Non solo energia: anche l’industria dei trasporti finisce in mano a Pechino

per la serie “è la Germania che ci guadagna e che ci compra” 

settembre 19 2014

Tempo duri per la politica industriale. Una politica che, lasciata al mercato, non dà soddisfazioni al prestigio del made in Italy. La difesa delle produzioni nazionali sembra, così, aver alzato bandiera bianca.
Non si contano le miriadi di acquisizioni di piccole realtà, operate nel silenzio che contraddistingue gli investitori dell’estremo oriente. Anche marchi storici e di importanti dimensioni stanno, sempre di più, passando sotto l’ombrello di Pechino. Solo nell’ultimo anno si registra primal’ingresso Shanghai Electric in Ansaldo Energiaappena passata sotto l’ombrello pubblico a seguito della dismissione operata da Finmeccanica; poi, l’acquisto da parte di State Grid Corporation del 35% di Cdp Reti, veicolo che controlla le quote di maggioranza relativa di Snam e Terna.
In tempi non sospetti avevamo già sottolineato l’eventualità che, dietro all’attivismo di Pechino, non vi fosse un procedere in ordine sparso ma unavera e propria strategia, che vedeva fra i propri cooordinatori di parte italiana niente meno che il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.
Le manovre del fu celeste impero non si limitano, infatti, al solo settore energetico. Ad essere oggetto di sempre maggiore interesse è anche l’ambito dei trasporti. E’ notizia recente, anzitutto, la costituzione di“Industria Italiana Autobus”, partecipata al 20% da Finmeccanica e all’80% dalla cinese King Long. Una realtà industriale che già dalla fondazione non è paritetica, con il campione nazionale della meccanica a fare la parte del comprimario solo in virtù del conferimento della BredaMenarinibus nella compagine sociale.
Sempre Finmeccanica, poi, è impegnata nella cessione di AnsaldoBreda e Ansaldo Sts, operanti nel settore ferroviario, la prima nella costruzione dei rotabili e la seconda nei sistemi di segnalamento. Nonostante le speranze, all’atto dell’insediamento del nuovo amministratore delegato Mauro Moretti, sulla possibilità che Finmeccanica mantenesse il controllo di entrambe, la strada tracciata sembra essere quella della cessione in coppia. Anche qui, fra i potenziali partner, si registra l’ennesima presenza cinese che, tramite il gruppo Cnr Insigma, partecipa ufficialmente all’asta.
Filippo Burla
Non solo energia: anche l’industria dei trasporti finisce in mano a Pechinoultima modifica: 2014-09-20T22:45:56+02:00da davi-luciano
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