Gaza e asini-killer. Restiamo equini

di Tao il Lunedì, 21 luglio
 
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Titolo de“L’Unione Sarda” del 20 luglio 2014: «Gaza, 340 morti. Hamas usa gli asini-killer».
Chi si sente oltraggiato, oggi che la strage di Gaza ha superato i 400 morti, vorrebbe rivolgersi al criminale di guerra che governa Israele, Benjamin Netanyahu. Ma Bibi è un soggetto troppo lontano. E poi non è solo colpa sua. Lui è come al centro di un incrocio di strade che vanno in tante direzioni, trovando complici e alleati in mezzo mondo, ognuno con il suo contributo all’ingiustizia in Palestina. Al centro dell’incrocio non ci arrivo, ma posso raggiungere qualcuno di questi complici, nelle strade laterali. Se lo facesse ciascuno di noi ci sarebbe una pressione insostenibile per chi tollera il regime più razzista di questo secolo. La stragrande maggioranza delle redazioni degli organi di informazione in Occidente ha deciso di essere complice della strage. Ogni redazione deve essere raggiunta: da dove possiamo e come possiamo. È alla nostra portata. Siamo lettori di un qualche giornale, spettatori di un qualche telegiornale, ciascuno i suoi, a Cagliari, a Modena, a Londra, ad Atlanta.
Avercela con Netanyahu diventa quasi un concetto astratto, mentre posso avercela concretamente con il titolista de “L’Unione Sarda” e i suoi asini killer. Esattamente nel giorno in cui l’esercito israeliano sterminava a sangue freddo decine di famiglie, ne terrorizzava altre migliaia, e portava a 80mila gli sfollati, che faceva il giornale diretto da Anthony Muroni? Ingannava i lettori, rovesciava totalmente la verità e raccoglieva le peggiori mistificazioni dei portavoce della premiata macelleria sionista.
Il macabro conteggio del tiro a bersaglio, attribuibile alle armi letali ultramoderne in mano ai soldati dello Stato ebraico, viene maliziosamente accostato da “L’Unione Sarda” alla minaccia ipotetica di un esercito arcaico che minaccia la civiltà con la sua arretratezza rurale sul dorso di equini-kamikaze.
Eppure dobbiamo essere grati al titolista idiota e alla redazione che gli dà corda. Il concetto di “asino killer” è un autoritratto del giornalismo occidentale di fronte alle guerre in corso. Un giornalismo di asini che non studiano e non spiegano nulla, un giornalismo di killer della verità.
Nel giorno degli asini killer che volano, un giornalista vero, Khalid Hamid, è stato ucciso a freddo dai soldati israeliani mentre soccorreva alcuni feriti. “L’Unione Sarda” può riscattarsi e raccontare la sua storia. Se non lo farà, tanto vale che vilipenda fino in fondo il messaggio di Vittorio Arrigoni. Restiamo equini.
Pino Cabras
Fonte: http://megachip.globalist.it [megachip.globalist.it]
21.07.2014
Gaza e asini-killer. Restiamo equiniultima modifica: 2014-07-22T11:26:02+02:00da davi-luciano
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