Eurogendfor, i governi passano alla sicurezza?

Al popolo basta cultura e rispetto.

di Valsusa Report

Il Terzo Millennio si apre con crisi e dimaniche economiche sbagliate o direzionalmente opposte al mondo del lavoro, a pensarla male si direbbe che la volontà di potere dell’organizzazione statale, abbia fatto una scelta opposta alle costituzioni dei paesi membri dell’Unione Europea. Non solo. Per tornare lì, perchè l’esempio calza perfettamente, si vogliono costruire grandi opere e grandi cantieri per lasciare fuori tutti quei piccoli artigiani che invece con il riammodernamento delle linee, e un treno, come il glorioso pendolino, avrebbero risultati ottimi e vedrebbero lavorare il popolo artigiano.

Diventa vero anche il senso della collettività, dove quindi al rispetto e all’onore vengono sostituiti la sicurezza e il controllo. Ci ricordiamo tutti quando qualche decennio fa furti, violenza e danneggiamenti erano notizia da prima pagina, fatti che succedevano raramente nelle nostre piccole valli. Succedevano concentrati al passaggio delle carovane o all’arrivare di confinanti per delinquenze o di rifugio. Tutti, in valle, ricorderemo l’arrivo nelle caserme dei rifugiati politici dell’Albania, erano tempi che duravano indicativamente poco, col dialogo e la cultura dell’essere uguali, tutto si appianava e diventava amalgama. Tutto prendeva forma dal coesistere.

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Non ci vogliono così! O Meglio, partono da un punto che è la paura, un elemento disgregante, per portare quello che serve al controllo. Operatori in grado di reprimere a comando. Poco vale l’avere un’idea. L’idea, la si fa in obbligo dalle notizie, drogate di mass media. Quindi ecco la caccia alle streghe non sapendo che le streghe infondo sono “Maleficent”.

Obbligatoriamente ci si affida alla favola della bella addormentata nel bosco perchè  è l’unico spazio lasciato libero all’informazione culturale, dove il messaggio è chiaro. Capire i motivi per rispettare le posizioni. Un fatto culturale, un fatto millenario, appunto un fatto da reprimere al concetto del controllo di massa, dev’essere sviluppato il concetto della sicurezza. A voi giudicare dalle prossime righe cosa saranno il controllo e la sicurezza intesi dal potere. Addio alla cultura del rispetto, e d’onore della fratellanza nei popoli.

A seguito della dichiarazione di intenti del 2004 a Noordwijk (Paesi Bassi) , e con il successivo Trattato di Velsen del 18 Ottobre 2007, viene costituita la Forza di Gendarmeria Europea operativa nei principali elementi di crisi dell’attuale contesto geopolitico. Individuerà i principali fattori di rischio legati alla sicurezza per lo spazio europeo, al centro di diverse aree di conflitto e in particolare, nei settori dell’Europa orientale e Medio Orientale. La Forza di Gendarmeria Europea (EGF) si presenta come forza flessibile, rapida, in grado di svolgere un ampio spettro di operazioni “stabilizzazione e intervento in contesti di crisi, sostituzione, integrazione e addestramento delle forze di polizia locale, intervento nell’ambito di disastri naturali o provocati dall’uomo”.

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I giustificativi. “Nel nord Africa assistiamo, alla frammentazione della Libia con il costituirsi di un pericoloso vuoto di potere che contribuisce ad incrementare l’insicurezza della regione. A questi conflitti sono connessi enormi problemi sotto il profilo economico e sociale legati, in particolare, all’assenza di sviluppo economico, al collasso di Stati caratterizzati da conflitti etnici e/o da contrapposizioni di tipo religioso, da lotte politiche degeneranti in guerre civili. La dimensione transnazionale dei fattori di rischio, implica un mutamento della scala con cui la sicurezza degli stati membri debba essere perseguita. In tal senso, pare opportuno porre al centro della riflessione strategica, al fianco degli strumenti politici e diplomatici, lo sviluppo, entro i limiti del contesto comunitario, degli strumenti più efficaci al fine di garantire la sicurezza all’interno, e di intervenire prontamente all’esterno, dell’Unione europea concepita quale spazio di sicurezza comune. Un elemento di sicuro interesse in un’ottica di sviluppo di uno Strumento Militare organizzato a livello europeo, è costituito della Forza di Gendarmeria Europea”. (fonte Difesa Online)

Fanno parte dell’accordo Francia, con la Gendarmerie Nationale, l’Italia, con l’Arma dei Carabinieri, i Paesi Bassi, con la Koninklijke Marechaussee, la Polonia dal 2011, con la Żandarmeria Wojskowa, il Portogallo, con la Guarda Nacional Republicana, la Spagna, con la Guardia Civil e la Romania dal 2008, con la Jandarmeria Română. La Turchia, con la Jandarma è Stato Osservatore, la Lituania, con il Vieŝojo Saugumo è Stato Partner.

All’Art. 1 del Trattato viene dichiarato che sarà “composta unicamente dalle forze di Polizia a statuto militare delle Parti, al fine di eseguire tutti i compiti di Polizia previsti nell’ambito delle operazioni di gestione delle crisi”. All’Art. 5 “Eurogendfor viene messa a disposizione dell’Unione Europea (UE), delle Nazioni Unite (ONU), dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e di altre organizzazioni internazionali o coalizioni specifiche”. All’ Art. 4 specificatamente “posta alle dipendenze delle autorità civili, o militari”, dovrà  “a) svolgere missioni di sicurezza e ordine pubblico, b) monitorare, svolgereconsulenza, guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi compresa l’attività d’indagine penale; c) assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico, controllo delle frontiere e attività generale d’intelligence; d) svolgere attività investigativa in campo penale, individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorità giudiziarie competenti; e) proteggere le persone e i beni e mantenere l’ordine in caso di disordini pubblici; f) formare gli operatori di polizia secondo gli standard internazionali; g) formare gli istruttori, in particolare attraverso programmi di cooperazione”.

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Ogni Paese membro è rappresentato da un Rappresentate del Ministero degli affari esteri, un Rappresentante del Ministero della Difesa o degli interni e dal Comandante Generale. Il suddetto organo prende il nome di CIMIN. La Presidenza a rotazione annuale del comitato, è esercitata da ciascun Paese membro. Le decisioni in seno al CIMIN sono adottate all’unanimità. Il depositario del Trattato, è il Governo della Repubblica Italiana ai sensi dell’Art. 47 [N.d.R.]

Il Quartier Generale della Forza di gendarmeria europea è ubicato in Italia, a Vicenza, presso la caserma intitolata al Generale Antonio Chinotto. L’EGF ha partecipato e partecipa a diverse missioni. Dal 2007 al 2010 è stata impiegata nella missione EUFOR ALTHEA in Bosnia. Nel 2009, ha partecipato, con compiti di addestramento delle Forze di Polizia locali, alla missione ISAF in Afghanistan. Nel 2010 la EGF ha partecipato ad una missione di supporto a seguito del terremoto verificatosi ad Haiti. Infine, dal 2014 EGF, è impegnata, con compiti di stabilizzazione, nell’ambito della missione EUFOR RCA nella Repubblica Centrale africana.

In conclusione, sicuramente l’Eurogendfor fu pensata alcuni anni prima del suo anno di costituzione, probabilmente il 2001. La crisi non si sapeva cosa fosse, ed era in carica la XIII Legislatura (9 maggio 1996 – 9 marzo 2001, elezioni politiche il 21 aprile 1996) con in successione il Governo Prodi, Governo D’Alema, Governo D’Alema II, Governo Amato II e succesivamente il Governo Berlusconi II (dall’11 giugno 2001 al 23 aprile 2005). Non eravamo in crisi economica, facile pensare alla premeditazione e che l’Eurogendfor servirà alla sicurezza non certo al bisogno di cultura.

V.R. 09.09.14

Eurogendfor, i governi passano alla sicurezza?ultima modifica: 2014-09-17T21:15:28+02:00da davi-luciano
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