Primo sciopero dei lavoratori Eataly: “Contratti precari, licenziamenti, sfruttamento”

31 agosto 2014

Anche quella che sembrava un’isola felice nel desolante mercato del lavoro italiano scopre gli scioperi.
Protestano allo store Eataly di Firenze un gruppo di giovani dipendenti, assunti con contratti a termine mediante l’utilizzo di un’agenzia interinale, ai quali l’azienda ha comunicato che non saranno rinnovati, insieme, hanno spiegato loro stessi, “ad altri 60 ragazzi, in pratica il 50% del personale del negozio”. E’ il primo sciopero dei dipendenti Eataly nella storia della catena.

Meno di un anno fa all’inaugurazione assieme al patron della catena, Oscar Farinetti, c’era anche l’allora sindaco del capoluogo toscano, Matteo Renzi.
Alcuni giovani che partecipano al presidio dicono: “Se Farinetti rappresenta il nuovo modello dell’imprenditoria italiana stiamo freschi; la dismissione del 50% dei posti di lavoro creati alla fine dello scorso anno da Farinetti testimonia che lo sbarco a Firenze con 120 addetti era solo uno spot”.
Giuseppe Cazzato, dei Cobas, comunica che allo store Eataly di Firenze le persone assunte direttamente dall’azienda e non in via interinale sono “meno del 10%”.
Ironicamente i lavoratori che oggi protestano spiegano di riconoscere la “franchezza” dell’azienda nel suo slogan di punta: Eataly è l’Italia. “Contratti precari, licenziamenti, sfruttamento. In pratica, una fotografia del nostro Paese”.

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Primo sciopero dei lavoratori Eataly: “Contratti precari, licenziamenti, sfruttamento”ultima modifica: 2014-08-31T15:18:00+02:00da davi-luciano
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