Nelle mani dell’Isis anche le due ragazze italiane

saranno contente le ragazze, adorano  questi ribelli vedi Taqfiri d’Italia Vanessa, Greta e le sette taqfiriste
Come tanti altri sostenitori delle “primavere arabe”. Se non eri un sostenitore eri un razzista xenofobo.

08:28 21 AGO 2014

(AGI) – Washington, 21 ago. – Greta Ramelli e Vanessa Marzullo si troverebbero nelle mani dello Stato Islamico (Is). Il Guardian riporta, senza citarne i nomi, che “due donne italiane, una danese e una giapponese catturate alla periferia di Aleppo di recente” sono nelle mani dei miliziani islamisti del Califfato insieme ad altri 16 ostaggi e che sono state trasferite a Raqqa, roccaforte dell’Is nel nord della Siria. Il destino degli ostaggi comunque, secondo quanto scrive Martin Chulov, non e’ quello di Foley, decapitato per lanciare un segnale agli Stati Uniti.
Negli ultimi 10 mesi almeno 10 tra loro -tra i quali un danese, tre francesi e due spagnoli- sono stati rilasciati dopo lunghi negoziati conclusi con il pagamento di riscatti. A condurre le trattative potrebbe essere stato, in alcuni casi, il britannico che ha ucciso Foley decapitandolo. Lo afferma uno degli ex ostaggi, che nel volto del boia ha riconosciuto una delle tre guardie (anche le altre due britanniche) che lo sorvegliavano a Raqqa.

Dagli Usa, arriva la notizia che gli Stati Uniti avevano tentato di liberare James Foley e altri ostaggi che si trovavano con il reporter ucciso dallo Stato islamico. A scriverlo e’ il Washington Post, che da’ notizia cosi’ del primo intervento di terra americano in Siria, dove decine di soldati scoprirono il covo in cui gli ostaggi erano tenuti. Questi ultimi, pero’, “non erano presenti in quel luogo”, ha reso noto il Pentagono con una dichiarazione che non cita esplicitamente Foley ma conferma il tentato blitz. L’operazione, ha aggiunto il Pentagono, “fu autorizzata all’inizio di questa estate” e vide anche il ferimento di un soldato a stelle e strisce nel corso di un violentissimo combattimento con elementi dello Stato islamico, che oltre a Foley ha in mano anche Steven Sotloff, un altro reporter che compare nel raccapricciante video della decapitazione di Foley.
Obama, ha spiegato Lisa Monaco, assistente del presidente Usa per il controterrorismo e la sicurezza nazionale, “autorizzo’ l’operazione quando fu accertato che gli ostaggi, passati nelle mani dello Stato islamico, erano in pericolo. Il governo ha ritenuto che vi fossero sufficienti elementi di intelligence e che, qualora se ne presentasse l’opportunita’, bisognava coglierla per recuperarli”.

Ieri, il presidente Obama e’ intervenuto con durezza: gli jihadisti sunniti dello Stato islamico stanno tentando di compiere un “genocidio” in Iraq e gli Stati Uniti “faranno tutto il possibile per estirpare questo cancro e impedire che si diffonda”. Il presidente americano, Barack Obama, ha parlato dopo la decapitazione del reporter James Foley. “Nessun Dio puo’ capire quel che e’ stato fatto”, ha sottolineato Obama, lo Stato islamico “non ha un posto nel XXI secolo, la loro ideologia e’ un fallimento”.
L’intelligence di Londra e’ al lavoro per scoprire se il boia di Foley sia un inglese, dato il marcato accento britannico. Il premier, David Cameron, ha interrotto le ferie in Portogallo per tornare a Londra e seguire da vicino le indagini. “Non abbiamo identificato il responsabile, ma da quel che abbiamo visto sembra sempre piu’ probabile che si tratti di un cittadino britannico”, ha sottolineato Cameron, che si e’ detto “profondamente sconvolto”.

“Sappiamo che troppi cittadini britannici sono andati in Iraq e in Siria per aderire all’estremismo e prender parte alle violenze, e quel che dobbiamo fare e’ raddoppiare i nostri sforzi per fermare queste persone”, ha aggiunto. Dopo l’Fbi, anche il Consiglio per la sicurezza nazionale Usa ha confermato l’autenticita’ del video, nel quale i jihadisti minacciano di uccidere un secondo giornalista americano nelle loro mani.
Sul terreno, nel nord dell’Iraq, proseguono i bombardamenti americani contro le postazioni dell’Is, mentre la Germania ha deciso di inviare armi direttamente ai peshemerga curdi che combattono gli jihadisti sunniti, e lo fara’ nel giro di una settimana. Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha invitato “tutti i Paesi della regione”, tra cui l’Iran, a unirsi all’Occidente per combattere l’Is in Iraq e in Siria.
Nel corso di un’audizione in Parlamento, il capo della diplomazia francese ha parlato della necessita’ di un’azione coordinata. “Speriamo che sia possibile, vogliamo che partecipino a questa azione i Paesi della regione, tra cui gli Stati arabi e l’Iran e i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza Onu” (Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia), ha sottolineato Fabius. Il presidente francese, Francois Hollande, ha chiesto di convocare una conferenza internazionale per coordinare gli sforzi per combattere gli jihadisti.
“Dobbiamo valutare con gli altri partner come fronteggiarli in termini di intelligence e di assetti militari”, ha sottolineato ancora il ministro.
Il leader curdo Massud Barzani, presidente della Regione del Kurdistan iracheno, ha annunciato che il governo e’ pronto ad aprire le porte a volontari cristiani tra le forze armate curde, fornendo loro mezzi per creare contingenti di auto-difesa nei propri villaggi e difendersi dalle milizie jihadiste.

http://www.agi.it/estero/notizie/siria_usa_tentarono_blitz_per_liberare_foley_e_altri_ostaggi-201408210807-est-rt10005

Nelle mani dell’Isis anche le due ragazze italianeultima modifica: 2014-08-21T19:56:46+02:00da davi-luciano
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