Inghilterra. Il governo apre al fracking e immediatamente un sondaggio conferma il plebiscitario consenso della popolazione

 I sondaggi fanno miracoli. Anni di contestazione, movimenti ambientalisti e marce, per scoprire di essere soltanto il 16% contrari alla perforazione idraulica.
di Massimo Bonato

Il governo inglese si affida ai sondaggi per indorare la pillola del fracking. Così l’agenzia Populus conduce una ricerca su un esiguo campione di cittadini – 4000 persone – per poter dichiarare che il 57% della popolazione (che ammonterebbe non a 4000 persone ma a circa 53 milioni) è assolutamente d’accordo con lo sfruttamento della tecnica di estrazione di idrocarburi, da poco decisa dal governo; con un 27% di “non so” e un ininfluente 16% di contrari.

Pubblicata l’11 agosto, la ricerca giunge all’indomani della decisione del governo di procedere allo sfruttamento della fratturazione idraulica, che tante proteste ha innescato sino a ora, e che d’altro canto David Cameron ha per mesi fortemente caldeggiato in Parlamento.

Una vera campagna di pressione sull’opinione pubblica inglese, aggirata dal governo che ha rimesso la vittoria nelle mani di Cameron: dal 28 luglio infatti in Inghilterra si potranno effettuare perforazioni a vasto raggio per cavare dalla terra, dalle rocce di scisto gas metano. Vasto raggio significa vasto raggio: significa cioè non soltanto arativi, ma anche parchi naturali e aree protette, per le quali, riporta il «Guardian», il governo richiederà dichiarazioni ambientali “particolarmente complete e dettagliate”.

Le associazioni ambientaliste si sollevano, tra tutte Greenpeace, che aveva da qualche mese lanciato l’ennesima campagna contro il fracking.

Solo qualche giorno prima del nulla osta governativo, il responsabile per il settore energetico dell’associazione Friends of the Earth, Tony Bosworth, aveva dichiarato alla «BBC» che “lo shale gas non è la soluzione alle sfide energetiche del Regno Unito. Abbiamo bisogno di una rivoluzione energetica del XXI secolo basata sull’efficienza e le fonti rinnovabili e non più sui combustibili fossili”.

Il timore è che gli idrocarburi estratti dal Mare del Nord siano in via di esaurimento, e la necessità di rendersi via via indipendenti sul piano energetico si fa pressante, non solo per l’Inghilterra. Gli Stati Uniti promettono di rendersi autonomi entro il 2020, e proprio sulla scia statunitense gli inglesi si immettono, duplicando sull’isola un modello che ha perforato il suolo americano con decine di migliaia di pozzi provocando, giova ricordarlo, un sensibile aumento dei movimenti tellurici nelle aree in cui il fracking viene praticato (come in Oklahoma che si è passati da un sisma l’anno a 44).

Curioso come proprio la «Bbc», solo all’inizio di quest’anno avesse riportato uno studio eseguito dalla Università di Notthingham, un sondaggio secondo il quale i favorevoli al fracking non raggiungessero il 50%, mentre i contrari erano il 31%.

“Ciascuno chiama idee chiare quelle che hanno lo stesso grado di confusione delle sue” scriveva Marcel Proust. Ma si possono sempre riordinare le idee altrui con percentuali, convincendo anche i contrari di essere d’accordo, o almeno un’esigua fastidiosa minoranza.

M.B. 14.08.14

Inghilterra. Il governo apre al fracking e immediatamente un sondaggio conferma il plebiscitario consenso della popolazioneultima modifica: 2014-08-14T18:41:44+02:00da davi-luciano
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