Tav. Il Tribunale europeo dei Popoli: da processare la devastazione ambientale in Val Clarea e la violazione dei diritti del cittadini

Accettato l’esposto dei valsusini, sempre più attivi in Europa. Prossimamente un Tribunale anche per i colpevoli?

 di Fabrizio Salmoni

Brutte notizie in fitta sequenza per la lobby del Tav: il Tribunale dei Popoli, organismo internazionale fondato da Lelio Basso sull’esperienza del Tribunale Russel (quello che aveva condannato l’intervento americano in Vietnam), che ha per scopo di pronunciarsi su ogni violazione dei diritti fondamentali dei popoli e delle minoranze, ha ritenuto ammissibile l’esposto presentato l’8 Aprile scorso dal Controsservatorio Valsusa e da 15 sindaci della Valle con la richiesta di aprire un procedimento per “accertare se nella vicenda della progettazione e costruzione della cosiddetta linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione siano stati rispettati i diritti fondamentali degli abitanti della Valle e della comunità locale ovvero se vi siano state gravi e sistematiche violazioni di tali diritti”.

Conf stampa controsservatorio 2

L’esposto era corredato da una fitta documentazione cronologica dei fatti riguardanti la più che ventennale resistenza valsusina specificando i momenti topici e le questioni fondamentali sollevate nel corso degli anni: gli aspetti critici del progetto, l’impatto ambientale con i rischi per la salute, i dati sull’inutilità dell’opera,lo sperpero di denaro pubblico, il mancato coinvolgimento del territorio, la truffa dell’Osservatorio, la militarizzazione e la repressione giudiziaria.

Ora che l’esposto è stato accolto (il caso Valsusa è stato ritenuto “esemplare e rappresentativo”), si apre un percorso di dibattimento pubblico sulla Torino-Lione, e su altre Grandi Opere penalizzanti l’ ambiente e i diritti, che dovrebbe pervenire a sentenza entro il 2015.

A corredo dell’esposto, il Controsservatorio pubblica ora un volume dei suoi Quaderni dal titolo “Tav e Valsusa. Diritti alla ricerca di tutela”, a cura di Paolo Mattone. Diviso in due parti (cronache e dieci documenti significativi)  il Quaderno verrà diffuso a partire da oggi.

Ma l’Europa riserva anche altre sorprese a breve scadenza: un convegno internazionale a Bruxelles per discutere il tema dei Diritti delle popolazioni e dell’Ecocidio, nuovo termine che sta a indicare la pervicacia nel perseguire la devastazione ambientale. In quella sede si porrà il problema di istituire una sede ufficiale per colpire e punire le singole persone che verranno ritenute colpevoli di gravi danni a ambiente ed ecosistema. “Ci vorrà probabilmente un po’ di tempo ma quella è la strada che si vuole tracciare – dice Paolo Prieridel Presidio Europa (branch Esteri del Movimento) – ma tutto questo ci dà la forza di andare avanti e realizzare altre iniziative. Oggi in Europa ci sono più parlamentari disponibili, c’è più ascolto e c’è un presidente di Commissione Trasporti, il verde Kramer che è naturalmente molto più attento del suo predecessore alle istanze ecoambientali”.

Conf stampa controsservatorio 1

Il sindaco di Villarfocchiardo Emilio Chiaberto, uno dei promotori dell’esposto, dice che il “processo” sarà “un cuneo nella consapevolezza del governo europeo sul problema dei diritti delle popolazioni”. Di “criticità democratiche ” parla Livio Pepinoche descrive le modalità del “giudizio”: “Verranno fatte sessioni con un meccanismo simile a quello giudiziario, compreso un pubblico confronto con gli “imputati” poi si addiverrà a una sentenza che è solitamente ritenuta molto autorevole”.

Più in generale Alberto Perino ricorda che il Movimento No Tav si muove su tutti i piani possibili, quello della lotta popolare sul terreno, quello istituzionale con le sue “barricate di carta”, quello dei rapporti con tutti gli altri movimenti che si battono per impedire opere che devastano ambiente  e le finanze pubbliche. “Quella di oggi – aggiunge Perino- è una vittoria importante e un riconoscimento significativo per il movimento di resistenza al Tav”. Fa poi un breve punto della situazione: “Lunedi in Regione hanno stralciato dalla bozza di progetto definitivo della tratta internazionale la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sullo spostamento da Susa di Guida Sicura (impedimento burocratico a procedere). Ci hanno aggiunto di loro iniziativa 130 prescrizioni che non potranno essere soddisfatte: insomma, sono nel pallone e sentono il terreno che sta scivolando via sotto i loro piedi…”.

Altre sorprese per i sostenitori del Tav sono in arrivo a breve scadenza e sembra che non saranno piacevoli.

Intanto, i consiglieri regionali 5 Stelle Francesca Frediani e Giorgio Bertola hanno definito la delibera del Tribunale dei Popoli “una vittoria significativa” e aggiungono “Siamo convinti che anche la magistratura ordinaria debba procedere individuando i responsabili della violazione dei diritti…infatti il Tav rappresenta il più grande caso di violazione dei diritti fondamentali dei cittadini dal dopoguerra ad oggi”. (F.S. 01.10.2014)

Tav. Il Tribunale europeo dei Popoli: da processare la devastazione ambientale in Val Clarea e la violazione dei diritti del cittadiniultima modifica: 2014-10-02T21:42:07+02:00da davi-luciano
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