LA MAFIA MONDIALISTA : TTP-TTIP-TISA

Mentre nelle cucine del castello la servitù è impegnata a fornire hot dogs e frattaglie varie al popolaccio (riforme senato,province,leggi elettorali…campionati mondiali e altre fesserie) per tenerlo buono e rincitrullito,i signori del maniero si stanno preparando a nostre spese uno dei più succulenti banchetti di ogni tempo che ci renderà tutti dei poveri schiavi derelitti.
Il menù comprende tre trattati portati avanti nella più completa segretezza,tre acronimi di altrettante imprese criminali di liberismo selvaggio.
Tre sigle di cui già abbiamo parlato in varie occasioni e che molti già conoscono,ma che riteniamo utile darne una visione globale che ci consentirà di capire meglio il totale disastro che ci attende.
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TTP (Trans-Pacific Partnership).
 
13 Novembre 2013, Wikileaks ha pubblicato il progetto di negoziato segreto TPP (Trans-Pacific Partnership). Il TPP è il più grande trattato economico mai realizzato, che comprende le nazioni che rappresentano oltre il 40 per cento del PIL mondiale.
Le nazioni interessate sono : Stati Uniti, Canada, Australia, Messico, Giappone, Cile, Malesia, Singapore, Perù, Nuova Zelanda, Vietnam e Brunei.
La decisiva attuazione del TPP è avvenuta a Salt Lake City, nello Utah, il 19-24 Novembre 2013.
Il capitolo pubblicato da Wikileaks è forse il capitolo più controverso del TPP causa dei suoi effetti ad ampio raggio sui farmaci, editori, servizi internet, le libertà civili e brevetti biologici.
L’accesso alle bozze dei capitoli TPP è segreto. I membri del Congresso degli Stati Uniti sono solo in grado di visualizzare porzioni selezionate di documenti trattati relativi a condizioni molto restrittive e sotto stretta sorveglianza. E ‘stato in precedenza rivelato che solo tre individui in ogni nazione TPP hanno accesso al testo integrale del contratto. Solo i lobbisti in guardia degli interessi delle grandi aziende statunitensi come Chevron, Halliburton, Monsanto e Walmart – essi solo hanno l’accesso privilegiato alle sezioni cruciali del testo del trattato.
I negoziati TPP sono attualmente in una fase critica. L’amministrazione Obama si prepara al fast-track del trattato TPP,in modo da evitare il Congresso degli Stati Uniti possa discutere o o possa attuare modifiche a parti del trattato.
Il fatto che il TPP non preveda al momento l’adesione dei paesi europei non deve trarci in inganno.
Fosche nubi di repressione si addensano all’orizzonte anche sui nostri cieli, perché il Trans Pacific Partnership spiana la strada ad un altro mostruoso accordo di portata globale, accordo del quale il TPP costituisce infatti soltanto la base, il punto di partenza.
Stiamo parlando del TTIP (Transatlantic Trade and Investment)
 
  TTIP (Transatlantic Trade and Investment )
 
Il TPP è il precursore per l’altrettanto segreto TTIP patto USA-UE (scambio di partenariato transatlantico per gli investimenti), per il quale il presidente Obama ha avviato negoziati USA-UE nel gennaio 2013.
E’ un Trattato che ha l’intento di promuovere un mercato transatlantico senza ostacoli,specie per gli Usa che hanno leggi molto più permissive di quelle europee in svariati campi: economico,giuridico,digitale,farmaceutico,alimentare,OGM….
Insomma una deregulation generale,dove in pratica tutte le norme protettive vigenti in Europa saranno poste sotto la tutela delle mega-corporations americane,con gli eurocrati di Bruxelles addetti al compito di far ingoiare la pillola ai cittadini euroschiavi
Una sciagura pari,se non superiore,a quella dell’euro.
Se questo nuovo mostro prenderà vita, esso regimenterà il 60% del PIL globale e assesterà un micidiale colpo a quel poco che ancora resta delle sovranità nazionali degli Stati e delle identità culturali dei popoli.
Il TTIP che apre le porte al libero scambio senza regole è un trattato segreto tra USA e UE che il popolino non potrà consultare, come il TTP e il TISA.
Qui trovate i particolari di questo trattato ,pubblicati in un nostro precedente post.
 
-anche
 
TISA- (Trade in Services Agreement)...a cui diamo più ampio spazio,essendo forse il meno conosciuto
 
Mentre l’Unione Europea e gli Stati Uniti lavorano in segretezza al TTIP (Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti), altrettanto in segretezza si lavora al Trattato sugli Scambi nei Servizi (TISA -Trade in Services Agreement) che coinvolge cinquanta paesi, tra cui gli USA, l’UE e la Svizzera, e riguarda il 68,2% degli scambi mondiali nel settore dei servizi.
 
Consiste nell’abolizione di tutte le ultime restrizioni per le megabanche e gli hedge fund.
L’aura di segretezza che circonda i negoziati emerge fin dalle prime righe dell’Allegato sui Servizi Finanziari, il quale afferma che“deve essere protetto da diffusione non autorizzata” e “conservato in edificio, stanza o contenitore sotto chiave o assicurato“.
Inoltre, esso può essere desegretato “cinque anni dopo l’entrata in vigore del TISA o, se non si giunge ad un accordo, cinque anni dopo la fine dei negoziati”.
 
L’accordo mira alla chiusura o alla privatizzazione di qualsiasi forma di servizi forniti dal “settore pubblico”, compresi la sanità, l’istruzione, i trasporti, servizi vitali per i cittadini che non dovrebbero in alcun modo essere considerati come “merci profittevoli da essere scambiate liberamente”.
Persino i fondi pensione statali sarebbero proibiti, in quanto vengono considerati monopoli.
La vittoria definitiva della finanza-liberismo selvaggio sulla politica
 
Un trattato internazionale che potrebbe avere enormi conseguenze per lavoratori e cittadini italiani e, in generale, per miliardi di persone nel mondo, privatizzando ancora di più servizi fondamentali, come banche, sanità, trasporti, istruzione, su pressione di grandi lobby e multinazionali.
Sappiamo parte dei contenuti grazie a WikiLeaks,l’organizzazione di Julian Assange (e pubblicati sull’Espresso nonchè sul quotidiano tedesco “Sueddeutsche Zeitung”.
Una pubblicazione che avviene proprio in occasione dell’anniversario dei due anni che Julian Assange ha finora trascorso da recluso nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, come ricorda l’organizzazione .
 
E’ un trattato che non riguarda le merci, ma i servizi, ovvero il cuore dell’economia dei paesi sviluppati, come l’Italia, che è uno dei paesi europei che lo sta negoziando attraverso la Commissione Europea.
Gli interessi in gioco sono enormi: il settore servizi è il più grande per posti di lavoro nel mondo e produce il 70 per cento del prodotto interno lordo globale. Solo negli Stati Uniti rappresenta il 75 per cento dell’economia e genera l’80 per cento dei posti di lavoro del settore privato.
L’ultimo trattato analogo è stato il Gats del 1995.
 
A sedere al tavolo delle trattative del Tisa sono i paesi che hanno i mercati del settore servizi più grandi del mondo: Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Canada, i 28 paesi dell’Unione Europea, più Svizzera, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Israele, Turchia, Taiwan, Hong Kong, Corea del Sud, Giappone, Pakistan, Panama, Perù, Paraguay, Cile, Colombia, Messico e Costa Rica.
Con interessi in ballo giganteschi: gli appetiti di grandi multinazionali e lobby sono enormi.
La più aggressiva è la “Coalition of Services Industries”, lobby americana che porta avanti un’agenda di privatizzazione dei servizi, dove Stati e governi sono semplicemente visti come un intralcio al business: «Dobbiamo supportare la capacità delle aziende di competere in modo giusto e secondo fattori basati sul mercato, non sui governi», scrive la Coalition of Services Industries nei suoi comunicati a favore del Tisa, documenti che sono tra i pochissimi disponibili per avere un’idea delle manovre in corso.
 
(Csi– 5th Annual Global Services Summit “Pushing the Frontiers of Services” –
October 30, 2013- Plaza Hotel
Ecco chi sono gli sponsors di questa Coalition criminale….tutte multinazionali:)
 
Bozze del trattato, informazioni precise sulle trattative non ce ne sono. Per questo il documento reso noto da WikiLeaks, è importante. Per la prima volta dall’inizio delle trattative Tisa viene reso pubblico il testo delle negoziazioni in corso sulla finanza: servizi bancari, prodotti finanziari, assicurazioni.
 Il testo risale al 14 aprile scorso, data dell’ultimo incontro negoziale – (il successivo è stato dal 23 al 27 giugno ) ed è un estratto che rivela le richieste delle parti che stanno trattando, mettendo in evidenza le divergenze tra i vari paesi, come Stati Uniti e Unione Europea, e quindi rivelando le diverse ambizioni e agende nazionali.
 
Segretezza.
 
A colpire subito è la prima pagina del file, che spiega come il documento debba restare segreto anche se può essere discusso utilizzando canali non protetti: «Questo documento deve essere protetto dalla rivelazione non autorizzata, ma può essere inviato per posta, trasmesso per email non secretata o per fax, discusso su linee telefoniche non sicure e archiviato su computer non riservati. Deve essere conservato in un edificio, stanza o contenitore chiusi o protetti».
 
Pare difficile credere che, nonostante la crisi senza precedenti che ha travolto l’intera economia mondiale, distruggendo imprese, cancellando milioni di posti di lavoro e, purtroppo, anche tante vite umane, le nuove regole finanziarie mondiali vengano decise in totale segretezza.
Ma una spiegazione c’è: Tisa è l’eredità del “Doha Round”, la serie di negoziati iniziati a Doha, Qatar, nel 2001, e condotti all’interno dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), per la globalizzazione e la liberalizzazione dell’economia, che ha scatenato proteste massicce in tutto il mondo e che è fallito nel 2011, dopo dieci anni di trattative che hanno visto contrapposti il mondo sviluppato, Stati Uniti, Giappone Unione Europea, e quello in via di sviluppo, India, Cina, America Latina.
Con il fallimento del Doha Round, gli Stati Uniti e i paesi che spingono per globalizzazione e liberalizzazioni, hanno spostato le trattative in un angolo buio , lontano dall’Organizzazione mondiale del Commercio, per sfuggire alle piazze che esplodevano in massicce, e a volte minacciose e violente, proteste no global.
Il risultato è il Tisa, di cui nessuno parla e di cui pochissimi sanno.
Eppure questo accordo condizionerà le vite di miliardi di persone.
Cosa prevede il Tisa? Impossibile capirlo con certezza fino a quando l’intera bozza dell’accordo non sarà disponibile, ma il draft sui servizi finanziari rivelato da WikiLeaks rivela un trend chiarissimo.
«Il più grande pericolo del Tisa è che fermerà i tentativi dei governi di rafforzare le regole nel settore finanziario», spiega Jane Kelsey, professoressa di legge dell’Università di Auckland, Nuova Zelanda, nota per il suo approccio critico alla globalizzazione. «Il Tisa è promosso dagli stessi governi che hanno creato nel Wto il modello finanziario di deregulation che ha fallito e che è stato accusato di avere aiutato ad alimentare la crisi economica globale…..Un esempio di quello che emerge da questa bozza filtrata all’esterno dimostra che i governi che aderiranno al Tisa rimarranno vincolati ed amplieranno i loro attuali livelli di deregolamentazione della finanza e delle liberalizzazioni, perderanno il diritto di conservare i dati finanziari sul loro territorio, si troveranno sotto pressione affinché approvino prodotti finanziari potenzialmente tossici e si troveranno ad affrontare azioni legali se prenderanno misure precauzionali per prevenire un’altra crisi».
 
Il tesoro dei dati.
 
L’articolo undici del testo fatto filtrare da WikiLeaks non lascia dubbi su come i dati delle transazioni finanziarie siano al centro delle mire e delle agende dei Paesi che trattano il Tisa.
Nel testo, Unione Europea, Stati Uniti e Panama, noto paradiso fiscale, portano avanti proposte diverse.
 
L’Europa richiede che «nessun paese parte delle trattative adotti misure che impediscano il trasferimento o l’esame delle informazioni finanziarie, incluso il trasferimento di dati con mezzi elettronici, da e verso il territorio del paese in questione».
L’Unione europea precisa che, nonostante questa condizione, il diritto da parte di uno Stato che aderisce al Tisa di proteggere i dati personali e la privacy rimarrà intatto«a condizione che tale diritto non venga usato per aggirare quanto prevede questo accordo».
 
Panama, invece, mette le mani avanti e chiede di specificare che « un paese parte dell’accordo non sia tenuto a fornire o a permettere l’accesso a informazioni correlate agli affari finanziari e ai conti di un cliente individuale di un’istituzione finanziaria o di un fornitore cross-border di servizi finanziari».
 
Gli Stati Uniti, invece, sono netti: i paesi che aderiscono all’accordo permetteranno al fornitore del servizio finanziario di trasferire dentro e fuori dal loro territorio, in forma elettronica o in altri modi, i dati. Punto. Nessuna precisazione sulla privacy, da parte degli Stati Uniti.
 
(la Ue cerca inutilmente ,ingenuamente e anche a mio avviso falsamente,di preservare qualche prerogativa di privacy……Panama fa l’interesse del suo paradiso fiscale e gli Usa come sempre vogliono fare come più a loro aggrada…cioè sapere i dati altrui e non fornire i propri)
 
Quello che colpisce di questo articolo del Tisa sui dati è che risulta in discussione proprio mentre nel mondo infuria il dibattito sui programmi di sorveglianza di massa e spionaggio della Nsa (innescato da Edward Snowden), programmi che permettono agli Stati Uniti di accedere a qualsiasi dato: da quelli delle comunicazioni a quelli finanziari.(come volevasi dimostrare)
Ma mentre la Nsa li acquisisce illegalmente, nel corso di operazioni segrete d’intelligence e quindi la loro utilizzabilità in sede ufficiale e di contenziosi è limitata, con il Tisa tutto sarà perfettamente autorizzato e alla luce del sole. (Capito?… i nostri amici yankees…!)
 
In altre parole, il Tisa rende manifesto che la stessa Europa – che ufficialmente ha aperto un’indagine sullo scandalo Nsa in sede di ‘Commissione sulle libertà civili, la giustizia e gli affari interni’ del Parlamento Europeo (Libe) – sta contemporaneamente e disinvoltamente trattando con gli Stati Uniti la cessione della sovranità sui nostri dati finanziari per ragioni di business.
(a proposito di malafede….della puttana Europa)
 
E sui dati, i lobbisti americani della ‘Coalition of services industries’, che spingono per il Tisa, non sembrano avere dubbi: «Con il progresso nella tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni, sempre più servizi potranno essere forniti all’utente per via elettronica e quindi le restrizioni sul libero flusso di dati rappresentano una barriera al commercio dei servizi in generale».
(tradotto: il progresso é solo per il loro interesse e portafoglio…)
 
Fino a che punto può arrivare il Tisa?
 
Non c’è dubbio che le negoziazioni del Tisa mirano a investire tutti i servizi, non solo quelli finanziari, quindi anche «sanità, istruzione e tutto il discorso della trasmissione dei dati». E per l’Italia chi sta trattando? «L’Italia, come la maggior parte dei paesi europei, ha delegato alla Commissione europea»
(e te pareva….ci pensano Juncker e soci…a fotterci!)
 
Daniel Bertossa, che per Public Services International sta cercando di seguire e analizzare le trattative, racconta all’Espresso che, anche se nessuno lo ha reso noto, «per ragioni tecniche che hanno a che fare con il Wto, noi sappiamo che il Tisa punta a investire tutti i servizi e i paesi che stanno negoziando sono molto espliciti sul fatto che vogliono occuparsi di tutti i servizi».
Perfino quelli nel settore militare che «sempre più fa ricorso al privato», spiega Bertossa, sottolineando quanto sia problematica la riservatezza intorno ai lavori del trattato e il fatto che sia condotto al di fuori del Wto, che,«pur con tutti i suoi problemi, perlomeno permette a tutti i paesi di partecipare alle negoziazioni e rende pubblico il testo delle trattative».
 
Invece, per sapere qualcosa del Tisa c’è voluta WikiLeaks.
 
 
NB- nostro il corsivo tra parentesi
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Morale: sempre cornuti e mazziati dai gringos….(per i quali andiamo pure in guerra coi bei risultati che ci siam ritrovati….qualcuno poi ci spiegherà per cosa sono morti i nostri soldati a Nassirya e su altri teatri….e che non gli venga in mente di dire “per la democrazia” o altre simili balle…capito Pulcinella del Colle?….rischi sputi a raffica….
 
A quanto sembra i gringos hanno trovato il modo per fare soldi utilizzando i dollari freschi di stampa, immessi nella finanza americana dalla FED per ritirare dal mercato i titoli tossici che infestavano Wall Street.
Ed ora che l’operazione di lavaggio e riciclaggio dei titoli tossici può ritenersi conclusa e le Banche e le Istituzioni Finanziarie Americane si ritrovano i forzieri pieni di dollari ripuliti (molto meno all’economia reale), sorge il problema di investirli in attività redditizie, senza scatenare un onda inflazionistica in America.
Per ciò stanno pensando di scaricare questa immensa massa di carta igienica  sulla vecchia Europa, che grazie all’illuminata politica del austerità espansiva dei geni di Bruxelles, che ha provveduto a mandare in malora milioni delle sue imprese,ora consentirà che i gringo possano acquistarle per un pugno di dollari freschi di stampa.
Ma perché l’affare sia conveniente , bisogna che i gringos si mettano al riparo da eventuali manovre difensive Europee di tipo protezionistico, ed ecco perché le autorità USA insistono tanto per un accordo di libero scambio tra Europa e Nord America.Cioè tra USA e loro servi.
 
Naturalmente, questa ondata di dollari che si riverserà in Europa, provocherà una rivalutazione massiccia del Euro, ed una caduta del dollarocosì che le merci Americane diventeranno molto più competitive delle nostre, con il vantaggio per gli Americani che oltre a controllare le imprese di casa propria, avranno anche in mano il randello del comando su moltissime imprese Europee e su tutti gli assets,servizi….. degli  Stati.
 
 
Dopo gli alemanni (resi a loro volta vassalli),arriveranno i veri padroni gringos….! Noi comunque,resteremo sempre i servi della gleba…..
 
Pubblicato da johnny doe a 15:35
LA MAFIA MONDIALISTA : TTP-TTIP-TISAultima modifica: 2014-07-16T23:32:09+02:00da davi-luciano
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