Firme false per Chiamparino. Il Tar fissa la prima udienza

 
 Il prossimo 6 novembre i giudici amministrativi esamineranno la documentazione elettorale delle tre liste del centrosinistra su cui vi sono “dubbi evidentissimi” di irregolarità nelle firme e nelle autenticazioni. Presentato anche un esposto alla Procura

Non sarà tignosa come Mercedes Bresso, ma Patrizia Borgarello, l’ex consigliera provinciale della Lega Nord autrice dell’esposto al Tar in cui denuncia anomalie nelle sottoscrizioni raccolte in calce a tre liste a sostegno diSergio Chiamparino, ha già ottenuto un primo risultato: il presidente del Tribunale amministrativo del Piemonte,Lanfranco Balucani, lo stesso che ha annullato l’elezione di Roberto Cota, ha fissato per il prossimo 6 novembre l’esame della documentazione. Come per primo ha scritto Lo Spiffero, sotto la lente vi sono le firme e le autenticazioni delle liste “Chiamparino per il Piemonte”, del Partito Democratico e il listino maggioritario “Chiamparino presidente”.

 Secondo l’esposto numerosi sarebbero i casi dubbi e le “stranezze”: alcuni sostenitori di Chiamparino hanno firmato con la data di nascita invece che col nome e cognome (Michele Torino, ad esempio), mentre altri, appartenenti alla stessa famiglia, hanno una grafia identica. Anomalie anche nelle autenticazioni: molte firme del listino sono state vidimate da alcuni degli stessi candidati nelle loro funzioni di pubblici ufficiali, in quanto eletti nei consigli circoscrizionali, comunali o provinciali. Alcuni di loro hanno autenticato le firme dei compagni della stessa lista. Altra stranezza riguarda alcuni firmatari valsusini che si sarebbero dovuti recare a Torino per mostrare i documenti ma, secondo quanto riferiscono alcuni esponenti del Carroccio, non si sono in realtà mai fatti vedere. In altri casi ancora, infine, i dati forniti risultano incompleti, mancando i codici dei documenti d’identità.

 Circostanze alquanto sospette che hanno indotto l’eurodeputato Mario Borghezio a presentare un esposto alla Procura di Torino in cui si mette in evidenza l’accaduto. “Anche solo da un esame superficiale – scrive –  emergono subito dubbi in merito alla regolarità nonché all’autenticità di molte sottoscrizioni relative alle tre liste”. Secondo Borghezio “le firme apposte dai sottoscrittori appaiono vergate da poche mani, ovvero si ritrovavano grafie che, a parere di coloro che hanno posto in essere i suddetti controlli, si ripetono con regolarità in più moduli”. Pertanto, il parlamentare europeo, dopo aver incontrato personalmente il neo procuratore capo Armando Spataro, ha concluso chiedendo ai magistrati di sequestrare gli atti e controllare che non si siano commessi i reati di falso ideologico e di falso in atto pubblico. Il dossier è sul tavolo di Patrizia Caputo, il pm specializzato nei falsi elettorali che ha seguito in questi anni i casi più clamorosi, che ha aperto il cosiddetto fascicolo K, al momento privo di indagati.

 Qui il ricorso al Tar 

Firme false per Chiamparino. Il Tar fissa la prima udienzaultima modifica: 2014-09-07T19:01:07+02:00da davi-luciano
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