Fassino, ovvero i curriculum horror della nostra classe dirigente

competenze e formazione per rilanciare l’occupazione RACCONTANO I PROFETI DELLA CRESCITA

martedì, 23, settembre, 2014

fassino
La classe dirigente, come scrive libero,  si può permettere un curriculum – permetteteci il giudizio – osceno (guardate la fotografia in basso). E non soltanto per i contenuti, ma anche per la forma. I comuni mortali per mettere nero su bianco il foglio con cui cercano impiego spendono ore del loro tempo e spremono meningi. Piero Fassino, per esempio, invece no.
 
La Repubblica Torino ha infatti scovato e pubblicato il cv del sindaco di Torino: un foglietto che si distingue per la sciatteria e la noncuranza con cui è stato compilato. Scritto a penna, parte con inchiostro blu e parte con inchiostro nero: roba che di solito, quando finisce in mano all’ufficio del personale, viene stracciata con disgusto per poi rotolare accartocciata nel cestino delle scartoffie. Ma per il democratico Fassino non è così.
 
Nel suo curriculum vengono scritti con sufficienza i suoi ruoli in politica; nessuna competenza viene specificata, men che meno gli interessi, figurarsi il voto di laurea, l’argomento della tesi e tutto il pregresso percorso di studi.
 
Sapete a che età veneranda si è laureato quel segaligno di Fassino? Nel ’98, a 49 primavere, mentre era affaccendato alla Farnesina come sottosegretario. Chissà dove avrà trovato il tempo e la calma, per scrivere la tesi sulla Fiat…
 
Inoltre Fassino afferma di conoscere “francese, inglese e spagnolo”. Sul francese e sullo spagnolo non ci si può esprimere, ma sull’inglese invece sì: il fatto che lo conosca è una balla spaziale.
 
Impara l’inglese col PD
 
Un comune mortale, infatti, quando nel cv scrive di conoscere una lingua è perché quella lingua la padroneggia con particolare dimestichezza e disinvoltura. Eppure nel febbraio del 2014, quando pubblicò su YouTube un videomessaggio (in inglese), in qualità di sindaco di Torino venne sbertucciato ad ogni latitudine. No, l’inglese il buon Fassino non lo padroneggia con dimestichezza…
 
fassino (1)

Confesercenti: a causa del Dl Salva Italia chiuse 56mila imprese

grazie al Salvatore Monti, colui che fu benedetto come lo spodestatore dello psiconano

mercoledì, 17, settembre, 2014

Il Dl Salva Italia, che ha introdotto la liberalizzazione degli orari per le attivita’ commerciali, “non ha tenuto in alcun conto le conseguenze per le piccole e medie imprese del commercio, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti e che l’Autorita’ Garante avrebbe dovuto invece richiamare”.
Nei due anni di applicazione della norma (2012-2014), infatti, il bilancio tra aperture e chiusure nel commercio al dettaglio in sede fissa e’ negativo per oltre 56mila unita’, di cui 6.600 nel solo comparto alimentare.
Lo scrive il segretario generale di Confesercenti, Mauro Bussoni, in una lettera indirizzata al presidente dell’Autorita’ Garante della concorrenza e del mercato Giovanni Pitruzzella e al presidente della Commissione Attivita’ Produttive della Camera Guglielmo Epifani. E le nuove imprese del commercio hanno vita sempre piu’ breve: a giugno 2014 oltre il 40% delle attivita’ aperte nel 2010 – circa 27mila imprese – e’ gia’ sparito, bruciando un capitale di investimenti di circa 2,7 miliardi di euro. Un’impresa su quattro dura addirittura meno di tre anni.
http://www.imolaoggi.it/2014/09/17/confesercenti-a-causa-del-dl-salva-italia-chiuse-56mila-imprese/

Crisi: boom fallimenti nel 2° trimestre, chiuse oltre 4.000 imprese

sarà colpa dell’art 18

martedì, 23, settembre, 2014

Nuova impennata dei fallimenti: tra aprile e giugno piu’ di 4mila imprese hanno aperto una procedura fallimentare, segnando cosi’ un incremento del 14,3% rispetto allo stesso periodo del 2013. La crescita a doppia cifra porta i default oltre quota 8mila se si considera l’intero semestre, +10,5% rispetto al livello gia’ elevato dell’anno precedente e record assoluto dall’inizio della serie storica risalente al 2001.
“Stiamo vivendo – commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved – una fase molto delicata per il sistema delle Pmi italiane: la nuova recessione sta spingendo fuori dal mercato anche imprese che avevano superato con successo la prima fase della crisi e che stanno pagando il conto al credit crunch e di una domanda da troppo tempo stagnante”.
L’incremento piu’ sostenuto si osserva tra le societa’ di capitale, la forma giuridica in cui si concentrano i tre quarti dei casi, che superano nel primo semestre quota 6mila. Minore invece l’incremento del fenomeno tra le societa’ di persone (+5,9%) e tra le altre forme (+1,8%).
L’analisi condotta dalla Cerved, primo gruppo in Italia nell’analisi del rischio del credito e una delle principali agenzie di rating in Europa, mostra come i fallimenti riguardano indistintamente tutta la Penisola. “I tassi di crescita – prosegue De Bernardis – sono ovunque a doppia cifra ad eccezione del Nord Est, in cui si registra un incremento del 5,5%, il livello piu’ basso di tutto il territorio. In crescita del 14% rispetto al primo semestre 2013 i fallimenti nel Mezzogiorno e nelle Isole, del 10,7% nel Nord Ovest e del 10,4% nel Centro”.
A livello settoriale, la maglia nera spetta ai servizi che contano un aumento del 15,7%, in netta accelerazione rispetto al primo semestre del 2013. Continuano, anche se con dei ritmi piu’ lenti, le procedure nelle costruzioni e nella manifattura: i fallimenti di imprese edili crescono nei primi sei mesi del 2014 dell’8,2% (+12,8% nel 2013), mentre per le imprese manifatturiere l’aumento e’ del 4,5% (+10,5% nel primo semestre dello scorso anno). (AGI) 

Iran, Rohani: i raid Usa sono un attacco alla Siria

martedì, 23, settembre, 2014
I raid anti-Isis degli Usa e degli alleati in territorio siriano devono essere considerati un attacco alla Siria. Lo ha denunciato il presidente iraniano, Hassan Rohani, parlando con i giornalisti a New York per l’assemblea generale delle Nazioni Unite.
 
Washington ha da parte sua rivendicato di aver ignorato il governo siriano. Gli Stati Uniti non hanno informato la Siria sui raid e non hanno chiesto in alcun modo il permesso per gli attacchi, ha sottolineato il Dipartimento di Stato.
 
Il ministero degli Esteri russo ha ammonito che il rispetto del diritto internazionale imporrebbe il consenso di Damasco ai raid americani anti-Isis sulla Siria.
    Serve “l’accordo esplicito del governo siriano oppure una decisione corrispondente del consiglio di sicurezza dell’Onu”, insiste Mosca in una nota. La Russia – si legge ancora nel testo – “ha più volte avvertito che i promotori di azioni di forza unilaterali hanno tutta la responsabilità giuridica delle conseguenze”.
 
Obama ha detto nel corso di un breve discorso dalla Casa Bianca, a Washington, che le forze americane hanno iniziato attacchi in Siria contro lo Stato islamico – noto anche come ISIS, o ISIL – con l’aiuto di cinque nazioni arabe: Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Bahrain e Qatar.
 
“L’America è orgogliosa di collaborare con queste nazioni a favore della nostra sicurezza comune”, ha detto Obama Giovedi. “La forza di questa coalizione fa capire al mondo che non si tratta di una lotta dell’America soltanto.”

Turchia: torna il velo islamico nei licei, ira dei laici

martedì, 23, settembre, 2014
 
In Turchia si è scatenata una nuova violenta polemica su valori religiosi e laicismo, dopo che il governo ha annunciato la fine del divieto per le studentesse turche di portare il velo nelle scuole superiori. Il consiglio dei ministri ha deciso di rimuovere la norma che imponeva alle ragazze di andare a scuola “col capo scoperto” ha annunciato il vicepremier Bulent Arinc, scatenando le proteste dei sindacati della scuola, che sciopereranno domani contro quello che considerano un “intervento politico” sull’Istruzione.
“Useremo il nostro diritto allo sciopero contro i tentativi miopi di promuovere il proprio approccio ideologico, di speculare (sull’educazione) e contro gli attacchi alle nostre vite, le nostre scuole e i nostri studenti”, recita il comunicato diffuso oggi dal sindacato Egitim-Sen. Secondo il ministro dell’Istruzione Nabi Avci, invece, le nuove norme sono state concepite per “andare incontro alle studentesse che portano il velo e le loro famiglie “L’ambito di applicazione (della legge) è stato reso più ampio per rispondere alle richieste degli studenti e i loro rappresentanti”, ha dichiarato oggi Avci escludendo che la modifica al regolamento sull’abbigliamento nelle scuole consenta l’uso in classe del velo integrale.
La liberalizzazione del velo per le liceali arriva dopo la fine del divieto, nel 2008, di usare il foulard islamico nelle università e lo scorso lo scorso anno negli uffici pubblici e in parlamento. Misure di “democratizzazione”, per il premier Ahmet Davutoglu, in linea con le misure promosse dal conservatore Partito della giustizia e dello sviluppo (Akp) di Recep Tayyip Erdogan dal 2002 in poi da sempre difensore dei diritti dei musulmani praticanti.
Maggioranza nel Paese e zoccolo duro dell’Akp, i turchi conservatori sono stati, prima dell’affermazione degli islamisti moderati, tradizionalmente tenuti ai margini da cariche pubbliche di rilievo perché non in linea con i valori del kemalismo, l’ideologia di stato nazionalista e ultra-laicista imposta dal fondatore della Repubblica turca Mustafa Kemal Ataturk negli anni ’20 di cui le forze armate turche, più volte protagoniste di violenti colpi di stato contro governi non i linea con tali principi, si sono sempre sentite fedeli garanti.
Una regola non scritta, quella secondo cui le donne velate e i loro mariti, non potevano diventare magistrati, dirigenti pubblici o ministri, contro cui si sono scontrati più volte anche lo stesso presidente Erdogan e l’ex-Capo dello stato Gul, nel corso della loro carriera politica.
Contrario alla liberalizzazione del copricapo islamico nelle scuole superiori il principale movimento d’opposizione, il partito repubblicano del Popolo (Chp). “Per il velo non c’è posto nelle scuole e i licei”, ha dichiarato il leader del Chp, Kemal Kilicdaroglu dopo l’approvazione della norma, facendosi portavoce di quella parte della società turca che teme che l’Akp, i cui leader tra cui Erdogan si sono più volte espressi contro la legge che permette l’aborto e il consumo di alcol, stia mettendo in pratica un programma di islamizzazione del paese criminalizzando stili di vita non in linea con i dettami dell’Islam.
A fine agosto aveva fatto discutere l’iscrizione d’ufficio di 40 mila studenti agli imam-hatip, le scuole superiori per formare gli imam turchi. A scatenare le proteste dei genitori gli esiti dei risultati del Teog, l’esame nazionale per accedere, secondo il punteggio ottenuto, a scuole superiori prestigiose. In base agli esiti, due studenti turco-armeni erano stati assegnati a scuole musulmane. Il ministro dell’Istruzione, dopo aver incontrato i genitori, ha permesso ai ragazzi di iscriversi ad altri istituti, ma miglia di giovani che avevano ottenuto un voto basso, non hanno avuto scelta. Più di 1.400 scuole, inoltre, sono state converte in imam-hatip dal governo denunciano i sindacati della scuola.
“Stanno trascinando la nostra società nel medioevo, strumentalizzando la religione. Ora è il turno dei bambini. Questa decisione rappresenta un trauma per questo Paese che ha un sistema d’istruzione laico”, ha dichiarato il segretario di Egitim-Sen in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano Hurriyet.
Non tutte le organizzazioni sindacali tuttavia sono contrarie alla norma. Secondo il segretario di Kamu-Sen, la più importante confederazione del pubblico impiego, Ismail Kocuk, è giusto abolire il divieto: “Con il cambio nelle norme, l’educazione secondaria non sarà più il campo di battaglia per affermare valori religiosi”.
TMNEWS
http://www.imolaoggi.it/2014/09/23/turchia-torna-il-velo-islamico-nei-licei-ira-dei-laici/

Orrore in Ghana: 65enne non vuole fare sesso, uomo 35enne la decapita

qualcuno suggerì che dobbiamo imparare da loro

martedì, 23, settembre, 2014

Orrore in Ghana: un uomo ha decapitato una donna di 65 anni che si era rifiutata di avere un rapporto sessuale. Il macabro episodio e’ avvenuto a Asamankese, nella regione di Brong Ahafo.

Il 35enne Kwabena Aflao e’ stato arrestato dalla polizia nella fattoria della vittima e ha confessato di aver decapitato la donna con un machete, dopo essere stato respinto.
http://www.imolaoggi.it/2014/09/23/orrore-in-ghana-65enne-non-vuole-fare-sesso-uomo-35enne-la-decapita/

Tunisino costringe la moglie incinta a inserire ovuli di droga in vagina

la moglie tunisina vittima di queste violenze ha meno valore di una donna italiana? La tv non parla di questi casi come mai?

martedì, 23, settembre, 2014

FOLLIA: 22 italiana incinta, ma costretta a portare in grembo sia il bambino che la droga
arrestato
23 settembre – Era incinta di 7 mesi ma nonostante questo era stata costretta dal marito-trafficante ad inserire nella vagina e nell’ampolla rettale ovuli per 140 grammi di eroina e cocaina. Ha rischiato in caso di rottura di compromettere la gravidanza ormai giunta nella fase finale.
La scoperta è stata fatta dalla Squadra Mobile di Perugia che seguiva da tempo alcuni trafficanti che importavano droga per il mercato di Perugia. In manette sono finiti il marito tunisino di 36 anni, una ragazza italiana di 22 anni e un altro tunisino di 32 anni, quest’ultimo era il destinatario della partita di droga.
perugiatoday.it
http://www.imolaoggi.it/2014/09/23/tunisino-costringe-la-moglie-incinta-a-inserire-ovuli-di-droga-in-vagina/

Ai migranti non piace l’acqua del rubinetto “Vogliamo quella minerale”

martedì, 23, settembre, 2014

Gli immigrati ospitati all’Hotel Sammartino di Agnone vorrebbero l’acqua minerale invece di quella corrente
 C’è stata una forma di protesa  pacifica nei pressi della Compagnia dei Carabinieri di Agnone, dove circa una ventina di immigrati  sono rimasti seduti sull’asfalto, davanti alla cancellata nella zona militare della caserma del Carabinieri.
Qualcuno ha detto che il motivo è stato il rifiuto di bere acqua corrente e che gli ospiti dell’Hotel Sammartino volevano quella minerale. Non è stata la prima protesta, infatti già due giorni prima era stata stato inscenat0 un’altra specie di sit in, per motivazioni non del tutto chiarite.
La noia non è mai una buona consigliera. Qualcuno sostiene che in realtà i migranti, stufi di bighellonare tutto il giorno, senza avere problemi di assistenza, di tasse o di mettere insieme il pranzo con la cena, hanno voluto dimostrare l’esigenza di volere qualcosa di più per la vita quotidiana ed hanno anche nominato due loro rappresentanti che saranno portavoce delle loro esigenze presso le istituzioni.
http://www.imolaoggi.it/2014/09/23/ai-migranti-non-piace-lacqua-del-rubinetto-vogliamo-quella-minerale/

LUC MICHEL: LE PRIX UNESCO-GUINEE EQUATORIALE ET SA PORTEE GEOPOLITIQUE

Le duplex de Bruxelles avec ‘Afrique Media TV’ de ce 21 septembre 2014

Filmé en direct par EODE-TV à Sipopo – MalaboEODE-TV - AMTV LM prix unesco (2014 09 21) FR

Luc MICHEL analyse la portée géopolitique de la remise du « PRIX UNESCO GUINEE-EQUATORIALE » à Sipopo-Malabo ce 15 septembre, à la fois pour l’émergence d’un monde multipolaire et pour les ambitions panafricaines du Président Obiang Nguema Mbassogo …

 Video intégrale sur : https://vimeo.com/106965458

 

Luc MICHEL sur AFRIQUE MEDIA TV

dimanche 21 septembre 2014 dans le ‘Débat panafricain’

avec Bachir Mohamed Ladan.

 EODE-TV / EODE Press Office

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DEBAT PANAFRICAIN AVEC ROLAND LUMUMBA ET LUC MICHEL / LUC MICHEL A MALABO II (1)

EODE-TV & RTVGE/

2014 09 15/

https://vimeo.com/106729140

 LUC MICHEL A MALABO II (Partie 1) EODE-TV - RTVGE LM malabo II (1) (2014 09 16) FR

Second débat panafricain organisé par la RTVGE, la ‘Television de Guinea Ecuatorial’ le 15 septembre 2014, sur le thème « La cérémonie de l’UNESCO – Sipopo. Le colonialisme influence-t-il les décisions de l’UNESCO et de l’ONU ? ».

Débat présenté par Virgilio ELA MOTU MANGUE (Directeur-général de la RTVGE) et Martial BISSOG (éditorialiste).

 Avec Roland LUMUMBA (le fils du martyr), Luc MICHEL, Jean De Dieu AYISSI (Cameroun), Parfait NDOM (Gabon), Moustapha DIEYE (Sénégal), Roger BONGOS (RDC), Nouha SADIO (Sénégal), M. DIAKITE (Mali), François BIKORO (Cameroun).

 Cette video est la PREMIERE partie du Débat avec Roland LUMUMBA, Luc MICHEL, Virgilio ELA MOTU MANGUE et Martial BISSOG …

 EODE-TV / EODE Press Office

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