stesso lavoro per il giorno 27 alla centrale, quando sono arrivate le fdo e il bulldozer… se ha fatto lo stesso lavoro
Teste si, la prima immagine che mi ricordo di quella circostanza sono le fdo che parlamentano con amministratori locali, poi arriva la ruspa, c’è l’abbattimento del cancello, poi c’è il percorso della strada che porta al piazzale dove si incrocerà con gli altri poliziotti
Avv ed è costruito allo stesso modo?
Teste si
Avv Novaro: mi dice quando si vedano esattamente i lacrimogeni? Non alle 8:44:47 ma allora a che ora?
Teste gli orari erano relativi al piazzale, 8:44:55
Avv Milano: forse il PM si riferisce ad una mia domanda… si vedevano i fumi dei lacrimogeni, 9:05:49 non ha nulla a che vedere con le domande che ho fatto io, perché è precedente all’uscita della polizia dalla galleria
Avv Bertone: lei ha dichiarato precedentemente che per quanto riguarda il 3 luglio c’è un momento in cui si sentono delle voci e uno di essi dice “spara in faccia” o “spara in testa”, c’è qualcosa nel suo elaborato, di simile, che abbia una rilevanza intorno al momento degli arresti?
Teste si, è rimasto in audio GAIA un poliziotto che grida “CARICA! Ammazzateli! CARICA!”
Avv Bertone faccio formale istanza affinché il collegio voglia valutare se trasmettere gli atti alla procura ove ritenga che esistono reati perseguibili, un agente che dice “spara in faccia”… o “ammazzateli tutti”…. potrebbe commettere un reato, mi sembra ci siano già svariati casi in cui si presenta una circostanza del genere.
Presidente: Vabbe…
PM: Ci sono anche i DVD allegati?
Avv no, diceva prima il consulente che non ha avuto modo di terminare la renderizzazione su DVD, ma è disposto a lasciare l’HD fruibile più e meglio di un DVD, altrimenti può completare la renderizzazione in due o tre giorni, in nessun caso la procura è lesa….
PM Ma devo discutere martedi’, io chiedo che venga acquisito solo quello che può depositare adesso
Avv Novaro: produrremmo l’HD cosi’ per comodità di tutti….
PM Chiedo che venga acquisito solo la parte in cui abbiamo potuto controesaminare il consulente ,non le altre parti
Avv forse il PM non ha capito il senso di questo lavoro, sono 8 ore di imprese messe in sincronia… non potevamo fare esame e controesame in 8 ore, abbiamo dato degli esami, in sede di discussione contiamo di utilizzare pezzi di questo lavoro
PM Ma come faccio a discutere pezzi di questo lavoro martedi’?
Avv un avvocato non può attaccare un HD ad un computer? Qual è il problema? Che differenza fa alla procura se viene depositato un dvd renderizzato o un HD …..
PM Depositiamo il DVD adesso
Avv Ghia una cosa è la produzione del DVD… ma noi utilizzeremo il vero lavoro fatto dal consulente anche se non è stato visionato, ma se il PM ci dice che possiamo usare solo quello che abbiamo visto io chiedo che tutto quello che è stato realizzato dal consulente venga visionato adesso e si vedano le 8 ore! Mi pare inutile, ma vediamocele, ma io chiedo che il problema venga risolto subito perché o noi possiamo utilizzare l’interno lavoro, ma se dobbiamo vederlo tutto lo vediamo tutto.
PM Questo hard disk è depositabile immediatamente o no?
Avv: SI, facciamolo spiegare al teste
Avv Ghia io chiedo che il problema venga risolto oggi… noi possiamo comunque usare l’intero lavoro del consulente
PM Ma io ho bisogno di un termine per analizzarlo, i difensori hanno 14 giorni dopo che parliamo noi e io ho delle prove assunte oggi e devo discutere martedi?
Avv le prove sono al 99% filmati in possesso della procura della repubblica
PM Allora era inutile duplicarli…
Avv non c’è nulla di nuovo, è soltanto un montaggio
PM Ho diritto di vederlo

Avv. Novaro possiamo depositare un primo DVD … (su 3 imputati).. non c’è sull’Hard Disk
PM Allora non è completo, scusate… Vorrei capire cosa c’è nell’hard disk, se questa parte non c’è, prima mi è sato detto che c’è tutto…
Avv Novaro: 27 giugno e 3 luglio in cronologia in lavoro completo, gli specifici riguardanti Filippi, Soru e Nadalini sono nel DVD.
PM Me lo guado questo week end…
Presidente: allora lasciamo cosi’
Avv per specificare meglio, avete la consulenza scritta, tutti gli allegati sono quelli che avete sul DVD, il lavoro complessivo è sull’HD.
PM Posso almeno averlo io l’HD?

Entra altro consulente.

entra il teste Luigi D’Alife, tecnico consulente della difesa per visione filmati e foto fatti 3 luglio 2011 in particolare zona centrale elettrica per comprendere meglio cronologia giornata e comportamento FFOO.
Teste Ho visto video prodotti dall’accusa, operatori polizia scientifica e difesa e poi ho fatto un DVD.
Avv. Panini Potrebbe mostrare un video
Teste Faccio una premessa: dall’analisi dei video si evince come la zona di ripresa fosse divisa in 4 zone e come fossero sullo stesso asse, uno + zoomato e uno di meno ma con visione limitata, con elementi come alberi che ostacolavano la vista.
Viene mostrato un video.
Teste: operatore Torti, siamo intorno alle 14.25, si vedono manifestanti tirare una corda, così come alle 14.45 e poi alle 14.51, dando per buono orario polizia, e si può notare il primo lancio di lacrimogeno alla centrale elettrica.
Avv. Non si notano prima lanci oggetti manifestanti?
Teste Nei video no. Andiamo avanti. Ecco lacrimogeni lanciati ad altezza uomo sui manifestanti sulla collinetta alla destra centrale. Poi nell’area del ponte si vede un lacrimogeno cadere in fiume, quindi sicuramente lanciato parallelo al terreno, sono le 15.33. Poi 15.54 si vede un grosso lancio di molti lacrimogeni. !6.31: zona ponte, un lacrimogeno che colpisce un bidone.
Poi paralleli al fiume Dora vediamo manifestanti su un piano inferiore alla polizia, operatore probabilmente dall’edificio, e lanciano su manifestanti, sono le 16.44: si vede la direzione e come colpiscano manifestanti.
Zona ponte, altri lacrimogeni lanciati ad altezza uomo, 17.01.
In video cinetto2 vediamo polizia che avanza e stessa dinamica.
In video recuperato dalla difesa “spari contro la folla” si vede lacrimogeno colpire manifestanti in zona ponte.
Avv. Ha recuperato anche fotografie?
Teste Sì, eccole.
In ansa 137 in cartella prodotta dall’accusa, Corriere della Sera, si vedono 2 carabinieri,con pietre in mano nell’atto di lanciare, zona centrale elettrica vicino betafance
Ansa 132, freccia con carabinieri con pietre in mano, stessa zona di prima.
L’ultima mostra un carabiniere con pietra. Ansa 130.
Avv. Lei ha trovato tagli in video cinetto 2?
Teste Sì, li possiamo mostrare: il 16.38 alle 16.38.20, taglio di 20 secondi Secondo taglio alle 16.42. Si tratta di tagli durante lanci di pietre di Bernardi.
L’avv. Melano per Grieco Matteo chiede se abbia notato in video il furgone del ragazzo.
Teste Sì, si può notare in video Torti 12.27 l’avvio di uno dei furgoni della manifestazione.
Avv. Gli mostra 2foto e chiede giudizio su comparazione.
Teste Sono foto diverse, una di operatore polizia e una di corriere della sera, ed è dimostrabile come nonostante le poiszioni di scatto siano diverse, è lo stesso istante e lo stesso lancio, come dimostra qualche particolare.
Avv. Fto alla centrale, le fotografie riportano o meno lo stesso orario degli estratti di video?
Teste Sì, l’operatore cinetto riporta orario non conforme, es. 12.14 mentre lo stesso istante è riportato come 11.21. In un’altra è lo stesso, in un caso 52 minuti indietro.
Avv. Sempre sulle foto, è possibile risalire al numero lanci di un manifestante?
Teste Si nota come le foto sono ravvicinate, quasi uno scatto continuo e 2 lanci di sassi.
Avv. Chiede acquisizione relazione e dvd.
Pm nessuna domanda

Seguono DICHIARAZIONI SPONTANEE di GRIECO MATTEO e LUCA CENTANNI.

Alle 18:50 iniziano le opposizioni da parte della difesa rispetto alle opposizioni da parte del PM sull’ammissibilità di alcuni documenti presentati nella prima fase dell’udienza di oggi.

 Simonetta Zandiri – Eleonora Forno – TGMaddalena.it

Performance No Tav davanti al Palagiustizia, intanto ripartono gli scavi in Savoia

ottobre 03 2014
Si è vestito da finto ispettore Csm, Consiglio superiore della Magistratura, con con bombetta e impermeabile cercando di entrare e per un’ispezione. Una performance ironica andata in scena davanti al Palazzo di Giustizia di Torino, dei militanti No Tav, in segno di protesta contro i pm che indagano sugli attivisti contari alla linea l’alta velocità della Torino-Lione.

Dopo aver cercato di oltrepassare i cancelli della Procura, “l’attore” si sarebbe poi seduto sulla sua scrivania, interpretando il sostituto procuratore Andrea Padalino, che tra le le sue scartoffie, avrebbe messo in bella vista anche la foto incorniciata di Mario Virano, il commissario di Governo per la Torino-Lione, accanto ad una copia del quotidiano “La Padania”.
Il siparietto, si è svolto come detto, davanti all’ingresso del Bruno Caccia, mentre uno specker spiegava le motivazioni della protesta: «Stiamo denunciando l’accanimento che negli ultimi anni una parte della Procura ha avuto contro gli oppositori dell’alta velocità, creando un vero e proprio tribunale speciale per indebolire il movimento. Un’ispezione andrebbe fatta davvero».
La scenetta, con la quale gli attivisti del treno crociato hanno cercato simbolicamente di far varcare i cancelli ad un “ispettore”, si è svolta proprio a poche ora dalla notizia dell’approvazione tra il ministero francese dell’Ecologia, dello Sviluppo sostenibile e dell’Energia, dall’Afitf, l’Agenzia di finanziamento delle infrastrutture di trasporto, Ltf , Lyon Turin Ferroviaire e Rff, (Rèseau Ferrè de France, per i lavori preliminari per la galleria di Saint Martin La Porte, i cui scavi partiranno in direzione dell’Italia, nell’asse del diametro dell’imbocco del futuro tunnel transfrontaliero di 57 chilometri del nuovo collegamento Torino-Lione. La galleria, andrà a completare così i 9 chilometri di discenderie già realizzati sul territorio francese tra il 2002 e il 2010.
«Questa tappa – ha commentato il presidente di Ltf, Hubert du Mesnil – permette di avviare la realizzazione effettiva dell’appalto di Saint Martin La Porte, con un avvio dei lavori a gennaio 2015. Grazie a questa firma, ci siamo iscritti rigorosamente nel rispetto e nel calendario delle decisioni prese dalla Francia e dall’Italia in occasione del vertice intergovernativo del novembre 2013»

Quali giustificazioni per gli attacchi all’ISIS in Siria?

http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=110211&typeb=0&Quali-giustificazioni-per-gli-attacchi-all-ISIS-in-Siria-

Intanto che bombardano l’ISIS, chiediamoci: Come è regolato l’uso della forza a livello internazionale? Cosa dice l’ONU? Analisi in punta di diritto.

Redazione
 giovedì 2 ottobre 2014 01:22

di Vito Todeschini*

 Il 23 settembre 2014 gli Stati Uniti hanno iniziato la campagna di bombardamenti contro le postazioni dello Stato Islamico (SI) in Siria con il supporto di alcuni Stati arabi. La rilevanza di questa nuova escalation militare richiede un’analisi di come essa possa inquadrarsi alla luce del diritto internazionale. In questo articolo mi propongo di chiarire tre questioni: le norme internazionali che regolano l’uso della forza, le giustificazioni alla base delle azioni militari in Siria contro lo SI e le problematiche giuridiche che queste ultime sollevano. Va da sé che l’analisi proposta non intende sostenere o giustificare tali azioni, ma solamente offrire a scopo divulgativo una lettura della questione alla luce del diritto internazionale.
 
Come è regolato l’uso della forza a livello internazionale?
L’articolo 2, paragrafo 4, della Carta delle Nazioni Unite (Carta ONU) pone un divieto generale agli Stati di utilizzare la forza armata in modo unilaterale. A questo divieto fanno da contrappunto tre eccezioni: la legittima difesa contro un attacco armato (articolo 51 Carta ONU); l’autorizzazione da parte del Consiglio di Sicurezza (articoli 39‒42 Carta ONU) ‒ ad es. il caso della Libia; il consenso prestato da uno Stato alla conduzione di azioni militari straniere sul proprio territorio ‒ ad es. i recenti bombardamenti compiuti dagli Stati Uniti in Iraq contro lo SI. Al di fuori di tali eccezioni ‒ ed esclusi i casi di uso minimo della forza per salvare propri connazionali all’estero ‒ l’uso unilaterale della forza armata da parte di uno Stato viola il divieto posto dalla Carta ONU, e nei casi più gravi può qualificarsi come un atto di aggressione.
 
Quali giustificazioni possono avanzarsi per colpire lo SI in Siria?
Consideriamo le citate eccezioni al divieto dell’uso della forza. Una di queste può subito escludersi: l’autorizzazione da parte del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Come è ben noto Russia e Cina hanno minacciato più volte di utilizzare il proprio potere di veto per bloccare l’adozione di risoluzioni che autorizzino azioni militari in Siria. Ripensamenti, seppur possibili, rimangano per ora improbabili. Vanno quindi considerate le altre due opzioni.
Primo: il consenso. Per attaccare lo SI in territorio siriano gli Stati Uniti devono ottenere il consenso del governo di Bashar al-Assad. Tale necessità deriva sia dal divieto dell’uso della forza di cui sopra, sia dal principio di sovranità degli Stati e di non-interferenza nella sovranità altrui.
Assad ha recentemente affermato che non intende acconsentire ad azioni militari straniere sul proprio territorio che non siano concordate con il governo siriano. Gli Stati Uniti, dal proprio canto, rifiutano di coordinare le proprie azioni militari con quello che è considerato un nemico politico.
Assad potrebbe però prestare il proprio consenso in segreto mantenendo un’opposizione di facciata ‒ un’ipotesi non troppo lontana dalla realtà. Gli Stati Uniti hanno infatti reso noto che l’ambasciatore siriano presso l’ONU è stato avvertito dei bombardamenti contro lo SI prima che questi avvenissero.
L’assenza di aperte proteste o di reazioni militari da parte siriana farebbe pensare che il consenso, in qualche modo, sia stato negoziato e ottenuto. Per quanto realistiche, tuttavia, queste rimangono solamente delle ipotesi. Un esplicito consenso da parte di Assad ad azioni militari americane non è ancora stato apertamente concesso.
 
Legittima difesa contro lo SI?
In mancanza del consenso da parte dello Stato siriano l’unica opzione sul tavolo è invocare le legittima difesa. Ai sensi dell’articolo 51 della Carta ONU la legittima difesa può essere sia individuale ‒ uno Stato può usare la forza armata direttamente contro lo Stato aggressore ‒ che collettiva ‒ lo Stato vittima può chiedere a uno o più Stati di intervenire in proprio soccorso.
Il diritto internazionale prescrive determinati requisiti affinché la forza armata possa utilizzarsi in legittima difesa: 1) uno stato deve essere vittima di un attacco armato ‒ il quale consiste in un uso della forza di una certa gravità e intensità, nonché su determinata scala; 2) l’attacco armato deve essere imminente; 3) l’uso della forza in risposta all’attacco armato deve essere necessario ‒ lo Stato vittima deve trovarsi nella condizione per cui l’uso della forza armata è l’unica alternativa possibile ‒ e proporzionato ‒ l’uso della forza è ammesso nella misura in cui è teso a neutralizzare l’attacco in atto e ad evitare che ne vengano condotti di ulteriori. Come e da chi potrebbe essere invocata la legittima difesa nell’attuale situazione siriana?
Per invocare la legittima difesa individuale gli Stati Uniti dovrebbero essere essi stessi vittima di un attacco armato da parte dello SI. Ciò finora non è accaduto, ragion per cui questa non può costituire un’alternativa valida per utilizzare la forza.
Non rimane che la legittima difesa collettiva, la quale è esattamente la giustificazione di diritto internazionale che la rappresentante degli Stati Uniti presso il Consiglio di sicurezza, Samantha Power, ha offerto in una lettera ufficiale al Segretario dell’ONU Ban Ki-moon. In tale lettera gli Stati Uniti affermano che l’Iraq ha esplicitamente richiesto il loro intervento per porre fine agli attacchi armati dello SI; e che l’azione militare americana si rende necessaria a causa dell’incapacità del governo di Assad di fronteggiare in maniera efficace il gruppo islamista.
Questa possibilità potrebbe essere in linea con il diritto internazionale. Tuttavia, essendo l’aggressore un gruppo armato situato nel territorio di uno Stato sovrano, un ulteriore elemento è indispensabile: la dimostrazione che lo Stato da cui ha origine l’attacco armato sia non intenzionato (unwilling) o incapace (unable) di porre fine a tali attacchi. Nel nostro caso: che il governo di Assad si mostri non intenzionato o incapace di fermare lo SI.
A parte la difficoltà nei fatti di dare una chiara dimostrazione di ciò, va detto che tale unwilling/unable test ‒ come viene definito dagli studiosi di diritto internazionale ‒ trova solo parziale consenso tra gli Stati e tra i giuristi. I rischi in seno a tale teoria sono evidenti: uno Stato potrebbe in qualsiasi momento affermare la necessità di usare la forza contro un gruppo armato presente nel territorio di un altro Stato, sulla base di una supposta non volontà o incapacità del governo di quest’ultimo di neutralizzare il gruppo in questione. In assenza di un’oggettiva valutazione delle circostanze tale teoria potrebbe ben offrire il destro ad abusi del diritto alla legittima difesa da parte di alcuni Stati.
Non è un caso che i partner occidentali degli Stati Uniti nella lotta contro lo SI ‒ Francia, Regno Unito, Paesi Bassi, Australia e Danimarca ‒ intendano almeno per il momento limitare il proprio appoggio militare al territorio iracheno, avendo esplicitamente affermato che non esistono basi giuridiche certe per condurre attacchi in Siria.
Ragionamenti di natura politica a parte, se la suddetta teoria trovasse maggior consenso vi sarebbe meno riluttanza a giustificare azioni militari in territorio siriano. In mancanza di valide alternative, tutavia, gli Stati Uniti hanno deciso di basarsi su tale unwilling/unable test, forse anche nella speranza che invocare questa teoria nell’attuale situazione siriana possa far sì che essa venga accettata da altri Stati e che nel tempo si consolidi in una norma giuridica internazionale.
 
Conclusioni
Il diritto internazionale prescrive un divieto generale dell’uso della forza, fatta eccezione in casi di autorizzazione del Consiglio di sicurezza dell’ONU, di consenso da parte dello Stato sul cui territorio dovrebbe aver luogo l’intervento militare, e della legittima difesa individuale o collettiva.
Allo stato attuale i bombardamenti statunitensi delle roccaforti dello SI in Siria possono trovare due giustificazioni. Una ufficiosa: il consenso prestato dal governo di Assad, che però potrebbe essere ritirato in qualsiasi momento e che sicuramente pone forti limiti all’azione americana. L’altra ufficiale: la legittima difesa collettiva in aiuto del governo iracheno. Trattandosi di attacchi armati provenienti da un gruppo armato situato in territorio straniero, tuttavia, quest’ultima opzione poggia necessariamente su una teoria ‒ detta unwilling/unable test ‒ non del tutto consolidata e accettata in diritto internazionale, la quale non offre una base giuridica particolarmente solida.
Una nota finale: varie fonti riportano la notizia che in Siria gli Stati Uniti non si sono limitati ad attaccare lo SI. Uno dei bersagli dei bombardamenti sarebbe il gruppo Khorasan ‒ finora sconosciuto al grande pubblico ‒ apparentemente affiliato ad Al-Qa’ida. Al riguardo la citata lettera di Power indirizzata al segretario ONU si limita ad affermare che tale gruppo “costituisce una minaccia terroristica per gli Stati Uniti e i loro alleati”.
Mentre vengono offerte ampie giustificazioni per gli attacchi contro lo SI, non sembra esservi la stessa esigenza per ciò che riguarda il misconosciuto gruppo Khorasan. A quanto pare gli Stati Uniti intendono giustificare l’uso della forza in base al legame del gruppo con Al-Qa’ida, con cui gli Stati Uniti affermano di essere in guerra e per cui già esiste un’autorizzazione del Congresso americano ad usare la forza. In sostanza, considerandosi parte di un conflitto armato con Al-Qa’ida sin dal 2001, gli Stati Uniti non reputano necessarie nuove giustificazioni per utilizzare la forza armata contro gruppi ad essa affiliati o associati.
Tale ragionamento è però basato più sul diritto costituzionale americano che sul diritto internazionale, e le azioni contro il gruppo Khorasan potrebbero risultare illegali alla luce del diritto internazionale ‒ così come le azioni militari contro lo SI poggiano per ora su basi giuridiche non particolarmente solide.
Il rispetto della legalità internazionale non è un fattore secondario ai fini della creazione di un ambiente politico adatto a sconfiggere lo SI. Gli strateghi e i politici statunitensi dovrebbero tenerlo bene a mente.
 
 
* Vito Todeschini è dottorando in diritto internazionale presso l’Università di Aarhus, Danimarca. Nelle sue ricerche si occupa di diritto dei conflitti armati, diritti umani, diritto internazionale penale e uso della forza internazionale. Può essere contattato all’indirizzo: vitot@law.au.dk.
 
 
Riferimenti
 
Jennifer Daskal, Ashley Deeks and Ryan Goodman, Strikes in Syria: The International Law Framework, Just Security, 24 September 2014 (http://justsecurity.org/15479/strikes-syria-international-law-framework-daskal-deeks-goodman/);
Letter by the US Representative to the UN, Samantha Power, to Secretary-General Ban Ki-moon concerning the international law justification for the US use of force in Syria (http://justsecurity.org/15436/war-powers-resolution-article-51-letters-force-syria-isil-khorasan-group/);
Milena Sterio, The Legality of ISIS Air Strikes Under International Law, IntLawGrrls, 12 September 2014 (http://ilg2.org/2014/09/12/the-legality-of-isis-air-strikes-under-international-law/);
 
Ashley Deeks, Narrowing Down the U.S. International Legal Theory for ISIS Strikes in Syria,Lawfare, 12 September 2014 (http://www.lawfareblog.com/2014/09/narrowing-down-the-u-s-international-legal-theory-for-isis-strikes-in-syria/);
Lorenzo Gradoni, Gli obblighi erga omnes, l’idioma dell’egemone e la ricerca del diritto. Ancora sull’intervento contro l’ISIS e oltre, SIDIBlog, 24 settembre 2014 (http://www.sidi-isil.org/sidiblog/?p=1085#more-1085);
Paolo Picone, Considerazioni sull’intervento militare statunitense contro l’Isis, SIDIBlog, 5 settembre 2014 (http://www.sidi-isil.org/sidiblog/?p=1070).
Fonte: FocusOnSyria.org.

GRANDE-BRETAGNE: SEXE, SCANDALE ET DÉMISSION. LA PRESSE TABLOÏDE DE NOUVEAU CRITIQUÉE

Agence TEM/ Trans-Europa Médias

http://trans-europa-medias-press.com/

http://www.scoop.it/t/trans-europa-medias

https://www.facebook.com/trans.europa.medias.presse

TEM - MEDIAS - Grande-Bretagne sexe, scandale et démission la presse tabloïde (2014 09 30)

La démission d’un secrétaire d’Etat après la publication par le Sunday Mirror de ses échanges lestes avec un journaliste se faisant passer pour une groupie a relancé lundi le débat en Grande-Bretagne sur les méthodes employées par la presse tabloïd.

 Un représentant du gouvernement, du sexe et un tabloïd: la formule a de nouveau fait mouche et conduit à la démission et l’humiliation publique de Brooks Newmark, secrétaire d’Etat chargé de la société civile.

 Ce député conservateur de 53 ans, marié et père de cinq enfants, a dû avouer qu’il s’était “comporté comme un parfait imbécile” après les révélations du Sunday Mirror qu’il avait envoyé plusieurs photos osées, dont une en “pyjama motif cashmire” et sexe apparent, à un journaliste FREELANCE qui s’était fait passer pour une femme.

 Le journal a présenté comme une circonstance aggravante le fait que le député présidait un groupe militant pour un rôle accru des femmes au sein du parti conservateur.

 Mais le débat s’est rapidement déporté vers les méthodes dite “phishing expeditions” (ameçonnages) de la presse anglo-saxonne.

 Le Sunday Mirror s’est ainsi appuyé sur le travail d’un journaliste indépendant qui a créé un faux compte Twitter au nom de “Sophie Wittmans”, supposée être une sympathisante des Tories “d’une vingtaine d’années”.

 La photo de PROFIL du compte, effacé depuis, montrait le visage d’une mannequin suédoise de 22 ans, Malin Sahlen, qui a vivement protesté lundi dans la presse suédoise que son image avait été utilisée sans son accord.

 Sous couvert de sa nouvelle identité flatteuse, le journaliste a alors commencé à contacter plusieurs députés conservateurs, dont Brooks Newmark.

 Les deux ont ensuite continué à échanger par texto et messagerie personnelle, pour FLIRTER et échanger des photos coquines. Jusqu’à ce que le secrétaire d’Etat promette à “Sophie” de la rencontrer en marge du congrès du parti conservateur en cours à Birmingham, moment choisi par le Mirror pour “sortir” l’histoire.

 Critiqué pour ses méthodes pousse-au-crime, le tabloïd a brandi l’argument de “l’intérêt public”. Ancien rédacteur en chef du Mirror, Paul Connew a renvoyé vers la “stupidité” du secrétaire d’Etat, coupable d’une “erreur de jugement terrible de s’ouvrir ainsi à un étranger”.

 Mais d’autres s’en prennent au journal. “Je ne vois pas où réside l’intérêt public dans cette histoire. Il (Brooks Newmark) n’a pas enfreint la loi, on parle d’une bêtise entre adultes”, a déclaré Roy Greenslade, professeur de journalisme à la City University, à BBC Radio 4, ajoutant: “On a tenté de piéger sept autres députés conservateurs. C’est une vraie pêche au chalut! Je ne pense pas que cela apporte une grande contribution au journalisme d’investigation.”

 “C’est pathétique. Sensationnalisme et moralisme ne font pas bon ménage”, a également tweeté un député travailliste solidaire, Chris Bryant.

 Un député conservateur a même annoncé qu’il allait saisir la nouvelle commission de régulation de la presse, née sur les cendres du News of The World, tabloïd fermé à cause du scandale des écoutes téléphoniques.

 TEM / avec AFP / 29 sept. 2014 /

 ____________________

 TEM / Trans-Europa Médias

* TEM Website :

http://trans-europa-medias-press.com/

* TEM Blog / Revue de Presse :

http://www.scoop.it/t/trans-europa-medias

* TEM Profil Facebook :

https://www.facebook.com/transeuropa.medias

* TEM Page Facebook :

https://www.facebook.com/trans.europa.medias.presse

“TRANSITION WITH FORCEPS”: OBAMA WANTS PAUL BIYA TO QUIT

Luc MICHEL / In Brief /

With PCN-SPO – Orientations Hebdo (Cameroon) / 2014 10 02 /

LM - EN BREF obama versus biya (2014 10 02) ENGL

Beginning last August, on the occasion of the ‘USA-African Leaders Summit’ in Washington, I drew attention to the fact that a wave of regime change was in preparation, desired and organized by Obama (*). In the line of fire the presidents  Obiang Nguema Mbassogo (Equatorial Guinea), Kabila (DRC) and also Biya (Cameroon).

 THE US PROJECTS IN THE LIGHT

 The Cameroonian press today is aware of what is an aggressive neo-colonial policy of the USA in Cameroon and elsewhere.

ORIENTATIONS HEBDO explains thus that “Obama demands Biya to step down in 2015 if he does not want to meet a tragic end by murder as Gaddafi or the ICC as Gbagbo”. Yet from a legal point of view, the next elections for president in Cameroon are planned only in 2018. Which is to say that Barack Obama asked Paul Biya to leave his seat to someone of his choice. “So in this case is Obama advocating democracy or dictatorship?” asks the Cameroonian weekly…

You said U.S. neo-colonialism?

 LM

 (*) Read my analysis (in French):

– EODE THINK TANK/ GEOPOLITIQUE/ LE SOMMET ‘USA-AFRICAN LEADERS’ OU LES MAUVAISES VUES DE WASHINGTON SUR L’AFRIQUE

Sur http://www.lucmichel.net/2014/08/15/eode-think-tank- geopolitique-le-sommet-usa-african-leaders-ou-les-mauvaises-vues-de-washington-sur-lafrique/

– See one of my three programs on the Washington Summit, co-produced with AFRICA MEDIA: EODE-TV & AFRIQUE MEDIA/ LES USA PREPARENT-ILS UN « PRINTEMPS AFRICAIN » ?/ LE SOMMET USA-AFRICAN LEADERS DECRYPTE (1)

on http://www.lucmichel.net/2014/08/15/eode-think-tank-geopolitique-le-sommet-usa-african-leaders-ou-les-mauvaises-vues-de-washington-sur-lafrique/

_________________________

 Luc MICHEL /

PROFILE Facebook https://www.facebook.com/pcn.luc.michel.2

Twitter https://twitter.com/LucMichelPCN

OFFICIAL PAGE Facebook https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel

Website http://www.lucmichel.net/

HUNGARIAN FACTOR. TRANSCARPATHIAN FRAGMENT OF UKRAINIAN PATCHWORK

Novorossiya Info/ 2014 10 03/

Press Review with Strategic Culture – PCN-SPO/

 NOVO - transcarpathian question (2014 10 03) ENGL

“The threat posed by Ukrainian nationalism evokes serious concern among Hungarian diaspora and the Rusyns, the native population of Transcarpathia. The February coup in Kiev gave an additional impulse to the growing preoccupation. The Rusyns and Hungarians get united by the common goal. They face the same threat.”

 # PRESS REVIEW/

Excerpts of “Hungarian Factor. Transcarpathian Fragment of Ukrainian Patchwork”

By Grigory STAVRIDIN  for Strategic Culture :

 “The “strange armistice” in Donbass and the upcoming parliamentary election in Ukraine have made pale the events in Transcarpathia, the region where the situation can hardly be called tranquil. The radical Ukrainian nationalism has become decisive for shaping the new regime’s policy, the reunification of Crimea with Russia, the mobilization of Ukrainians to fill the ranks of those who take part in the punitive operation against Novorossia – all told these factors have given impetus to separatist trends in the Transcarpathian region. Ukrainian MPs have granted self-rule to parts of two eastern regions while Budapest strongly supports the demands of Hungarian minority to grant special status to Transcarpathia.

 On September 26, Hungarian Prime Minister Victor Orban visited the city of Beregovo in the region. He was expected to say that it was unacceptable to call Hungarians for military service and send them to Donbass. He was also to repeat the thesis that Transcarpathia needed to be granted the status of autonomy in accordance with the referendums held 23 years ago at the regional and district (Beregovo) levels. The expectations never came true. The Orban’s guards kept the journalists at the distance. The press-conference never took place. According to scarce information coming from the Transcarpathian district council, the Hungarian Prime Minister limited his address to calls for “open dialogue” and “further cooperation” with the Ukrainian neighbor.

 The restraint displayed by Victor Orban during the visit to West Ukraine would probably ease the task for Budapest as it renders support to Hungarian compatriots aspiring for autonomous or federal status to be granted to Transcarpathia at the critical turn of events in the history of Ukraine. The Hungarian government cannot ignore the fact that since some time ago the Ukrainian public has been inculcated the idea that there is a “Russian-Hungarian conspiracy” plotted against Kiev. Perhaps the discontent of Washington and Brussels with the independent policy of Orban is coming to the edge of tether.

 There is something else to explain the restraint of the Hungarian leader in Transcarpathia. Before the visit Hungary’s gas operator FGSZ Ltd. had suspended gas supplies to Ukraine for an indefinite period of time. The decision was made to meet the growing domestic demand for gas, the company said. Naftogas, Ukraine’s state-owned oil and Gas Company said the decision was influenced by the recent meeting between Arthur Miller, the head of Gasprom, and Hungarian Prime Minister Victor Orban that had taken place a few days before and was devoted to the possibility of increasing Russian gas supplies to Hungary.

 The threat posed by Ukrainian nationalism evokes serious concern among Hungarian diaspora and the Rusyns, the native population of Transcarpathia. The February coup in Kiev gave an additional impulse to the growing preoccupation. The Rusyns and Hungarians get united by the common goal. They face the same threat. The reasons for concern are plentiful: it’s enough to remember that one of the new Kiev regime’s first moves was the abolition of the 2012 law “On State Language Policy” allowing Rusyn, Hungarian and Romanian tongues exist as second official regional languages.

 The separatist trends in Transcarpathia came to the fore once again in early August as mass protests occurred against the “third wave” of male population to be called for service to take part in the punitive operation against Donbass. The all-Ukrainian anti-war movement got immediately nationalist-tainted in Transcarpathia. The Rusyns and Hungarians expressed their reluctance to fight for the regime. This sentiment was well understood in Budapest.

 ALREADY A REFERENDUN IN 1991 …

 The protests of Rusyns and Hungarians have solid legal basis. On December 1, 1991 a referendum was held in Beregovo at the regional and district levels. 78% of respondents supported a special self-rule status within the state of Ukraine. Over 80% of Beregovo voters supported the idea of creating Hungarian autonomous district.

 It’s an open secret the Hungarians in Transnistria rely on the support of “mother country” which exerts diplomatic influence on Kiev. Rusyns start to eye Budapest more often. They have reasons to do so: in Hungary the Rusyns enjoy an official status of independent ethnos. Ukraine is deaf to the Rusyns aspirations. Besides, the Hungarian territory more often becomes a host to joint Hungarian-Rusyn congresses convened to discuss the status of Transcarpathia. On August 8, 2014 Budapest hosted a congress representing the Rusyn and Hungarian communities of Transcarpathia. The participants agreed to join together in an effort to achieve a federal status for Transcarpathia as part of Ukraine. A month later a congress of Hungarians World Congress and Sub-Carpathian Rusyn World Congress (few know there is the Sub-Carpathian Rus Republic exists in Ukraine along with the unrecognized Donetsk and Luhansk People’s Republics) took place. Congress delegates decided to appeal to the European Parliament, the governments of Hungary and Ukraine, asking for help in gaining recognition of the results of the 1991 referendum on the federal status of the Transcarpathian Region in Ukraine.

 At the other shore of the Tisa River There is another powerful political force that supports the autonomy status for Transcarpathian Hungarians and Rusyns – the Hungarian nationalist party Jobbik, the Movement for a Better Hungary.It has staged a string of actions at the Hungarian parliament building in Budapest that attracted public attention. Not once its leaders made scandalous statements saying Ukraine is an artificially created state and that Transcarpathia should be returned to Hungary etc. On September 16, Yobbik party MEPs voted against the ratification of the EU association agreement with Ukraine. They explained their decision by the fact that Kiev ignored the rights of 200 thousand Hungarians living in the country.

 Today it is possible that Kiev would repeat in Transcarpathia the very same mistakes it made in Donbass. It always reacted with delay to the tumultuous events followed after the anti-constitutional coup and demonstrated persevering reluctance to make any concessions to those who did not support the regime. Those who live at the other side of the Carpathian Ridge want federalization. It means there is a chance to make the region remain within the borders of Ukrainian state. The chance still remains till…

 Novorossiya Info

__________________

 # NOVOROSSIYA Coordination Center/

Leadership : Luc MICHEL (président), Fabrice BEAUR (SG Eurasie), Gilbert NKAMTO (SG Afrique)

Contact : novorossiya.center@gmail.com

Blog NOVOROSSIYA INFO : http://www.scoop.it/t/novorossiya

Page Facebook : https://www.facebook.com/novorossiya.center

LA PAUVRETE EN FRANCE OU LES FRUITS DE LA POLITIQUE LIBERALE DE SARKOLLANDE

Luc MICHEL/ En Bref/

Avec PCN-SPO – INSEE/ 2014 10 03/

LM - EN BREF pauvreté en france (2014 10 03) FR

Des chiffres et une infographie qui se passent de commentaires (en Belgique la situation est similaire, en Espagne ou en Grèce elle est pire) …

 – 8,173 millions de personnes pauvres

– 4,621 millions de personnes au chômage catégories A,B,C y compris DOM (+6,5 % sur un an)

– 2 922 100 personnes en catégorie A (“le coeur” du chômage, + 7,5% en un an)

– 1 300 000 chômeurs supplémentaires depuis le point le plus bas de 2008

– 43% des jeunes hommes des quatiers sensibles sont au chômage

– 37% des jeunes femmes des quartiers sensibles sont au chômage

– 24,2% des jeunes de 15-24 ans sont au chômage

 La précarité des jeunes, en particulier dans les quartiers dits « sensibles », une hypocrisie pour ne pas dire issus de l’immigration, annonce une bombe sociale …

Merci Sarkozy, merci Hollande, merci la Commission « Européenne ».

 A noter, pour ceux qui se laissent prendre aux faux partis d’opposition du Système, que dans les municipalités tombées aux mains du FN les choses s’aggravent, par l’attaque systématique des structures sociales chargées de défendre les plus pauvres (fin des subventions municipales, etc.) …

 LM

_________________________

 Luc MICHEL /

PROFILE Facebook https://www.facebook.com/pcn.luc.michel.2

Twitter https://twitter.com/LucMichelPCN

OFFICIAL PAGE Facebook https://www.facebook.com/Pcn.luc.Michel

Website http://www.lucmichel.net/

LA RUSSIE DE RETOUR EN AFRIQUE. NUCLÉAIRE: POURQUOI L’AFRIQUE DU SUD A CHOISI LA RUSSIE ?

EODE Press Office/ 2014 10 02/

Revue de Presse avec RFI – EODE Africa/

 EODE PO - russie nucléaire rsa (2014 10 02) FR

L’Afrique du Sud a finalement choisi la Russie pour son futur parc nucléaire. Un protocole d’accord signé à Vienne par les deux pays prévoit jusqu’à huit réacteurs. Le ministre russe des Affaires étrangères Serguei Lavrov rentre tout juste d’une longue tournée en Afrique. Moscou, après avoir longtemps délaissé le continent, manifeste de plus en plus un regain d’intérêt pour l’Afrique.

 C’est aussi un désaveu pour la France, qui convoitait depuis longtemps le plus grand marché public de toute l’histoire de l’Afrique du Sud – il pourrait porter sur 40 milliards d’euros. La France paye cash sa politique, dictée par Waqshington, de sanctions contre la Russie. Notamment la non-livraison des navires ‘Mistral’. Paris fait désormais figure de fournisseur peu fiable.

 # REVUE DE PRESSE (RFI) : LA RUSSIE DE RETOUR EN AFRIQUE

 Eugène Korendyasov a été ambassadeur de Russie dans trois pays d’Afrique. Il dirige le ‘Centre de recherches sur les relations russo-africaines’ à l’Académie des sciences de Moscou.

 Extraits :

– RFI : Eugène Korendyasov, en quoi est-ce que le contrat nucléaire sud-africain est une importante victoire pour Moscou?

 – Eugène Korendyasov : C’est très important. C’est un accord qui était très, très attendu. La Russie a beaucoup d’expérience et beaucoup de maîtrise en ce qui concerne l’énergie atomique.

 – RFI: Le document n’exclut pas un éventuel transfert de technologie?

 – Eugène Korendyasov: D’après le texte, si on participe à une création industrielle dans le domaine de l’énergie atomique, certainement des technologies, le transfert des technologies ou d’une partie des technologies est absolument prévisible.

 – RFI: Et au-delà, l’Afrique du Sud avait-elle des raisons politiques selon vous, de se tourner vers Rossatom en Russie et non vers le Français Areva par exemple, qui convoitait également cet important contrat?

 – Eugène Korendyasov: Je crois qu’il y a des sentiments politiques peut-être liés avec la solidarité dans la lutte contre le régime d’apartheid. Comme l’Union soviétique de l’époque a puissamment aidé les luttes pour l’élimination du régime d’apartheid, peut-être que les sentiments ont joué.

 – RFI: C’est vrai que la Russie durant le régime apartheid a accueilli des boursiers de l’ANC qui sont ensuite devenus, pour certains ministres, pour d’autres présidents. Est-ce que ce n’était pas aussi important pour le forum des Bricks qui regroupe le Brésil, la Russie, l’Inde, la Chine et l’Afrique du Sud ? Car ce contrat finalement est signé par deux membres des Bricks. Cela donne de la substance à ce forum?

 – Eugène Korendyasov: Vous avez absolument raison. Cet élément appartient à ce nouveau centre de politique internationale que constitue aujourd’hui les Bricks. Cela a joué un rôle positif et peut-être un rôle simulateur.

 – RFI: La Russie s’est désintéressée de l’Afrique durant les années 90. Est-ce qu’on peut désormais parler d’un regain d’intérêt

 – Eugène Korendyasov: C’est absolument vrai. Il y a un grand regain d’intérêt de la part des grosses compagnies de Russie envers l’Afrique. Il y a beaucoup de facteurs qui jouent. D’abord l’Afrique c’est un grand continent. Ensuite, nos deux parties ont beaucoup en commun dans le domaine international, l’hostilité aux tentatives d’hégémonie.

 – RFI: Et il est important de pouvoir s’afficher avec des partenaires en Afrique, notamment au moment où la Russie est mise au banc par les pays de l’Union européenne et par les Etats-Unis?

 – Eugène Korendyasov: Vous savez, c’est une histoire à part tout à fait passagère. Mais avec l’Afrique c’est depuis très longtemps que ce regain d’intérêt se prépare et actuellement les plus grosses sociétés russes sont déjà impliquées dans le business en Afrique.

 – RFI: Et de façon plus générale, comment décririez-vous l’approche de la Russie en Afrique ? En quoi est-ce qu’elle se distingue de l’approche de la France, des Etats-Unis, de la Chine ou encore du Brésil?

 – Eugène Korendyasov: Les hiérarchies de priorité sont forcément différentes. Avec la France pas toujours, mais le plus souvent on était ensemble pour la cause africaine. Mais, on ne comprend pas. On est ces derniers temps un peu surpris de certaines escapades. C’est peut-être des incidents de parcours.

 – RFI: Vous parlez de la Libye?

 – Eugène Korendyasov: Je parle surtout de la Libye. Ça m’a surpris personnellement quand j’ai regardé à la télévision les embrassades de l’ancien président avec Kadhafi. Et deux mois après, ou presque, il y a les Rafales qui arrivent et qui bombardent. Ça m’a un peu surpris.

 – RFI: Votre ministre des Affaires étrangères, Serguei Lavrov, s’est rendu au Zimbabwe où des contrats d’exploitation minière ont été signés. La question du non respect des droits de l’homme dans certains pays africains n’empêche pas la Russie de faire des affaires avec ces régimes?

– Eugène Korendyasov: Vous savez, nous avons certaines différences de position. Nous respectons la souveraineté des Etats africains. Et puis les problèmes de droit de l’homme dans le contexte de chaque pays, surtout en Afrique, se pose d’une façon différente. Les Français s’embrassaient avec les Zaïrois à l’époque de Mobutu. Et on ne pouvait pas dire que Mobutu était le champion dans le domaine de la démocratie. Et puis le business et le problème politique… Nous respectons la politique et les positions de nos partenaires africains si ça ne porte pas atteinte au droit international et à d’autres normes généralement admises dans le monde.

 – RFI: Est-ce que la Russie envisage de vendre des armes, par exemple au Zimbabwe, en échange des concessions minières?

 –          Eugène Korendyasov: Vous savez, dans les technologies de commerce il y a ce que l’on appelle les contrats offset, quand un contrat est accompagné d’un autre contrat de compensation. Si le Zimbabwe s’intéresse aux armes et achète les armes, et s’il les paie avec les concessions, pourquoi pas.

 La Russie est décidément de retour en Afrique !

 EODE Press Office

_______________________

http://www.eode.org/

https://www.facebook.com/EODE.org

LUC MICHEL: COMMENT ANALYSER LA GUERRE CONTRE LE CAMEROUN ?

Le duplex de Bruxelles avec ‘Afrique Media TV’ de ce 28 septembre 2014

Filmé en direct par PCN-TV à Bruxelles

 PCN-TV - AMTV LM comment analyser la guerre au cameroun (2014 09 28) FR

Comment analyser la guerre menée contre le Cameroun ?

Luc MICHEL explique comment distinguer FRONTS APPARENTS et FRONTS REELS.

Après avoir utilisé l’exemple de la Guerre Iran-Iraq (1980-1988), il analyse les différents fronts de la guerre contre le Cameroun et désigne les adversaires réels :

 

– Boko Haram dans le nord, le prétexte,

– les Ong occidentales, avec en tête l’ « International Crisis Group » de Söros et Louise Harbour, l’instrument,

– Washington, qui est derrière la déstabilisation du Cameroun

 

Versus

– le régime fragilisé de Paul Biya,

– et, suivant la stratégie des dominos, la cible véritable : la Guinée Equatoriale voisine, nouveau centre du Panafricanisme, et son président Obiang Gnema Mbassogo …

 Video intégrale sur : https://vimeo.com/107877357

 # LIRE AUSSI :

LUCMICHEL.NET/ “TRANSITION AUX FORCEPS”: OBAMA VEUT LE DEPART DE PAUL BIYA

http://www.lucmichel.net/2014/10/01/lucmichel-net-transition-aux-forcepts-obama-veut-le-depart-de-paul-biya/

 Luc MICHEL sur AFRIQUE MEDIA TV

dimanche 28 septembre 2014 dans le ‘Débat panafricain’

avec Bachir Mohamed Ladan.

______________________

https://vimeo.com/pcntv

https://www.facebook.com/PCN.NCP.TV