Ucraina, Russia blocca le importazioni L’Italia è il quinto fornitore di Mosca

ma chi se ne frega, ci salverà il TTIP…….


Stop ai prodotti agroalimentari che vengono dai paesi che hanno imposto o appoggiato le sanzioni. Presto il governo pubblicherà la lista dettagliata. Per l’export italiano si potrebbe trattare di una perdita grave: nel 2013 le esportazioni verso la Federazione Russa sono state quantificate in 10,4 miliardi di euro di valore

La Russia blocca le importazioni dai paesi che hanno imposto o appoggiato le sanzioni dopo la crisi in Ucraina. Il divieto riguarda “prodotti agricoli, materie prime e alimenti” e dura un anno dall’entrata in vigore del decreto, ma Mosca si riserva di ridurne o allungarne la durata. Il governo russo pubblicherà una lista dettagliata dei prodotti che non si potranno più importare e definirà gli atti necessari per contenere l’aumento dei prezzi. Questo blocco costerà inoltre al paese notevoli investimenti per aumentare la produzione interna dei beni che non saranno comprati all’estero.
Per l’export italiano si potrebbe trattare di una perdita grave: nel 2013 le esportazioni verso la Federazione Russa sono state quantificate in 10,4 miliardi di euro, e l’Italia è stato il quinto fornitore con una quota del 4,8%. La vendita in Russia dei prodotti tipici del made in Italy, cioè agroalimentari e bevande, ha rappresentato il 10% delle esportazioni totali, per un valore di oltre 1 miliardi di euro. Di conseguenza, saranno penalizzati in primis i vini, la pasta, la carne e l’ortofrutta, tutti prodotti molto apprezzati dai russi, che hanno subito un calo molto pesante già dall’inizio della crisi in Ucraina.
Oltre a Ue e Usa, hanno adottato sanzioni contro la Russia anche Canada, Australia, Giappone, Svizzera e Corea del Sud. La tensione, però è alta anche tra i paesi che potrebbero essere  interessati dal divieto pur non avendo sottoscritto le sanzioni. Il primo ministro finlandeseAlexander Stubb è pronto a chiedere “una qualche forma di compensazione” all’Unione europea se il blocco delle importazioni in Russia dovesse danneggiare l’economia finlandese. ”Non c’è dubbio che se le sanzioni colpiranno la Finlandia in modo sproporzionato, cercheremo un sostegno dei partner europei”, ha detto Stubb, appellandosi al “rispetto del principio di solidarietà economica”. Anche la Finlandia, che fatica ad uscire dalla recessione, ha risentito della contrazione degli scambi commerciali con la vicina Russia dall’inizio della crisi in Ucraina.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08/06/russia-bloccate-le-importazioni-da-usa-e-europa-grave-perdita-per-lexport-italiano/1084188/

LA BEFFA DI GIAGLIONE, TRA MATERASSI E NO TAV: IL COMUNE NEGA IL SALONE PUBBLICO ALLA MINORANZA: 120 PERSONE RIMANGONO SOTTO LA PIOGGIA.

http://www.valsusaoggi.it/?p=4876

 BY  – PUBLISHED: 08/05/2014 –

di FABIO TANZILLI

Il fatto è avvenuto venerdì sera, ma merita di essere raccontato: la minoranza di Giaglione aveva chiesto al Comune di poter utilizzare il salone polivalente del paese per una serata informativa sulla questione Tav. Uno spazio pubblico, di tutti i cittadini, richiesto formalmente da alcuni componenti del consiglio comunale di opposizione, votati da una parte dei giaglionesi. Il Comune ha incredibilmente negato tale spazio, comunicandolo per tempo all’opposizione. Tuttavia il gruppo di minoranza non si è arreso, e ha voluto organizzare l’incontro comunque a Giaglione.

E così più di 120 persone sono rimaste sotto la pioggia per partecipare. “C’erano persone del paese, gente della valle,consiglieri comunali di altri paesi valsusini,vicini e non – spiega amareggiata la capogruppo di minoranza, Monica Gagliardi – nonostante le 1000 difficoltà che abbiamo dovuto affrontare, ci siamo comunque riusciti, grazie a panche e tavoli prestateci dal Comune e dalla pro loco di S. Didero, gazebo del Comune di Venaus e dell’associazione pescatori di Venaus, corrente fornita da una gentile famiglia di Giaglione, gazebo del Comitato No Tav Susa-Mompantero”.

“Proprio non comprendiamo – aggiunge la Gagliardi – quale problema aveva l’amministrazione comunale di Giaglione nel dare la sala polivalente, approvando così la richiesta di alcuni consiglieri comunali”. Il regolamento di utilizzo di quello spazio pubblico, ricorda la consigliera, “cita anche l’utilizzo per attività istituzionali e non del Comune di Giaglione”. Ci sono alcune restrizioni, poiché il salone è riservato alle associazioni legalmente riconosciute del paese (ossia che abbiano uno statuto redatto da un notaio). E comunque “le domande vengono singolarmente valutate dall’Amministrazione, la quale si riserva la facoltà di decidere in merito l’opportunità della concessione della struttura”.

“È assurdo che ci abbiano negato questo spazio, per parlare di un problema che esiste davvero, non per creare allarmismo….visto che talvolta la sala è stata usata per la vendita di materassi!” spiega la Gagliardi.

Insomma, è stata una brutta gaffe del Comune, aldilà di come la si pensi sulla vicenda Tav. Anche in altri paesi ci sono sindaci o maggioranze che sono a favore o contro l’opera, ci mancherebbe. Però uno spazio pubblico, costruito con fondi e risorse dei cittadini, secondo le basilari regole della democrazia va concesso a tutti (a meno che i promotori non vogliano organizzare iniziative contro la legge o la Costituzione).

Proprio perché appartiene a tutti, e non solo a chi vince le elezioni. Ancor di più se a chiedere questo spazio sono dei consiglieri comunali, rappresentanti di un’istituzione.

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COMUNICATO STAMPA del Sindaco di Susa Sandro Plano

Il 6 agosto, alle ore 18:00 a Roma ho partecipato a una riunione sul Tav, su invito del Ministro Lupi. All’incontro erano presenti il Sindaco di Torino Piero Fassino, l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Francesco Balocco, il Vice Prefetto dott. Gallo, il Sindaco di Chiomonte Silvano Ollivier, l’ing. Maurizio Bufalini di LTF, il Commissario arch. Mario Virano, L’Arch. Paolo Foietta, l’On. Osvaldo Napoli, il Dott. Ercole Incalza e altri Funzionari del Ministero. Il Senatore Marco Scibona non è stato ammesso. Il Ministro ha precisato che l’incontro riguardava la Task Force costituita per seguire in termini operativi le problematiche connesse al progetto. L’Ordine del giorno prevedeva la presa d’atto del nuovo assetto politico locale in seguito alle recenti elezioni, le procedure amministrative e legislative per i rimborsi alle imprese danneggiate, le questioni relative alla deroga al Patto di stabilità per le opere a titolo di compensazione, la costituzione di una nuova Società. Ho ringraziato il Ministro per l’invito, interpretandolo come espressione di disponibilità al confronto, ho espresso la posizione di Contrarietà all’opera dell’Amministrazione che rappresento, ho chiesto al Ministro di incontrare tutti i Sindaci interessati dal tracciato e mi sono riservato di esporre in quella sede le ragioni della nostra opposizione, le critiche all’operato dell’Osservatorio e le proposte per avviare un corretto rapporto istituzionale. Il Ministro ha espresso la volontà di incontrarci nel mese di settembre. Ho ritenuto con questo di aver esaurito il mio mandato e ho salutato i presenti. Il Ministro e il Senatore Marco Scibona si sono incontrati al termine della riunione.
Il Sindaco Sandro Plano

John Kerry: “L’Unione Europea sia compatta contro Mosca”

ma in fondo in fondo, dicono che sia la Germania che comanda…..
Intervistato dalla Stampa, il segretario di Stato americano sottolinea l’importanza dell’alleanza con l’Europa e approva gli sforzi italiani per la crescita
 
Lucio Di Marzo – Mer, 06/08/2014 –
Apprezzamento per le politiche economiche italiane e il bisogno di una comprensione profonda tra Unione Europea e Stati Uniti sui temi internazionali.
 
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È questo quello che emerge da un’intervista al segretario di Stato americano John Kerrypubblicata oggi dal quotidiano La Stampa.
 
“Puntiamo ad una partnership ambiziosa con la nuova leadership della Ue”, dice Kerry a Paolo Mastrolilli, inviato a Washington, sottolineando che “non c’è una regione o un tema su cui gli Stati Uniti e la Ue non siano strettamente coordinati”.
 
A partire dalla crisi ucraina, su cui il segretario di Stato preme perché si arrivi a una chiusura e “per portare entrambe le parti del conflitto al tavolo del negoziato”. “Il presidente Putin e il governo russo – aggiunge Kerry – hanno la responsabilità del supporto fornito ai separatisti, le armi e l’addestramento che hanno dato loro, e che continuano a dare, incredibilmente, anche dopo l’abbattimento dell’aereo malese”. Kerry vede positivamente il possibile esito dell’applicazione delle sanzioni, ma non esclude “ulteriori passi”.
 
Altro tema caldo è il Medio Oriente, a partire dalla guerra tra Israele e Gaza, giunta ieri a una tregua che potrebbe portare a un cessate il fuoco duraturo con i colloqui avviati in Egitto. La speranza degli Stati Uniti è che l’Unione Europea accetti “l’iniziativa egiziana, evitando giudizi di parte”. Per quanto riguarda la Siria, il segretario di Stato punta a portare avanti “l’impegno per eliminare le armi chimiche in maniera sicura e rispettosa dell’ambiente”.
 
“L’Italia ha il quarto contingente più grande, con 2.000 soldati nell’Isaf”, ricorda Kerry parlando della strategia statunitense per l’Afghanistan e aggiunge: “Siamo orgogliosi della nostra partnership nel costruire un futuro solido”.
 
Infine il riferimento alle politiche del premier Renzi. “Sosteniamo gli sforzi dell’Italia per potenziare la crescita, attraverso riforme difficili ma necessarie”, che hanno già “potenziato la produttività e la competitività altrove nell’Eurozona”.

PIL: ALLARME ITALIA SU WSJ E FT, È RECESSIONE CRONICA

fortuna che abbiamo subito il gov dei tecnici, abbiamo commissari per la spending review del FMI, pagati fior di quattrini…..
Fine luna di miele Renzi, rischi per rete sicurezza Bce

(ANSA) – ROMA, 7 AGO –

Allarme-Italia nelle prime pagine del Financial Times, Wall Street Journal e versione globale del New York Times, con la Penisola descritta come malato d’Europa in recessione «cronica» in grado di mettere in difficoltà il ‘bazookà della Bce, mentre la gelata del Pil segna «la fine della luna di miele» fra il premier Matteo Renzi e il Paese. Evocando le critiche italiane ad alcune riforme «da esporre in vetrina» come quella del Senato e la necessità di affrontare i nodi economici, il Financial Times mette l’Italia fra i principali rischi in un’Europa che fa i conti con la guerra delle sanzioni con la Russia per la crisi ucraina. «Cresce lo scetticismo per il governo», scrive il quotidiano, che secondo Wolfango Piccoli, analista del think tank Teneo, «manca di un piano originale e coerente per l’economia». Punta sulla «pervicace recessione italiana» che «se continuasse potrebbe mettere a rischio la rete di sicurezza per l’Europa fornita dal presidente della Bce Mario Draghi» il Wsj: «la verità è che l’Italia non è mai veramente uscita dalla recessione». Il quotidiano confronta il -0,2% dell’Italia nel secondo trimestre con il +0,6% della Spagna, concludendo che «la Spagna beneficia delle riforme». Per il New York TImes, i numeri italiani, e non solo, aumentano la pressione sulla Bce, che si riunisce oggi ma non dovrebbe prendere nuove misure.

(ANSA). DOC 07-AGO-14

Terrorismo in Cina: Gli Stati Uniti sono coinvolti anche questa volta?

BY MORA ON 7 AGOSTO 2014
 
Caleb Maupin (NEO): La provincia cinese dello Xinjiang è recentemente diventata il luogo di episodi di terrorismo violento. Un attentato suicida ha ucciso 39 persone cinesi in un mercato e altri 29 sono stati accoltellati a morte in una stazione ferroviaria. La risposta del governo cinese è stata rapida, con 113 persone arrestate e mandate in prigione.
 
Mentre il mondo guarda al nobile tentativo della Cina di mantenere sotto controllo queste violenze, una domanda rimane senza risposta: gli Stati Uniti sono coinvolti, questa volta?
 
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Attualmente, gli Stati Uniti stanno sponsorizzando i terroristi in tutto il mondo. Gli insorti in Siria, che decapitano, torturano e compiono omicidi su base giornaliera, stanno ricevendo finanziamenti e sostegno degli Stati Uniti. Questi terroristi hanno bombardato scuole e ospedali. Inoltre reclutano attivamente bambini di 11 e 12 per entrare nei loro ranghi. Nonostante queste attività, che si adattano a qualsiasi definizione di di “terrorismo”, questi personaggi, molti dei quali importati in Siria da altri paesi, stanno ricevendo sostegno diretto degli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti sostengono anche i terroristi in Venezuela, che cercano di rimuovere il governo eletto guidato dal Partito Socialista Unito (PSUV). Gli Stati Uniti stanno coccolando i mujaheddin del Popolo, un gruppo di estremisti violenti che cercano di rovesciare la Repubblica islamica dell’Iran.
Il finanziamento di estremisti violenti da parte degli Stati Uniti avviene per destabilizzare, indebolire o rovesciare i regimi che non siano servi obbedienti di Washington. Gli Stati Uniti hanno sponsorizzato il terrorismo in Cina per oltre 50 anni. Mentre questi eventi sono in gran parte sconosciuti o misconosciuti negli Stati Uniti, i cinesi lo sanno molto bene.
Washington si oppone alla Democrazia in Cina
Il combattimento che ha avuto inizio nel 1946 e ha portato alla fondazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949, è avvenuto in risposta alla soppressione della democrazia da parte degli alleati degli Stati Uniti. Dopo la seconda guerra mondiale, tutte le forze che avevano combattuto il Giappone avevano intenzione di formare un governo di coalizione e di comporre una nuova costituzione.
Tuttavia, il Partito nazionalista Unito allineato agli USA ha bandito il Partito Comunista Cinese dal partecipare a libere elezioni. I nazionalisti temevano che i comunisti avrebbero vinto le elezioni, in quanto avevano dimostrato di essere i combattenti più feroci ed eroici nella guerra contro il Giappone. Nel 1946, i comunisti presero le armi e migliaia di ex sostenitori dei nazionalisti vennero al loro fianco. La battaglia era quella di liberarsi da Wall Street e Londra, per creare una Cina con persone non umiliate da stranieri e che avesse il controllo della loro economia e delle loro risorse naturali.
Mentre i nazionalisti e i comunisti hanno combattuto per il controllo della Cina, il doppio degli aiuti militari è stato dato ai nazionalisti rispetto a quello che era stato dato a chiunque in Cina per combattere gli invasori giapponesi. Il governo americano ha fatto tutto il possibile per sostenere il partito nazionalista in Cina, visto il loro impegno nel combattere il partito comunista ed impedire il loro diritto di partecipare alle elezioni. Il Partito nazionalista era impegnato in una campagna di terrorismo contro i comunisti e i loro alleati, oltre alla macellazione di civili con le armi made in USA.
 
Nonostante tutti gli sforzi degli Stati Uniti, il Partito comunista cinese ha vinto le elezioni nel 1949. La Repubblica popolare cinese è stata creata dal Partito comunista e dei suoi alleati politici. Il paese si dichiarava essere una “democrazia del popolo”, allo stesso modo di come molti stati allineati sovietici fecero all’indomani della seconda guerra mondiale. I comunisti condividevano il potere con le altre forze democratiche. In democrazia, il Partito Comunista è stato senza dubbio l’entità politica dominante, esattamente come era stato il combattente più feroce contro l’aggressione giapponese, e l’Esercito di Liberazione Popolare che aveva sconfitto i nazionalisti allineati agli Stati Uniti .
 
La Strategia per violenze religiose (Dulle’s)
 
“Le religioni d’Oriente sono profondamente radicate e hanno molti valori preziosi. Le loro credenze spirituali non possono essere riconciliati con l’ateismo comunista e del materialismo. Questo crea un legame comune tra noi.”Queste erano le parole di John Foster Dulles, l’eminente stratega globale degli Stati Uniti, che poi divenne Segretario di Stato. Dulles disse queste parole nel 1950, quasi subito dopo che la Repubblica popolare cinese fu proclamata. Le sue parole servirono da guida per gli sforzi degli Stati Uniti nel minare e rovesciare la Repubblica Popolare Cinese con la violenza e il terrorismo, anche fino ai giorni nostri. Gli Stati Uniti hanno spesso hanno cercato di utilizzare gruppi organizzati di fanatici religiosi per svolgere la loro aggressione contro la Cina.
Una delle prime campagna terroristiche anti-cinesi sponsorizzate dagli Stati Uniti è stato nel Tibet. Gli Stati Uniti hanno fornito ai monaci buddisti del regime feudale deposto,  armi portatili per impegnarsi nella violenza terroristica. In Colorado, gli Stati Uniti hanno addestrato un esercito ribelle guidato dal fratello del Dalia Lama Gyalo Thodup. Il gruppo è stata abbandonata nelle montagne dell’Himalaya dalla dalla US Air Force. Gli Stati Uniti hanno fornito al gruppo pistole e armi, mentre andavano di villaggio in villaggio a macellare persone, torturare persone, sperando di ristabilire il vecchio ordine della servitù della gleba e della dittatura dai monasteri.
Inoltre, la CIA ha facilitato una campagna mediatica per creare simpatia per i violenti insorti anti-cinesi in Tibet. Il Dalai Lama è stato direttamente pagato dalla CIA, ha costruito un seguito e si presenti come un guru mistico, mentre invece lavora per demonizzare il governo cinese.
Questa sponsorizzazione diretta di oltre un decennio di  terrorismo anti-Cinese non è la convinzione di teorici della cospirazione, ma la verità confessata della Central Intelligence Agency. Nel 2002 il libro “La guerra segreta della CIA in Tibet”, stampata dall’Agenzia Stampa dell’Università di Kansas, l’ex agente della CIA James Morrison e Kenneth Conboy della Heritage Foundation descrivono queste operazioni brutali con orgoglio. Il numero di persone innocenti che sono morte dal terrorismo sponsorizzato dagli USA in Himalaya è sconosciuto.
La campagna di separatismo tibetano sponsorizzata dagli USA non è cessata. Durante i giochi Olimpici del 2008, i separatisti tibetani in Francia hanno attaccato la disabili porta bandiere cinese Jin Jing, che portava la torcia olimpica sulla sua sedia a rotelle.
Gli Stati Uniti non solo hanno sostenuto i separatisti tibetani feudali, ma anche il Falun Gong. Come il Dalia Lama, il Falun Gong si presenta come un gruppo religioso mistico. Per i suoi affiliati negli Stati Uniti questa organizzazione incentiva l’esercizio fisico, una dieta sana e una ricerca di pace interiore. Tuttavia, in Cina, il Falun Gong è conosciuto come un gruppo di estremisti religiosi violenti che cercano di rovesciare il governo cinese.
Falun Gong chiede apertamente la persecuzione degli omosessuali, predica contro l’uguaglianza delle donne, e in tutte le questioni saluta la società feudale oppressiva dei proprietari terrieri e dei servi della gleba, che il popolo cinese rovesciò con la rivoluzione del 1949.
Falun Gong ha ricevuto premi dalla Heritage Foundation e di altre istituzioni di Wall Street per la loro crociata senza fine per rovesciare il governo cinese. Con milioni di dollari che scorrono da ovest, il Falun Gong ha rapito  bambini, destabilizzato città cinesi e fatto tutto ciò che poteva per rendere la Cina meno sicuro e stabile.
Il conflitto globale in corso
E’ interessante notare che la campagna terroristica nello Xinjiang, che ha già provocato decine di morti, è segnalato per essere guidato da estremisti musulmani sunniti. Gli Stati Uniti hanno finanziato sunniti estremisti musulmani in Siria nel tentativo continuo di rovesciare la Repubblica Araba Siriana. Inoltre, ha finanziato estremisti islamici sunniti in Libia per rovesciare Gheddafi, e smantellare il produttore di petrolio nel continente africano. Attualmente, gli Stati Uniti stanno indirettamente finanziando l’organizzazione estremista sunnita ISIS in Iraq, attraverso il regime delegato in Arabia Saudita.
Gli Stati Uniti hanno una lunga storia di estremisti terroristi finanziati che cercano di rovesciare il Partito Comunista Cinese. Gli Stati Uniti stanno attualmente finanziando estremisti della stessa tipologia visti in Siria e altrove, come quelli appena arrestati in Cina. La questione di fronte a noi ora è: Che ruolo hanno gli Stati Uniti nel provocare i disordini in corso in Cina?
I terroristi anti-cinesi sono la stessa cosa dei terroristi in Siria, Libia e Iraq, che stanno ricevendo l’appoggio di Washington e Londra?
L’accordo per un gasdotto tra la Russia e la Cina è l’ultimo evento, nel graduale cambiamento del panorama geo-politico. I miliardari americani ed europei cercano di avere l’economia mondiale incentrata intorno a loro, e di avere tutti i popoli e le risorse naturali dell’Africa, Asia e America Latina per loro. Non vogliono concorrenti validi, e vogliono scarsità di risorse, al fine di mantenere i prezzi elevati.
La gente del mondo, tuttavia, ha idee diverse. In Iran la Rivoluzione islamica del 1979, la rivoluzione cubana, l’aumento del bolivarismo in Sud e Centro America, la crescente cooperazione tra la Russia e la Cina, tutti rappresentano la volontà dei popoli per l’indipendenza nel corso dei decenni. Nonostante la presunta vittoria degli Stati Uniti nella “guerra fredda” la volontà del popolo per uno sviluppo economico che non sia trattenuto dalle catene di Wall Street, non è stata eliminata.
La risposta di Wall Street a tali passi verso la libertà è stato lo scatenarsi delle violenze terroristiche. I tentativi di rovesciare i continui risultati della Rivoluzione cinese del 1949 non sono diversi.
La verità sui recenti tragici avvenimenti in Cina, e le loro implicazioni a livello mondiale, sono probabili che emergano a breve.
 
Tradotto e Riadattato da Fractions of Reality

CAGLIARI: COMMERCIANTE PERDE TUTTO CON L’ALLUVIONE, TARTASSATO DA EQUITALIA, “SONO EVASORE PER RIPICCA”

6 agosto 2014

Un giro d’affari di quattro milioni di euro all’anno e una vita benestante spazzati via dall’acqua. È successo a Salvatore Murgia, 58enne di Cagliari, che nell’alluvione del 2002 ha perso tutto: la ditta è stata cancellata dalle procedure fallimentari e le banche chiedono indietro le migliaia di euro date in prestito al commerciante per la sua attività. Dopo varie richieste d’aiuto oggi un altro gesto eclatante: un cartello esposto nella vetrina del suo negozio di abbigliamento dove chiede di essere denunciato dai clienti perché sprovvisto di Pos, obbligatorio per legge dal 30 giugno per i pagamenti superiori ai 30 euro. Equitalia gli ha recapitato una cartella da 2 milioni e mezzo di euro, mentre la Guardia di Finanza ha notificato la sua iscrizione nel registro degli indagati per bancarotta fraudolenta. Una situazione insostenibile. “Ormai ho perso le speranze di poter ricominciare – spiega Salvatore Murgia – Questo è uno Stato che se sei in difficoltà non ti aiuta, ma ti schiaccia. E io mi vedo costretto a non rispettare la legge, anzi sono alla ricerca di denunce”. Dell’impero della Gross Moda Srl, catena di abbigliamento di cui era titolare per decenni, non rimane che un piccolo negozio in via Cocco Ortu. Gli altri sei punti vendita, e i magazzini di Pirri, sono stati spazzati dal nubifragio del 9 ottobre 2002: persi oltre 1 milione di euro di merce, e i registri contabili. Da subito le banche chiesero i soldi dati in prestito all’imprenditore cagliaritano, gli assegni protestati, e i fornitori si rifiutarono di fornire la merce. Circostanze che l’hanno ridotto sul lastrico. “Ora sono un evasore per ripicca – aggiunge il commerciante – con il cartello esposto oggi avviso i miei clienti che sto violando la legge perché non accetto pagamenti con bancomat o altre carte di credito, e chiedo loro di denunciarmi”. Nella foto il cartello esposto da oggi nel negozio di via Cocco Ortu.

Fonte castedduonline

http://www.crisitaly.org/notizie/cagliari-commerciante-perde-tutto-con-lalluvione-tartassato-da-equitalia-sono-evasore-per-ripicca/

i suicidi continuano NELL’INDIFFERENZA DELLA moralmente superiore società civile

SAN SEVERINO MARCHE: DISOCCUPATO DA 3 ANNI, VIVEVA CON I SUSSIDI, SI IMPICCA PADRE DI TRE FIGLI

6 agosto 2014

Un uomo di 64 anni, Mauro P. è stato ritrovato impiccato nelle campagne di San Severino Marche, in località Grotte di Sant’Eustachio, proprio davanti all’entrata della grotte, lungo la Valle dei Grilli, poco distante dal luogo dopve è stato trovato il corpo semi bruciato di Pietro Sarchiè, il commerciante di pesce di San Benedetto ucciso. La segnalazione è arrivata intorno alle ore 10 alle forze dell’ordine a una donna che stava passeggiando in zona e si è trovata di fronte il corpo senza vita appeso a un albero. Sul posto si sono recati immediatamente i carabinieri di San Severino e Tolentino e i sanitari del 118. Ci sono anche i vigili del fuoco di Macerata e Tolentino. Per la persona purtroppo non c’era più nulla da fare.(…)

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PERUGIA: 67ENNE SI SUICIDA INGERENDO UN MIX DI FARMACI E ALCOL. ESPERTI ESCALATION PREOCCUPANTE

5 agosto 2014

Non ci sono statistiche ufficiali, non c’è neanche un osservatorio locale, ma sono tutti concordi gli addetti ai lavori – assistenti sociali e sanitari – nel ritenere che c’è una escalation preoccupante e drammatica di suicidi che non ha paragone rispetto agli anni passati. Dobbiamo registrare ancora una persona che sè tolta la vita ed il suo corpo si trova in Ospedale a disposizione delle autorità giudiziarie per gli accertamenti di rito. Si tratta di un perugino di 67 anni – dell’area di San Martino in campo – che all’interno della propria abitazione ha deciso di farla finita ingerendo un mix di farmaci terapeutici e alcol. Una dose talmente letale che in poche ore ha portato l’uomo in uno stato di incoscienza totale e poi alla morte. Il personale del 118 è intervenuto quando era moribondo ma prima del trasporto in Ospedale è deceduto.(…)

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http://www.crisitaly.org/notizie/perugia-67enne-si-suicida-ingerendo-un-mix-di-farmaci-e-alcol-esperti-escalation-preoccupante/

ROCCAFLUVIONE: LAVORATORE PRECARIO 51ENNE SI SUICIDA IMPICCANDOSI AD UN ALBERO IN APERTA CAMPAGNA

5 agosto 2014

Un uomo di 51 anni è stato ritrovato questa mattina impiccato ad un albero in aperta campagna. Il macabro rinvenimento del cadavere è avvenuto a Poggio Paganelli una frazione del comune di Roccafluvione. Quando i carabinieri di Roccafluvione sono arrivati sul posto non c’era più nulla da fare. Il suicidio, infatti, sarebbe avvenuto diverse ore prima dela scoperta del corpo. L’uomo, uno straniero, aveva svolto alcuni lavori saltuari ma negli ultimi tempi, secondo il racconto di alcuni conoscenti, si era incupito.(…)

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http://www.crisitaly.org/notizie/roccafluvione-lavoratore-precario-51enne-si-suicida-impiccandosi-ad-un-albero-in-aperta-campagna/

ACATE: DISOCCUPATI INCENSURATI E CASALINGHE, DENUNCIATE 5 PERSONE PER FURTO DI ENERGIA ELETTRICA

trattamento dei choosy italiani

6 agosto 2014

I carabinieri di Acate hanno denunciato con l’accusa di furto aggravato di energia elettrica un catanese di 47 anni, commerciante, pregiudicato, un vittoriese di 46 anni, bracciante agricolo incensurato, un chiaramontano di 83 anni, e due coniugi acatesi di 52 anni rispettivamente disoccupato e casalinga.
A seguito dei controlli da parte dei militari, effettuati unitamente ai tecnici della società di fornitura, gli allacci abusivi sono stati interrotti.

Fonte nuovosud

http://www.crisitaly.org/notizie/acate-disoccupati-incensurati-e-casalinghe-denunciate-5-persone-per-furto-di-energia-elettrica/

AVEZZANO: STRANIERI LICENZIATI SI RIBELLANO, PICCHIANO E MINACCIANO DATORE E DIPENDENTI

7 agosto 2014
Vengono licenziati dall’azienda per cui lavoravano, ma si ribellano e tentano di estorcere denaro picchiando e minacciando il titolare e i lavoratori dell’attività. Alla fine, però, il datore di lavoro denuncia l’accaduto alla polizia e scattano le indagini. M.H., 51 anni, è ritenuto responsabile dei reati di minaccia grave e violenza privata in concorso; M.E. (39), dovrà rispondere di lesioni personali dolose e violenza privata in concorso; M.F. (27) accusato dei reati di ingiurie, minacce e danneggiamento. volante avezzano macchina polizia (3)Tutti sono stati denunciati per per tentata estorsione in concorso tra loro. Uno di loro avrebbe tentato anche di sfondare una porta dell’azienda. Secondo quanto accertato dalla polizia, i tre marocchini avrebbero messo in atto azioni di violenza nei confronti di dipendenti e titolare dell’azienda di cui erano stati alle dipendenze. Dopo il licenziamento, infatti, hanno iniziato a ingiuriare, a minacciare il personale, e infine a picchiare uno dei lavoratori ancora assunti.(…)

http://www.crisitaly.org/notizie/avezzano-stranieri-licenziati-si-ribellano-picchiano-e-minacciano-datore-e-dipendenti/

EBOLA: LIBERIA PROCLAMA STATO D’EMERGENZA, NEL PAESE 282 MORTI

il Ministro dice che non c’è da preoccuparsi…..sbarchino pure

Roma, 7 ago. (AdnKronos Salute)

Stato d’emergenza in Liberia per il virus Ebola. Lo ha proclamato la presidente del Paese africano Ellen Johnson Sirleaf sostenendo che l’epidemia «necessita di misure straordinarie per la sopravvivenza dello Stato», parlando in un’assemblea pubblica. La decisione, che prevede misure straordinarie per 90 giorni, dovrà essere ore ratificata dal parlamento liberiano. L’epidemia, la più grave dalla scoperta del virus nel 1976, ha già fatto in Africa 932 morti su 1.711 casi tra confermati, sospetti o probabili. Di questi 282 si sono registrati in Liberia. Secondo la presidente Ellen Johnson Sirleaf la minaccia del virus continua ad ampliarsi anche a causa «dell’ignoranza, della povertà, delle pratiche religiose e culturali radicate che continuano a rafforzare la diffusione della malattia, in particolare in provincia». L’ampiezza e l’impatto dell’epidemia, denuncia la presidente «vanno oltre le capacità e le prerogative di qualunque agenzia governativa». Il virus rappresenta «un danno chiaro e immediato per la Repubblica »

(Ram/Col/Adnkronos) 07-AGO-14