“Spesi dieci milioni per proteggere il cantiere di Chiomonte dagli attacchi dei No Tav”

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Lo ha rivelato il responsabile di Ltf Italia al processo contro i quattro No Tav imputati per l’assalto nel 2013. Poi i pm mostrano il video dell’attacco: “Quattro minuti di fuochi”

"Spesi dieci milioni per proteggere il cantiere di Chiomonte dagli attacchi dei No Tav"

I danni al cantiere dopo l’attacco No Tav (ansa)

Provocò danni per quasi 100 mila euro l’attacco del 14 maggio 2013 al cantiere Tav di Chiomonte, mentre per proteggere la struttura, dal 2011 ad oggi, fra videosorveglianza, barriere e illuminazione sono stati spesi 10 milioni: lo ha detto Piergiuseppe Gilli, responsabile delle costruzioni in Italia di Ltf, testimoniando a Torino alla ripresa del processo per terrorismo a quattro No Tav. Nell’attacco furono adoperate anche molotov. Per l’episodio nei giorni scorsi sono stati arrestati altri tre simpatizzanti No Tav. “Le opere di protezione – ha detto Gilli – sono considerevoli. Quel cantiere è un fortino”. 

Il video dell’assalto

Poi i pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo hanno mostrato i video dell’attacco, ripreso da alcune telecamere piazzate nel cantiere. Alle 3.13 l’area di lavoro fu colpita dal lancio di alcuni fuochi d’artificio, a cui seguirono pochi secondi dopo bombe carta e vari ordigni esplosivi, che colpirono il cantiere in più punti, quasi contemporaneamente. Un poliziotto presente quella sera ha testimoniato, commentando le immagini: “C’erano una macchia nera e delle sagome nei boschi, la telecamera le inquadra. Dal cancello otto bis si sono posizionati sulla piattaforma sovrastante il tunnel. Ci sono individui con caschi e travisati abbigliati di scuro, divisi in due postazioni, una da cinque in basso e un’altra da quattro persone. In questa zona quindi sono nove in totale e sono riusciti ad entrare dentro al cantiere”. 

Il caso/I poliziotti del cantiere: costretti a usare gli scudi come tavolo

All’interno erano stati lanciati vari ordigni e un compressore era stato incendiato.”Da altre telecamere – ha aggiunto il teste descrivendo altre immagini – si vede un personaggio con la fiamma ossidrica che incendia qualcosa”. “Questo è il gruppo denominato C – ha detto il poliziotto – e alle 3.17 si è poi allontanato per I boschi. Il gruppo A invece è quello che alle 
 3.15 era al cancello 4. Alla fine si sono ricomposti e sono andati via insieme. Anche la zona 4 e 5 era stata interessata dal lancio di molotov e altro”. Alle 3.18 l’attacco era finito. L’incursione vera e propria all’interno del cantiere durò invece circa due minuti.

“Spesi dieci milioni per proteggere il cantiere di Chiomonte dagli attacchi dei No Tav”ultima modifica: 2014-07-15T16:41:22+02:00da davi-luciano
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