LIVORNO: MURATORE PERDE IL LAVORO, VIVE IN TENDA CON TRE FIGLI DI 2, 7 E 10 ANNI PER DUE MESI

speriamo che il sindaco 5stelle sia realmente diverso e aiuti gli indigenti anche se italiani (se non è troppo di disturbo o gesto offensivo).
Durante il lungo regno dei moralmente superiori sempre dalla parte dell’ultimo la gente che perde il lavoro ottiene il solito trattamento di tutto il resto d’Italia, pedate nel fondoschiena.

25 agosto 2014

«Erano decenni che non c’era un’estate così piovosa e noi ce la siamo vissuta tutta, intensamente…». Un pizzico di ironia, un velo di pudore. Sofferenza, e tanta commozione per aver superato, con dolore e coraggio, il momento più difficile della sua vita. Per due mesi e mezzo Francesca Becucci, 35 qanni, col marito Emiliano Bendetti, 42, e tre figli di 2, 7 e 10 anni, ha vissuto in tenda, su un terreno in via della Padula. Giornate dure, sotto la pioggia, tra i topi e la fauna della campagna, in condizioni igieniche precarie e senza un soldo. Armata solo dell’amore, che ha tenuto la sua famiglia unita. E della forza di volontà, che le ha permesso di andare avanti e di credere in una nuova possibilità. «Ho sofferto tanto – dice con gli occhi lucidi – i miei figli si sono ammalati: abbiamo mangiato rane, fatto la doccia nei box dei cani e vagato in auto di notte per non morire soffocati nel fango, sotto al diluvio. Ma non ci siamo arresti».
Una storia invisibile, che è stata portata alla ribalta dall’attenzione e dalla generosità di una donna, Gabriella Fiumalbi, che con determinazione disinteressata ha preso a cuore questo caso e ha lottato, cercando e trovando un aiuto concreto sia dalla gente sia dalle istituzioni. Gabriella insieme al suo compagno Valerio Vatteroni, noto avvocato e campione del basket, s’è data da fare per aiutare la famiglia livornese. E alla fine è riuscita a ottenere per loro una stanza temporanea in un affittacamere con la prospettiva di avere una casa popolare in via della Bassata, che dovrebbe essere consegnata a Francesca ed Emiliano fra 6 giorni. «L’ho fatto col cuore: aiutare gli altri fa bene anche a se stessi. Questa è un storia d’amore», dice Gabriella.
La storia. Tutto è cominciato quando Emiliano, muratore titolare di una ditta edile individuale, la scorsa primavera ha perso il lavoro. Lui ha cercato varie alternative, fatto lavoretti per cercare di sbarcare il lunario, ma mantenere tre figli era difficile. «Già due anni fa, a causa delle difficoltà economiche, avevamo provato a trasferirci a Valtriano di Fauglia, per pagare un affitto più basso – racconta Francesca – ma senza un lavoro stabile e con tutte le spese legate ai figli, non ce la facevamo». Spinti dalla disperazione, a maggio Francesca ed Emiliano hanno occupato una casa: «Siamo andati a Colline e abbiamo occupato un alloggio popolare. So che abbiamo sbagliato, ma non vedevamo la fine del tunnel. Per dimostrare la nostra buona volontà, mandavamo ogni mese un assegno al Comune di 30-40 euro. Io, però, non ce la facevo a stare lì: mi sentivo in colpa perché stavo togliendo la casa a una persona che, come me, ne aveva bisogno. E allora io stessa, d’accordo con mio marito, mi sono “costituita” chiamando la polizia municipale». La famiglia si è quindi trasferita in una tenda su un terreno di un amico. Tra mille stenti: una tettoia sopra ai fornelli, due tende con l’incerata per dormire. Mille disagi e l’esigenza, quotidiana, di dover spiegare ai bimbi quello stile di vita ai margini.(…)

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LIVORNO: MURATORE PERDE IL LAVORO, VIVE IN TENDA CON TRE FIGLI DI 2, 7 E 10 ANNI PER DUE MESIultima modifica: 2014-08-27T21:03:28+02:00da davi-luciano
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