In Clarea si riparte. E ripartono i problemi

Fino all’altro ieri il cantiere pareva già una cartolina del futuro delle tante opere incompiute del nostro Bel Paese, un luogo abbandonato, votato alla ruggine ed alle erbacce. Ma guardato a vista dalle Forze dell’Ordine.

di Gabriella Tittonel

no tav Clarea 14 - 22 agosto 2014 054

È stato mese in dormiveglia quello appena trascorso nel cantiere della Clarea, con tanti inconvenienti a cui trovare soluzione, con la Gea impegnata a reclamare le (forse) meritate ferie… Una talpina, la Gea,  davvero unica, con i suoi ritmi lenti, impegnata a far capire a quelle cape dure di fuori che lì, nella pancia della montagna, tutto è diverso… ci sono zone di terra, poi muri di pietra, poi pietroni che improvvisi precipitano, incuranti di chi sotto ci può capitare… Insomma ogni minuto riserva una sorpresa… e la Gea si stanca… e così le si bruciano i circuiti sulla testa…

Tutto ciò abbastanza in solitudine, se non fosse per gli imperterriti visitatori del prato di sopra e per qualche operaio, perché i più in ferie ci sono voluti andare… Alla faccia delle  previsioni di scavo e dei chilometri di smarino da estrarre…

A vederlo fino all’altro ieri il cantiere pareva già una cartolina del futuro delle tante opere  incompiute del nostro Bel Paese, un luogo abbandonato, votato alla ruggine ed alle erbacce. Ma  guardato a vista dalle Forze dell’Ordine, condannate ad un compito da far invidia  alla lontana Penelope…

no tav Clarea 14 - 22 agosto 2014 058

Da ieri però la musica  è cambiata, in mattinata una gran polverone ha riempito l’aria della conca ( e della valle, mai dimenticarlo!), polverone uscito dalla galleria dove schiavi del terzo millennio stanno bruciando le ultime cartucce di salute. Alla Gea  è stato dato il via, una sorta di collaudo motori e così è andata avanti per un’oretta, prima di riprendere il riposo, questo mentre qualche secchio di polvere è passata sul nastro trasportatore… E qui la sorpresa, perché sull’inizio del nastro, all’imbocco della galleria,  ora sono spuntate anche alcune fontanelle d’acqua, creando così una coreografia da giardino delle meraviglie, aiutata dall’acqua sparata dai due cannoncini da neve… polvere, acqua… additivi… e sì, perché l’acqua miracolosa dei cannoncini, destinata a bombardare (ma non annientare, si badi bene, perché da asciutta ogni fibra danza nell’aria…) è mescolata ad altre sostanze, certo non innocue a constarne i risultati del mese scorso su persone che hanno dovuto, sulla propria persona, registrare  tenaci dermatiti… mentre gli alberi a ridosso della moderna pioggerella ora hanno i germogli bruciati e  foglie essiccate…

Questo è il nuovo che avanza? Il progresso che va verso il sol dell’avvenire? Solo menti confuse possono essere d’accordo. Peccato che in questo progetto perverso ci siano lavoratori con famiglie da far crescere, Forze dell’Ordine impegnate, come in altri luoghi difficili e contaminati, a tenere lontani e a zittire coloro che giustamente stanno rivendicando il diritto alla vita, alla sopravvivenza…

Questo Gea, pur con il suo cuore di ferro e acciaio, credo lo sappia… per questo va a rilento.

Nel cuore della montagna una sua sorella già da tempo, sopraffatta dalle pietre e dalla terra, riposa, frutto di un altro progetto… fra poco arriverà l’autunno, il tempo del letargo… agli umani incuranti dei giusti tempi del vivere, arroganti nel loro non ascolto dei veri bisogni, forse Gea insegnerà qualcosa…

G.T. 23.08.14

In Clarea si riparte. E ripartono i problemiultima modifica: 2014-08-24T20:14:02+02:00da davi-luciano
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