Interconnector Italia-Svizzera. Una grande rete, un grande impatto ambientale

Le infrastrutture elettriche con il loro impatto ambientale preoccupano i cittadini lungo il loro tracciato, dalla Val Formazza a Settimo Milanese.

di Leonardo Capella

Due opere fanno discutere i cittadini e le associazioni ambientaliste in Val D’Ossola, una è il progetto di razionalizzazione della rete ad alta tensione in Val Formazza (da 220kV) e il progetto Interconnector Italia-Svizzera che attraversa la Val Formazza per scendere sino alla centrale di Baggio (Milano).

Ma non solo la Val d’Ossola è in apprensione, anche il comune di Settimo Milanese (Milano) esprime preoccupazione per l’incremento dell’impatto relativo ai campi elettrici e elettromagnetici, a quello acustico, al gravissimo impatto paesaggistico e al consumo di suolo agricolo all’interno del Parco Sud (Parco Agricolo Sud Milano).

Il progetto proposto da TERNA Rete Elettrica Nazionale S.p.a. prevede la costruzione di circa 226 km di elettrodotti aerei/interrati e la demolizione di 176 km di linea elettrica esistente al fine di migliorare l’affidabilità del sistema elettrico a livello regionale e di incrementare la capacità di trasporto in importazione disponibile tra il confine Italia-Svizzera. L’istanza di analisi della VIA (Valutazione Impatto Ambientale) è stata presentata nel 2012 e integrata nel giugno 2014 con l’intervento “Interconnector Italia-Svizzera”; questo agosto scadono i termini per la presentazione delle Osservazioni.

Osservazioni inviate da Legambiente, WWF e Pro Natura al ministro dell’Ambiente  contenenti molti punti critici. In primo luogo viene ricordato l’attraversamento dell’elettrodotto di zone di grande interesse paesaggistico e naturalistico del Passo San Giacomo, dei laghi Toggia, Boden, Kastel, del Lago Nero, dell’Alpe Cravariola e del Lago di Matogno. Ma anche verso Milano si attraversano aree tutelate, Parco Naturale Lagoni di Mercurago, Riserva di Bosco Solivo, Parco Naturale Valle del Ticino, Parco Agricolo Sud Milano.

Viene mossa anche una critica alla motivazione del fabbisogno energetico, portando a supporto i dati pubblicati da Terna sull’importazione di energia elettrica dalla Svizzera che è passata dai 25.297 GWh del 2012 ai 23.346 GWh del 2013 e la crisi economica attuale non potrà di certo invertire la tendenza.

In relazione ai campi elettromagnetici a bassa frequenza è  forte  l’inquietudine dei cittadini, che ritengono la normativa poco cautelativa, e a riguardo indicano come preoccupante il valore indicato da Terna in 3 microTesla (limite indicato dal D.P.C.M. 8 luglio 2013) ritenendo come maggiormente prudenziale il valore indicato da molti studi in 0,2 microTesla.

Anche in questi luoghi i cittadini vogliono poter dire la loro, soprattutto in merito alla definizione del tracciato, utilizzando il metodo dell’inchiesta pubblica, come previsto dall’articolo 24 del D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico sull’Ambiente), nell’ambito della quale mettere a disposizione delle collettività locali la documentazione completa del progetto e soprattutto acquisirne le specifiche valutazioni a livello locale.

L.C. 21.08.2014

Interconnector Italia-Svizzera. Una grande rete, un grande impatto ambientaleultima modifica: 2014-08-22T22:03:29+02:00da davi-luciano
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