TORINO: CONFARTIGIANATO, CONTINUA LO STILLICIDIO, PIEMONTE -383 IMPRESE -1404 POSTI DI LAVORO

tra queste persone, mi auguro no vi saranno aspiranti suicida, ma, tanto a chi interessa? alle istituzioni ed alla società civile NO DI SICURO.
Dobbiamo andare a prendere nuovi schiavi in Africa per lavori che i choosy italiani non vogliono faree. Per questo le aziende chiudono.

6 agosto 2014

In Piemonte al 31 dicembre 2013 trovavano complessivamente occupazione nell’artigianato 280.169 lavoratori, di cui 156.274 autonomi e 123.895 dipendenti. Si prevede che a seguito della ipotizzata riduzione del numero delle imprese pari a -383 (al 31 dicembre 2013 erano 129.755)quest’anno si assisterà ad una diminuzione dell’occupazione nell’artigianato per complessive 1.404 unità, ripartite tra -599 autonomi e -805 dipendenti. Sono questi alcuni tra i dati più significativi che emergono dal compendio semestrale dei dati statistici sull’artigianato piemontese, predisposto dall’Ufficio Studi di Confartigianato Piemonte. I settori produttivi che perderanno percentualmente più occupati sono i trasporti e le manifatture leggere (-0,8%). Terranno i Servizi alle imprese ed i servizi alle persone (-0,2%). Le imprese artigiane piemontesi che hanno fatto ricorso alla Cig in deroga nell’anno 2013, su un totale di 7.152 sono 3.967 per 9.665 domande su 17.599, per 16.459 lavoratori interessati sul complessivo 45.101. Le ore di cig in deroga richieste dal comparto artigiano nell’anno 2013 ammontano a 14.527.833 sul totale di 35.887. «I dati di metà anno confermano calma piatta sul comparto artigiano piemontese. Non si intravvede alcun segnale di crescita – commenta Silvano Berna, segretario di Confartigianato Piemonte -continua lo stillicidio della chiusura delle imprese, del calo degli occupati e degli apprendisti». Si conferma, infine, l’ulteriore riduzione del credito alle imprese con meno di 20 addetti (-5,1% contro una media nazionale di – 5,4%); calo record a Biella (-10%). «Un quadro non incoraggiante – conclude Berna – sul quale è vitale che il Governo agisca presto con interventi sul cuneo retributivo, sulla pressione fiscale generale e sulle imprese, sugli adempimenti burocratici soffocanti, sul completamento delle grandi opere e su investimenti strategici quali le autostrade digitali. Le risorse necessarie andranno trovate con una ferrea cura dimagrante dello Stato, chiamato a ridurre drasticamente i suoi costi di funzionamento».

Fonte Ansa

CAGLIARI: ALLARME LAVORO, DA FINE MESE NIENTE PIÙ SUSSIDI PER 15.240 CASSAINTEGRATI

7 agosto 2014

Stop alla mobilità dal 31 agosto per 15.240 lavoratori, mentre per altri 8mila che usufruiscono della cassaintegrazione in deroga (Cig) il problema è solo rinviato al 30 novembre. Sono questi i drammatici numeri al centro del confronto di questa mattina tra l’assessore regionale al Lavoro, Virginia Mura, e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Il faccia a faccia è il primo passo di un autunno che si preannuncia caldo, ma dovrebbe portare a un vero e proprio “piano per l’occupazione” attraverso un percorso concordato con chi non lavora più e non percepirà più ammortizzatori sociali in seguito al decreto legge che fissa un tetto massimo per mobilità e cig. Tuttavia, assessore e sindacati continuano a lavorare anche nei prossimi giorni: lunedì 11 è in programma un nuovo incontro allargato anche alle parti sociali che non hanno preso parte alla riunione di oggi. Il numero complessivo dei lavoratori che, tra agosto e novembre andranno avanti senza posto e senza “rete”, arriva a quota 24mila.(…)

Leggi tutto su sardiniapost
http://www.crisitaly.org/notizie/cagliari-allarme-lavoro-da-fine-mese-niente-piu-sussidi-per-15-240-cassaintegrati/

APRILIA: ABBOTT APRE LA MOBILITÀ PER 71 PERSONE, 41 ALLO STABILIMENTO DI CAMPOVERDE

1 agosto 2014

Settantuno persone in mobilità, 41 delle quali appartenenti allo stabilimento di Campoverde. Un’ipotesi, quella esposta oggi dall’Abbott in occasione dell’incontro con le sigle sindacali, che preoccupa la Femca Cisl. Mentre proseguono le trattative per scongiurare il rischio di licenziamento per 30 lavoratori dello stabilimento di San Donato nel milanese e 41 tra impiegati e operai dello stabilimento di Campoverde, il segretario generale della Femca Cisl di Latina, ha manifestato grande preoccupazione per la strada intrapresa dalla multinazionale del farmaco, annunciando il nuovo incontro che si terrà l’8 settembre.
I MOTIVI Solo nel vertice successivo alle vacanze estive si conoscerà l’esito delle trattative tuttora in corso. Intanto l’incontro di oggi tra direzione aziendale srl e le segreterie provinciali di Femca Cisl, Filctem Cgil, Uiltec Uil unitamente alle Rsu di stabilimento, di Roma e la Rsa di San Donato Milanese, che si è svolto dopo che la multinazionale americana aveva preannunciato la mobilità per 71 persone, ha permesso di conoscere le ragioni della drastica riduzione di personale. Le motivazioni sono sempre le stesse, la crisi economica che ha finito per travolgere anche il mercato internazionale del farmaco, cui si aggiungerebbero modifiche dei sistemi sanitari nazionali e la scadenza di importanti brevetti farmaceutici. Tutto ciò si è tradotto in una complessiva riorganizzazione di business e assetti generali, nel quale rientrerebbe anche la scissione due anni fa di un ramo dell’azienda, con la nascita della Abbvie srl. Questa volta a far le spese della riorganizzazione interna potrebbero essere i dipendenti.(…)
http://www.crisitaly.org/notizie/aprilia-abbott-apre-la-mobilita-per-71-persone-41-allo-stabilimento-di-campoverde/

RIFORME: CAMBIA TITOLO V, VIA LEGISLAZIONE CONCORRENTE

In piazza non c’è nessuno a difendere la Costituzione? Allora non è che la Costituzione non deve essere toccata, può essere modificata dai moralmente superiori, dai diversamente onesti, insomma dai giusti. Comunque son i soliti che già nel 92 lo modificarono, modificano le loro modifiche?

Più competenze esclusive a Stato. Prevista clausola supremazia

(ANSA) – ROMA, 6 AGO –

Via libera del Senato all’art. 30 del ddl riforme che modifica il Titolo V della Costituzione. Scompare la legislazione concorrente tra Stato e Regioni e sono ampliate le competenze esclusivamente statali. Lo Stato potrà esercitare una «clausola di supremazia» verso le Regioni a tutela dell’unità della Repubblica e dell’interesse nazionale.

(ANSA). KZ2-KYV 06-AGO-14

UCRAINA: SEGRETARIO GENERALE NATO ARRIVATO A KIEV

(ANSA) – MOSCA, 7 AGO –

Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, è atterrato a Kiev. L’Alleanza atlantica – ha scritto Rasmussen su Twitter – è pronta a «offrire sostegno politico» all’Ucraina. Il segretario generale della Nato prevede di incontrare il presidente ucraino Petro Poroshenko, il premier Arseni Iatseniuk, il ministro degli Esteri Pavlo Klimkin e il presidente del parlamento Oleksandr Turcinov.

(ANSA) YK2 07-AGO-14

La Convenzione Europea sul Paesaggio

Per realizzare gli obiettivi stabiliti nei trattati, l’Unione Europea (UE) adotta diversi tipi di atti legislativi. Alcuni sono vincolanti, altri no. Alcuni si applicano in tutti i paesi dell’UE, altri solo in alcuni di essi.

Per realizzare gli obiettivi stabiliti nei trattati, l’Unione Europea (UE) adotta diversi tipi di atti legislativi. Alcuni sono vincolanti, altri no. Alcuni si applicano in tutti i paesi dell’UE, altri solo in alcuni di essi.

Si sente parlare spesso di “Direttive” dell’Unione Europea e si immagina che sia una disposizione legale che vincola tutti i cittadini europei. In realtà una direttiva è un atto legislativo che stabilisce un obiettivo che tutti i paesi dell’UE devono realizzare.Ma ciascun paese può decidere come procedere e, senza la trascrizione nella legislazione nazionale, la direttiva rimane solo un pio desiderio.

Sul paesaggio non esistono Direttive europee. Esiste laConvenzione Europea del Paesaggio firmata il 20 ottobre 2000 a Firenze dai Capi di Stato membri del Consiglio d’Europa (CoE).

Attenzione che non si tratta del Consiglio Europeo (cioè dell’Unione Europea), bensí di un organismo internazionale fondato nel 1949 al fine di promuovere “la democrazia, i diritti dell’uomo, l’identità culturale e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa”. 47 stati europei ne sono membri.

Come per le Direttive europee, la Convenzione del CoE – per diventare esecutiva – deve essere trascritta nella legislazione nazionale. Il recepimento nella legislazione italiana è avvenuto nel 2004 ed è stata poi emendata nel 2006 e nel 2008.

La Convenzione Europea definisce il “paesaggio” in una prospettiva di preservazione della diversità del paesaggio stesso e ne privilegia l’aspetto “sociale” di paesaggio modellato nel passato dall’uomo e dalla natura. Nel prendere in considerazione il riconoscimento e la tutela ne sottolinea l’importanza culturale, ambientale, sociale, storica. Infine invita gli Stati a definire politiche di salvaguardia, gestione e conservazione per le generazioni future.

La legislazione italiana recepisce in toto la definizione della Convenzione. Il suo articolo 131 recita: “Per paesaggio si intende il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni.” Arriva inoltre a definire limiti, localizzazioni e responsabilità.

In effetti, grazie anche al lavoro svolto dal comitato sotto la responsabilità del prof. Salvatore Settis, si è ottenuta l’identificazione delle aree da mettere sotto tutela demandando a Regioni e autorità territoriali l’onore e l’onere di far eseguire la legge attraverso le pianificazioni specifiche chiamate “piani paesaggistici”.

Questi ultimi diventano quindi lo strumento di pianificazione urbanistico-territoriale con specifica considerazione dei valori paesaggistici per la salvaguardia e tutela del paesaggio. Lo Stato italiano e le sue regioni si impegnano nella preparazione dei piani da far rispettare da tutte le strutture di pianificazione territoriale.

riconquistare-il-paesaggio

Sulla Convenzione e la sua trascrizione nella legislazione italiana, rimane di grande attualitàRiconquistare il Paesaggio”, l’importante opera del WWF Italia e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 2008, gratuitamente disponibile in PDF online.

Scarica il documento in pdf (2,2 Mb) >

 da Salviamo il paesaggio

Plano a Roma per la Task-Force sulla Torino-Lione

 Sandro Plano convocato a Roma dal ministro Lupi per partecipare assieme al sindaco di Chiomonte Olivier alla riunione della task-force sulla Torino-Lione.
di Leonardo Capella

Sandro Plano vola a Roma con il collega sindaco di Chiomonte Silvano Olivier per partecipare alla riunione pomeridiana della task-force sulla Torino-Lione tenutasi   oggi  6 agosto. La convocazione arriva  dal ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi, che presiede questo organismo. Il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Scibona, che si era presentato alla riunione, non ha potuto partecipare ai lavori in quanto non invitato.

Della Task Force, insediata nel maggio 2013, fanno parte il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, il Comune di Torino, i sindaci dei Comuni direttamente interessati dai cantieri (Susa, Bussoleno e Chiomonte) e il commissario del Governo architetto Mario Virano.

I compiti di questo organismo sono la definizione delle opere di riqualificazione del territorio che accompagneranno l’esecuzione della Tav (quelle che secondo il ministro sono  impropriamente definite “compensative”), la ricognizione delle esigenze provenienti dal territorio, il coordinamento della comunicazione da parte di tutte le istituzioni pubbliche coinvolte, la convocazione di incontri periodici con i sindaci di altri comuni della Valle di Susa e con le realtà imprenditoriali.

Le dichiarazioni di Plano rilasciate ieri davano già una chiara idea dei contenuti che intendeva portare. Infatti dichiarava  “Esprimerò la contrarietà all’opera dell’amministrazione che rappresento e la necessità di invitare a queste riunioni tutti i Comuni coinvolti dal progetto”.  Di tenore opposto le parole di Olivier “Qualcosa si sta muovendo, ma i tempi sono davvero biblici se vogliamo far capire alla gente che le risorse ci sono e che si fa sul serio dobbiamo marciare un po’ più spediti”. All’interno della seduta l’organismo ha deciso di accettare la proposta del sindaco di Susa e incontrare, in una prossima seduta, tutti i primi cittadini della Valle di Susa.

Per gli altri argomenti trattati Plano ci informa “Per il resto si è parlato di assetti operativi, che non erano tra i temi che intendevo discutere. Nella prossima riunione ognuno farà le considerazioni che crede. Non è mai inutile incontrarsi. L’importante è che si abbia chiarezza, ognuno nelle sue posizioni”.

Alla prossima riunione che dovrebbe essere convocata per settembre dovrebbero essere convocati tutti i sindaci valsusini

(L.C. 06.08.14)

TUMORE: Scoperta la pianta che lo uccide se combinata col ferro. L’esperienza: “Io guarito in 48 ore”. Autorevole rivista conferma: “tutto vero”

http://www.retenews24.it/rtn24/sanita/tumore-scoperta-pianta-uccide-se-combinata-col-ferro-lesperienza-guarito-in-48-ore-autorevole-rivista-conferma-tutto-vero/

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 Esisterebbe un’erba il cui principio attivo combinato con il ferro sarebbe in grado di uccidere il tumore in sole 16 ore. Il nome di questa pianta è Artemisia annua.

Come già sappiamo,il cancro è la malattia più letale esistente. Gli scienziati cercano costantemente di trovare una cura e, infine, porre fine al cancro. Questa erba ,l’ Artemisia annua, potrebbe uccidere fino al 98% delle cellule tumorali in appena 16 ore. Secondo le ricerche pubblicate in “Life Science”, l’artemisinina, derivata dall’Artemisia annua, è stata utilizzata nella medicina cinese e può uccidere il 98% di cellule del cancro del polmone in meno di 16 ore.
 In realtà l’erba in questione da sola sconfigge il 28% delle cellule cancerogene,è la sua combinazione con il ferro che porta alla totale distruzione del tumore.

In passato l’artemisinina è stata utilizzata come un potente rimedio antimalarico ma ora è dimostrato che questa cura è efficace anche nella lotta contro il cancro. Questo perché quando si aggiunge del ferro alle cellule tumorali infettate, attacca selettivamente le cellule “cattive”, e lascia quelle “buone” intatte.

Gli scienziati che seguono le ricerche, condotte presso l’Università della California, hanno dichiarato: “In generale i nostri risultati mostrano che l’artemisinina ferma il fattore di trascrizione ‘E2F1′ e interviene nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il che significa che controlla la crescita e la riproduzione delle cellule del cancro”.

Utilizzando una varietà resistente alle radiazioni delle cellule del cancro al seno (che aveva anche una elevata propensione per l’accumulo di ferro) l’artemisinina si è dimostrata avere un tasso di uccisione del cancro del 75% dopo appena 8 ore, e uno del quasi 100% dopo appena 24 ore.

 Su questo aspetto abbiamo raccolto la testimonianza di Amedeo Gioia docente romano che così ha scritto:

“Io sono la prova vivente che la cura con l’artemisia annua funziona, operato due volte di cancro alla vescica esame istiologico G3 e TNM: pT2, invitato a fare delle infiltrazioni di chemio l’oncologo le ha ritenute inutili in quanto i carcinomi avevano colpito anche la prostata e l’ilio (intestino). Ricoverato in urologia al San Filippo Neri per l’asportazione di vescica, prostata ed un tratto dell’intestino, avrei continuato a vivere con le sacchette per l’orina e feci. Ho rifiutato la chemioterapia e mi hanno dimesso dandomi una settimana, massimo due mesi di vita. Mio figlio ha scoperto che esisteva questa pianta, che distrugge le cellule cancerogene, ed e’ riuscito a trovarla in soluzione alcolica (tipo fernet) e ho incominciato ad assumerla, Una correzione nel caffe’ la mattina, un bicchierino dopo pasto ed uno dopo cena. Dopo 48 ore non avevo più dolori e dopo sei giorni orinavo quasi normale (prima ogni 1/2 ora e con dolore). Per controllo ho fatto un’ecografia, esame del sangue per le marche tumorali ed una TAC. Risultato non ho più nulla”.

 A conferma di tutto ciò un articolo di una autorevole sito medico PUBMED. Ecco il link: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15642597

 PubMed è un databasebibliografico contenente informazioni sulla letteratura scientifica biomedica dal 1949 ad oggi; la cui prima versione online è del gennaio del 1996.[1].

Prodotto dal National Center for Biotechnology Information (NCBI) presso la National Library of Medicine (NLM) dei National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti, la banca dati viene comunemente interrogata attraverso Entrez, il motore di ricerca messo a punto dall’NCBI per l’individuazione di informazioni biologiche, chimiche e mediche.

PubMed, con oltre 18 milioni di riferimenti bibliografici derivati da circa 5.300 periodici biomedici, consente l’accesso al MEDLINE (Medical Literature Analysis and Retrieval System), l’archivio bibliografico on-line del sistema MEDLARS. PubMed condivide le informazioni di base con Medline e con l’Index Medicus, la corrispondente versione a stampa la cui pubblicazione, per l’avvento degli strumenti informatici, è stata interrotta nel 2004. Rispetto a Medline, PubMed è tuttavia arricchito da riferimenti provenienti da altri database bibliografici secondari specializzati, come l’Index to Dental Literature, l’International Nursing Index, l’Hospital Literature Index e altre fonti d’informazione su specifici settori. Sono oltre 17 milioni gli articoli reperibili tramite abstract, gli articoli tipo review sono in totale oltre 1,5 milioni mentre gli articoli disponibili in free full text (testo integrale) sono oltre 3,1 milioni.

LES ETATS-UNIS VONT FINANCER UNE FORCE DE REACTION RAPIDE EN AFRIQUE !

# ALAC & ELAC/ COMMENT TUER DANS L’ŒUF TOUTE ARMEE AFRICAINE :

Luc MICHEL pour ELAC & ALAC Website/

Avec AFP – Correspondance à Washington – PCN-SPO/ 2014 08 07 /

https://www.facebook.com/ALAC.org

https://www.facebook.com/elac.committees ALAC - LM obama tue ds l'oeuf l'armée africaine (2014 07 06) FR

Nous disions il y a quelques jours sur AFRIQUE MEDIA TV que « l’Afrique ne devait rien attendre de bon du Sommet de Washington sur l’Afrique ». Nous avions raison !

 Le Kenya, la Tunisie, le Mali, le Nigeria, le Niger et le Ghana vont bénéficier d’un nouveau plan d’aide de Washington « pour mieux garantir leur sécurité » annonce Obama. « Les Etats-Unis vont accélérer leur aide à six pays en Afrique pour leur permettre de mieux assurer leur sécurité et vont en aider six autres à créer une force de réaction rapide de maintien de la paix », a annoncé ce mercredi Barack Obama.

 Le président Obama, qui clôturait trois jours du sommet « US-African Leaders », avec une quarantaine de présidents africains, a souligné qu’il s’agissait «de resserrer notre coopération en matière de sécurité pour mieux faire face à des menaces communes comme le terrorisme ou le trafic d’êtres humains». Le prétexte de la « Guerre au Terrorisme » sert encore et toujours de plate-forme pour recoloniser l’Afrique

 Le Kenya, la Tunisie, le Mali, le Nigeria, le Niger et le Ghana vont donc bénéficier d’un « nouveau plan d’aide de Washington pour mieux garantir leur sécurité ». Il s’agira notamment d’aider ces pays «à continuer à mettre sur pied des forces de sécurité solides et professionnelles qui puissent les aider à assurer eux-mêmes leur sécurité», a dit le président. « Washington va consacrer 65 millions de dollars à cette initiative la première année et fera ensuite régulièrement le point sur les besoins », précise un document de la Maison Blanche. Ce document insiste aussi sur le fait qu’il s’agira de former des forces de sécurité qui seront capable «de protéger les civils et de faire face aux défis et aux menaces avec intégrité et en toute transparence». Le tout sans consultation préalable de l’Union Africaine.

 COMMENT EMPECHER LA CREATION D’UNE FORCE PANAFRICAINE D’INTERPOSITION : EN IMPOSANT RAPIDEMENT UNE FORCE RIVALE SOUS CONTROLE AMERICAIN …

 Barack Obama a aussi annoncé qu’il voulait aider à mettre sur pied « une force africaine de réaction rapide de maintien de la paix sur le continent ».

 Les Etats-Unis vont « s’appuyer sur des pays qui ont déjà fait leurs preuves en matière de maintien de la paix »: le Ghana, l’Ethiopie, le Sénégal, la Tanzanie, le Rwanda et l’Ouganda.

« Washington doit débloquer 110 millions de dollars par an pendant trois à cinq ans », précise un document diffusé par la Maison Blanche. Ces fonds et l’assistance américaine doivent « permettre d’entraîner, d’équiper et de former les troupes dédiées au maintien de la paix. En échange, les pays africains partenaires, s’engagent à ce que leurs soldats et leur équipement puissent être déployés rapidement ».

 Les Etats-Unis ont également l’intention d’associer d’autres «partenaires internationaux» à cette initiative. La porte est donc déjà entrouverte aux généraux français de l’OTAN et à l’Alliance Atlantique elle-même …

 La décision d’Obama a un but évident : tuer dans l’œuf le projet de l’UA, présenté par Kadhafi dès 2006, d’une Force panafricaine d’interposition rapide. La Force-croupion d’Obama, sous contrôle de l’AFRICOM et financée par Washington, va diviser les africains et placer, comme toujours, la sécurité africaine sous supervision américaine, encadrée par les cadres occidentaux …

 Luc MICHEL

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Alla fine si è capito chi c’era sull’aereo Malaysian…

3 Agosto 2014
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ECCO CHI DOVEVA MORIRE…
 
Glenn Thomas, autorevole consulente dell’OMS a Ginevra, esperto in AIDS e, soprattutto, in Virus Ebola, era a bordo del Boeing 777 della Malaysia Airlines abbattuto ai confini tra l’Ucraina e la Russia.
 
Glenn Thomas era anche il coordinatore dei media ed era coinvolto nelle inchieste che stavano portando alla luce le controverse operazioni di sperimentazione di virus Ebola nel laboratorio di armi biologiche presso l’ospedale di Kenema. Ora che questo laboratorio è stato chiuso per volontà del Governo della Sierra Leone, emergono ulteriori particolari in merito agli interessi che nascosti dietro la sua gestione.
 
Bill e Melinda Gates hanno connessioni con i laboratori di armi biologiche situati a Kenema, epicentro dell’epidemia di Ebola sviluppatasi dall’ospedale dove erano in corso trial clinici sugli esseri umani per lo sviluppo del relativo vaccino, e ora, a seguito dell’avvio di un’indagine informale, emerge il nome diGeorge Soros che, tramite la sua Fondazione, finanzia lo stesso laboratorio di armi biologiche.
 
Glenn Thomas era a conoscenza di prove concrete che dimostravano come il laboratorio aveva manipolato diagnosi positive per Ebola [per conto della Tulane University] al fine di giustificare un trattamento sanitario coercitivo alla popolazione e sottoporla al trattamento sperimentale del vaccino che, in realtà, trasmetteva loro Ebola. Glenn Thomas aveva rifiutano di andare avanti con il cover up, a differenza di taluni che lavorano al nostro Istituto Superiore di Sanità e sono adesso ben sono consapevoli che Glenn Thomas è stato assassinato.
 
I canali ufficiali dei media non hanno mai riportato una sola notizia in merito alla presenza del laboratorio di armi biologiche a Kenema, men che meno la disposizione di chiusura, né l’ordine di interrompere la sperimentazione di Ebola da parte della Tulane University. Quindi, quali altri canali ci sono rimasti perché queste informazioni diventino di pubblico dominio, e siano diffuse attraverso le reti sociali, se anche l’OMS e le istituzioni sanitarie evitano di rilasciare informazioni e di agire?
 
Il miliardario George Soros, attraverso la Fondazione Soros Open Society, per molti anni ha attuato“investimenti significativi nel “triangolo della morte Ebola” della Sierra Leone, Liberia e Guinea. Pertanto,George Soros avevaun movente per uccidere il portavoce OMS Glenn Thomas per fermare la diffusione di notizie attraverso i canali ufficiali che l’epidemia di Ebola è stata orchestrata a tavolino in un laboratorio di armi biologiche
 
L’Olanda è un paese frastornato dalla rabbia e dall’impossibilità di spiegare le ragioni del disastro, a tal punto da avanzare una indagine per crimini di guerra. Ancor più disorientato è il suo Primo Ministro che, dopo aver chiesto di rimpatriare 40 corpi delle vittime MH17, afferma che “le rimanenti 200 vittime saranno rimpatriate in treno“. Ma se gli olandesi erano solo in 193, da dove saltano fuori tutti gli altri?
 
In merito al treno che trasporta i corpi delle rimanenti vittime, restano altrettante colossali incongruenze sui numeri riferiti dalle diverse fonti: gli esperti internazionali parlano di 282 corpi mentre Kiev riferisce che nei 5 vagoni refrigerati vi sono 252 corpi. Queste cifre fanno ulteriormente a cazzotti con la lista ufficiale dei 298 passeggeri.
 
In tutto questo marasma è particolarmente interessante il totale silenzio dei media ufficiali in merito alla notizia della chiusura del laboratorio di Kenema pubblicata sulla pagina Facebook del Ministero della Salute della Sierra Leone.
 
Ebola: una storia tutta da raccontare
5 Agosto 2014