Expo 2015, un affare per chi?

Per la costruzione del padiglione cinese in arrivo acciaio dalla Cina. 500 tonnellate.

di Leonardo Capella

E’ di questi giorni la notizia che per la costruzione del padiglione cinese (China Corporate United Pavilion) è previsto l’arrivo di acciaio dalla Cina. Cinquecento tonnellate partiranno dal porto di Shanghai (Yangshan Deep Water Port) per approdare al porto di  Genova, la prima spedizione dovrebbe arrivare tra un mese. 

La cordata di imprese che finanzia la costruzione del padiglione ha scelto scelto di rifornirsi in patria da una delle appartenenti alla cordata, la Baosteel. La Shanghai Baosteel Group Corporation è il maggior gruppo siderurgico cinese e uno dei maggiori produttori mondiali di acciaio, con una produzione di 20 milioni di tonnellate (Wikipedia).

Non molto è dato sapere della struttura che si vuole realizzare. Unica indicazione è  che richiamerà il tema dei “semi”,  infatti è evocativo il nome del padiglione “Seeds of China” (semi dalla Cina). Tema ripreso attraverso una struttura spiraliforme pensata per simboleggiare il processo di germinazione. L’unico dato curioso è che il padiglione è una struttura temporanea che durerà i sei mesi dell’Expo, dopo di che probabilmente verrà smontata e le cinquecento tonnellate  di acciaio diverranno un rifiuto.

Mentre le norme di ecosostenibilità imposte all’interno dell’Expo 2015 vietano la possibilità di compiere saldature, ma probabilmente si tratta più di una precauzione legata alla sicurezza, chissà se vi saranno controlli sul tenore radioattivo dell’acciaio in ingresso. Riecheggia ancora alla mente il caso delle trenta tonnellate di acciaio reso radioattivo dalla contaminazione di Cobalto 60 (isotopo radioattivo ad elevata tossicità N.d.R.) che approdarono al porto di La Spezia nel 2008 provenienti dalla società cinese Tysco.

L.C.28.08.14

Expo 2015, un affare per chi?ultima modifica: 2014-08-30T22:02:12+02:00da davi-luciano
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