“Ebola fuori controllo, Siamo tutti in pericolo”. L’allarme di medici. Ecco i sintomi del virus mortale e come prevenirlo

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ebola

L’epidemia di Ebola in Africa Occidentale si sta aggravando e rischia di estendersi ad altri paesi. Non sono affatto rassicuranti le parole pronunciate oggi dal direttore di Medici Senza Frontiere, Bart Janssens in un’intervista rilasciata a Libre Belgique. “Questa epidemia è senza precedenti, assolutamente fuori controllo e la situazione non fa che peggiorare, per cui si sta nuovamente estendendo, soprattutto in Liberia e Sierra leone, con focolai molto importanti”, ha detto.

“Se la situazione non migliora abbastanza rapidamente, c’è il rischio reale di vedere nuovi paesi colpiti – ha ammonito – non si può escludere, ma è difficile da prevedere, perché non abbiamo mai visto una tale epidemia”.

Per il momento sono 1201 i casi accertati e le vittime 672. Il primo focolaio è stato registrato in Guinea, poi l’epidemia si è estesa in Liberia e Sierra Leone. Nei giorni scorsi è morto per il contagio uno dei medici esperti che stava coordinando la battaglia al virus.

L’estensione della malattia, che passa da persona a persona tramite il contatto dei fluidi corporei, ha convinto il governo britannico a convocare un Cobra meeting, tavolo interministeriale urgente per decidere come affrontare il pericolo. Per il ministro degli Esteri Philip Hammod infatti “l’ebola è una minaccia per il Regno Unito” e le autorità sanitarie britanniche hanno già diramato una direttiva a tutti i medici affinché vigilino sui sintomi, nonostante nessun cittadino britannico sia risultato positivo al virus.

Ieri all’Huffington Post la ministra Beatrice Lorenzin ha rassicurato i cittadini italiani: “Il livello di allerta è già alto fin dal principio dell’epidemia. Negli aeroporti e nei luoghi di transito vengono già effettuate visite mediche nei casi che vengono ritenuti necessari. In Italia il pericolo non c’è”.

E’ di almeno 1.201 Casi accertati e 672 decessi il bilancio globale delle vittime dell’epidemia di ebola scoppiata all’inizio dell’anno in guinea e poi estesasi liberia e sierra leone.

Il tempo di incubazione medio è di circa 7-10 giorni, ma può variare da 2 a 21.

L’intervallo medio fra la comparsa dei primi sintomi e la morte varia dai 3 ai 21 giorni, con una media di circa 10 giorni.

I sintomi più comuni sono:

febbre,
mal di testa,
dolori articolari e muscolari,
debolezza,
diarrea,
vomito,
mal di stomaco,
inappetenza.
Alcuni pazienti possono inoltre manifestare:

rash cutaneo,
occhi rossi e congiuntivite,
singhiozzo,
tosse,
mal di gola,
dolore toracico,
perdita di peso,
difficoltà di respirazione,
difficoltà di deglutizione,
sanguinamento all’interno e all’esterno del corpo.

Pericoli

Il tasso di mortalità è estremamente alto, variabile dal 50 al 89% secondo il ceppo virale.

Col progredire della malattia questa può causare:

insufficienza di diversi organi,
sanguinamento grave,
itterizia,
delirio,
convulsioni,
shock.

Uno dei motivi per cui il virus è così letale è che interferisce con la capacità del sistema immunitario di organizzare una difesa, ma i ricercatori ancora non hanno compreso il motivo per cui alcune persone siano in grado di farlo e sopravvivere.

Per le persone che sopravvivono il recupero è lento, possono passare mesi per riacquistare peso e forza ed il virus rimane nel corpo per molte settimane. I pazienti possono manifestare:

la perdita dei capelli,
cambiamenti sensoriali,
Infiammazione del fegato (epatite),
debolezza,
stanchezza,
mal di testa,
infiammazione degli occhi,
infiammazione dei testicoli.

Diagnosi

La diagnosi precoce della malattia è difficile, perché i primi sintomi come gli occhi rossi ed il rash cutaneo, sono aspecifici e si vedono spesso nei pazienti con malattie più comuni.

I test di laboratorio utilizzati nella diagnosi includono:

Entro pochi giorni dopo che i sintomi iniziano
Test ELISA (Enzyme-Linked ImmunoSorbent Assay)
IgM
PCR
L’isolamento del virus
Più tardi nel corso della malattia o dopo il ricovero
Anticorpi IgM e IgG
In pazienti deceduti
Test di immunoistochimica
PCR
L’isolamento del virus

Cura e terapia

Il trattamento standard per l’ebola si limita purtroppo al solo supporto del paziente ed alla gestione dei sintomi, in quanto non esistono ad oggi farmaci specifici:

Somministrazione di liquidi ed elettroliti attraverso flebo,
mantenendo il suo stato di ossigenazione e pressione sanguigna eventualmente con trasfusioni,
trattando eventuali sovra-infezioni.
Iniziare tempestivamente il trattamento è importante, ma purtroppo non semplice in quanto la diagnosi precoce non è banale.

Prevenzione

Non esiste al momento vaccino, quindi la prevenzione della malattia presenta molte sfide; poichè è ancora sconosciuto l’esatta via di contagio, si sono sviluppate alcune linee guida per il personale sanitario da adottare alla comparsa dei primi casi, ma di fatto per salvaguardare famigliari ed amici è essenziale l’isolamento del malato.

Da ricordare inoltre per chi viaggia:

Evitare di viaggiare in aree di focolai noti.
Lavarsi frequentemente le mani, usando acqua e sapone o prodotti a base di alcool almeno al 60 per cento.
Evitare la carne di animali selvatici nei paesi in via di sviluppo.
Evitare il contatto con persone infette.

“Ebola fuori controllo, Siamo tutti in pericolo”. L’allarme di medici. Ecco i sintomi del virus mortale e come prevenirloultima modifica: 2014-08-11T17:58:28+02:00da davi-luciano
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